queer short / 04 settembre 2020
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NEGRUM3 osserva il cammino esistenziale della gioventù nera di San Paolo. Facendo tesoro dell’immaginario afrofuturistico e mescolando interviste e performance, si delinea un’estetica dell’auto-accettazione di chi comprende la propria “negritudine” e la considera d’inestimabile valore nella battaglia anti-razzista. I giovani performer brasiliani vivono la loro esistenza nella rivendicazione dell'essere nero, dell'essere queer, affermando il loro bisogno e diritto alla libertà e alla critica della normatività.
Un manifesto della lotta per l'individualità dei corpi e per la pluralità della negritudine. I personaggi, ispirati da artisti come Sun Ra o Janelle Monáe, rivendicano la loro presenza nello spazio, ricordando il passato per migliorare e/o ricostruire il presente.
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BLACKN3SS dives into the journey of the black youth of São Paulo. Following the afrofuturistic immaginary and merging interviews and performances, the movie presents the aesthetics of those who accept, recognize and comprehend their own blackness as something positive and useful in the anti-racist battle. These artists live their existence in the claim of being black, queer, affirming their need and right to freedom and to the criticism of normativity.
A manifesto of the struggle for the individuality of the bodies and for the plurality of blackness. The characters, inspired by artists such as Sun Ra or Janelle Monáe, claim their existence, recalling the past in order to improve and/or rebuild the present.
queer short / 04 settembre 2020
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Intrufolandosi dietro le quinte di uno spettacolo, il documentario costruisce il ritratto intimo di una famiglia drag di Bruxelles che attraversa quattro generazioni. Strati di trucco e fiumi di alcol erodono via la mascolinità, lasciando che si sprigioni la femminilità. Cosa vuol dire essere madri? Cosa vuol dire essere una famiglia? Quali sono le difficoltà del coesistere e dell’amarsi?
È possibile vivere in armonia provando sempre più intensamente a sostenere l’idea che sia fondamentale innanzitutto “generare parentele, ancora prima che figli”, così da costruire legami familiari che esulino una volta per tutte dall’opprimente vincolo del sangue e della carne?
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The documentary paints an intimate portrait of a drag family from Brussels spanning four generations during an evening backstage. As layers of makeup and alcohol erode away the masculinity and feminize them their hearts begin to open. What does it mean to be a mother? What does it mean to be a family? Which are the difficulties of living and loving together?
Is it possible to live in harmony by trying more and more intensely to support the idea that, first of all, it is essential to “make kins, even before than making children”, so as to build family ties that can once and forever go beyond the traditional and oppressive bond of flesh and blood?
queer short / 04 settembre 2020
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Tra una casa nella foresta atlantica e una fabbrica di zanzare geneticamente modificate vicino a San Paolo, un rapporto poliamoroso, non binario, lotta per sopravvivere a un'epidemia che si sta diffondendo in tutto il Brasile. Mentre nella fabbrica nascono ogni giorno milioni di zanzare in provetta, la dinamica di potere tra Helmut, Calixto e Tao non fa che intensificarsi.
A mordida è un’opera enigmatica e affascinante. Il mondo è raffigurato nella sua originaria queerness. Ogni categoria, ogni essenza, ogni sostanza viene messa in dubbio. Il regista non indietreggia di fronte al mistero, ma osserva le cose e gli esseri che si offrono ai suoi occhi con stupita ammirazione, perché la poesia nasce sempre dalla meraviglia.
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Between a house in the Atlantic forest and a genetically-modified mosquito factory near São Paulo, a polyamorous, non-binary relationship struggles to survive an epidemic spreading across Brazil. While in the factory millions of mosquitos are born daily inside test tubes, the power dynamics between Helmut, Calixto, and Tao only intensifies.
A fascinating and enigmatic piece of cinema. The world is depicted in its original queerness. Every category, every essence, every substance is put into question. The director does not pretend to know what he films, but looks at the things and beings offered before his eyes with true astonishment: poetry always begins in wonder.
queer short / 04 settembre 2020
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Il difficile rapporto tra madre e figlio e le conseguenze psicologiche delle violenze subite dal ragazzo sono al centro di quest’opera.
In una coraggiosa e sentita lettera cinematografica a sua madre, il regista Amin Maher rivela il più doloroso dei segreti d'infanzia, esplorando la confusione di genere, la sessualità, il senso di colpa e la repressione in relazione alla violenza e all'identità. Letter to my Mother cerca di infrangere i tabù e spingere i confini – sia sociali che personali, e creare la vita e l'arte dalle più oscure esperienze. Ci sono momenti in cui il cinema stesso sembra coinvolto in questa difficile storia, quasi tenendo traccia degli abusi che sono iniziati nel momento esatto in cui Maher appariva in Ten (2002) di Abbas Kiarostami, incentrato proprio sul rapporto turbolento tra lui e la madre.
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A son pushes at the bounds of his relationship with his mother as he unpicks the psychological consequences of the violence he suffered.
In a bold and heartfelt cinematic letter to his mother, the filmmaker Amin Maher reveals the most painful of childhood secrets. The film explores gender confusion, sexuality, guilt and repression in relation with violence and identity. Letter to my Mother is an attempt to break taboos and push boundaries – both social and personal, and to create life and art out of the darkest experiences. There are times when cinema itself seems implicated in this difficult story, charting abuse that began at the exact time he was appearing in Abbas Kiarostami’s Ten (2002) which featured the real-life relationship between his mother and Amin.
queer short / 04 settembre 2020
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Nella sua ricerca di sesso, un uomo gay ha la possibilità, unica e irripetibile, di rimediare ad alcuni recenti torti politici e di rendere di nuovo grande l'America.
Charles Lum e Todd Verow sanno che il cinema è fondato sul montaggio. In un simile momento di urgenza politica, non c'è forse altra scelta se non quella di andare dritti al punto e sbarazzarsi di tutte le immagini e i suoni non necessari. La politica del regista è così non troppo dissimile dalla loro estetica: tagliare, tagliare, tagliare! La salvezza risiede nella castrazione, la creazione nell'emasculazione, mentre i cambiamenti storici possono avvenire in una stanza buia e segreta. Alla fine di questo breve ma intenso viaggio cinematografico, la rivoluzione si rivela come l'ultima fantasia sessuale.
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While cruising for sex, a gay man has a once in a lifetime chance to right some recent political wrongs and make America great again.
Charles Lum and Todd Verow know that film is all about editing out. In our time of political urgency, there is maybe no other choice than being straight to the point and getting rid of all unneeded images and sounds. The director’s politics is the same as their aesthetics: cut, cut, cut! Salvation lies in castration, creation in emasculation, while historical changes might take place in a dark, secret room. At the end of this short, yet intensive cinematic journey, revolution comes across as the ultimate sexual fantasy.
queer short / 04 settembre 2020
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Per scappare dalla realtà omofoba dal loro paese di origine, due gemelli brasiliani vivono attualmente in Europa. Il primo ha una situazione perfettamente legale a Bruxelles, mentre il secondo è un immigrato illegale e vive come un fantasma nella capitale tedesca. Ambientato nel periodo delle elezioni del 2018 in Brasile, l’angoscia dei due fratelli rispetto al futuro del loro paese in seguito all’elezione del candidato dell'estrema destra Jair Bolsonaro cresce ancora di più quando uno dei due fratelli ha un incidente.
Un ritratto che mescola finzione e documentario, ancorato alla realtà in maniera lirica per permettere allo spettatore di immergersi in una storia di di complicità e resistenza nei confronti di una società sempre più individualista e intollerante.
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To escape the homophobic reality of their homeland, two Brazilian identical twins are now living in Europe. The first brother has a perfectly legal status in Brussels, the second is an illegal immigrant and lives like a ghost in the German capital. Set during the 2018 Brazilian elections, the brothers' anguish about the future of their country under the rise of far-right candidate Jair Bolsonaro deepens when one of the twins is involved in an accident.
A cinematic portrait, part fiction part documentary, which uses reality in a lyrical way to plunge the viewer's eyes into a story of complicity and resistance while facing a society that is gradually becoming more intolerant and individualistic.
queer short / 04 settembre 2020
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Oggi è all’apparenza un giorno come un altro per Kalthoum e le sue amiche. Sorseggiano cocktail, cercano sesso su Internet, vogliono con impazienza l'amore e, ancora una volta, subiscono gli insulti transfobici da parte di sconosciuti. Ma le cose non andranno come al solito: oggi, tra un cosmo e un chardo, le quattro amiche transgender immagineranno la loro vendetta.
La nuova opera di Langlois è attraversata da una furia kitsch acida, caustica. Presenta persone fiere della propria eccentricità e propone di riprendersi dall'ordinaria intolleranza in uno dei modi migliori: ridendo a crepapelle, ma senza fiaccare o svilire lo spirito combattivo che ha animato le rivolte per la liberazione sessuale.
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Today is apparently a day like any other for Kalthoum and his girlfriends. They sip cocktails, look for sex on the internet, impatiently want love and, once again, suffer the transphobic insults of strangers. But today, it's not going to happen like that: today, between a cosmo and a chardo, the four transgender friends will imagine their revenge.
Langlois’ latest short is inflamed by a vitriolic, caustic fury. It shows people who are proud of their eccentricity and it proposes as well to recover from ordinary intolerance in one of the best ways: laughing hard, but without weakening or debasing the fighting spirit that animated the riots for sexual liberation.
queer short / 04 settembre 2020
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Dipinta su un piatto di ceramica, Rachel Patricio è una bambina in carne, e, per questo, fonte di disgusto per sua madre. Nel corso dell’adolescenza Larissa Rahal riscopre il suo corpo e il potenziale delle sue mestruazioni grazie alle pennellate di acquerello. All’apice della gioventù, tra glitches e rumori digitali, la cantante Raquel Virginia esplicita i pericoli ai quali ogni giorno si espone semplicemente per essere quella che è. L’attrice Helena Ignez, icona del Cinema Nuovo e marginale brasiliano, disegnata in nero sulla pellicola in 35 mm, racconta quanto il suo corpo sia stato importante per la sua professione artistica ma anche come sia stato oggetto d’abuso.
Cinque donne e la relazione viscerale e poetica con i propri corpi.
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Painted on a ceramic plate, Rachel Patricio is a chubby child, and, therefore, a source of disgust to her mother. During her adolescence Larissa Rahal rediscovers her body and the potential of her menstruation thanks to the watercolor brushstrokes. At the height of her youth, between glitches and digital noises, the singer Raquel Virginia explains the dangers to which every day she is exposed just to be what she is. The actress Helena Ignez, icon of Brazilian New and Marginal Cinema, drawn in black on the 35 mm film, tells how important her body was for her artistic profession but also how it was object of abuse.
Five women and their relationship, poetic and visceral, with their bodies.
queer short / 04 settembre 2020
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I sentimenti cambiano velocemente. Sull'amore grava la minaccia della perdita, ma è soltanto dalla perdita che può nascere, ancora una volta, l’amore. Ionuț e Călin si sono lasciati di recente. Quando s'incontrano di nuovo per caso, i loro sentimenti riaffiorano, insieme alle tensioni che li avevano portati alla separazione. Due uomini provenienti da mondi diversi, una relazione che li spinge fuori dai loro limiti.
Sviluppando la narrazione attorno a due sequenze, SorinPoamă mostra con realismo una relazione amorosa intensa, sulla quale incombe l'ombra della malattia mentale e delle sue tragiche conseguenze.
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Feelings change quickly. Love becomes loss only to become love again. Ionuț and Călin have recently broken up. When they accidentally meet again, their feelings resurface, along with the tensions that drove them apart. Two men coming from different worlds, a relationship that pushes them beyond their own limits.
With almost only two sequences, Sorin Poamă dives us with truthfulness in an intense love relationship’s meanderings over which hangs mental illness and its tragic consequences.
queer short / 04 settembre 2020
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Un uomo di 58 anni vive in una roulotte nel giardino di casa sua. Lì ha tutto quello che gli serve: un letto, la macchina per il caffè, il frigorifero, internet, e una webcam, o meglio, un set di webcam, per le sue chat erotiche. Erwin, questo il suo nome, si racconta. Jan Soldat avvia la propria ricerca dal corpo, vero e proprio campo di battaglia, prendendo le mosse dalla sessualità del protagonista e andando a investigare le sue abitudini e desideri, inquietudini e debolezze. Sullo schermo, il ritratto sincero ed intimo di un uomo in grado di affabulare e commuovere, un “” ingabbiato nel caravan – come si descrive lo stesso Erwin – che decide di mettersi letteralmente a nudo.
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A 58-year-old man lives in a caravan, placed in his own garden. He has everything that he needs there, starting from a bed, a coffee maker, a refrigerator, Internet, but especially a webcam, or rather, a set of webcams, for his sex chats. Erwin, that’s his name, tells his own story. Jan Soldat starts his research from the body, a real battlefield, and from his sexuality, in order to investigate his habits and desires, his anxieties and weaknesses. On the screen, the sincere and intimate portrait of a man able to charm and, at the same time, to move; a caged "horny pig", as Erwin describes himself, who decides to literally undress himself, performing on the screen.
panorama queer / 04 settembre 2020
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Kang vive da solo in una casa dalle ampie vetrate, dalle quali osserva gli alberi stormire e la pioggia cadere. Prova un dolore di origine sconosciuta, altrettanto difficile da individuare, che coinvolge corpo e anima. Non è un giovane che vive a Bangkok in un piccolo appartamento dove ogni giorno prepara con precisione certosina i piatti tipici che gli ricordano il villaggio natio. Quando Kang incontra Non i due uomini hanno la possibilità di condividere le proprie solitudini e riscoprono attraverso un idillio corporeo, tenero e soffuso come il suono di un carillon, la bellezza e la tristezza dell’essere vivi.
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Kang lives alone in a house with large glass windows, from which he looks out onto the treetops lashed by wind and rain. He feels a strange pain of unknown origin which he can hardly bear and which grips his body and soul. Non lives in a small apartment in Bangkok where he methodically prepares traditional dishes from his native village. When Kang meets Non, the two men share each other's loneliness and rediscover the beauty and the sadness of being alive throughout a bodily, idyllic encounter, tender and suffused like the sound of a music box.
nuove visioni / 04 settembre 2020
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Un salotto con pareti color salmone, arredato da arazzi, busti, piante e un manichino da sarta. Su una poltrona di velluto siede Wilma Azevedo/Edivina Ribeiro, 74 anni, la “regina della letteratura sadomasochistica” brasiliana. Racconta la sua storia che si ramifica in una serie di aneddoti erotici che includono banane non troppo mature, dildo di carta vetrata e nervi sovrastimolati. Quando la memoria recalcitra interviene Wanda, un’attrice che dovrebbe interpretarla in un film di prossima realizzazione, cui è affidata la lettura dei suoi racconti e delle lettere degli ammiratori.
Dall’intervista traspare la creazione, dalla rievocazione il processo compositivo. Wilma è Edivina, un unico corpo che racchiude in sé bene e male, fede ed erotismo, finzione e documentazione, e i suoi racconti animano inerti manichini con la forza dirompente del desiderio.
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A drawing room with salmon-coloured walls, tapestries, busts, house plants, a dressmaker’s dummy. In a velvet armchair sits Wilma Azevedo/Edivina Ribeiro, 74, Brazil’s “queen of sadomasochistic literature”. She tells the story of her life, which quickly branches out into a series of detailed erotic anecdotes involving green bananas, dildos made of sandpaper and over-stimulated nerves. Sometimes her memory fails her, at which point Wanda, the young actress in the background, who is supposed to play her in an upcoming film, comes to her aid, reading her stories and the letters of the admirers.
From the interview shines through the creation, from the recollection the compositional process. Wilma is Edivina, a single body that contains within itself good and evil, faith and eroticism, fiction and documentation, and her stories enliven inert mannequins with the disruptive force of desire.
nuove visioni / 04 settembre 2020
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Tito è in trappola. È così affetto dalla paura da aver sviluppato una gobba. Ogni tentativo di avventurarsi nel mondo esterno lo precipita nel pericolo di fantomatici predatori che gli danno la caccia senza tregua. Finché, un curioso intruso, non entra nella sua vita con la promessa d’una colazione fatta in casa e di protezione...
Tito è un racconto che parla del sentirsi preda, d’amicizia e paura, narrato attraverso uno sguardo follemente inventivo ed espressivo. Un lavoro visionario, un’opera prima che suona come una buona premessa per la carriera di una filmmaker desiderosa di esplorare temi complessi (l’identità di genere ed i pregiudizi sociali nello specifico) con una voce unica.
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Tito is trapped. He is so stricken with fear that he has developed a hunch in his back. Any attempt to venture into the outside world is met with the threat of elusive predators who hunt him relentlessly. Until the sudden arrival of a cheerful intruder, offering breakfast and protection...
Tito is a story about predation, friendship, and fear told through a wildly inventive and expressive new lens. A visionary work, a first feature film that bodes well for the career of a filmmaker willing to tackle complex themes (gender identity and social biases both come into play) with a singular voice.
nuove visioni / 04 settembre 2020
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Marcelo è un dandy quarantenne che si ricorda le sue vite precedenti, un uomo che ricama fra le trame insondabili della vita una dose di tragedia calcolata. Un tempo fu un pingue condottiero, o ancora un poeta romantico desideroso di trovare il fiore azzurro e di sfiorare ciò che non esiste ma che, tuttavia, c’è. Il suo corpo, insostenibilmente carnale, è filmato nel suo farsi figura senza organi, assecondando un percorso che oscilla tra vita e morte, brutto reale e bello ideale.
Sfidando lo sguardo indagatore della cinepresa, Marcelo non si sottopone a una seduta psicanalitica, ma racconta le sue memorie di necrofilo, consapevole che l’azzurro non può essere carpito dall’occhio, ma dal suo rovescio volgare, un ano profondo come un buco nero che racchiude in sé l’origine e la fine del mondo.
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Marcelo is a dandy in his forties who can recall his past lives, a weaver of calculated tragedies among the unfathomable wefts of life. He was once a stout warlord and also a romantic poet who wanted to find the blue flower in order to touch what does not exist but that can be felt. His body, unbearably carnal, is filmed in the becoming a figure without organs, following a path that oscillates between life and death, ugly reality and ideal beauty.
Defying the inquiring gaze of the camera, Marcelo does not undergo a psychoanalytic session, but instead recalls his memories of necrophile who is aware that the blue cannot be grasped from the eye, but from its vulgar reverse, an anus as deep as a black hole that contains in itself the origin and the end of the world.
nuove visioni / 04 settembre 2020
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Gennaio 2016. Dopo la fine di una storia d’amore Frank Beauvais si rifugia in un remoto villaggio dell’Alsazia, immergendosi in una solitudine pressoché assoluta e, soprattutto, nel cinema. Nel frattempo la Francia è sotto shock per gli attacchi terroristici di novembre e nel pieno dell’emergenza. Frank guarda ossessivamente un film dopo l’altro, come se il cinema potesse recargli sollievo, conducendolo verso un’illuminazione che, in un primo, lungo momento, non potrà non infliggergli un dolore ancora più lancinante. Nei mesi successivi ha composto un diario audiovisivo montando immagini degli innumerevoli film che ha visto, scoperchiando un inconscio psico-visuale da cui affiorano ricordi dell’amore perduto e reminiscenze famigliari.
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January 2016. After the end of a love story, Frank Beauvais takes refuge in a remote village in Alsace, immersing himself in almost absolute solitude and, above all, in cinema. Meanwhile, France is in the midst of the emergency and still in a state of shock from the terrorist attacks in November. Frank obsessively watches one film after another, as if the cinema could bring him relief, leading him towards an illumination that, for a first, long moment will inflict an even more excruciating pain. In the following months he composed an audiovisual diary by assembling images of the countless films he saw, uncovering a psycho-visual unconscious from which memories of lost love and family reminiscences emerge.
nuove visioni / 04 settembre 2020
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Una giovane regista si reca nella provincia di Krabi, in Tailandia, per effettuare alcuni sopralluoghi in vista del suo prossimo progetto. Gli abitanti osservano con preoccupato stupore, memori della catastrofe ambientale prodotta dall’incremento dei flussi turistici dopo la produzione del film di Danny Boyle con Di Caprio, The Beach. Mentre è impegnata a intersecare vicende famigliari (la storia dei genitori che si recavano spesso in un cinema ormai dismesso) e storia nazionale (le proteste studentesche degli anni settanta e il clima militarizzato odierno) si perdono però le sue tracce.
Krabi, 2562 è una ricerca per immagini, sondate nella loro complessità stratigrafica, che ritorna alle origini mitologico-primitive dell’uomo delle caverne e alle forme di vita anfibie, sospese tra due elementi – acqua e terra – e due ere geologiche – Paleocene e Olocene.
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A young directress travels to Krabi province, Thailand, for on-site inspections in view of her next project. The inhabitants observe with worried amazement, mindful of the environmental disaster determined by the increasing flow of tourists after the production of Danny Boyle’s The Beach. While busy intersecting family affairs (the story of her parents who often went to a by now abandoned cinema) and national history (the student protests of the ‘70s and today’s militarized climate), the directress’ traces are lost.
Krabi, 2562 is a search by images, probed in their stratigraphic complexity, which returns to the mythological-primitive origins of the cavemen and to the amphibious life forms, suspended between two elements – water and earth – and two geological eras – Paleocene and Holocene.
nuove visioni / 04 settembre 2020
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La rivoluzionaria Indianara lotta per la sopravvivenza delle persone transgender in Brasile. Nel rifugio che lei stessa ha istituito, sulle strade, alle manifestazioni, è un continuo battersi per i propri ideali, persino a casa con il marito Maurício. Vicina ai cinquanta, attaccata anche dai suoi compagni di partito e sofferente per l’avanzata del totalitarismo, Indianara deve unire le forze per l’ultimo atto di resistenza.
Una dei più vibranti caratteri apparsi sullo schermo da tempo, Indianara, viene colta dai registi Aude Chevalier-Beaumel e Marcelo Barbosa in un momento cruciale per la storia politica brasiliana. Eppure, nonostante l’urgenza, gli autori riescono a trovare il modo di combinare il senso di immediatezza delle battaglie, degli sforzi dell’intera comunità, come in un , con un ritratto morbido ed esteticamente elegante capace di prendersi il tempo e lo spazio nel raccontare i personaggi.
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The revolutionary Indianara fights with her gang for the survival of transgender people in Brazil. In the shelter she founded, in the streets and the demonstrations, she strives to practice her ideals, including in her relationship with Maurício, her husband. Nearing her fifties, facing the attacks of her political party, and suffering the advance of totalitarianism, Indianara joins forces for a last act of resistance.
One of the most vibrant people seen on screen in a while, Indianara is caught by directors Aude Chevalier-Beaumel and Marcelo Barbosa at a turning point in Brazil's political history. Yet, despite the events' urgency, they still find a way to depict the fights and struggles of an entire community that combines the sense of urgency of an instant movie with a sensible and visually beautiful portrait that takes time and space to explore his characters.
nuove visioni / 04 settembre 2020
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Lasciatevi cadere nelle sperimentali creazioni sonoro-musicali di Felix Kubin. Il ritratto di un grande artista con la musica perennemente nella testa. Felix è il piccolo Nemo di un nuovo universo insonne di musica e gioia pura!
Losier è l’unico soggetto dietro la macchina da presa: lavora in solitaria, brandendo la camera e registrando il suono. Di conseguenza la relazione sulla quale si basa il film diviene parte integrante del film stesso. è ancora un altro viaggio di meraviglie, un affettuoso legame tra due artisti incessantemente in gioco che demolisce la barriera tra regista e soggetto filmato. Una fusione continua di creatività visionaria e densa esplorazione del lavoro dell’artista.
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Fall into the world of Felix Kubin’s experimentation and creation of music sound. A portrait of a great artist who never stops living with music in his head. Felix is the little Nemo of a new sleepless world of music and pure joy!
Losier is a one-person filmmaker: she works alone, wielding the camera and recording the sound. Hence the relationship on which the film is built is brought into the film. , is again another journey of marvel and tender bonding between two artists who never stop playing with each other therefore breaking down barriers between the filmmaker and the subject in a continuous merger of visual creativity and in-depth exploration of artists at work.
nuove visioni / 04 settembre 2020
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Nina e Madeleine, due pensionate, sono segretamente innamorate da decenni. Per tutti, inclusa la famiglia di Madeleine, sono semplicemente le dirimpettaie dell’ultimo piano del palazzo. Le due, in realtà, vanno e vengono tra gli appartamenti condividendo la tenerezza del quotidiano. Finché, un giorno, il legame viene messo alla prova da un limite improvviso alla loro libertà.
Rievocando la grazia nel tratteggiare un amore di tarda età – ostacolato dagli eventi e da figli ottusamente egoisti – dell’ultimo Comencini (), Meneghetti colora una storia in apparenza classica di tinte noir ed oniriche in un gioco tra realtà e memoria che sfugge al melodramma. Sostenuto da interpreti che sfidano la gamma tonale, dalla commedia di situazione all’intensità drammatica degli sguardi, il film è un vero omaggio alla pervicacia dell’amore.
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Nina and Madeleine, two retired women, are secretly in love for decades. From everybody's point of view, including Madeleine's family, they are simply neighbors living on the top floor of their building. They come and go between their two apartments, sharing the tender delights of everyday life. Until, one day, their bond is put to the test when they are suddenly unable to move freely between each other's apartments.
Bringing back to mind the graceful depiction of elderly lovers hindered by events and obtuse children of the last Comencini's movie , Meneghetti blends a seemingly classic narrative with noir and dreamlike elements, therefore achieving a mix of realism and reminiscence preventing melodrama. Sustained by performers defying acting range, from comic
nuove visioni / 04 settembre 2020
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Bianca è una transessuale di 39 anni che vive nell’hinterland milanese, in un appartamento avvolto da una tenace penombra, scalfita soltanto dalla luce delle candele. Riceve ogni giorno telefonate di lavoro che si concretizzano in appuntamenti in cui il sesso è forse l’aspetto meno insolito. Lei attende però soprattutto la telefonata di Natasha, sua compagna di una vita che vive in Brasile e con la quale progetta di ricongiungersi. Bianca è anche figlia d’arte. Suo padre era lo scultore Cesare Riva e la sua presenza aleggia in ogni angolo della casa.
Dopo e , è la terza parte di una Trilogia domestica che, attraverso un rigoroso equilibrio formale, si addentra nelle vite delle persone che abitano e rendono unici e sorprendenti questi spazi.
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Bianca is a 39-year-old transsexual who lives in the Milanese hinterland, in an apartment wrapped in a dim light, grazed only by the light of the candles. Every day she receives business calls that usually concretize in dates where sex is perhaps the least unusual aspect. Above all, however, she awaits the phone call from Natasha, her lifelong partner who lives in Brazil and with whom she plans to reunite. Bianca is also daughter of an artist. Her father was the sculptor Cesare Riva, whose presence hovers in every corner of the house.
After and , is the third part of a Domestic Trilogy that, with a rigorous formal balance, enters the lives of people who live and make these spaces unique and surprising.
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