queer short / 21 maggio 2019
[ITA]
Tan Wei Keong evoca alcuni suoi ricordi: ora veglia la madre moribonda nella sua camera da letto; ora si ritrova a un passo dall’altare, accanto al suo promesso sposo, Stephen; ora visualizza una spiaggia sferzata dal vento e affollata da misteriose figure femminili.
Eros e Thanatos si confondono attraverso percorsi poco delineati e per questo affascinanti, grumi color pastello che si mescolano, si affastellano, sembrano sbiadire come la memoria per poi rinascere attraverso delicati disegni e nuove figure cariche di senso. Poetico, intimista, biografico lavoro, frutto di una tecnica che unisce animazioni, disegni e fotografie nel tentativo di sondare la stessa identità dell’autore, divenendo in realtà una più ampia riflessione sull’enigma della felicità.
[ENG]
Tan Wei Keong evokes some of his memories: now he watches over his dying mother who lies in her bedroom; now he finds himself one step away from the altar, next to his betrothed, Stephen; now he visualizes a beach lashed by the wind and crowded with mysterious female figures.
Eros and Thanatos merge into little outlined paths: a fascinating blend of pastel-colored lumps, piled up together, that seem to fade like memory and then be reborn through delicate, meaningful drawings and shapes. A poetic, intimate, biographical work, the result of a technique that combines animations, drawings and photographs in an attempt to probe the identity of the author, while actually becoming a wider reflection on the enigma of happiness.
queer short / 21 maggio 2019
[ITA]
Nei tardi anni Cinquanta Agnes si rivolge allo UCLA Medical Center per richiedere una operazione chirurgica di riassegnazione del sesso. Il suo caso – a lungo considerato eccezionale – ha contribuito a definire la comprensione medica delle persone transgender. Come gli studi classici freudiani, il caso di Agnes sopravvive nella cultura popolare e continua a destare l’interesse di studiosi e attivisti.
Framing Agnes presenta la scoperta dei due registi di casi finora sconosciuti di persone, dal genere non conforme, contemporanee di Agnes. Queste storie cambiano la documentazione storica, negando la nozione che quello Agnes fosse un caso eccezionale. Il film mette in conversazione le storie di Georgia, Denny e Henry con Agnes nel tentativo di rendere ben più stratificata la definizione medica di sessualità e genere di quel momento storico.
[ENG]
In the late 1950s, a woman named Agnes approached the UCLA Medical Center seeking sex reassignment surgery. Her case study – long considered to be singular – would go on to define the medical understanding of transgender people. Much like Freud’s classic studies, Agnes’ story endures in popular culture and continues to capture the imagination of scholars and activists alike.
Framing Agnes captures the two directors discovery of never-before-seen case studies of gender non-conforming people who had been Agnes’ contemporaries. These stories change the historical record, disrupting the notion that Agnes was exceptional at the time. The film puts the life stories of Georgia, Denny and Henry in conversation with Agnes to complicate the medical definition of sex and gender in the mid-century.
queer short / 21 maggio 2019
[ITA]
“Forse il guardare inizia prima di aprire gli occhi”: questo è l’enigmatico brano in esergo con il quale si apre Azul Vazante. Le immagini successive non sono meno misteriose: notte, una cattedrale gotica sullo sfondo, un letto di ospedale al centro di una piazza, una donna matura – probabilmente una madre – che veglia il degente, il paesaggio sonoro di canti e preghiere animatosi non lontano dal letto, il dettaglio dello smalto azzurro del malato. Su questi elementi di partenza il pubblico può provare a ricostruire il senso di una storia che parla alla coscienza di ciascun individuo e riconosce la sofferta esposizione di tutte le minoranze.
Attraverso uno stile registico che ricorda il cinema del maestro Pedro Costa, Azul Vazante è un coacervo di simboli onirici, religiosi e politici.
[ENG]
“Perhaps looking begins before the eyelids open”: this is the enigmatic excerpt with which Azul Vazante opens. The subsequent images are no less mysterious: late night, a gothic cathedral in the background, a hospital bed in the center of the square, a mature woman – probably a mother – is watching over the patient, a soundscape of chants and prayers lifts up not far from the bed, a close-up of the hands of the patient whose nails are painted of light blue. From these elements the audience can try to reconstruct the meaning of a story that speaks to the conscience of each individual and acknowledges the tormented exposition of all minorities.
Through a directorial style reminiscent of Master Pedro Costa’s cinema, Azul Vazante is a mixture of dreamlike, religious and political symbols.
queer short / 21 maggio 2019
[ITA]
Fermo immagine su un quadro di arte bizantina, forma espressiva che nacque con la scissione dell’Impero Romano d’Oriente e d’Occidente. Anche il matrimonio a cui partecipa Yana da invitata si rivela profondamente scisso. C’è infatti la sala principale dove si svolgono i festeggiamenti, con Yana che si sottopone alle foto di rito, ascolta i tronfi proclami di auguri agli sposi e intrattiene suo malgrado stucchevoli conversazioni con familiari e invitati. C’è poi il lato oscuro del matrimonio, il ripostiglio, il sottoscala, dove Yana fugge tra una pausa e l’altra per incontrare segretamente una cameriera incrociata in sala.
Luce piatta e fredda in sala, densa e torbida nel guardaroba, per un racconto con originali spunti visivi che rivisita e problematizza, anche nella danza, le abituali wedding comedy.
[ENG]
Freeze-frame on a picture of Byzantine art, an expressive form that was born with the split of the Roman Empire of the East and the West. Even the marriage to which Yana goes as a guest turns out to be profoundly divided. There is in fact the main hall where the celebrations take place, with Yana who undergoes the usual photos, listens to the conceited exchanges of good wishes to the newlyweds and entertains clumsy conversations with her relatives and guests. Then there is the dark side of marriage, the closet, the basement, where Yana escapes between breaks to secretly meet a waitress she had crossed in the hall.
A flat and cold light in the room, dense and murky in the wardrobe, for a story with original visual cues that revisit and problematize, even in dance, the usual wedding comedy.
queer short / 21 maggio 2019
[ITA]
Nel 2017 l’amministrazione di Pechino decide d’intervenire sugli immobili abusivi a uso commerciale, rattoppando porte e finestre con mattoni che trasformano gli animati locali di prima in desolati muri. Il negozio della signorina Mi è uno dei pochi a resistere, anche se su di esso incombe la chiusura. Quello degli hutong, vicoli e stradine tipiche dei sobborghi, è il regno di Kacchan, studente che fotografa gli interventi edilizi e registra i mutamenti del quartiere. Mentre gli altri rapporti umani sembrano rendere Kacchan indifferente, l’incontro con la signorina Mi desta la sua curiosità.
Attraverso una messinscena ordinata e geometrica che accoglie il colore e articola le immagini in una commistione di realtà filmata, streaming live, fumetto e performance musicale, l’evoluzione urbana e sociale della Cina s’intreccia all’incontro dei due personaggi.
[eng]
In 2017, the Beijing administration decides to intervene on illegal commercial properties, patching up doors and windows with bricks that transform the former lively shops into desolate walls. Miss Mi's shop is one of the few to resist, even if closure is hanging over it. That of the hutongs, alleys and narrow streets typical of the suburbs, is the kingdom of Kacchan, a student who photographs building interventions and records changes in the neighborhood. While other human relationships seem to make Kacchan feel indifferent, the meeting with Miss Mi arouses his curiosity.
Through an orderly and geometric staging that welcomes color and articulates images in a mixture of filmed reality, live streaming, comics and musical performance, the urban and social evolution of China intertwines with the meeting of the two characters.
queer short / 21 maggio 2019
[ITA]
In una città coreana una coppia visita un nuovo appartamento. Il cambio della casa scatena il ricordo della loro assai delicata vicenda coniugale, la trasformazione identitaria del marito in un transessuale. Un’evoluzione che entro le mura domestiche viene accettata dalla moglie, ma che si complica quando il luogo cambia e diventa un locale pubblico con altri testimoni.
Silenzi, vetrate opache e sguardi irresoluti sono i segni d’interpunzione di un linguaggio cinematografico maturo, assai raffinato nella messa in scena e nella scelta delle lenti fotografiche. I dialoghi sono invece volutamente classici, fondativi della struttura rifiuto–comprensione-accettazione che anima la tensione tra i personaggi.
[ENG]
In a Korean city a couple visits their new apartment. Changing their home causes the memory of their delicate marital affair, the husband’s identity transformation in a transsexual. An evolution which is accepted by the wife at home, but that gets twisted when the place changes into a public space with other witnesses.
Silences, matt glass windows and uncertain looks are the punctuation marks of a mature cinematographic language, highly sophisticated in the mise-en-scene and in the lenses selection. On the contrary the dialogues are classical, founding of the structure refusal-compassion-acceptance which animate the tension between the characters.
queer short / 21 maggio 2019
[ITA]
Francisco decide di aiutare la sua amica Flavia nella ristrutturazione di un vecchio appartamento. Durante i lavori di rifacimento, la stessa esigenza di rinnovamento sembra innescarsi nell’animo di Francisco. Egli non sembra infatti accettarsi pienamente. Non si tratta di una mancata accettazione della propria identità sessuale, bensì del suo aspetto fisico caratterizzato dall’obesità. Man mano che procedono i lavori nell’appartamento, si infittisce il confronto tra Francisco e Flavia: le rivelazioni di lui, i consigli di lei e i nuovi incontri porteranno forse Francisco a una maggiore consapevolezza?
Fábio Leal, attore e regista, mette tutta la sua fisicità a disposizione di una storia che alterna diurno e notturno, paura e desiderio, scandagliando il suo stesso corpo attraverso l’occhio della macchina da presa.
[ENG]
Francisco decides to help his friend Flavia renovating an old apartment. During the reconstruction works, the same need for renewal seems to be triggered in Francisco's soul. He does not seem to fully accept himself. It is not a matter of not accepting his own sexual identity, but rather his physical appearance which is characterized by obesity. As the work in the apartment proceeds, the confrontation between Francisco and Flavia thickens: will his revelations, her advices as well as new encounters lead Francisco to greater awareness?
Fábio Leal, actor and director, puts his physicality at the disposal of a story that alternates day and night, fear and desire, scanning his own body through the eye of the camera.
queer short / 21 maggio 2019
[ITA]
Alice è una ragazza spensierata. Scorrazza per la città con un gruppo di amiche, con le quali è in grande sintonia. Il suo fidanzato, Albin, sembra desiderarla molto. Tra i due la definizione dei ruoli talvolta è schematica, noiosa, tanto che Alice si sente trattata in modo fin troppo cavalleresco. Cosa accadrà quando Alice deciderà di mettere alla prova Albin con un piccolo regalino di 18 centimetri acquistato in un sexy shop?
Linguaggio filmico fresco, diretto e contemporaneo per una vicenda che non a caso si svolge in gran parte all’aperto, sotto i raggi del sole e in una dimensione pubblica che favorisce gli incontri e il confronto tra i personaggi: forse la ridefinizione della retorica machista e dei ruoli di coppia sclerotizzati arriverà da adolescenti capaci di mettersi in gioco e ascoltare l’altro.
[ENG]
Alice is a carefree girl. She runs around the city with a group of friends, with whom she is in great harmony. She is in a relationship with her boyfriend, Albin, who seems to want her very much. Between the two, the definition of roles is sometimes schematic, boring, so much so that Alice feels treated in a way that is far too chivalrous. What will happen when Alice decides to put Albin to the test with a small 18cm gift purchased in a sex shop?
A fresh, straightforward and contemporary cinematic language for a story that, not by chance, mostly takes place in the open air, under the sunbeams and in a public dimension that favors encounters and confrontation between the characters: perhaps the redefinition of macho rhetoric and sclerotic couple roles will come from teenagers who are able to get involved and listen to each other.
queer short / 21 maggio 2019
[ITA]
Nella mitologia greca Narciso è un cacciatore che disdegna ogni persona che lo ama. A seguito di una maledizione inflittagli dagli dei, s’innamora della sua immagine riflessa, annegando in un lago. Allo stesso modo Yamazaki, illustratore settantenne, dà la caccia a giovani ragazzi nei sobborghi di Tokyo. Non riesce ad accettare la sua vecchiaia che manda in frantumi la bella immagine di sé da giovane. L’incontro con l’avvenente Leo sembra infondergli rinnovata fiducia, ma il masochismo da “vecchio narciso” riaffiora sinistro, portandolo ad autoinfliggersi nuove pene e a sprofondare nell’abisso del dolore.
Un melodramma nel solco della tradizione giapponese che affronta i temi cruciali dell’invecchiamento e della solitudine pur mantenendo una buona freschezza narrativa, con originali idee visive e un colorismo musicale in grado di smorzare la componente patetica.
[ENG]
In Greek mythology, Narcissus is a hunter who disdains every person who loves him. Following a curse inflicted on him by the gods, he falls in love with his reflection, drowning in a lake. Similarly, Yamazaki, a seventy-year-old illustrator, is hunting young boys in the suburbs of Tokyo. He cannot accept his old age that shatters the beautiful image of himself as a young man. The encounter with the attractive Leo seems to infuse him with renewed confidence, but the "old narcissus" masochism resurfaces sinisterly, leading him to self-inflict new pains and sink into the abyss of pain.
A melodrama in the wake of the Japanese tradition that addresses the crucial themes of aging and loneliness while maintaining a good narrative freshness, with original visual ideas and a musical colourism which is able to dampen the pathetic component.
queer short / 21 maggio 2019
[ITA]
Lac Daumesnil è il racconto di un’affinità elettiva circondata da fantasmi lontani. Aurélien e il suo amico si muovono in un rigoglioso giardino botanico, discutono in riva a un lago pittoresco, esplorano un piccolo tempio neoclassico e filmano i loro giochi scherzosi con una videocamera che finisce però col registrare anche il lento emergere della loro fragilità.
Un film che cerca la bellezza in ogni cosa: nel vento che agita le foglie, nella musica orchestrale tenuta a fior di pelle, nello sfavillio lacustre dello specchio d’acqua e nei volti fascinosi dei protagonisti. Tale beatitudine è però attraversata dall’inconscio ottico della macchina da presa che, intorbidendo le immagini, rimanda ai mondi lontani e agli oscuri tormenti dei personaggi.
[ENG]
Lac Daumesnil is the story of an elective affinity surrounded by distant ghosts. Aurélien and his friend move around a lush botanical garden, discussing on the shores of a picturesque lake, exploring a little neoclassical temple near which they film their playful games with a camera that ends up recording the slow emerging of their fragility.
A film that seeks beauty in everything: in the wind that shakes leaves, in the orchestral music held on the edge, in the lake’s sparkling gleams and in their fascinating faces. This bliss, however, is crossed by the optical unconscious of the camera which, muddying the images, refers to distant worlds and dark torments.
nuove visioni / 21 maggio 2019
[ITA]
In fuga dalla sua Tolosa, Martin parte alla volta di Parigi in cerca di fortuna. Qui incontra Leah, con cui si è appena lasciato e che ha rappresentato il suo primo amore. La ragazza, che si dà da fare come guida turistica per gruppi di curiosi che visitano i quartieri del centro di Parigi, sembra non essere interessata a riallacciare i rapporti con Martin che, rifiutato, si vede costretto a trovare rifugio a casa dell’amico Bastien. Confusi e alla deriva, i due ragazzi cercheranno di superare a loro modo la fine della loro relazione tra inaspettati amori, improbabili lavori e una nuova consapevolezza di cosa voglia dire diventare adulti.
[ENG]
Running away from Toulouse, Martin departs for Paris seeking fortune. Here he meets Leah, with whom he just break up and which represented his first love. The girl, who works as a tourist guide for groups of curious in the area near the center of Paris, doesn’t seem interested to reconnect with Martin which, rejected, is forced to take shelter at his friend Bastien’s home. Confused and drifted, the two will try to get over on their on way the end of their relationship with unexpected loves, improbable jobs and a new awareness of what it means becoming adults.
nuove visioni / 21 maggio 2019
[ITA]
Diamantino Matamouros è il più forte calciatore del Portogallo, forse dell’intero pianeta. O almeno lo era, prima di sbagliare il rigore decisivo durante la finale dei Mondiali di calcio. Caduto in disgrazia, abbandonato dalla famiglia e dai tifosi, Diamantino si ritroverà al centro di un assurdo complotto politico-scientifico ed anche familiare mirato a clonarlo per formare una squadra di calcio imbattibile. Come se non bastasse, una peculiare agente speciale inizierà ad indagare i suoi conti bancari.
Una dark-comedy dalle tinte sci-fi che ci racconta, attraverso bizzarre esagerazioni pop ed una messa in scena fuori dagli schemi, tutte le contraddizioni e le assurdità del contemporaneo. Una prospettiva anomala che discute con intelligenza tutti i limiti legati al gender.
[ENG]
Diamantino Matamouros is the greatest Portoguese football player, even the greatest in the entire world. Or at least he used to be so, before he missed a decisive penalty during the World Cup final. Fallen into disgrace, left by his family and his supporters, Diamantino finds himself at the center of an absurd conspiracy political-scientific and familiar too aimed to clone him in order to create an invincible football team. On top of that, an extravagant special agent begins to examine his bank account.
A dark-comedy with a sci-fi flavour that tell us, through bizzarre pop exaggerations and an out of the box mise en scene, every contradictions and the absurdities of the contemporary. An anomalous perspective which wisely discuss every limits tied to the gender.
nuove visioni / 21 maggio 2019
[ITA]
Una giovane ragazza si prepara a ricevere nel proprio appartamento un cliente. L’uomo, trasposizione di Don Quijote nella Milano degli anni Novanta, seguendo una precisa ritualità si dedica alla pulizia maniacale di quattro stanze. La ragazza, incarnazione di Dulcinea, mangia, legge, si mette lo smalto, fuma, si veste e si sveste, come se Quijote non fosse lì presente e come se fra i due non ci fosse alcun rapporto. Il cliente, seguendo uno schema patologico, trafuga alcuni oggetti della ragazza, riponendoli in sacchetti di plastica, e successivamente nella sua 24 ore. Altre volte gli oggetti di feticcio vengono distrutti, vittime di raptus maniacali, in una meccanica che conduce alla ripetizione di un rito di celibato e di solitudine. Un film donchisciottesco, che prova a retrocedere a uno sguardo basico e anti-narrativo per restituire magicamente il senso di tutto nel ritmo di un linguaggio semplice e sperimentale allo stesso tempo.
[ENG]
A young girl is getting ready to welcome a client at her apartment. The man, transposition of Don Quixote, following a precise ritual, devotes himself to the maniacal cleaning of four rooms. The girl, personification of Dulcinea, eats, reads, paints her nails and smokes. She dress up and she get undress as if Don Quixote is not present there and as if there is no relationship between them. The client, following a pathological scheme, steals some girl’s objects, he puts them in a plastic bag and than inside a small briefcase. Sometimes the objects he fetishizes are destroyed like victims of maniacal bursts. This mechanism leads to the repetition of a celibate and solitary rite. A donquixotesque movie, which tries to move back into a basic and anti-narrative gaze in order to magically give back the sense of everything in the rhythm of a language at the same time simple and experimental.
nuove visioni / 21 maggio 2019
[ITA]
Julia Katherine è un’attrice transessuale che vive in un piccolo appartamento di San Paolo. In questo intimo dialogo con il regista ripercorre con leggerezza gioie, traumi e piccole fatalità della sua vita. Le esperienze che l’hanno formata scorrono e disegnano le sue relazioni con l’amore, il sesso, il cinema e i diversi modi di vedersi che hanno attraversato la sua storia. Lembro mais dos corvos rievoca, congedandoli, i fantasmi che hanno toccato Julia nella sua crescita, dall’infanzia all’età adulta, attraverso una narrazione autoironica e spigliata che coinvolge con la freschezza di chi ha vissuto e non ha paura di raccontarlo; rende il cinema protagonista, come qualcosa per cui vivere e con cui esprimersi.
[ENG]
Julia Katherine is a transsexual actress that lives in a small flat in São Paulo. In this intimate conversation with the director she lightly goes trough her life’s joys, traumas and casualties. The experiences that shaped her flow and sketch the relationships she has with love, sex, cinema and the different ways in which she perceived herself during her life. Lembro mais dos corvos calls forth and dismisses the ghosts that have touched Julia during her growth, from childhood to adulthood, through a spontaneous and self-deprecating narration and fascinates us with the freshness of those who lived and are not afraid to tell; in it Cinema is the protagonist, something to live for, by which we can express ourselves.
nuove visioni / 21 maggio 2019
[ITA]
Un ragazzo si mette in viaggio alla ricerca del fantasma della madre per mantenere una vecchia promessa. Attraverso deserti sconfinati, antiche epoche e scenari post apocalittici, una voce lo guida verso un luogo familiare ormai perso nel tempo, verso le fondamenta di un ricordo sbiadito. Riuscirà il ragazzo a trovare l’uccello centenario dei racconti di sua madre? Riuscirà quindi ad esorcizzare la sofferenza dei fantasmi del suo passato?
In questo viaggio fantascientifico e autobiografico disteso nel tempo e nello spazio, non è solo il narrato ad essere discusso ma il cinema tutto. Una digressione concettualmente immutabile, ma sempre mutata nei suoi caratteri, sui generi e sulla rappresentazione dell’immaginifico. Un’esperienza visuale che fa da eco al cinema di Tarkovsky.
[ENG]
A young man travels to find his mother’s ghost in order to keep an old promise. Through endless deserts, ancient ages and post-apocalyptic landscapes, a voice guides him to a familiar place long lost in time, to the foundations of a faded memory. Will the boy find the centenary bird from his mother’s tales? Will he be able to exorcize the suffering of his past’s ghosts?
In this fantascientic and autobiographic trip stretched through time and space, it isn’t just the narration to be discussed but cinema in its entirety. A conceptually immutable digression, but always muted on its specificities, about genres and the imaginative’s depiction. A visual experience echoing Tarkovsky’s cinema.
nuove visioni / 21 maggio 2019
[ITA]
Pierino Aceti è un pensionato di Bergamo. Fa una vita ordinaria, metodica, attenta a ogni dettaglio. Nel corso di una serie di incontri settimanali durati un intero anno all’interno del suo appartamento, il protagonista racconta al regista Luca Ferri quella che sembrerebbe essere l’anonima quotidianità della sua esistenza. Il ritratto che ne deriva, interamente girato in VHS, è un malinconico e divertente tête-à-tête nel quale il cinema, oggetto della passione di Pierino da tutta la vita, restituisce al nostro eroe la sua devozione e popola così la sua solitudine: il ritmo si dilata, le cose più ordinarie assumono un respiro diverso e Pierino diventa finalmente protagonista di un intero film. Secondo capitolo della trilogia domestica di Luca Ferri dopo Dulcinea.
[ENG]
Pierino Aceti is a retired living gin Bergamo. He has an ordinary, methodical life, accurate in every little details. During a series of weekly meetings lasted an entire year inside his apartment, the protagonist tells to the director Luca Ferri what it’d seem like an anonymous routine of his existence. The portrait derived by that, shot entirely in VHS, is a melancholic and funny tête-à-tête in which cinema, Pierino’s object of passion for his entire life, gives back to our hero his devotion and thus fills up his solitude: the rhythm stretches, the most ordinary things assume a different meaning and Pierino finally becomes protagonist of an entire movie. Second chapter of Luca Ferri’s domestic trilogy after Dulcinea.
nuove visioni / 21 maggio 2019
[ITA]
Medio Oriente, 2006. In un campo di prigionia gestito dal reggimento di una potente coalizione internazionale, i soldati passano il tempo sorvegliando e torturando i prigionieri. Tra questi un pericolosissimo terrorista, recluso in una cella di massima sicurezza, un oscuro buco scavato nelle profondità del terreno sabbioso. I soldati del campo lo chiamano Il Profeta, perché passa le sue giornate preannunciando la fine di ogni dolore, guerra, malattia e l'avvento di una nuova era, il regno in terra di un dio sconosciuto e invisibile che spazzerà via i corrotti che governano il mondo. Una giovane soldatessa, figliastra e nipote del comandante del reggimento, si infatua perdutamente di questa figura misteriosa. La sua diventa un'ossessione che la spinge a imboccare una strada che cambierà il destino di tutti.
Una rilettura contemporanea della Salomé di Oscar Wilde, un film diviso in due atti che tocca questioni politiche senza dimenticare l’indissolubile nesso che lega Eros e Thanatos, desiderio e violenza.
[ENG]
Middle East, 2006. Inside a prison camp managed by a regiment of a powerful international coalition, soldiers spend time guarding and torturing the prisoners. Among them a dangerous terrorist, locked up in a maximum security cell, an obscure pit digged in the depth of a sandy field. The soldiers of the camp call him The Prophet, because he spends his days forewarning the end of any pain, war, illness and the arrival of a new era, the reign on the earth of a unknown and invisible god that will wipe out the corrupt who rule the world. A young soldier, step-daughter and niece of the regiment’s commander, desperately fall in love of this mysterious figure. Hers becomes an obsession that pushes her to take a road which will change everyone’s destiny.
A contemporary interpretation of Oscar Wilde’s Salomé, a movie divided in the acts which touches political questions without forgetting lasting link between Eros and Thanatos, desire and violence.
nuove visioni / 21 maggio 2019
[ITA]
A seguito di un progetto di riqualificazione urbana, Géro sta per essere sfrattato dalla sua casa e dal suo piccolo teatro. Come se non bastasse, un giovane nipote che conosce a malapena, confessandogli di voler diventare un drammaturgo, si stabilisce nella sua casa per scrivere una pièce teatrale con lui. Per combattere la gentrificazione e l’ingiustizia sociale, con la voce roca e il passo un po’ incerto, a Géro non resterà che armarsi di tutto punto e diventare un vero e proprio pirata.
Una fiaba contemporanea, uno sguardo libero che parte dalla periferia per provare ad abitarla in maniera differente, e che indaga l’umanità dei personaggi ragionando su valori di comunità e spazi di socialità.
[ENG]
Following an urban redevelopment project, Géro is about to be evicted from his home and his small theatre. If it wasn’t enough, a nephew he barely knows, confessing him he wants to become a playwriter, settles in his house to write with him a theatre play. In order to fight gentrification and social injustice, with is muffled voice and his shaky step, Géro is forced to fully arm himself and become a real pirate.
A contemporary tale, a free gaze which sets off from the suburbs in order to try to inhabit it in an unconventional way, and which investigates humanity of the characters reasoning about the values of community and social spaces.
carte postale à Serge Daney / 21 maggio 2019
[ITA]
Frank (Ripploh) è un insegnante che conduce una vita scandita da riunioni scolastiche e capatine ai bagni pubblici di Berlino Ovest. Al centro dell’ambiente gay della città, Frank si oppone con fervore alla monogamia e si gode le gioie della promiscuità, la sorpresa galvanizzante dell’incontro casuale. Bernd, invece, è un romantico sognatore che spera di potere presto trasferirsi in campagna, lontano dal trambusto metropolitano, e lì trascorrere le sue giornate con l’uomo giusto. Malinconico cassiere in un cinema, Bernd s’imbatte nello scapolo impenitente con cui vivrà una relazione turbolenta.
Opera manifesto del cinema queer pre-AIDS, Taxi zum Klo è un film audace, quasi autobiografico, che estremizza il conflitto tra ruolo sociale e vita privata, sfidando le certezze del mondo eteronormativo e mostrando una realtà tanto brulicante quanto sommersa.
[ENG]
Frank (Ripploh) is a teacher who leads a life punctuated by schools meetings and quick stops in the public baths of West Berlin. At the heart of the city gay’s life, Frank fervently opposes monogamy and enjoys the delights of promiscuity, the galvanizing surprise of random encounters. Bernd, instead, is a romantic dreamer who hopes to move soon to the countryside, away from the urban bustle, some place where to spend his days with the right man. He is a gloomy cashier in a cinema, where he stumbles upon the impenitent bachelor with whom he will live a turbulent relationship.
Milestone of pre-HIV queer cinema, Taxi zum Klo is a bold, almost autobiographical film that takes the conflict between social role and private life to extremes, challenging the certainties of the heteronormative world and portraying a reality as swarming as it is submerged.
carte postale à Serge Daney / 21 maggio 2019
[ITA]
Eddie e Leda sono due travestiti che si contendono l’amore di Gonda, proprietario del gay bar Genet, dove lavorano entrambi. Ambientato alla fine degli anni Sessanta in una Tokyo notturna e abbagliante popolata da studenti riottosi, giovani alla ricerca di un’esistenza lontana dai vincoli sociali e dive da burlesque che si trasformano in principesse del boudoir, Il funerale delle rose è un’opera chiave della Nouvelle Vague giapponese: una ferita ancora pulsante che mescola liberamente interviste documentarie, meta-film brechtiano, nefaste premonizioni edipiche e grafismo metropolitano.
Un ritratto schietto, erotico e non apologetico di una comunità sotterranea ma sempre più scalpitante, pervaso e alimentato dalla follia di sbornie lisergiche, chitarre fuzz e mascara in gran quantità che hanno influenzato l’Arancia meccanica di Kubrick.
[ENG]
Eddie and Leda are two transvestites who compete for the love of Gonda, owner of the gay bar Genet, where they both work. Set at the end of the 1960s in a nocturnal and dazzling Tokyo populated by riotous students, youngsters yearning for a life far from social ties and burlesque divas that turn into princesses of the boudoir, Funeral Parade of Roses is a key work of the Japanese New Wave: a throbbing cinematic wound that mixes documentary interviews, Brechtian film-within-a-film, Oedipal premonitions of disaster and metropolitan graphism.
A frank, erotic and unapologetic portrait of an underground community that is increasingly jittery, fueled by the insanity of colossal booze, drugs, fuzz guitars and tons of mascara as well as a direct influence on Kubrick’s A Clockwork Orange.
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