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Azul Vazante

[ITA]

“Forse il guardare inizia prima di aprire gli occhi”: questo è l’enigmatico brano in esergo con il quale si apre Azul Vazante. Le immagini successive non sono meno misteriose: notte, una cattedrale gotica sullo sfondo, un letto di ospedale al centro di una piazza, una donna matura – probabilmente una madre – che veglia il degente, il paesaggio sonoro di canti e preghiere animatosi non lontano dal letto, il dettaglio dello smalto azzurro del malato. Su questi elementi di partenza il pubblico può provare a ricostruire il senso di una storia che parla alla coscienza di ciascun individuo e riconosce la sofferta esposizione di tutte le minoranze.

Attraverso uno stile registico che ricorda il cinema del maestro Pedro Costa, Azul Vazante è un coacervo di simboli onirici, religiosi e politici.

[ENG]

“Perhaps looking begins before the eyelids open”: this is the enigmatic excerpt with which Azul Vazante opens. The subsequent images are no less mysterious: late night, a gothic cathedral in the background, a hospital bed in the center of the square, a mature woman – probably a mother – is watching over the patient, a soundscape of chants and prayers lifts up not far from the bed, a close-up of the hands of the patient whose nails are painted of light blue. From these elements the audience can try to reconstruct the meaning of a story that speaks to the conscience of each individual and acknowledges the tormented exposition of all minorities.

Through a directorial style reminiscent of Master Pedro Costa’s cinema, Azul Vazante is a mixture of dreamlike, religious and political symbols.

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