queer short / 30 maggio 2019
I premi della Giuria internazionale del Sicilia Queer 2019 alle opere presentate nelle sezioni competitive Queer Short e Nuove Visioni, e i premi e le menzioni speciali della guria del Coordinamento del Palermo Pride e della giuria 100 Autori.
queer short / 21 maggio 2019
[ITA]
Rahmi è un giovane musulmano rumeno che vive a Londra con la madre e il problematico fratello minore. La madre gestisce la casa nel tentativo di rievocare le tradizioni del loro paese di origine, vicino al Mar Nero, parlando rumeno ai suoi figli, mentre Rahmi cerca di sopperire all’assenza del padre cercando di creare un ponte tra le usanze di un tempo e i costumi del paese di accoglienza. Ma Rahmi ha un segreto: la doppia vita che conduce bussa alla sua porta. Presto scoprirà che persino le bugie a fin di bene possono stravolgere la sua esistenza.
[ENG]
Rahmi is a young Romanian Muslim man living in London with his mother and his trouble-making younger brother Cemil. His mother runs a family home that recalls their country of origin, near the Black Sea, speaking Romanian with her sons, while, in the absence of their father, Rahmi is head of the family – and the bridge between the family's roots and their adopted home. But Rahmi has a secret. The double life he leads is catching up with him and soon he will discover that even the whitest of lies can shake him to the core.
queer short / 21 maggio 2019
[ITA]
Arely è giunta a New York dal Messico. Ha compiuto un suo percorso identitario e adesso è un transessuale, per questa ragione riceve continue minacce dagli abitanti del Queens, uno dei quartieri della città. Fortemente cattolica, si avvicina al culto della Santa Muerte, creato dagli emerginati dalla società.
Il palpitante sentire dei fedeli è l’oggetto di questo film in bilico tra documentario e finzione, foderato da una messa in scena sontuosa per colori, costumi e trucco. La vicenda scandaglia il delicato rapporto omosessualità-fede e le tradizioni culturali messicane: tra spirito di abnegazione e puro spettacolo canoro, sfila una suggestiva galleria di maschere.
[ENG]
Arely is just arrived in New York from Mexico. She completed an identitary path and now she’s a transsexual, for this reason she is menaced constantly by Queens residents, one of the city’s neighborhood. Heavily catholic, she comes closer to a religious community which idolize the Santa Muerte, created by those marginalised by society.
The worshippers’ throbbing feeling is the object of this movie on the brink between documentary and fiction, covered of a lavish mise-en-scene for colors, costumes and make up. The sequence of the events plumbs the delicate relation between homosexuality-faith and Mexican traditions: between self-denial spirit and pure singing performance, parade a suggestive gallery of masks.
queer short / 21 maggio 2019
[ITA]
Tan Wei Keong evoca alcuni suoi ricordi: ora veglia la madre moribonda nella sua camera da letto; ora si ritrova a un passo dall’altare, accanto al suo promesso sposo, Stephen; ora visualizza una spiaggia sferzata dal vento e affollata da misteriose figure femminili.
Eros e Thanatos si confondono attraverso percorsi poco delineati e per questo affascinanti, grumi color pastello che si mescolano, si affastellano, sembrano sbiadire come la memoria per poi rinascere attraverso delicati disegni e nuove figure cariche di senso. Poetico, intimista, biografico lavoro, frutto di una tecnica che unisce animazioni, disegni e fotografie nel tentativo di sondare la stessa identità dell’autore, divenendo in realtà una più ampia riflessione sull’enigma della felicità.
[ENG]
Tan Wei Keong evokes some of his memories: now he watches over his dying mother who lies in her bedroom; now he finds himself one step away from the altar, next to his betrothed, Stephen; now he visualizes a beach lashed by the wind and crowded with mysterious female figures.
Eros and Thanatos merge into little outlined paths: a fascinating blend of pastel-colored lumps, piled up together, that seem to fade like memory and then be reborn through delicate, meaningful drawings and shapes. A poetic, intimate, biographical work, the result of a technique that combines animations, drawings and photographs in an attempt to probe the identity of the author, while actually becoming a wider reflection on the enigma of happiness.
queer short / 21 maggio 2019
[ITA]
Nei tardi anni Cinquanta Agnes si rivolge allo UCLA Medical Center per richiedere una operazione chirurgica di riassegnazione del sesso. Il suo caso – a lungo considerato eccezionale – ha contribuito a definire la comprensione medica delle persone transgender. Come gli studi classici freudiani, il caso di Agnes sopravvive nella cultura popolare e continua a destare l’interesse di studiosi e attivisti.
Framing Agnes presenta la scoperta dei due registi di casi finora sconosciuti di persone, dal genere non conforme, contemporanee di Agnes. Queste storie cambiano la documentazione storica, negando la nozione che quello Agnes fosse un caso eccezionale. Il film mette in conversazione le storie di Georgia, Denny e Henry con Agnes nel tentativo di rendere ben più stratificata la definizione medica di sessualità e genere di quel momento storico.
[ENG]
In the late 1950s, a woman named Agnes approached the UCLA Medical Center seeking sex reassignment surgery. Her case study – long considered to be singular – would go on to define the medical understanding of transgender people. Much like Freud’s classic studies, Agnes’ story endures in popular culture and continues to capture the imagination of scholars and activists alike.
Framing Agnes captures the two directors discovery of never-before-seen case studies of gender non-conforming people who had been Agnes’ contemporaries. These stories change the historical record, disrupting the notion that Agnes was exceptional at the time. The film puts the life stories of Georgia, Denny and Henry in conversation with Agnes to complicate the medical definition of sex and gender in the mid-century.
queer short / 21 maggio 2019
[ITA]
“Forse il guardare inizia prima di aprire gli occhi”: questo è l’enigmatico brano in esergo con il quale si apre Azul Vazante. Le immagini successive non sono meno misteriose: notte, una cattedrale gotica sullo sfondo, un letto di ospedale al centro di una piazza, una donna matura – probabilmente una madre – che veglia il degente, il paesaggio sonoro di canti e preghiere animatosi non lontano dal letto, il dettaglio dello smalto azzurro del malato. Su questi elementi di partenza il pubblico può provare a ricostruire il senso di una storia che parla alla coscienza di ciascun individuo e riconosce la sofferta esposizione di tutte le minoranze.
Attraverso uno stile registico che ricorda il cinema del maestro Pedro Costa, Azul Vazante è un coacervo di simboli onirici, religiosi e politici.
[ENG]
“Perhaps looking begins before the eyelids open”: this is the enigmatic excerpt with which Azul Vazante opens. The subsequent images are no less mysterious: late night, a gothic cathedral in the background, a hospital bed in the center of the square, a mature woman – probably a mother – is watching over the patient, a soundscape of chants and prayers lifts up not far from the bed, a close-up of the hands of the patient whose nails are painted of light blue. From these elements the audience can try to reconstruct the meaning of a story that speaks to the conscience of each individual and acknowledges the tormented exposition of all minorities.
Through a directorial style reminiscent of Master Pedro Costa’s cinema, Azul Vazante is a mixture of dreamlike, religious and political symbols.
queer short / 21 maggio 2019
[ITA]
Fermo immagine su un quadro di arte bizantina, forma espressiva che nacque con la scissione dell’Impero Romano d’Oriente e d’Occidente. Anche il matrimonio a cui partecipa Yana da invitata si rivela profondamente scisso. C’è infatti la sala principale dove si svolgono i festeggiamenti, con Yana che si sottopone alle foto di rito, ascolta i tronfi proclami di auguri agli sposi e intrattiene suo malgrado stucchevoli conversazioni con familiari e invitati. C’è poi il lato oscuro del matrimonio, il ripostiglio, il sottoscala, dove Yana fugge tra una pausa e l’altra per incontrare segretamente una cameriera incrociata in sala.
Luce piatta e fredda in sala, densa e torbida nel guardaroba, per un racconto con originali spunti visivi che rivisita e problematizza, anche nella danza, le abituali wedding comedy.
[ENG]
Freeze-frame on a picture of Byzantine art, an expressive form that was born with the split of the Roman Empire of the East and the West. Even the marriage to which Yana goes as a guest turns out to be profoundly divided. There is in fact the main hall where the celebrations take place, with Yana who undergoes the usual photos, listens to the conceited exchanges of good wishes to the newlyweds and entertains clumsy conversations with her relatives and guests. Then there is the dark side of marriage, the closet, the basement, where Yana escapes between breaks to secretly meet a waitress she had crossed in the hall.
A flat and cold light in the room, dense and murky in the wardrobe, for a story with original visual cues that revisit and problematize, even in dance, the usual wedding comedy.
queer short / 21 maggio 2019
[ITA]
Nel 2017 l’amministrazione di Pechino decide d’intervenire sugli immobili abusivi a uso commerciale, rattoppando porte e finestre con mattoni che trasformano gli animati locali di prima in desolati muri. Il negozio della signorina Mi è uno dei pochi a resistere, anche se su di esso incombe la chiusura. Quello degli hutong, vicoli e stradine tipiche dei sobborghi, è il regno di Kacchan, studente che fotografa gli interventi edilizi e registra i mutamenti del quartiere. Mentre gli altri rapporti umani sembrano rendere Kacchan indifferente, l’incontro con la signorina Mi desta la sua curiosità.
Attraverso una messinscena ordinata e geometrica che accoglie il colore e articola le immagini in una commistione di realtà filmata, streaming live, fumetto e performance musicale, l’evoluzione urbana e sociale della Cina s’intreccia all’incontro dei due personaggi.
[eng]
In 2017, the Beijing administration decides to intervene on illegal commercial properties, patching up doors and windows with bricks that transform the former lively shops into desolate walls. Miss Mi's shop is one of the few to resist, even if closure is hanging over it. That of the hutongs, alleys and narrow streets typical of the suburbs, is the kingdom of Kacchan, a student who photographs building interventions and records changes in the neighborhood. While other human relationships seem to make Kacchan feel indifferent, the meeting with Miss Mi arouses his curiosity.
Through an orderly and geometric staging that welcomes color and articulates images in a mixture of filmed reality, live streaming, comics and musical performance, the urban and social evolution of China intertwines with the meeting of the two characters.
queer short / 21 maggio 2019
[ITA]
In una città coreana una coppia visita un nuovo appartamento. Il cambio della casa scatena il ricordo della loro assai delicata vicenda coniugale, la trasformazione identitaria del marito in un transessuale. Un’evoluzione che entro le mura domestiche viene accettata dalla moglie, ma che si complica quando il luogo cambia e diventa un locale pubblico con altri testimoni.
Silenzi, vetrate opache e sguardi irresoluti sono i segni d’interpunzione di un linguaggio cinematografico maturo, assai raffinato nella messa in scena e nella scelta delle lenti fotografiche. I dialoghi sono invece volutamente classici, fondativi della struttura rifiuto–comprensione-accettazione che anima la tensione tra i personaggi.
[ENG]
In a Korean city a couple visits their new apartment. Changing their home causes the memory of their delicate marital affair, the husband’s identity transformation in a transsexual. An evolution which is accepted by the wife at home, but that gets twisted when the place changes into a public space with other witnesses.
Silences, matt glass windows and uncertain looks are the punctuation marks of a mature cinematographic language, highly sophisticated in the mise-en-scene and in the lenses selection. On the contrary the dialogues are classical, founding of the structure refusal-compassion-acceptance which animate the tension between the characters.
queer short / 21 maggio 2019
[ITA]
Francisco decide di aiutare la sua amica Flavia nella ristrutturazione di un vecchio appartamento. Durante i lavori di rifacimento, la stessa esigenza di rinnovamento sembra innescarsi nell’animo di Francisco. Egli non sembra infatti accettarsi pienamente. Non si tratta di una mancata accettazione della propria identità sessuale, bensì del suo aspetto fisico caratterizzato dall’obesità. Man mano che procedono i lavori nell’appartamento, si infittisce il confronto tra Francisco e Flavia: le rivelazioni di lui, i consigli di lei e i nuovi incontri porteranno forse Francisco a una maggiore consapevolezza?
Fábio Leal, attore e regista, mette tutta la sua fisicità a disposizione di una storia che alterna diurno e notturno, paura e desiderio, scandagliando il suo stesso corpo attraverso l’occhio della macchina da presa.
[ENG]
Francisco decides to help his friend Flavia renovating an old apartment. During the reconstruction works, the same need for renewal seems to be triggered in Francisco's soul. He does not seem to fully accept himself. It is not a matter of not accepting his own sexual identity, but rather his physical appearance which is characterized by obesity. As the work in the apartment proceeds, the confrontation between Francisco and Flavia thickens: will his revelations, her advices as well as new encounters lead Francisco to greater awareness?
Fábio Leal, actor and director, puts his physicality at the disposal of a story that alternates day and night, fear and desire, scanning his own body through the eye of the camera.
queer short / 21 maggio 2019
[ITA]
Alice è una ragazza spensierata. Scorrazza per la città con un gruppo di amiche, con le quali è in grande sintonia. Il suo fidanzato, Albin, sembra desiderarla molto. Tra i due la definizione dei ruoli talvolta è schematica, noiosa, tanto che Alice si sente trattata in modo fin troppo cavalleresco. Cosa accadrà quando Alice deciderà di mettere alla prova Albin con un piccolo regalino di 18 centimetri acquistato in un sexy shop?
Linguaggio filmico fresco, diretto e contemporaneo per una vicenda che non a caso si svolge in gran parte all’aperto, sotto i raggi del sole e in una dimensione pubblica che favorisce gli incontri e il confronto tra i personaggi: forse la ridefinizione della retorica machista e dei ruoli di coppia sclerotizzati arriverà da adolescenti capaci di mettersi in gioco e ascoltare l’altro.
[ENG]
Alice is a carefree girl. She runs around the city with a group of friends, with whom she is in great harmony. She is in a relationship with her boyfriend, Albin, who seems to want her very much. Between the two, the definition of roles is sometimes schematic, boring, so much so that Alice feels treated in a way that is far too chivalrous. What will happen when Alice decides to put Albin to the test with a small 18cm gift purchased in a sex shop?
A fresh, straightforward and contemporary cinematic language for a story that, not by chance, mostly takes place in the open air, under the sunbeams and in a public dimension that favors encounters and confrontation between the characters: perhaps the redefinition of macho rhetoric and sclerotic couple roles will come from teenagers who are able to get involved and listen to each other.
queer short / 21 maggio 2019
[ITA]
Nella mitologia greca Narciso è un cacciatore che disdegna ogni persona che lo ama. A seguito di una maledizione inflittagli dagli dei, s’innamora della sua immagine riflessa, annegando in un lago. Allo stesso modo Yamazaki, illustratore settantenne, dà la caccia a giovani ragazzi nei sobborghi di Tokyo. Non riesce ad accettare la sua vecchiaia che manda in frantumi la bella immagine di sé da giovane. L’incontro con l’avvenente Leo sembra infondergli rinnovata fiducia, ma il masochismo da “vecchio narciso” riaffiora sinistro, portandolo ad autoinfliggersi nuove pene e a sprofondare nell’abisso del dolore.
Un melodramma nel solco della tradizione giapponese che affronta i temi cruciali dell’invecchiamento e della solitudine pur mantenendo una buona freschezza narrativa, con originali idee visive e un colorismo musicale in grado di smorzare la componente patetica.
[ENG]
In Greek mythology, Narcissus is a hunter who disdains every person who loves him. Following a curse inflicted on him by the gods, he falls in love with his reflection, drowning in a lake. Similarly, Yamazaki, a seventy-year-old illustrator, is hunting young boys in the suburbs of Tokyo. He cannot accept his old age that shatters the beautiful image of himself as a young man. The encounter with the attractive Leo seems to infuse him with renewed confidence, but the "old narcissus" masochism resurfaces sinisterly, leading him to self-inflict new pains and sink into the abyss of pain.
A melodrama in the wake of the Japanese tradition that addresses the crucial themes of aging and loneliness while maintaining a good narrative freshness, with original visual ideas and a musical colourism which is able to dampen the pathetic component.
queer short / 21 maggio 2019
[ITA]
Lac Daumesnil è il racconto di un’affinità elettiva circondata da fantasmi lontani. Aurélien e il suo amico si muovono in un rigoglioso giardino botanico, discutono in riva a un lago pittoresco, esplorano un piccolo tempio neoclassico e filmano i loro giochi scherzosi con una videocamera che finisce però col registrare anche il lento emergere della loro fragilità.
Un film che cerca la bellezza in ogni cosa: nel vento che agita le foglie, nella musica orchestrale tenuta a fior di pelle, nello sfavillio lacustre dello specchio d’acqua e nei volti fascinosi dei protagonisti. Tale beatitudine è però attraversata dall’inconscio ottico della macchina da presa che, intorbidendo le immagini, rimanda ai mondi lontani e agli oscuri tormenti dei personaggi.
[ENG]
Lac Daumesnil is the story of an elective affinity surrounded by distant ghosts. Aurélien and his friend move around a lush botanical garden, discussing on the shores of a picturesque lake, exploring a little neoclassical temple near which they film their playful games with a camera that ends up recording the slow emerging of their fragility.
A film that seeks beauty in everything: in the wind that shakes leaves, in the orchestral music held on the edge, in the lake’s sparkling gleams and in their fascinating faces. This bliss, however, is crossed by the optical unconscious of the camera which, muddying the images, refers to distant worlds and dark torments.
queer short / 21 maggio 2019
[ITA]
Pigmalione, deluso dalle donne dei suoi tempi, decide di creare una donna senza macchia con le sue stesse mani. Modella quindi la sua creazione al massimo delle sue aspettative: la donna deve essere in grado di soddisfare i suoi piaceri e contribuire al suo regno con la sua forza lavoro.
Basato sul mito di Pigmalione e Galatea, qui abilmente rivisitato e aggiornato, questo saggio audiovisivo, attraverso materiale di repertorio intelligentemente smembrato e ricostruito come la stessa Galatea, discute la figura della donna nel contemporaneo come proiezione esclusiva del desiderio sessuale maschile. Questo collage d’immagini e filmati, guidate dal racconto di una voce fuoricampo, intesse quindi una critica verso una società ancora oggi fin troppo estetizzante e fallocentrica.
[ENG]
Pygmalion, disappointed of the women of his time, decides to create an immaculate woman with his own hands. He models his creation at the height of his expectations and level: she should be able to satisfy his pleasures and provide his kingdom with workforce.
Based on the myth of Pygmalion and Galatea, here cleverly updated and revisited, this audiovisual essay, through archive material wisely dismembered and reconstructed like Galatea herself, discusses the women’s position in the contemporary as an exclusive projection of the male sexual desire. This collage of pictures and videos, guided by a story told by a voice over, thus assembles a critique toward a society yet too much aestheticizing and phallocentric.