Sicilia Queer 2017 / 21 marzo 2019
Sicilia Queer 2017
I film in concorso (Nuove Visioni , lungometraggi / Queer Short, cortometraggi) premiati dalle giurie del Sicilia Queer filmfest 2017
Premio della Giuria internazionale
Nuove Visioni 2017
Brüder Der Nacht / Brothers of the Night di Patric Chiha
Queer Short 2017
Im Efgosh Kosem / If I Met a Magician di Shaked Goren
menzione speciale: Division Movement to Vungtau di Benjamin Crotty e Bertrand Dezoteux
Premio 100 autori
Queer Short 2017
1992 di Anthony Doncque
Premio del Coordinamento del Palermo Pride
Queer Short 2017
Secret Santa Sex Party di Charles Lum e Todd Verow
menzione speciale: Les îles di Yann Gonzalez
Premio del pubblico
Nuove Visioni 2017
Los objetos amorosos di Adrián Silvestre
Queer Short 2017
Szép Alak / Bella figura di Hajni Kis
Sicilia Queer 2017 / 29 aprile 2018
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Il Sicilia Queer filmfest viene da lontano. Mai comeIl Sicilia Queer filmfest viene da lontano. Mai comequest'anno il nostro festival si presenta come l'esito di unlungo percorso, di tanti anni di riflessione attorno (dentro efuori) al cinema contemporaneo, con uno sguardo sempre piùcurioso motivato da una certa insoddisfazione verso l’esistentee dalla volontà di spingersi oltre. La settima edizione delSicilia Queer è il frutto di tutti questi anni anche se nasce piùconcretamente a Lisbona – dove lo scorso settembre siamostati invitati alla ventesima edizione di Queer Lisboa – e trovaun suo compimento a Nizza – dove abbiamo partecipato allanona edizione dei Rencontres Cinématografiques In & Out.Ma passa anche dalle cose che abbiamo visto e dalle personeche abbiamo incontrato a Parigi, Berlino, Milano, Torino,Bergamo, Manchester, Salonicco, Potenza e in altri luoghi diuna geografia sempre più estesa che fa di Palermo un punto direlazione con l'Europa e non solo.Il festival a cui lavoriamo con passione dal 2010 è oggi,come speravamo, un luogo di dialogo e di confronto trapersone interessate non soltanto all'ambito del cinema, o aquello della storia e della cultura lgbt, ma uno spazio per tuttiquelli che sentono la necessità di oltrepassare le etichetteper provare a stare nel proprio tempo con uno sguardo liberoe critico. Quando oggi decidiamo di ragionare sull'eredità del1977, a quarant'anni di distanza, lo facciamo tenendo insiemela dimensione cinematografica e quella politica, l'orizzonteculturale e quello militante. È qui che si incontrano figure cheoggi sembrano dimenticate, storie che sono state spazzatevia da tempi improntati a una certa rassegnazione. Per questosiamo convinti della necessità di riparlare di Marco Ferreri (nelventennale della morte) e di Guy Hocquenghem, del FUORIe del FHAR, delle lotte dei movimenti delle donne e degliomosessuali che rappresentavano avanguardie politiche toutcourt, nell’Italia e nella Francia di quegli anni. Ragionare suquesti gesti di dissidenza aiuterà forse a comprendere meglioun presente che non lascia presagire un avvenire florido: l'elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti,l'elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti,l’avanzata dei movimenti populisti in tutta Europa non devonoportare a tornare indietro su diritti acquisiti da molti anni, e chesono il frutto di lotte anche dure. È bene tenere alta la guardiae ravvisare focolai di resistenza nel nostro tempo, perchélottare per una società più giusta non è una moda del passato,ma un dovere per tutte e per tutti.Marcello Cimino aveva 45 anni quando a marzo 2017è stato ucciso per futili motivi, bruciato vivo durante lanotte mentre dormiva per strada, poco lontano dal luogoin cui svolgiamo il nostro festival. Nella stessa città in cuil’emergenza sociale è lungi dall’essere superata continuano glisbarchi di migranti in fuga da condizioni di vita inaccettabili,mentre la reazione dell’Europa ufficiale è sempre piùcaratterizzata da atteggiamenti antistorici e da chiusureinsopportabili, culturali prima ancora che geografiche.Tempi non precisamente festosi, dunque. È possibile faredi un festival – pur nella leggerezza che lo caratterizza – unmomento di riflessione su questi tempi? Crediamo di sì. Unfestival va letto a più livelli. Il livello immediato è quello legatoall'evento contingente, ai nove giorni che trascorriamo insiemetra i Cantieri Culturali alla Zisa e gli altri luoghi in cui si svolge lamanifestazione. Il livello ulteriore e forse più importante è peròquello di un'operazione culturale che vuole attraversare il tempoe lo spazio: è questo lo scopo della produzione di saperi,della condivisione di esperienze, della creazione di incontrie dell'accumulo di materiali (testi, immagini) che proiettano ilSicilia Queer su una dimensione più estesa nel tempo.È questo il terreno in cui una sezione come Eterotopieaccoglie naturalmente le riflessioni del filosofo Georges Didi-Huberman, che ci indica una strada possibile: quella di unasollevazione di fronte a tempi bui. Lo stesso terreno in cuiproponiamo all’attenzione del pubblico un focus sul lavoro diun giovane e talentuosissimo autore come Gabriel Abrantes,o in cui convochiamo a discutere di che cos’è lo sguardosul reale nel cinema contemporaneo critici e autori tra i piùimportanti del nostro tempo, che ragioneranno sul lavoro diClaire Simon, nostra ospite per un workshop che dà il via aun ciclo di Nuove lezioni siciliane sull’esempio di quello che aPalermo negli anni Novanta furono gli incontri con Kiarostami,Ruiz, De Seta, Emmer, Amelio, Wiseman e altri. E ancora,quello in cui Franco Maresco fa esplodere l’identità stessadel trailer di un festival, frantumandolo in una serie a episodiche interroga le tematiche legate alle sessualità in modoanticonformista, originale e politicamente scorretto.La settima edizione del Sicilia Queer dà come sempremolto spazio alla dimensione teorica e di elaborazione: iniziamo con una Summer School internazionale organizzatainiziamo con una Summer School internazionale organizzatain collaborazione con il Cirque (Centro Interuniversitario diRicerca Queer) e finiamo, quasi venti giorni dopo, dentroil festival letterario Una marina di libri, all’Orto botanico diPalermo. Presentiamo insomma un’edizione sempre piùarticolata, che crediamo possa interessare un pubblico ampio.Nel licenziare questo lavoro abbiamo una sensazionechiara: questa manifestazione, che fino a ieri era organizzata daun gruppo di persone appassionate, oltrepassa oggi i singoliindividui che la animano. Il Sicilia Queer ha una realtà e unapresenza che supera le nostre esistenze, la nostra cura e lanostra responsabilità. Se fino a ieri il festival era nostro, oggipossiamo rivendicare con orgoglio che esso è patrimonio dellacittà di Palermo. Scrivere il futuro di questo festival significheràallora contribuire all’attivismo culturale e politico della Palermodel futuro: un compito dal quale non possiamo esimerci.
Sicilia Queer filmfest comes from afar. Ever since thisSicilia Queer filmfest comes from afar. Ever since thisyear, our festival is the result of a long journey, of many yearsof consideration around us (on the inside and on the outside)of contemporary cinema, with an increasingly curious lookmotivated by a certain dissatisfaction with the existing andfrom the will to go further. The 7th edition of Sicilia Queeris the result of all these years, although it arises concretelyin Lisbon – where we were invited, last September, to the20th edition of Queer Lisboa – and finds its fulfillment in Nice– where we participated in the 9th edition of RencontresCinématografiques In & Out. But it also passes from thethings we have seen and from the people we have met inParis, Berlin, Milan, Turin, Bergamo, Manchester, Thessaloniki,Potenza and other places of an increasingly extensivegeography that makes Palermo a point of contact with Europeand beyond.The festival we work for passionately since 2010 is, as wehoped, a place of dialogue and confrontation between peopleinterested not only in the field of cinema, or in the LGBThistory and culture but in a “space” for all those who feel theneed to go beyond the labels to try to be in their time with afree and critical look. When today we decide to think aboutthe legacy of 1977, forty years away, we do so by keepingtogether the cinematic and the political dimension, the culturalhorizon and the militant one. This is where we get to meetfigures that seem to be forgotten nowadays, stories that havebeen swept away by a time of resignation. That is why weare convinced of the need to replicate Marco Ferreri (in thetwenty years of death) and Guy Hocquenghem, of FUORIand of FHAR, of the struggles of women and homosexualswho represented political avant-gardes in Italy and France inthose years. Relying on these dissenting gestures will perhapshelp us better understand a present that does not presume avibrant future: Donald Trump's election to the US presidencyand the advance of populist movements across Europe must not lead back on rights acquired for many years, and whichnot lead back on rights acquired for many years, and whichwere the result of hard struggles. It is good to keep theguard up and to perceive outbreaks of resistance in our time,because fighting for a more just society is not a fashion of thepast, but everyone’s duty.Marcello Cimino was a Palermitan homeless. He was 45years old. In March 2017 he was killed for futile reasons, burnedalive during the night while he slept, not far from where we aredoing our festival. In the same city where social emergencyis far from being overcome, landings of migrants continue toescape unacceptable living conditions, while the reaction ofofficial Europe is increasingly characterized by anti-historicattitudes and unbearable cultural and geographic closures.Times are not exactly festive. Is it possible to make afestival – with the lightness that characterizes it - a moment ofreflection on these times? We believe so. A festival must beread on multiple levels. The immediate level is the one relatedto the contingent event, to the nine days we spend togetheramong the Cantieri Culturali at Zisa and the other placeswhere the event takes place. The further and perhaps mostimportant level is, however, the one of a cultural operation thatwants to go through time and space: this is the purpose ofproducing knowledge, sharing experiences, creating meetingsand accumulating materials (texts , images) that project SiciliaQueer on a larger dimension in time.This is the ground in which it our section Eterotopienaturally welcomes philosopher Georges Didi-Huberman'sreflections, which indicates us a possible path: the one ofan uprising facing bad times. The same ground in which wefocus our attention on the work of a young and talented authorsuch as Gabriel Abrantes, in which we convene to discuss themost important critics of our time on what is the sight of real incontemporary cinema, who will discuss about the work of ClaireSimon, our host for a workshop that starts a cycle of Nuovelezioni siciliane, following the example of Palermo in the 1990swith Kiarostami, Ruiz, De Seta, Emmer, Amelio, Wiseman andothers. And yet, the one in which Franco Maresco explodesthe identity of the trailer of a festival, breaking it into a series ofepisodes that question non-conformist, original and politicallyincorrect sexually-related issues.The 7th edition of Sicilia Queer gives, as always, a lotof space to the theoretical and processing dimension: westart with an international Summer School organized incollaboration with the Cirque (Queer Research InteruniversityCenter) and we finish, almost twenty days later, within theliterary festival Una marina di libri, at the botanical gardenof Palermo. We are, in fact, presenting an increasingly articulated edition, which we believe may be of interest to aarticulated edition, which we believe may be of interest to alarge audience.In dismissing this work we have a clear feeling: this event,which until yesterday was organized by a group of passionatepeople, goes beyond the individuals who animate it today.Sicilia Queer has a reality and a presence that surpasses ourexistences, our care and our responsibility. If until yesterdaythe festival was ours, today we can proudly claim that it isthe heritage of the city of Palermo. Writing the future of thisfestival will then contribute to Palermo's cultural and politicalactivism of the future, which is a task we cannot refrainourselves from.
letterature queer / 09 febbraio 2018
presentazione del libro: Mirko Pace e Daniela Tomasino dialogano con l’autore
Scritti nell’arco di diversi anni, i racconti di Domenico Conoscenti avvincono e spiazzano muovendosi nel territorio avventuroso dei sentimenti e dei turbamenti dei personaggi che ora avanzano, ora affondano nella ricerca e nello smarrimento dell’identità, quella degli individui come quella delle comunità e dei luoghi. Racconti che si aprono e chiudono come ferite dell’anima, restituendoci la topografia di una Palermo poco nota,
umbratile teatro di sofferti rapporti d’amore. L’omosessualità vi irrompe con forza di linguaggio, e di linguaggio amoroso che prende corpo e voce sporgendosi sull’abisso dell'ingiustizia.
letterature queer / 09 febbraio 2018
letterature queer / 09 febbraio 2018
premio Nino Gennaro / 09 febbraio 2018
Abbordato sulla spiaggia da un’attrice ricca e bionda, “adottato” da lei e dal suo agente, Tino si troverà suo malgrado a fronteggiare uno strano triangolo, ma starà al gioco nella speranza di essere aiutato a realizzare il suo sogno e diventare un attore. Un peplum anticapitalista intervallato da digressioni sul passato mitico della Tunisia, l’eroe dalla bellezza scultorea Tino offre una visione ironica e amara sul nuovo colonialismo e sulle nuove forme di commercio ad esso collegate.
arti visive / 31 ottobre 2017
26 maggio - 9 luglio 2017
orari: martedì /venerdì 9.30-13; 15.30-18.30 – sabato/domenica 10.00-13.00; 16.00-19.00
Palazzo Sant’Elia / Via Maqueda, 81
a cura di Antonio Leone e Paola Nicita
Mostra personale di Franko B, poliedrico artista e performer milanese da tempo residente a Londra, propone una selezione di opere storiche, fra pitture, sculture, installazioni e foto, oltre a un documentario a lui dedicato in anteprima assoluta.
presenze / 25 maggio 2017
[ITA]
Andy Coughman è un giovane robot e vive in un villaggio all’interno del Parco Nazionale di Xingu insieme alla sua inventrice Claude Laroque e all’amata Jo, responsabile della sua educazione sentimentale. Dopo essere stati cacciati dal villaggio i tre si trasferiscono a San Paolo, e nella grande città Andy sarà riprogrammato e diventerà un robot da stand up comedy, finché i ricordi riemergeranno e non accetterà più le imposizioni della sua creatrice. Tra inserti lirici e speculativi, viaggi amori e fughe, Abrantes ci mostra un coming of age in versione robotica, tramite il racconto di crescita del candido e romantico Andy Coughman, che nella tenacia e intensità dei suoi sentimenti si dimostra più umano dell’uomo.
[ENG]
Andy Coughman is a young robot living in a village in the Xingu National Park together with his inventor Claude Laroque and his beloved Jo, responsible for his "sentimental education." After being driven out of the village, the three move to Sao Paulo, where Andy will be rescheduled and will become a robotic stand-up comedian, right until the memories emerge and he no longer accepts the obligations of his creator. Through lyrical and speculative inserts, journeys, love and leaps, Abrantes shows us a robotic version of a coming of age, through the narrative of a growing candid and romantic Andy Coughman, who, with the tenacity and intensity of his feelings, proves to be more human than human beings.
presenze / 25 maggio 2017
[ITA]
Come può il ritratto della bis-bis-nipote di Napoleone trasformarsi sotto le mani dell’artista Constantin Brancusi in un’enorme e dorata forma fallica? Partendo da questa domanda, la voice over di Gabriel Abrantes ci conduce alla scoperta dei “ferventi spiriti” che animarono il panorama artistico e scientifico dei primi del ‘900, descrivendo in tal modo un crocevia di personaggi tanto folli quanto geniali, in questo suo personalissimo e ironico omaggio nei loro confronti. Assistiamo quindi all’amore platonico tra l’intellettuale iconoclasta Marie Bonaparte e il dottor Sigmund Freud; mentre la controversa opera di Brancusi, esposta a New York nel 1917, viene surclassata in quanto a scandalo dall’orinatoio di un tal R. Mutt, alias Marcel Duchamp.
[ENG]
How can the portrait of the great great grandson of Napoleon get transformed into a huge, golden phallic form in the hands of artist Constantin Brancusi? With this question in mind, Gabriel Abrantes’ voice over leads us to the discovery of the "fervent spirits" which animated the artistic and scientific landscape of the early years 900s, describing a crossroads of deranged as much as brilliant characters, in this very personal and ironic tribute to them. We therefore assist to the platonic love between the intellectual iconoclast Marie Bonaparte and Dr. Sigmund Freud; while the controversial work of Brancusi, shown in New York in 1917, is outclassed by the urinal by a certain R. Mutt, aka Marcel Duchamp, for being scandalous.
presenze / 25 maggio 2017
[ITA]
Un film di fantascienza delirante che riprende un racconto de Le Mille e una notte, attraverso il quale Rivers e Abrantes ci coinvolgono in un futuro distopico, dove la corporation Dalaya.com obbliga i suoi dipendenti a partecipare a un gioco di ruoli interattivo ambientato nel medioevo. Quando le cose non vanno come dovrebbero e i personaggi iniziano a perdere contatto con la realtà e a mostrare il loro lato ottuso e violento, la company dovrà riprendere le redini della situazione.
[ENG]
A delirious sci-fi movie resuming one of the tales of Arabian nights through which Rivers and Abrantes involve us in a dystopian future, where the corporation Dalaya.com forces its employees to participate in an interactive role-play set in the Middle Ages. When things do not go as they should, and the characters begin to lose contact with reality and to show their beastly and dull side, the company will have to take care of the situation.
presenze / 25 maggio 2017
[ITA]
Il più grande desiderio del noto neuroscienziato Herner Werzog è sempre stato quello di entrare nel cervello della gente per sondarne la psiche, diventando spettatore invisibile dei loro sogni. Grazie agli esperimenti della dottoressa Matilda Morta del Champalimaud Center for the Uknown, Werzog potrà finalmente analizzare tramite uno schermo il subconscio di un volontario: Gabriel Abrantes, giovane filmmaker e fidanzato della dottoressa Morta. Facendo letteralmente il verso al cinema herzoghiano di stampo documentaristico, Abrantes mette in scena un bizzarro mockumentary che si avvale del sogno e del format televisivo per far eco a registi del calibro di Lynch, Cronenberg e Allen.
[ENG]
Well-known neuroscientist Herner Werzog has always dreamed of entering people's brains to study their psyche, becoming an invisible spectator of their dreams. Thanks to Doctor Matilda Morta's experiment at Champalimaud Center for the Unknown, Werzog will finally analize through a screen the subconscious of a volunteer: Gabriel Abrantes, a young filmmaker and Doctor Morta's fiancé. Literally imitating Herzog's documentary cinema, Abrantes stages a bizarre mockumentary that uses dreams and TV formats to echo such directors as Lynch, Cronenberg and Allen.
presenze / 25 maggio 2017
[ITA]
In Taprobana assistiamo alle avventure di Luís Vaz de Camões, padre della lingua portoghese moderna, eroe bohémien e artista viaggiatore ante litteram vissuto nel 1600. Esiliato in Sri Lanka dopo aver commesso un omicidio, il poeta passa il tempo in giochi erotici con la fidanzata Dinamene, fumando oppio e scrivendo quello che sarà il suo più grande romanzo, Os Lusíadas. Il conflitto tra la ricerca del sublime nella lirica e i bisogni ben più carnali, oltre alla messa in mostra dell’ego smisurato del poeta, vengono ripresi da Abrantes per un racconto più ironico e dissacrante che elegiaco, che ci pone di fronte alle contraddizioni dello spirito di un artista.
[ENG]
In Taprobana we witness the adventures of Luís Vaz de Camões, the father of modern Portuguese, a bohemian hero and traveling artist before its time who has lived in the year 1600. Exiled in Sri Lanka after having committed a murder, the poet spends his time playing erotic games with his girlfriend Dinamene, smoking opium and writing what will be his greatest novel, Os Lusíadas. The conflict between the search for the sublime in opera and the most carnal needs, in addition to the display of the poet’s enormous ego, are resumed by Abrantes for a more ironic and irreverent story- rather than elegiac, through which we are confronted with the contradictions of the spirit of the artist.
presenze / 25 maggio 2017
[ITA]
Mentre il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, tra un tweet e una ricerca su Google, ordina il bombardamento di un campo nomadi in Afghanistan, l’ambasciatrice francese Giselle con la figlia Cleo si reca presso il campo nomadi per avviare una trattativa di disarmo con il capo tribù. Nel frattempo Mal Faq’tar, spinto dalla madre Bibi Ayesha, cerca di rapire e violentare la principessa Cher, figlia del capo tribù. Le vicende prenderanno una piega inaspettata fino a un finale surreale. A metà tra una parodia dei film di spionaggio e una commedia degli equivoci, Ennui Ennui mette in scena con tono grottesco e sempre ironico, una satira nei confronti del delirio ideologico della società moderna sferrando colpi a destra e a manca senza risparmiare nessuno.
[ENG]
While US President Barack Obama orders the bombing of a nomad camp in Afghanistan, in between a tweet and a search on Google, French Ambassador Giselle goes with her daughter Cleo to the nomad camp to start a disarmament deal with the tribal leader. Meanwhile, Mal Faq'tar, driven by his mother Bibi Ayesha, tries to abduct and rape Princess Cher, daughter of the tribal leader. The events will take an unexpected turn until reaching a surreal ending. Halfway between a parody of spy movies and a comedy of errors, Ennui Ennui stages with a grotesque and always ironic tone, a satire against the ideological delirium of modern society, landing blows over the place without saving anyone.
presenze / 25 maggio 2017
[ITA]
Ambientato ad Haiti, più precisamente nei luoghi colpiti dallo tsunami del 2010, Ornithes ci mostra il tentativo da parte del regista teatrale Gabriel Abrantes di mettere in scena un adattamento il più possibile fedele de Gli Uccelli di Aristofane. Ma il suo atteggiamento pedante fa spazientire i locali, che si ribellano alla sua imposizione. Intervallato da fantasiosi racconti su mogli trasformate in capre e offerte in dono agli dei, la rivisitazione di Abrantes è un gioco di specchi nel quale a un racconto fantastico se ne intervalla un altro, rappresentando un contesto vitale e colorito dove il folklore, il mito e i miti “modermi” come Robert Patterson di Twilight si sovrappongono l’uno sull’altro.
[ENG]
Set in Haiti, more precisely in the places affected by the 2010 tsunami, Ornithes shows us the attempt of theatre director Gabriel Abrantes to stage an as faithful as possible adaptation of The Birds by Aristophanes. However, his pedantic attitude dulls the locals, who start to rebel against his impositions. Spaced out by imaginative stories about wives transformed into goats and offered as gifts to Gods, Abrantes's revision is a game of mirrors, in which a fantastic tale alternates with another, representing a vibrant and colorful context where folklore, myth and modern myths such as Robert Patterson of Twilight overlap each other.
panorama queer / 25 maggio 2017
[ITA]
Liberamente tratta dal prologo de La Bisbetica Domata, Gabriel Abrantes e Alexandre Melo girano una commedia degli equivoci all’interno della quale assistiamo al rapimento di un giovane contadino, trovato svenuto dopo una giornata di bagordi all’osteria. Portato in una casa altolocata, una volta ripresi i sensi i rapitori proveranno a convincerlo di essere un nobile, ma il ragazzo non sarà facile da convincere. Abrantes e Melo inseriscono nel racconto shakespeariano uno humor iconoclasta e vitalistico rendendo il corto un baccanale omoerotico.
[ENG]
Freely adapted from the prologue of The Taming of the Shrew, Gabriel Abrantes and Alexandre Melo shoot a comedy of errors in which we witness the kidnapping of a young farmer, found passed out after a day of debauchery at the tavern. Brought in a prominent home, once recovered, the kidnappers will try to convince him that he is an aristocrat, but the boy is hard to convince. Abrantes and Melo manage to integrate into a Shakespearean tale an iconoclastic and hedonistic humor, turning this short movie into a homoerotic bacchanal.
presenze / 25 maggio 2017
[ITA]
Tre ragazze sono sedute nel retro di una Mini Cooper che le porterà a festa in una villa con piscina. Inconsapevoli di star sciorinando una serie di luoghi comuni, durante il tragitto discutono di giudaismo e di pizza. Una volta arrivate nella villa, vengono riprese mentre corrono in bikini o si spogliano mangiando la pizza. Facendo eco all’estetica pubblicitaria o hollywoodiana, Gabriel Abrantes crea un’atmosfera inquietante e grottesca, senza mai tentare di offrire allo spettatore una qualche formula esplicativa al contesto osservato.
[ENG]
Three girls are sitting in the back of a Mini Cooper which will get them to a villa with pool. Unaware of displaying a series of clichés, along the way they discuss Judaism and pizza. Once arrived at the villa, they are filmed while running in bikini or while getting undressed eating a pizza. Echoing the Hollywood advertising aesthetics, Gabriel Abrantes creates a disturbing and grotesque atmosphere, without ever attempting to provide the viewer a few explanatory formulas of the context that is being observed.
presenze / 25 maggio 2017
[ITA]
Oscillando tra l’ironia e il dramma, Gabriel Abrantes e Benjamin Crotty girano la storia d’amore tra una ricca ragazza cinese e l’africano Liberdade, ambientata nella capitale angolana Luanda. Facendo il verso alle love stories hollywoodiane, Liberdade offre accenni a quella che potrebbe essere la versione non occidentale di un melodramma degli anni duemila. Circondati da palazzi in rovina, discariche e miseria, gli innamorati cercano e trovano ancora attorno a loro dei residui di bellezza, mentre le sontuose riprese aeree di Abrantes ci mostrano un paesaggio straziato.
[ENG]
Ranging from irony to drama, Gabriel Abrantes and Benjamin Crotty film the love story, set in the Angolan capital Luanda, between a rich Chinese girl and the African Liberdade. Mocking typical Hollywood love stories, Liberdade provides us hints of what may be the version of a non-Western melodrama of the years 2000s. Surrounded by ruined buildings, landfills and misery, the lovers seek and yet still find around them residues of beauty, while the sumptuous aerial shots of Abrantes show us a tormented landscape.
nuove visioni / 24 maggio 2017
[ITA]
Visionario racconto di formazione, Palácios de Pena mostra la contrapposizione di due adolescenti, che si trovano loro malgrado a dover combattere per l’eredità dell’anziana nonna. Nell’arco del film assistiamo a inserti onirici e a un amalgama di generi cinematografici e racconti che si inseriscono l’uno nell’altro offrendoci affacci su mondi remoti, per poi scoprire che il palazzo per il quale le ragazze sono in conflitto nasconde un cupo passato. Il mediometraggio di Abrantes e Schmidt torna su tematiche quali i conflitti generazionali e l’inconsapevolezza dell’adolescenza, e come al solito lo fa utilizzando un linguaggio estremamente personale e immaginifico.
[ENG]
Palácios de Pena, a visionary coming-of-age story, shows the contrast of two teenagers who find themselves, despite them, having to fight for the legacy of the old grandmother. During the whole film, we can see oniric inserts, an amalgam of film genres and stories that fit into one another providing us views of remote worlds, this is, until the discovery that the palace for which the girls are fighting for hides a gloomy past. Abrantes and Schmidt's medium-length film returns to issues such as generational conflicts and adolescence unawareness, and it does that using an extremely personal and imaginative language.
presenze / 24 maggio 2017
[ITA]
Due ragazzi in viaggio per il Sud America, stufi di vagare tra i palazzi di Brasilia si rifugiano in una foresta incontaminata. Circondati da un paesaggio idilliaco, incontrano e si litigano le attenzioni di una giovane autoctona. Convogliando tramite l’ironia riflessioni profonde, Abrantes offre allo spettatore uno spunto sulle inconciliabilità di mondi opposti e sull’impossibilità di un reale dialogo tra differenti culture, se tale dialogo viene imposto tramite un atteggiamento inconsapevolmente colonialista e violento.
[ENG]
Two young men are travelling South America: as they grow tired of wandering around the streets of Brazilia, they dive for respite in the virgin forest. Surrounded by such breath-taking idyllic scenery, they meet a young local native girl, and compete for her favour. Abrantes sardonically gives the viewer many a cause for reflection over the profound issue of the fundamental incompatibility between worlds so different, stressing the way in which dialogue cannot by itself constitute a true cultural exchange if sought from an unwittingly colonialist standpoint.
nuove visioni / 24 maggio 2017
[ITA]
Interpretando tutti i personaggi del film, Gabriel Abantes e Benjamin Crotty mostrano una famiglia portoghese piuttosto atipica. Mentre il padre si arricchisce in investimenti disonesti in Medio Oriente, i figli intrattengono una relazione incestuosa e sono in procinto di partire per l’Iraq, arruolatisi come volontari. Altra variazione sul tema dell’eredità del male che passa dai genitori ai figli e viene tramandata di generazione in generazione, Abrantes riflette sui tentativi impossibili di redenzione e sulla destinalità e la fatalità della colpa, seppur inconsapevole.
[ENG]
Interpreting all the characters of the film, Gabriel Abantes and Benjamin Crotty show us a rather atypical Portuguese family. As the father gets richer through dishonest investments in the Middle East, his children have an incestuous relationship and are about to leave to Iraq, enlisted as volunteers. Another variation on the theme of the inheritance of evil that passes from parents to children and is handed down from generation to generation, Abrantes reflects on the impossible attempts of redemption and the destiny and fatality of guilt, even if unaware.
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