Sicilia Queer 2016 / 21 marzo 2019
SICILIA QUEER 2016
I premi e i vincitori della sesta edizione del Sicilia Queer filmfest, assegnati dalla Giuria internazionale composta da Roy Dib, João Ferreira, Victoria Schulz e Giorgio Vasta.
carte postale à Serge Daney / 27 maggio 2016
Una ragazza è in balia di uno statico onanismo che la tiene prigioniera tra le mura della sua casa. Affamata e irrequieta, scrive di getto i suoi pensieri su fogli di carta con cui tenta di ritrovare una logicità che pare aver ormai perduto. Ormai conscia del fatto che le necessità non possono essere saziate da processi interiori, intraprende un viaggio da un capo all'altro della Francia per colmare quei vuoti che solo l'altro può tentare di saziare: magari lui, un camionista incontrato per caso, o lei, un'amante da tempo dimenticata, o forse tu, spettatore, che ti interroghi sui lunghi silenzi che circondano la protagonista. Un manifesto avanguardista che, grazie anche a una coraggiosa messa in scena, è riuscito ad anticipare ampiamente tematiche e argomenti di grande interesse nel panorama artistico odierno.
A girl is at the mercy of a static onanism that keeps her imprisoned between her house's walls. Hungry and unsettled, she writes her thoughts on papers in one go whereby she tries to recover her lost cogency. By now aware about the fact that her necessities cannot be satisfied by internal processes, she undertakes a trip from end to end of France to fill those holes that only the other could try to satisfy: maybe him, a truck driver met by change, or her, a lover forgot long time ago, or maybe you, viewer, that question yourself about the long silences that surround the protagonist. An avant-garde manifest that, also thanks to a brave mise-en-scene, succeeded to hasten themes and topics of great interest in the today's artistic panorama.
carte postale à Serge Daney / 27 maggio 2016
Buster entra in un teatro dove tutti i componenti dell’orchestra, il pubblico, i tecnici e il direttore hanno le sembianze di Buster Keaton. Dopo aver assistito a questo surreale spettacolo lo vediamo svegliarsi sul suo letto svelandoci che in verità era tutto un sogno. Degli uomini lo buttano giù dal letto all’interno della sua stanza ma le apparenze ingannano ancora, basta spostare le pareti per capire che si tratta di un teatro dove Buster lavora come tecnico. Tra i cortometraggi più celebri di Keaton, The Playhouse presenta una sperimentazione tecnica all’avanguardia per i tempi con la ripetizione fino a nove volte della figura di Keaton sul palcoscenico.
Buster enters a theater where all the musicians, the audience, the technicians, and the director look like him. After this surreal episode, he wakes up and the truth is revealed: it was all just a dream. Some men then pull him out of his bed, but once again appearances are deceiving. The walls are pulled away, and we realize that Buster is not in his own room, but rather in the theater where he works as a technician. This is one of Keaton's most famous shorts. The Playhouse contains a novel technical experiment with the repetition of Keaton's figure nine times in one scene.screenplay Buster Keaton Eddie Cline
carte postale à Serge Daney / 27 maggio 2016
Una compagnia petrolifera avida e senza scrupoli riesce a rubare il contratto di proprietà delle terre a una tribù indiana uccidendo uno di loro. La tribù, sul piede di guerra, decide allora di uccidere qualsiasi uomo bianco si avvicini alla riserva. Sarà proprio Buster a varcare per primo il cancello del villaggio indiano. Dopo un inseguimento e successivo rogo dal quale Buster riesce a salvarsi grazie a un abito ignifugo, diventerà un componente della tribù aiutando gli indiani a riconquistare il maltolto. The paleface è un film che nasce come parodia del genere western americano degli anni ’20 anticipando in maniera sorprendente la posizione a favore degli indiani contro l’arrogante uomo bianco.
A greedy, unscrupulous oil company has stolen an Native American tribe’s lease to their land and killed one of them. Furious, the tribe orders that the first white man who enters their encampment be killed, and Buster ends up being that man. After escaping death thanks to a fireproof suit, Buster becomes a member of the tribe and helps them regain their land. The Paleface is a parody of American Westerns of the 20s and it is an early and unexpected promotion of Native Americans against the arrogance of the white man.
carte postale à Serge Daney / 27 maggio 2016
Buster e Fatty gestiscono un garage che è anche una stazione dei vigili del fuoco. Nella prima parte i due, alle prese con il lavaggio di un’automobile, metteranno a soqquadro l’intero garage imbrattando di olio e grasso dappertutto. Anche gli sforzi del giovane dandy, impegnato a corteggiare la figlia del proprietario del garage, saranno resi vani dai disastri dei due imbranati. Nella seconda parte Buster e Fatty, alle prese con un falso allarme-incendio, finiranno per scoprire che è il garage che sta andando a fuoco. The Garage è uno dei corti più maturi e divertenti del duo comico, dove l’influenza del giovane Keaton è già evidente nelle scelte registiche e nelle esilaranti gag del film.
Buster and Fatty run a garage that is also serves as a firehouse. In Part I, they try to wash a car, but instead they make a mess of oil and grease all over the garage. Meanwhile, a young dandy is trying to seduce the daughter of the garage's owner of the garage. He fails, largely because of disasters caused by Buster and Fatty's clumsiness. In Part II, Buster and Fatty, while struggling with a false fire alarm, end up finding a real fire in the garage. The Garage is one of the comic duo's funniest and best-developed short films. The young Keaton exerted a clear influence on Arbuckle's choices as a director and on the film's gags.
carte postale à Serge Daney / 27 maggio 2016
In seguito a un equivoco dovuto a uno scambio di diplomi il giorno della cerimonia di proclamazione all’Università Popolare, Buster, dottore in Botanica, viene assunto come ingegnere elettrico per impiantare dei marchingegni elettrici in casa di un ricco possidente. Di ritorno dalle vacanze, il ricco possidente e la sua famiglia saranno introdotte ai congegni inventati da Buster: le scale mobili, il porgi-libro automatico, il biliardo elettrico. Il vero ingegnere elettrico, fatto fuori in seguito all’equivoco, ha pronto il piano per servire la sua vendetta, invertendo i fili elettrici della casa e facendo impazzire i dispositivi. The Electric House è uno dei corti da due-rulli più celebri di Keaton in cui si celebra una sorta di “rivolta delle macchine”, l’impossibilità di riportare tutto a un ordine.
Some diplomas are inadvertently switched during graduation from the Community College, and this confusion leads to Buster, who graduated with a degree in botany, being hired as the engineer responsible for installing electric machinery in a mansion. When the rich owner and his family return from their holidays, they encounter Buster's strange machinery: the escalator, a automatic book delivery system, and the electric pool table. The real engineer, who was fired because of the misunderstanding, wants revenge. He switches the electric cables of the house and causes a short circuit. The Electric House is one of Keaton's most famous short films. It celebrates a “revolt of the machines”, which represents the impossibility keeping everything under control.
carte postale à Serge Daney / 27 maggio 2016
Buster è al luna park, tra una visita all’interno della casa stregata e un giro su una giostra, si ritrova un po’ per caso ad assistere al lancio di un pallone aerostatico. In seguito a un errore e a molta distrazione lo troviamo a volare sul pallone che diventerà la sua casa fino a quando non lo bucherà provando a sparare a un’anatra precipitando in un bosco. Lì continueranno le sue avventure con pericolosi orsi, canoe smontabili e una donna che il giovane Buster proverà a conquistare. Con una costruzione più varia di altri suoi lavori, The Ballonatic rappresenta emblematicamente il metodo di lavoro di Keaton, numerose improvvisazioni all’interno di una struttura coerente e consapevolmente cinematografica.
Buster goes to the amusement park. After visiting the House of Horrors and taking a ride on the merry-go-round, he ends up helping out with the launch of a hot air balloon. Due to a misunderstanding and some distraction on Buster's part, he finds himself flying the balloon. It becomes his home until, while trying to shoot a duck, he punctures the balloon and crashes it in a forest. His adventures continue with dangerous bears, canoes, and a woman that he tries to seduce. This film's construction is more varied than that of his other works, and it is an emblematic representation of Keaton's working method -- numerous improvisations contained within a coherent and intentional cinematographic structure.
carte postale à Serge Daney / 27 maggio 2016
Buster e la sua vicina di casa sono innamorati e si scambiano messaggi d’amore attraverso un buco della palizzata che divide le due case. Le famiglie dei due, che si odiano e rivaleggiano, cercano di dividerli in tutti i modi. Buster però è intenzionato a sposare la ragazza e pur di raggiungere il suo obiettivo è pronto a sfidare i genitori inventando marchingegni, improvvisando acrobazie circensi, fino a rivolgersi al giudice di pace per ottenere la mano dell’innamorata. Neighbors è il quinto cortometraggio realizzato da Keaton per la Metro Pictures Corporation in collaborazione con Eddie Cline, uno dei lavori più riusciti del repertorio del duo registico, in cui lo spazio dei due cortili divisi dalla staccionata fa da palcoscenico alle avventure dei due amanti per la maggior pare del film.
Buster and his neighbour fall in love and exchange messages of their devotion through a hole in the picket fence that divides their two houses. Their families are rivals who hate each other, and they try to separate the pair by any means possible. But Buster wants to marry the girl, and to accomplish this girl, he's ready to challenge his parents. He comes up with various gimmicks and circus acrobatics, before eventually calling a judge to marry them. Neighbors is the fifth short movie that Buster Keaton made for Metro Pictures Corporation in collaboration with Eddie Cline. The film is one of their most successful works. In it, the space of the two yards, divided by the picket fence, becomes the stage for the two lovers' adventures.
eterotopie / 26 maggio 2016
A PEINE J’OUVRE LES YEUX Leyla Bouzid Francia-Tunisia-Belgio-Emirati Arabi Uniti 2016 / 102' / v.o. sott. it.
Tunisia, estate 2010, pochi mesi prima della Rivoluzione. Farah è una ragazza energica e vitale, canta in un gruppo rock politico e non ama particolarmente le regole. I genitori vorrebbero che studiasse medicina ma lei preferisce divertirsi ed andare a spasso la notte con i suoi amici ed il suo ragazzo. Le sue canzoni parlano di libertà e di emancipazione e la sua voce risuona forte nei bar e nei pub tunisini. C'è però a chi non fa troppo piacere sentire i suoi testi ma Farah non da peso né alle minacce né ai disperati consigli di sua madre. Del resto, Farah ama cantare. Tunis, summer 2010, a few months after the Revolution. Farah is an energetic and dynamic girl, she sings in a political rock band and she doesn't particularly love rules. Her parents would like her to study medicine but she prefers to have fun going around at night with her friends and her boyfriend. Her songs talk about freedom and emancipation and her voice resounds loud in Tunisian bars and pubs. There are also those who doesn't like to listen to her lyrics but neither threats nor her mother’s desperate advice seem to bother Farah. She loves to sing after all. Leyla Bouzid è nata a Tunisi nel 1984. Nel 2003 si trasferisce a Parigi per studiare, prima letteratura francese alla Sorbona e, in seguito, regia alla Fémis. Nel 2011 dirige il film di diploma, Mkhobbi fi kobba, a Tunisi, pochi mesi prima della rivoluzione. Successivamente decide di girare, nel sud della Francia e con attori non professionisti, Zakaria. Questi due cortometraggi ricevono numerosi premi e una calda accoglienza nei festival francesi e internazionali. A peine j'ouvre les yeux è la sua opera prima. Leyla Bouzid was born in Tunis in 1984. In 2003 she moved to Paris to study, first French litterature at the Sorbonne and then filmmaking at the Fémis. In 2011 she directed her graduation film, Mkhobbi fi kobba, in Tunis, a few months after the revolution. Later she decided to shoot, in the south of France with unprofessional actors, Zakaria. These two short movies have received many prizes and a warm reception in international and French festivals. A peine j'ouvre les yeux is her first feature film.
screenplay Leyla Bouzid Marie-Sophie Chambon cinematography Sébastien Goepfert editing Lilian Corbeille sound Khyam Allami Ludovic Van Pachterbeke Rémi Gérard cast Baya Medhaffer Ghalia Benali Montassar Ayari Aymen Omrani Lassaad Jamoussi Deena Abdelwahed Youssef Soltana Marwn Soltana producer Sandra Da Fonseca Imed Marzouk Anthony Rey Nathalie Mesuret Bertrand Gore contact www.cineclubinternazionale.eu Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. document.getElementById('cloak94a679d1cbe303811873529418edc33c').innerHTML = ''; var prefix = 'ma' + 'il' + 'to'; var path = 'hr' + 'ef' + '='; var addy94a679d1cbe303811873529418edc33c = 'paolo.minuto' + '@'; addy94a679d1cbe303811873529418edc33c = addy94a679d1cbe303811873529418edc33c + 'cineclubinternazionale' + '.' + 'eu'; var addy_text94a679d1cbe303811873529418edc33c = 'paolo.minuto' + '@' + 'cineclubinternazionale' + '.' + 'eu';document.getElementById('cloak94a679d1cbe303811873529418edc33c').innerHTML += ''+addy_text94a679d1cbe303811873529418edc33c+'';
A PEINE J’OUVRE LES YEUX
Leyla Bouzid
Francia-Tunisia-Belgio-Emirati Arabi Uniti 2016 / 102' / v.o. sott. it.
Tunisia, estate 2010, pochi mesi prima della Rivoluzione. Farah è una ragazza energica e vitale, canta in un gruppo rock politico e non ama particolarmente le regole. I genitori vorrebbero che studiasse medicina ma lei preferisce divertirsi ed andare a spasso la notte con i suoi amici ed il suo ragazzo. Le sue canzoni parlano di libertà e di emancipazione e la sua voce risuona forte nei bar e nei pub tunisini. C'è però a chi non fa troppo piacere sentire i suoi testi ma Farah non da peso né alle minacce né ai disperati consigli di sua madre. Del resto, Farah ama cantare.
Tunis, summer 2010, a few months after the Revolution. Farah is an energetic and dynamic girl, she sings in a political rock band and she doesn't particularly love rules. Her parents would like her to study medicine but she prefers to have fun going around at night with her friends and her boyfriend. Her songs talk about freedom and emancipation and her voice resounds loud in Tunisian bars and pubs. There are also those who doesn't like to listen to her lyrics but neither threats nor her mother’s desperate advice seem to bother Farah. She loves to sing after all.
Leyla Bouzid è nata a Tunisi nel 1984. Nel 2003 si trasferisce a Parigi per studiare, prima letteratura francese alla Sorbona e, in seguito, regia alla Fémis. Nel 2011 dirige il film di diploma, Mkhobbi fi kobba, a Tunisi, pochi mesi prima della rivoluzione. Successivamente decide di girare, nel sud della Francia e con attori non professionisti, Zakaria. Questi due cortometraggi ricevono numerosi premi e una calda accoglienza nei festival francesi e internazionali. A peine j'ouvre les yeux è la sua opera prima.
Leyla Bouzid was born in Tunis in 1984. In 2003 she moved to Paris to study, first French litterature at the Sorbonne and then filmmaking at the Fémis. In 2011 she directed her graduation film, Mkhobbi fi kobba, in Tunis, a few months after the revolution. Later she decided to shoot, in the south of France with unprofessional actors, Zakaria. These two short movies have received many prizes and a warm reception in international and French festivals. A peine j'ouvre les yeux is her first feature film.
screenplay
Leyla Bouzid
Marie-Sophie Chambon
cinematography
Sébastien Goepfert
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Lilian Corbeille
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Khyam Allami
Ludovic Van Pachterbeke
Rémi Gérard
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Baya Medhaffer
Ghalia Benali
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Aymen Omrani
Lassaad Jamoussi
Deena Abdelwahed
Youssef Soltana
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Sandra Da Fonseca
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panorama queer / 25 maggio 2016
Elle Reid è una vecchia poetessa lesbica che sta ancora metabolizzando la recente morte della sua compagna di una vita. Dopo la fine della relazione di quattro mesi con Olivia, una sua giovane ammiratrice, riceve un'inaspettata visita da Sage, sua nipote diciottenne. La ragazza ha bisogno di 630$ per abortire entro il tramonto o la sua vita sarà rovinata per sempre. Elle però non ha il becco di un quattrino e la dispotica madre di Sage ha bloccato alla ragazza la carta di credito. Come farà quindi Elle a trovare i soldi per ridare la libertà all'infelice nipotina? Le due donne si imbarcheranno in un road trip per risolvere i loro problemi, tra scheletri nell'armadio e segreti da tempo sepolti.
Elle Reid is an old lesbian poet still coping with the recent death of ther long-term life partner. After the end of the four month relation with Olivia, her younger admirer, she receives an unexpected visit by Sage, his eighteen years old granddaughter. The girl need 630$ to make an abortion before sundown or her life will be ruined forever. However, Ellen is broke and Sage's overbearing mother has blocked her credit card. How does Elle find the money to set her trouble grandbaby free? The two women will embark in a road trip to solve their problems, between rattling skeletons and buried secrets.
panorama queer / 25 maggio 2016
All’interno di un sex club, tra tanti corpi nudi che si possiedono fugacemente, Théo e Hugo si incontrano ed è subito colpo di fulmine. Basta uno sguardo e i due cominciano ad amarsi nella straniante atmosfera di luci colorate e musica a palla. Fuori dal club i due amanti vagheranno insieme per le strade vuote di Parigi in un avventuroso fuori orario, travolti da una girandola di emozioni fatta di desiderio e stupore fino al terrore di Théo di aver contratto il virus dell’HIV. Ducastel e Martineau mettono in scena un percorso amoroso, un viaggio notturno verso la vita, antidoto contro la malinconia e la disperazione.
Inside a sex club, among the many naked bodies that fleetingly possess, Théo and Hugo met each other and is immediately love at first sight. After just a glimpse the two guys begin to love each other inside the alienating atmosphere of colorful lights and pumped up music. Outside the club the two lovers wander together across Paris empty streets in an adventurous after hours, overwhelmed by a pinwheel of emotions made of desire and wonder until Théo’s nightmare of contracting HIV virus. Ducastel and Martineau stage an amorous path, a night trip towards life, antidote to melancholy and despair.
panorama queer / 25 maggio 2016
FUORI! Chiara Tarfano, Ilaria Luperini Italia 2015 / 53’ / v.o. sott. it.
Fuori! è un documentario a episodi i cui protagonisti sono personaggi visibili del mondo LGBTQ (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali), che raccontano se stessi in diverse città e realtà italiane, da nord a sud, e incontrano i cittadini per confrontarsi con il senso comune e i pregiudizi ancora radicati su omosessualità, diritti e visibilità in Italia. Fuori! is an episodic documentary, the main characters are well known people from the LGBTQ Italian community. These characters tell stories about themselves in their different Italian cities, from north to south. They meet citizens to talk about common sense and prejudices about homosexuality, rights and their exposure in Italy. Chiara Tarfano è autrice e regista di numerosi documentari e reportage per i quali ha avuto riconoscimenti e premi. Collabora con l’Università di Pisa alla realizzazione di documentari e brevi corti. Ilaria Luperini è laureata con lode in Cinema, teatro e produzione multimediale con una tesi sul documentario sociale. Collabora con la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Pisa. Attualmente lavora come video maker per Corriere Tv, emittente online del Corriere della Sera. Chiara Tarfano is author and director of many documentaries and reportage, she won several awards for her works. She collaborates with the University of Pisa on making documentaries and short films. Ilaria Luperini is graduated with full marks and honors in cinema, theater and multimedia production with a thesis about the social documentary. She collaborates with the political science faculty of the University of Pisa. Actually she works as video maker for Corriere Tv, online tv channel of the Italian journal Corriere della Sera.
screenplay & cinematography Chiara Tarfano Ilaria Luperini editing Ilaria Luperini sound Elisa Piria Lorenzo Cardelli Tommaso Danisi cast Nicole Bonamino Ingrid Lamminpää Lorenza Soldani Francesca Vecchioni Andrea “Red” Lamanna Arturo Marzano Stefano Iezzi Giacomo Capone Claudio Rossi Marcelli producer Autoprodotto in collaborazione con Lezpop.it music Michele Mallia contact www.fuoridoc.it Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. document.getElementById('cloak88edc35666ee83cf6d8f6104a274c043').innerHTML = ''; var prefix = 'ma' + 'il' + 'to'; var path = 'hr' + 'ef' + '='; var addy88edc35666ee83cf6d8f6104a274c043 = 'fuoridoc' + '@'; addy88edc35666ee83cf6d8f6104a274c043 = addy88edc35666ee83cf6d8f6104a274c043 + 'gmail' + '.' + 'com'; var addy_text88edc35666ee83cf6d8f6104a274c043 = 'fuoridoc' + '@' + 'gmail' + '.' + 'com';document.getElementById('cloak88edc35666ee83cf6d8f6104a274c043').innerHTML += ''+addy_text88edc35666ee83cf6d8f6104a274c043+'';
FUORI!
Chiara Tarfano, Ilaria Luperini
Italia 2015 / 53’ / v.o. sott. it.
Fuori! è un documentario a episodi i cui protagonisti sono personaggi visibili del mondo LGBTQ (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali), che raccontano se stessi in diverse città e realtà italiane, da nord a sud, e incontrano i cittadini per confrontarsi con il senso comune e i pregiudizi ancora radicati su omosessualità, diritti e visibilità in Italia.
Fuori! is an episodic documentary, the main characters are well known people from the LGBTQ Italian community. These characters tell stories about themselves in their different Italian cities, from north to south. They meet citizens to talk about common sense and prejudices about homosexuality, rights and their exposure in Italy.
Chiara Tarfano è autrice e regista di numerosi documentari e reportage per i quali ha avuto riconoscimenti e premi. Collabora con l’Università di Pisa alla realizzazione di documentari e brevi corti. Ilaria Luperini è laureata con lode in Cinema, teatro e produzione multimediale con una tesi sul documentario sociale. Collabora con la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Pisa. Attualmente lavora come video maker per Corriere Tv, emittente online del Corriere della Sera.
Chiara Tarfano is author and director of many documentaries and reportage, she won several awards for her works. She collaborates with the University of Pisa on making documentaries and short films. Ilaria Luperini is graduated with full marks and honors in cinema, theater and multimedia production with a thesis about the social documentary. She collaborates with the political science faculty of the University of Pisa. Actually she works as video maker for Corriere Tv, online tv channel of the Italian journal Corriere della Sera.
screenplay & cinematography
Chiara Tarfano
Ilaria Luperini
editing
Ilaria Luperini
sound
Elisa Piria
Lorenzo Cardelli
Tommaso Danisi
cast
Nicole Bonamino
Ingrid Lamminpää
Lorenza Soldani
Francesca Vecchioni
Andrea “Red” Lamanna
Arturo Marzano
Stefano Iezzi
Giacomo Capone
Claudio Rossi Marcelli
producer
Autoprodotto in collaborazione con Lezpop.it
music
Michele Mallia
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panorama queer / 25 maggio 2016
HELMUT BERGER, ACTOR
Andreas Horvath
Austria 2015 / 90' / v.o. sott. it.
Un implacabile seppur intimo ritratto di Helmut Berger, leggendario attore e prima “musa” di Luchino Visconti. All'apice del suo successo e della sua bellezza Berger incarnava l'esuberante stile di vita jet set degli anni 70. Da pochi anni la sua vita è però diventata più solitaria e modesta. L'uomo che personificava Re Ludovico II in maniera così inquietante nel Ludwig di Visconti ora regna in un decadente bilocale nella periferia della sua città natale, Salisburgo. In questo piccolo regno nascosto il tempo sembra essersi fermato. L'umore di Helmut Berger oscilla e all'improvviso esplode in un'aggressiva filippica in ricordo dell'attore Klaus Kinski. Ma il film rivela l'asprezza del suo personaggio per quello che rappresenta davvero: una richiesta di attenzione, vicinanza ed intimità.
A relentless, yet intimate portrait of the legendary actor and former Luchino Visconti “muse” Helmut Berger. At the height of his stardom and handsomeness Berger epitomized the exuberant jet set lifestyle of the 70s. In recent years he has settled for a more secluded and modest lifestyle. The man who embodied King Ludwig II so hauntingly in Visconti’s same titled film now reigns in a run down two room apartment at the outskirts of his hometown Salzburg, Austria. In this small hideaway kingdom time seems to have stopped. Helmut Berger’s mood swings and sudden outbursts of aggression are reminiscent of actor Klaus Kinski’s tirades. But the film exposes the brusqueness of his character for what it really is: a cry for attention, closeness and intimacy.
Andreas Horvath nasce a Salisburgo nel 1968. Studia fotografia a Vienna e arte multimediale a Salisburgo. Come fotografo e filmmaker freelance pubblica photo book e realizza film indipendenti. I documentari di Horvath hanno ricevuto premi in diversi film festival internazionali, come il Chicago International Documentary Film Festival, il Karlovy Vary IFF o il Max Ophüls Prize Festival. Come fotografo, Andreas Horvath pubblica album fotografici in bianco e nero sulla Yakutia, la Siberia e l'America rurale. Nel 2013 viene premiato dal Ministro di Arte e Cultura austriaco con l'Outstanding Arsting Award. Nel 2015 presenta Helmut Berger, actor, selezionato da John Waters come il Miglior Film del 2015, primo in una vista che include tra gli altri Carol di Todd Haynes, Cinderella di Kenneth Branagh e Mad Max: Fury Road di George Miller.
Andreas Horvath was born in Salzburg in 1968. He studied photography in Vienna and multimedia-art in Salzburg. As a freelance photographer and filmmaker he publishes photo books and creates independent films. Horvath ́s documentaries have received awards at international film festivals, such as the Chicago International Documentary Film Festival, the Karlovy Vary IFF or the Max Ophüls Prize Festival. As a photographer Andreas Horvath published black and white photo albums about Yakutia, Siberia and rural America. In 2013 he received the Outstanding Artist Award from the Austrian Ministry of Art and Culture. In 2015 he released Helmut Berger, actor, selected by John Waters as the Best Motion Picture of the year 2015, heading a list which includes Todd Haynes' Carol, Kenneth Branagh's Cinderella, and George Miller's Mad Max: Fury Road among others.
screenplay, cinematography & editing
Andreas Horvath
sound
Andreas Horvath
Mischa Rainer
cast
Helmut Berger
Viola Techt
Andreas Horvath
producer
Andreas Horvath
contact
www.andreashorvath.com
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panorama queer / 25 maggio 2016
AL DI LÀ DELLO SPECCHIO
Cecilia Grasso
Italia 2015 / 54' / v.o. sott. it.
Come sarebbe, per una donna, vivere una giornata da uomo? I retroscena di uno spettacolo Drag sono l'occasione per esplorare dall'interno gli aspetti più intimi del Kinging. Da racconti ed esperienze di un gruppo di Drag King, colte anche nel quotidiano, emerge una pratica di costruzione identitaria che inscena gli stereotipi sessuali e denuda il predominio del maschile nella nostra società. L'autrice, con sguardo partecipe ma non invadente, mostra fascinazione e complessità di un cosmo ancora poco noto, dove l'eccedenza si fa spettacolo, e la trasformazione è liberatoria narrazione del sé.
How would it be, for a woman, to live a day as a man? The backstages of Drag performance are the occasion to explore from the inside the most intimate aspects of Kinging. From stories and experiences of a Drag King's group, also gathered daily, emerges an activity of identity deconstruction that stages the sexual stereotypes and strips the masculine predominance in our society. The author, with an involved but not invading gaze, shows fascination and complexity of a not so known cosmos , where excess becomes show and transformation is a liberating narration about himself.
Cecilia Grasso ha conseguito il diploma di I Livello in pianoforte al Conservatorio “F. Cilea” di Reggio Calabria e nel 2015 ha ultimato gli studi al Centro Sperimentale di Cinematografia – Sede Sicilia (indirizzo documentario). Nel campo cinematografico ha collaborato alla realizzazione di numerosi corti e documentari, cimentandosi sempre in ruoli diversi. Oltre a lavorare come filmmaker indipendente, nell’ultimo anno ha maturato diverse esperienze in campo pubblicitario e come Casting e Production Director per la Ciclope Film. Attualmente collabora con Vincenzo Condorelli, AIC per il Cinecampus Internazionale Terre di Cinema 2016 e sta scrivendo un nuovo soggetto per una web serie al femminile.
Cecilia Grasso graduated in piano at the F. Cilea Conservatory of Reggio Calabria and in 2015 she accomplished her study at Centro Sperimentale di Cinematografia with documentary orientation of Sicily. In film industry she collaborated in many shorts and documentaries, testing herself always in a different role. Besides working as an independent filmmaker, in the last year she matured different experiences on the advertizing field as a Casting and Production Director for Ciplope Film. She is currently working with Vincenzo Condorelli, AIC for Cinecampus Internazionale Terre di Cinema 2016 and she is writing a new script for an all female web series.
screenplay, cinematography & editing
Cecilia Grasso
sound
Alessandro Quaglio (editing)
Marco Falloni (mix)
cast
Eyes wild drag
producer
CSC Production & CSC – sede Sicilia
contact
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panorama queer / 24 maggio 2016
BACIAMI GIUDA
Giuseppe Galante, Giuseppe Provinzano
Italia 2015 / 58'
Da Elena di Troia a Medea, da Caino a Giuda, da Bruto a Ramón Mercader, da Desdemona a Lady Diana, il tradimento ha da sempre fatto parte della storia dell'uomo, istinto naturale o strumento razionale capace di proteggere o affliggere.
Ma cos'è il tradimento, oggi? Tramite una serie di interviste raccolte in tutta Italia, dai piccoli paesini siciliani alle grandi metropoli del nord Italia, dai quartieri popolari ai teatrini borghesi, grazie anche alla partecipazione di artisti e volti noti come Franco Scaldati, Nicoletta Braschi e Luciana Littizzetto, si cercherà di ricostruire un'etica utopica su un tema tanto ancestrale quanto delicato.
From Helen of Troy to Medea, from Cain to Judas, from Brutus to Ramón Mercader, from Desdemona to Lady Diana, betrayal has always been part of mankind's history, natural instinct or rational instrument able to protect or afflict. But what's betrayal today? Through a series of interviews collected all over Italy, from little villages to North Italy's big metropolis, from working-class neighborhoods to bourgeois theatres, also thanks to the participation of artists and familiar faces such as Franco Scaldati, Nicoletta Braschi and Luciana Littizzetto, we'll attempt to retrace a utopist ethic about a theme as ancient as delicate.
GIUSEPPE GALANTE | Nato nel 1981, nel 2013 realizza il cortometraggio I la nau va, selezionato in diversi festival in Italia e Francia. Nel 2014 il video El aquí, después riceve il Premio Creativity in Milan nel contest internazionale Who Art You?. Nello stesso anno lavora al documentario The silent memory, testimonianza sull’olocausto rom ad Auschwitz.
Born in 1981, in 2013 he realizes the short I la nau va, selected in many Italian and French festivals. In 2014 the video El aquí, después receives the Creativity in Milan Prize during the international contest Who Art You?. In the same year he works to the documentary The silent memory, a rom holocaust testimony in Auschwitz.
GIUSEPPE PROVINZANO | Nato nel 1982, si diploma alla scuola di recitazione del Teatro Biondo di Palermo, e inizia giovanissimo la carriera con Luca Ronconi e Massimo Castri e poi lavora con Marco Baliani, Irene Papas, Pippo Delbono, Enrique Vargas, Franco Scaldati, Massimo Verdastro, Mimmo Cuticchio. Debutta al cinema con Wim Wenders e lavora in seguito come attore, tra tv e cinema, con (tra gli altri ) Emma Dante, Pif, Vincent Dieutre, Arnold Pasquier, Arturo Marcos Merelo, Enzo Monteleone, Alexis Sweet, Daniele Ciprì e Gianfranco Albano.
Born in 1982, he graduates at Teatro Biondo of Palermo acting school. and he begins his career at young age with Luca Ronconi and Massimo Castri and then he works with Marco Baliani, Irene Papas, Pippo Delbono, Enrique Vargas, Franco Scaldati, Massimo Verdastro, Mimmo Cuticchio. He debuts in cinema with Wim Wenders and then works as an actor, between tv and cinema, with (among others) Emma Dante, Pif, Vincent Dieter, Arnold Pasquier, Arturo Marcos Merelo, Enzo Monteleone, Alexis Sweet, Daniele Ciprì and Gianfranco Albano.
screenplay & editing
Giuseppe Galante
Giuseppe Provinzano
cinematography
Giuseppe Galante
sound
Gabriele Gugliara
cast
Franco Scaldati
Nicoletta Braschi
Luciana Littizzetto
producer
Sensi Contemporanei – Ministero Sviluppo Economico
Onorevole Teatro Castertano
Teatro Stabile di Torino
ATS Spazio Zero Regione Sicilia
Assessorato turismo, sport, spettacolo
STC Sicilia Turismo e cinema
MIBAC – Direzione Generale per il Cinema
contact
www.babelcrew.org
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panorama queer / 24 maggio 2016
LA BELLE SAISON
Catherine Corsini
Francia 2015 / 105' / v.o. sott. it.
Francia, 1971. Delphine vive da sempre insieme ai genitori in una fattoria nella campagna francese, dandosi da fare per dare una mano nelle faccende di tutti i giorni. Un giorno però la giovane donna, insoddisfatta da questa isolata vita bucolica, decide di partire verso Parigi alla ricerca di un'emancipazione che finora le era stata naturalmente negata. Impegnatasi politicamente nei movimenti di emancipazione femminile, conosce Carole con cui inizierà ad avere una relazione amorosa. Tuttavia, Delphine sarà costretta e ritornare alla sua vecchia vita a causa dello stato di salute del padre, ma stavolta non sarà più sola. La belle saison è prima di tutto una storia d’amore e di desiderio, un’opera che attraverso il privato delle storie delle due protagoniste racconta un periodo di grande trasformazione nella società francese post ’68. Il film è stato presentato in Piazza Grande a Locarno nel 2015.
France, 1971. Delphine always lived with her parents in a farm placed in the French country, bustling to give an hand in the everyday jobs. However, someday the young girl, unsatisfied by this isolated bucolic life, decides to leave towards Paris, hunting for an emancipation that had been denied to her so far. Committing in the politically movements for women emancipation, she meets Carole with whom she will begin a love relation. However, Delphine will be forced to come back to her old life because of her father's illness, but this time she will no longer be alone. La belle saison is first of all a love and desire story, a film that through the two protagonist's private stories tell a great transformation period in the post '68 French society. The movie was presented in Piazza Grande at Locarno in 2015
Catherine Corsini, nata nel 1956, ha studiato cinema presso l’Universitè Paris III – Nouvelle Sorbonne. Ha esordito con il cortometraggio La mésange (1982) ed è approdata al lungometraggio nel 1987 con Poker. Quindi ha scritto e diretto Les amoreux (1994), La Nouvelle Eve – Una relazione al femminile (1999), La répétition – L’altro amore (2001), in concorso a Cannes, Mariées mais pas trop (2003), Les ambitieux (2006), Partir (2009) e Trois mondes (2012), presentato nella sezione Un certain regard a Cannes. Con La belle saison ha ottenuto il premio Variety Piazza Grande a Locarno 2015.
Catherine Corsini, bortn in 1956, studied cinema at Universitè Paris III – Nouvelle Sorbonne. She debuts with the short movie La mésange (1982) and she attained to film feature in 1987 with Poker. Then, she wrote and directed Les amoreux (1994), La Nouvelle Eve (1999), La répétition (2001), in competition at Cannes, Mariées mais pas trop (2003), Les ambitieux (2006), Partir (2009) and Trois mondes (2012), premiered in the Un certain regard selection at Cannes. With La belle saison she obtained the Variety Prize in Piazza Grande at Locarno 2015.
screenplay
Catherine Corsini
Laurette Polmanss
cinematography
Jeanne Lapoirie
editing
Frédéric Baillehaiche
sound
Olivier Mauvezin
Benoit Hillebrant
Thomas Gauder
cast
Cécile de France
Izïa Higelin
Noémie Lvovsky
Kévin Azaïs
Laetitia Dosch
Benjamin Bellecour
Sarah Suco
Nathalie Beder
Calypso Valois
producer
Elisabeth Perez
contact
www.pyramidefilms.com
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panorama queer / 24 maggio 2016
DORA ODER DIE SEXUELLEN NEUROSEN UNSERER ELTERN
Stina Werenfels
Germania 2015 / 90' / v.o. sott. it.
Per una ragazza come Dora, giovane disabile di diciotto anni, la sessualità non è mai stata un problema. Quando però sua madre Kristin decide che per lei è il momento di interrompere la psicoterapia a base di sedativi, tutto a un tratto le cose cominciano a cambiare. Dora inizia a sbocciare e ad accorgersene pare non essere solo lei. Un uomo entra nella vita della ragazza e, alle spalle dei suoi genitori, Dora inizia a intraprendere una relazione sessuale con questo strano individuo. Catturato dalla incontrollabile sensualità della ragazza, l'uomo metterà incinta Dora che dovrà quindi confrontarsi con sua madre, incredula riguardo l'accaduto.
For a girl like Dora, an eighteen years old young mentally disabled, sexuality isn't even be a problem. However, when her mother Kristin decides to interrupt her psychotherapy medications, all of a sudden things begin to change. Dora starts to blossom and to notice that not seems to be only her. A man join in the girl's life and, behind her parents’ back, Dora begins a sexual relation with this strange guy. Taken by her unrestrained sensuality, the man gets Dora pregnant which should relate with her mother, dismayed by the fact.
Nata a Basilea nel 1964, Stina Werenfels inizia a scrivere sceneggiature per cortometraggi durante gli studi di farmacologia a Zurigo. Quindi si trasferisce a New York per studiare Filmmaking alla NYU Tisch School of the Arts dove partecipa a diverse masterclass tenute da personaggi di spicco come Spike Lee, Arthur Penn e Sondra Lee. Nel 1994, il suo primo documentario, Fragments from the Lower East Side, vince svariati premi in Svizzera e negli Stati Uniti. Ritornata in Svizzera, dirige Pastry, Pain & Politics (1998), un cortometraggio che ancora una volta ottiene un discreto successo, vincendo il Premio del cinema svizzero. Nel 2006 ha girato il primo lungometraggio di finzione, Going Private, presentato Festival internazionale del cinema di Berlino, così come il suo ultimo film Dora oder Die sexuellen Neurosen unserer Eltern.
Born in Basel in 1964, Stina Werenfels began writing scripts for short films when she was still studying Pharmacology in Zurich. She then went on to study Filmmaking at the University of New York’s Tisch School of the Arts where she attended several master classes held by distinguished speakers such as Spike Lee, Arthur Penn and Sondra Lee. In 1994, her first documentary, Fragments from the Lower East Side, won several prizes in Switzerland and the United States. On her return to Switzerland, she directed Pastry, Pain & Politics (1998), a short film which once again won numerous awards, including the Swiss Film Prize. In 2006 she made her first fiction feature, Going Private, premiered at the Berlinale, as well as her last movie, Dora or the Sexual Neuroses of Our Parents.
screenplay
Boris Treyer
Stina Werenfels
cinematography
Lukas Strebel
editing
Jann Anderegg
sound
Uve Haussig
Peter Bräker
cast
Victoria Schulz
Jenny Schily
Lars Eidinger
Urs Jucker
producer
Karin Koch
Samir
contact
www.widemanagement.com
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panorama queer / 24 maggio 2016
SPECTRUM SQ3105ORG
Canecapovolto
Italia 2015-2016 / 41’
Il format “Spectrum” è questa volta dedicato all’Uomo-Massa e alla tragedia umana contemporanea. Produzione e consumo del tempo libero sono i confini e gli unici limiti dell’involucro a scadenza. Diviso in tre episodi: nel primo episodio Alfa si trasferisce mentalmente in Svezia per sperimentare i limiti del corpo ma si esporrà invece a pericoli che non aveva lontanamente previsto; pericoli che vengono trasferiti immediatamente sul cosiddetto spettatore. Nel secondo episodio un esperimento di psicologia sociale: un minuscolo numero di informazioni viene disseminato dentro una città. Qual è il vero scopo di questa strategia? Il protagonista del terzo episodio è ancora la noia, il tempo libero e la crudeltà che ne viene prodotta.
The format “Spectrum” is this time dedicated to the Mass-Man and to contemporary human tragedy. Production and consumption of free time are the boundaries and the only limits of the shell with an expiration day. Divided in three episodes: in the first one, Alfa mentally moves to Sweden to experiment the body’s limit but he will instead expose himself to risks that he doesn’t even remotely foresee; risks that are immediately transferred to the so-called spectator. In the second episode an experiment of social psychology: a minuscule number of informations are scattered inside a city. What is the real purpose of this strategy? The protagonist of the third episode is again the boredom, the free time and the cruelty that itself creates.
Canecapovolto è un collettivo nato a Catania nel 1992 per condividere idee, ideologie e abilità tecniche. Ha fondato la sua identità nella zona che intercorre tra ascolto e visione, con una produzione eclettica che comprende video, istallazioni, happenings e film acustici, senza mai dimenticare l’analisi dell’universo sociale. Presente già alla prima edizione del Sicilia Queer filmfest con Abbiamo un problema, alla terza edizione con Io sono una parte del problema e lo scorso anno all’interno del concorso Queer Short con Queer (copiare Beckett).
Canecapovolto is a collective created in Catania in 1992 to share ideas, ideologies and technical abilities. Its identity is well rooted in the connection between listening and vision, w ith an eclectic production including videos, installations, happenings and acoustic films, that never overlooks the analysis of the social context. They have already taken part to the Sicilia Queer filmfest first edition with Abbiamo un problema, to the third edition with Io sono una parte del problema and last year in Queer Short competition with Queer (copiare Beckett).
screenplay , cinematography & editing
Canecapovolto
sound
Loozoo Canecapovolto
producer
Canecapovolto
contact
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panorama queer / 24 maggio 2016
ROMA TERMINI
Bartolomeo Pampaloni
Italia-Francia 2014 / 79’
Alla stazione ferroviaria di Roma Termini esiste un mondo composto da persone che vivono ai margini della società e al limite della sopravvivenza, vite scivolate quasi senza consapevolezza verso una condizione di emarginazione e disagio. Stefano è un uomo dipendente da metadone con una famiglia alle spalle e con una travagliata relazione omosessuale; Antonio, un uomo con accento del sud, vive in povertà sulle banchine della stazione dopo il trauma dovuto alla fine del suo matrimonio; Gianluca, un passato in prigione e una gran voglia di conservare intatta la sua dignità. Roma Termini è uno sguardo profondamente empatico nei confronti dei suoi protagonisti, il regista entra dentro le loro vite, li segue nella loro disperazione, nelle loro gioie, nella loro reciproca solidarietà riuscendo a distillarne “una goccia di splendore”.
At Roma Termini train station exists a world made up of people that live at the edge of society and at the survival’s confines, drifted lives almost without awareness towards an alienation and disadvantage condition. Stefano is methadone addicted man with a family on his back and a tormented homosexual relation; Antonio, a man with Southern accent, lives in poverty on the train platforms after the trauma caused by the end of his marriage; Gianluca, a past in prison and a great desire to keep his dignity intact. Roma Termini is a deeply emphatic look towards its protagonists, the director goes inside their lives, follows them in their anguish, in their joy, in their mutual solidarity succeeding to distill from it “a raindrop of splendor"
Bartolomeo Pampaloni, nato a Firenze nel 1982, si laurea in Filosofia con Sergio Givone con una tesi in “Estetica sulle origini della Filosofia occidentale ed i suoi legami con la mitologia e i culti arcaici”. Si forma come regista a Parigi, dove frequenta il corso di cinema all'Université Paris 8-St. Denis. Qui realizza i suoi primi cortometraggi e lavora su diversi set come video assist. Rientrato in Italia, viene selezionato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma dove frequenta il corso di Regia e lavora come assistente di Paolo Virzì nello spettacolo Se non ci sono altre domande. Attualmente è tornato a vivere a Parigi, dove ha montato il suo primo lungometraggio, Roma Termini.
Bartolomeo Pampaloni, born in Firenze in 1982, graduates in Philosophy with Sergio Givone with a thesis about the “Aesthetics about the origins of Western Philosophy and its bonds with mythology and archaic worships”. He develops as a director in Paris, where he attends the cinema course at the Université Paris 8-St. Denis. Here he realizes his first short movies and works as a video assist in various film sets. Came back to Italia, he is selected at Centro Sperimentale di Cinematografia in Rome where he attends the Directing Course and works as an assistant with Paolo Virzì in the play called Se non ci sono altre domande. He is currently living in Paris, where he edited his first feature film, Roma Termini.
cinematography
Bartolomeo Pampaloni
editing
Eliott Maintigneux
sound
François Abdelnour
Bartolomeo Pampaloni
cast
Antonio Allegra
Gianluca Masala
Stefano Pili
Angelo Scarpa
producer
Bartolomeo Pampaloni
Edmée Millot
Andrea Ricciardi/Albamada
contact
www.bartolomeopampaloni.com
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panorama queer / 24 maggio 2016
COME UNA STELLA
Bartolomeo Pampaloni
Italia 2013 / 14’
Patrizia, transessuale napoletana, ha smesso di prostituirsi. L'età avanza e i segni di una vita di eccessi oramai marcano il suo volto. Trovatasi al margine, senza più sapere di cosa vivere, senza un posto dove stare, si lascia andare, raccontando del trauma che, ancora bambina, l'ha segnata per tutta la vita e della lotta che da sempre ha portato avanti per rivendicare, senza ipocrisie, la sua dignità.
Patrizia, Neapolitan transsexual, isn't a whore anymore. She's getting old and now the marks of an extreme life emphasize her face. Found herself at the edge, without knowing what to live with, without a place to stay, she let herself go, telling about the trauma wich, when she was a child, marked forever her life and the fight that she has always carried forward to claim, without hypocrisies, her dignity.
Bartolomeo Pampaloni, nato a Firenze nel 1982, si laurea in Filosofia con Sergio Givone con una tesi in “Estetica sulle origini della Filosofia occidentale ed i suoi legami con la mitologia e i culti arcaici”. Si forma come regista a Parigi, dove frequenta il corso di cinema all'Université Paris 8-St. Denis. Qui realizza i suoi primi cortometraggi e lavora su diversi set come video assist. Rientrato in Italia, viene selezionato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma dove frequenta il corso di Regia e lavora come assistente di Paolo Virzì nello spettacolo Se non ci sono altre domande. Attualmente è tornato a vivere a Parigi, dove ha montato il suo primo lungometraggio, Roma Termini.
Bartolomeo Pampaloni, born in Firenze in 1982, graduates in Philosophy with Sergio Givone with a thesis about the “Aesthetics about the origins of Western Philosophy and its bonds with mythology and archaic worships”. He develops as a director in Paris, where he attends the cinema course at the Université Paris 8-St. Denis. Here he realizes his first short movies and works as a video assist in various film sets. Came back to Italia, he is selected at Centro Sperimentale di Cinematografia in Rome where he attends the Directing Course and works as an assistant with Paolo Virzì in the play called Se non ci sono altre domande. He is currently living in Paris, where he edited his first feature film, Roma Termini.
screenplay, cinematography & editing
Bartolomeo Pampaloni
cast
Patrizia
contact
www.bartolomeopampaloni.com
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