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presenze / 25 maggio 2017

[ITA]

Mentre il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, tra un tweet e una ricerca su Google, ordina il bombardamento di un campo nomadi in Afghanistan, l’ambasciatrice francese Giselle con la figlia Cleo si reca presso il campo nomadi per avviare una trattativa di disarmo con il capo tribù. Nel frattempo Mal Faq’tar, spinto dalla madre Bibi Ayesha, cerca di rapire e violentare la principessa Cher, figlia del capo tribù. Le vicende prenderanno una piega inaspettata fino a un finale surreale. A metà tra una parodia dei film di spionaggio e una commedia degli equivoci, Ennui Ennui mette in scena con tono grottesco e sempre ironico, una satira nei confronti del delirio ideologico della società moderna sferrando colpi a destra e a manca senza risparmiare nessuno.

[ENG]

While US President Barack Obama orders the bombing of a nomad camp in Afghanistan, in between a tweet and a search on Google,  French Ambassador Giselle goes with her daughter Cleo to the nomad camp to start a disarmament deal with the tribal leader. Meanwhile, Mal Faq'tar, driven by his mother Bibi Ayesha, tries to abduct and rape Princess Cher, daughter of the tribal leader. The events will take an unexpected turn until reaching a surreal ending. Halfway between a parody of spy movies and a comedy of errors, Ennui Ennui stages with a grotesque and always ironic tone, a satire against the ideological delirium of modern society, landing blows over the place without saving anyone.

presenze / 25 maggio 2017

[ITA]

Ambientato ad Haiti, più precisamente nei luoghi colpiti dallo tsunami del 2010, Ornithes ci mostra il tentativo da parte del regista teatrale Gabriel Abrantes di mettere in scena un adattamento il più possibile fedele de Gli Uccelli di Aristofane. Ma il suo atteggiamento pedante fa spazientire i locali, che si ribellano alla sua imposizione. Intervallato da fantasiosi racconti su mogli trasformate in capre e offerte in dono agli dei, la rivisitazione di Abrantes è un gioco di specchi nel quale a un racconto fantastico se ne intervalla un altro, rappresentando un contesto vitale e colorito dove il folklore, il mito e i miti “modermi” come Robert Patterson di Twilight si sovrappongono l’uno sull’altro.

[ENG]

Set in Haiti, more precisely in the places affected by the 2010 tsunami, Ornithes shows us the attempt of theatre director Gabriel Abrantes to stage an as faithful as possible adaptation of The Birds by Aristophanes. However, his pedantic attitude dulls the locals, who start to rebel against his impositions. Spaced out by imaginative stories about wives transformed into goats and offered as gifts to Gods, Abrantes's revision is a game of mirrors, in which a fantastic tale alternates with another, representing a vibrant and colorful context where folklore, myth and modern myths such as Robert Patterson of Twilight overlap each other.

panorama queer / 25 maggio 2017

[ITA]

Liberamente tratta dal prologo de La Bisbetica Domata, Gabriel Abrantes e Alexandre Melo girano una commedia degli equivoci all’interno della quale assistiamo al rapimento di un giovane contadino, trovato svenuto dopo una giornata di bagordi all’osteria. Portato in una casa altolocata, una volta ripresi i sensi i rapitori proveranno a convincerlo di essere un nobile, ma il ragazzo non sarà facile da convincere. Abrantes e Melo inseriscono nel racconto shakespeariano uno humor iconoclasta e vitalistico rendendo il corto un baccanale omoerotico.

[ENG]

Freely adapted from the prologue of The Taming of the Shrew, Gabriel Abrantes and Alexandre Melo shoot a comedy of errors in which we witness the kidnapping of a young farmer, found passed out after a day of debauchery at the tavern. Brought in a prominent home, once recovered, the kidnappers will try to convince him that he is an aristocrat, but the boy is hard to convince. Abrantes and Melo manage to integrate into a Shakespearean tale an iconoclastic and hedonistic humor, turning this short movie into a homoerotic bacchanal.

presenze / 25 maggio 2017

[ITA]

Tre ragazze sono sedute nel retro di una Mini Cooper che le porterà a festa in una villa con piscina. Inconsapevoli di star sciorinando una serie di luoghi comuni, durante il tragitto discutono di giudaismo e di pizza. Una volta arrivate nella villa, vengono riprese mentre corrono in bikini o si spogliano mangiando la pizza. Facendo eco all’estetica pubblicitaria o hollywoodiana, Gabriel Abrantes crea un’atmosfera inquietante e grottesca, senza mai tentare di offrire allo spettatore una qualche formula esplicativa al contesto osservato.

[ENG]

Three girls are sitting in the back of a Mini Cooper which will get them to a villa with pool. Unaware of displaying a series of clichés, along the way they discuss Judaism and pizza. Once arrived at the villa, they are filmed while running in bikini or while getting undressed eating a pizza. Echoing the Hollywood advertising aesthetics, Gabriel Abrantes creates a disturbing and grotesque atmosphere, without ever attempting to provide the viewer a few explanatory formulas of the context that is being observed.

presenze / 25 maggio 2017

[ITA]

Oscillando tra l’ironia e il dramma, Gabriel Abrantes e Benjamin Crotty girano la storia d’amore tra una ricca ragazza cinese e l’africano Liberdade, ambientata nella capitale angolana Luanda. Facendo il verso alle love stories hollywoodiane, Liberdade offre accenni a quella che potrebbe essere la versione non occidentale di un melodramma degli anni duemila. Circondati da palazzi in rovina, discariche e miseria, gli innamorati cercano e trovano ancora attorno a loro dei residui di bellezza, mentre le sontuose riprese aeree di Abrantes ci mostrano un paesaggio straziato.

[ENG]

Ranging from irony to drama, Gabriel Abrantes and Benjamin Crotty film the love story, set in the Angolan capital Luanda, between a rich Chinese girl and the African Liberdade. Mocking typical Hollywood love stories, Liberdade provides us hints of what may be the version of a non-Western melodrama of the years 2000s. Surrounded by ruined buildings, landfills and misery, the lovers seek and yet still find around them residues of beauty, while the sumptuous aerial shots of Abrantes show us a tormented landscape.

nuove visioni / 24 maggio 2017

[ITA]

Visionario racconto di formazione, Palácios de Pena mostra la contrapposizione di due adolescenti, che si trovano loro malgrado a dover combattere per l’eredità dell’anziana nonna. Nell’arco del film assistiamo a inserti onirici e a un amalgama di generi cinematografici e racconti che si inseriscono l’uno nell’altro offrendoci affacci su mondi remoti, per poi scoprire che il palazzo per il quale le ragazze sono in conflitto nasconde un cupo passato. Il mediometraggio di Abrantes e Schmidt torna su tematiche quali i conflitti generazionali e l’inconsapevolezza dell’adolescenza, e come al solito lo fa utilizzando un linguaggio estremamente personale e immaginifico.

[ENG]

Palácios de Pena, a visionary coming-of-age story, shows the contrast of two teenagers who find themselves, despite them, having to fight for the legacy of the old grandmother. During the whole film, we can see oniric inserts, an amalgam of film genres and stories that fit into one another  providing us views of remote worlds, this is, until the discovery that the palace for which the girls are fighting for hides a gloomy past. Abrantes and Schmidt's medium-length film returns to issues such as generational conflicts and adolescence unawareness, and it does that using an extremely personal and imaginative language.

presenze / 24 maggio 2017

[ITA]

Due ragazzi in viaggio per il Sud America, stufi di vagare tra i palazzi di Brasilia si rifugiano in una foresta incontaminata. Circondati da un paesaggio idilliaco, incontrano e si litigano le attenzioni di una giovane autoctona. Convogliando tramite l’ironia riflessioni profonde, Abrantes offre allo spettatore uno spunto sulle inconciliabilità di mondi opposti e sull’impossibilità di un reale dialogo tra differenti culture, se tale dialogo viene imposto tramite un atteggiamento inconsapevolmente colonialista e violento.

[ENG]

Two young men are travelling South America: as they grow tired of wandering around the streets of Brazilia, they dive for respite in the virgin forest. Surrounded by such breath-taking idyllic scenery, they meet a young local native girl, and compete for her favour. Abrantes sardonically gives the viewer many a cause for reflection over the profound issue of the fundamental incompatibility between worlds so different, stressing the way in which dialogue cannot by itself constitute a true cultural exchange if sought from an unwittingly colonialist standpoint.

nuove visioni / 24 maggio 2017

[ITA]

Interpretando tutti i personaggi del film, Gabriel Abantes e Benjamin Crotty mostrano una famiglia portoghese piuttosto atipica. Mentre il padre si arricchisce in investimenti disonesti in Medio Oriente, i figli intrattengono una relazione incestuosa e sono in procinto di partire per l’Iraq, arruolatisi come volontari. Altra variazione sul tema dell’eredità del male che passa dai genitori ai figli e viene tramandata di generazione in generazione, Abrantes riflette sui tentativi impossibili di redenzione e sulla destinalità e la fatalità della colpa, seppur inconsapevole.

[ENG]

Interpreting all the characters of the film, Gabriel Abantes and Benjamin Crotty show us a rather atypical Portuguese family. As the father gets richer through dishonest investments in the Middle East, his children have an incestuous relationship and are about to leave to Iraq, enlisted as volunteers. Another variation on the theme of the inheritance of evil that passes from parents to children and is handed down from generation to generation, Abrantes reflects on the impossible attempts of redemption and the destiny and fatality of guilt, even if unaware.

presenze / 24 maggio 2017

[ITA]

In un futuro distopico nel quale la sopravvivenza del pianeta dipende dai pochi resti della foresta Amazzonica, la coppia di eco-attivisti Rob e Ryan rinuncia alla sua missione dopo aver preso coscienza dell’impossibilità di salvare l’umanità dall’annientamento. Abbandonata la foresta, i due adottano il piccolo Sasha, nato da una giovane donna che per denaro ha deciso di dare il suo utero in affitto e che muore durante il parto. Posti di fronte al cinismo e all’egoismo delle loro scelte, mentre tutto attorno si svolge l’Apocalisse, Rob e Ryan sono costretti ad affrontare senza più ipocrisie le loro stesse contraddizioni.

[ENG]

In a dystopian future where survival of all life on the planet depends on the ragged remnants of what used to be the Amazon rainforest, eco-activist couple Rob and Ryan acknowledge the fact that their mission to save humanity from extinction is doomed. Leaving the rainforest behind, they and adopt little Sasha, born of a young woman who rented her womb for money only to die giving birth. Forced to look straight into the cynicism and selfishness of their choices, while Apocalypse rages around them, Rob and Ryan must finally face their own contradictions without hypocrisy.

presenze / 24 maggio 2017

[ITA]

Katie Widloski e Gabriel Abrantes si divertono a decostruire il dipinto canonico dell’Olympia di Manet, inventando un dittico all’interno del quale si svolgono due scandalosi psicodrammi: nella prima parte assistiamo all’attrazione incestuosa tra la prostituta Olympia (Katie Widloski) e suo fratello (Gabriel Abrantes), mentre nella seconda Olympia (Abrantes) affronta la sua solitudine in una notte in cui il mestiere va a rilento.

[ENG]

Katie Widloski and Gabriel Abrantes have fun deconstructing the canonical painting Olympia by Manet by inventing a diptych in which two scandalous psychodrams are taking place: in the first part we witness the incestuous attraction between the prostitute Olympia (Katie Widloski) and her brother (Gabriel Abrantes), while in the second part Olympia (Abrantes) faces her solitude in a night during which business is slow.

presenze / 24 maggio 2017

[ITA]

Come descritto dalla voice over di James K. Wilkins, in Dear God Please Save Me assistiamo alle sofferenze di “una donna molto intellettuale dell’America Vittoriana”, una paleontologa, ci spiega ancora la voce, che vediamo trascinare con sé e poi seppellire una capsula del tempo, nella quale ha nascosto gli oggetti per lei più preziosi. La vediamo pregare Dio affinché la ascolti e la salvi, e ascoltiamo il suo monologo interiore, in un fluire di pensieri che oscillano tra il nonsense e il dramma, per un film al contempo tragico, folle e grottesco.

[ENG]

As described by James K. Wilkins’ voice-over, in Dear God Please Save Me we witness the suffering of “a very intellectual woman of Victorian America", a paleontologist, who, as the voice keeps on explaining, we see carry and then bury a time capsule in which she has hidden her most precious belongings. We see her praying to God so that he listens  to her and saves her, and we listen to her inner monologue, a flow of thoughts ranging from nonsense to drama,  in a movie which is at the same time tragic, crazy and grotesque.

presenze / 24 maggio 2017

[ITA]

Due ragazzi dissertano sulla data ufficiale della morte del punk e su quali band britanniche e americane siano degne di essere definite punk. Partendo da questo dubbio, suggerito dal sottotitolo dell’articolo di Simon Reynolds Rip It Up and Start Again, le digressioni si ampliano fino a chiedersi di quale punk si sta parlando esattamente: il punk inglese? Il punk degli USA? Mentre il post punk quando può essere datato? E quali gruppi possono essere definiti post punk? La discussione si infervora, finché i ragazzi arrivano allo scontro. Intervallando il cortometraggio con canzoni di The Platters ed Elvis Presley, Gabriel Abrantes e i compagni universitari Katie Widloski e Alexander Carver si divertono a prendere estremamente sul serio la questione.

[ENG]

Two boys are dissertating on the official date of the death of punk and on what British and American bands are worthy of being called punk. With this doubt in mind, suggested by the subtitle of Simon Reynolds's article "Rip It Up and Start Again" the digressions intensify up to wondering which punk they are talking about exactly: British punk? US punk? Post-punk on the other hand, when can it be dated? And which groups can be defined as post-punk? The discussion heats up until the two boys come to a clash. By spacing the short film with songs by The Platters and Elvis Presley, Gabriel Abrantes and his university mates Katie Widloski Carver and Alexander have a good time taking this issue that seriously.

presenze / 24 maggio 2017

[ITA]

Mallard Gibson e Singuz Gumpfree hanno rifiutato la società e vivono in una baracca sulle rive dell’East River insieme a una lepre di nome “Jackrabbit”, con la quale intrattengono conversazioni. Tra visioni pseudo mistiche, humor nero e accostamenti anarchici di elementi eterogenei, Abrantes ci propone una visione post moderna, urbana e delirante di Alice nel paese delle meraviglie, nella quale il coniglio farà una brutta fine.

[ENG]

Mallard Gibson and Singuz Gumpfree have disowned the society of men: they have instead long conversations with a hare named Jackrabbit, with whom they share a shack on the banks of the East River. Amongst mystic visions, dark humour and anarchic associations of heterogeneous elements, Abrantes stages a post-modern, urban, completely delirious Alice in Wonderland, with a twist in the tail in store for the unsuspecting rabbit.

panorama queer / 24 maggio 2017

[ITA]

Filip è un bambino di sette anni che vive con la madre e suo fratello maggiore Sebastian, che ammira più di chiunque altro: i due trascorrono il loro tempo libero insieme, guardando la tv e giocando a calcio. Filip però è anche il nome del migliore amico di suo fratello, con il quale i ragazzi passano spesso molte ore insieme. Dopo avere scoperto che Sebastian e il “Grande” Filip, come lo chiama il bambino, sono più che amici, Filip non sa come affrontare la situazione. Sarà così costretto, suo malgrado, a rimettere in questione l’ammirazione per il fratello e a considerare sotto una luce nuova il significato della parola “gay”, sentita usare come un insulto nel cortile della scuola.

[ENG]

Filip is a seven years old child who lives with his mother and his older brother Sebastian. He admires him most of all: during their spare time they watch movies and play football. But Filip is also the name of his brother best friend, with whom they often hang out together. After discovering that Sebastian and “Big” Filip, as the child call him, are more than friends, Filip doesn't know how to handle it. He will be forced to question his admiration for the brother as well as the meaning the word ”gay” as an insult in the playground at school.

panorama queer / 24 maggio 2017

[ITA]

Le tante vite dell’attivista francese Thérèse Clerc, che prossima alla morte decide di lasciare a futura memoria la testimonianza di una vita vissuta in nome delle battaglie sociali e della libertà di scelta dell’individuo. Approdata al pensiero marxista dopo vent’anni di matrimonio passati da casalinga devota, sul finire degli anni ’60 Thérèse è in prima linea per il diritto all’aborto, all’uguaglianza sessuale e per i diritti degli omosessuali. Tramite i suoi racconti e quelli dei quattro figli, scopriamo il percorso che ha portato la donna da un’età “dell’innocenza” e dell’inconsapevolezza fino alla  completa coscienza di sé.

[ENG]

The many lives of French activist Thérèse Clerc, who decided, as her time drew near, to leave a testimony to posterity of a life fought beneath the banners of social justice and freedom of choice for all. Thérèse embraced Marxism after twenty years of marriage as a devoted housewife, finding herself on the frontline for abortion rights, sex equality and homosexual rights by the end of the 1960s. We learn, through hers and her four children’s stories, of the journey that led her from the age of innocence and blissful ignorance to her full social and critical consciousness.

panorama queer / 24 maggio 2017

[ITA]

Nessuno parla più di Howard Brookner. Eppure, negli anni 70, questo giovane e promettente regista era riuscito a raccontare una New York in pieno fermento artistico girando un documentario sull’emblematica figura di William Burroughs. Nel 1989 però, all’inizio di quella che sembrava una promettente carriera, Howard muore di AIDS. 25 anni dopo, il nipote Aaron, grazie all’aiuto di Jim Jarmush, trova un immenso archivio seppellito nel famoso bunker di Burroughs e, con esso, il ricordo di suo zio.  Uncle Howard è un film nostalgico, allo stesso tempo testamento di un artista e passaggio di testimone tra due generazioni. Un film che parla dell’amore per il cinema e per l’arte, panacea capace di curare qualsiasi malattia e sconfiggere perfino la morte.

[ENG]

Nobody talks about Howard Brookner anymore. However, in the 70s, this young e promising director succeded to talk about a New York in a full artistic turmoil, shooting a documentary about the emblematic figure of William Burroughs. Unfortunately in 1989, at the beginning of a promising career, Howard dies of AIDS. 25 years later, his nephew Aaron, thanks to the help of Him Jarmush, discovers an enormous archive buried inside the renowned Burroughs bunker and, with that, his uncle memory. Uncle Howard is a nostalgic movie, an artist will and a passing of the baton beetween two generation at the same time. A movie that talks about the love for cinema and art, a panacea ables to cure any diseases, defeating even death itself.

panorama queer / 24 maggio 2017

[ITA]

La dottoressa Feifer diventerà il leader di una nuova rivoluzione femminista. O almeno così l’ha convinta il cervello di Ulrike Meinhof, con cui la donna intrattiene uno scambio telepatico. Salvato dal deterioramento dopo la sua morte nel carcere di Stammheim, il cervello del leader della RAF, stipato dentro una scatola per gli organi, guida la dottoressa  alla ricerca di un corpo femminile ideale in cui possa essere impiantato. Giunta però ad una conferenza accademica, La dottoressa Feifer scoprirà che il suo arci-rivale, Detlev Schlesinger, trasporta le ceneri del precedente leader del movimento neo-nazista tedesco, il famigerato Michael Kühnen, omosessuale morto di AIDS nel 1989. E quando I due provetti Frankenstein si incontreranno, lo scontro sarà inevitabile. Nato come una performance durante la conferenza Die Untoten: Life Science and Pulp Fiction al Kampnagel di Amburgo, Ulrike’s Brain è un film di fantascienza dai toni pulp che omaggia I B-Movie degli anni 60 come They Saved Hitler’s Brain e The Brain That Would Not Die. Un delirio sperimentale e meta-narrativo e la prova definitiva che la realtà è davvero più strana della finzione.

[ENG]

Doctor Feifer will become the leader of a new feminist revolution. Or at least so Ulrike Meinhof’s brain convinced her, with which the woman has a telepathic exchange. Saved from deterioration after his death in Stammheim prison, the brain of the leader of RAF, preserved in a organ box, leads the doctor in the search of an ideal female body  in which he can be transplanted. However, arrived at an accademic conference, Doctor Feifer learns that her arch-rival, Detlev Schlesinger, is carrying the ashes of the former leader of German Neo-Nazi movement, the infamous Michael Kühnen, an homosexual died of AIDS in 1989. When the two Frankenstein will meet, the clash will be inevitable. Born as a performance during the conference Die Untoten: Life Science and Pulp Fiction at Kampnagel in Hamburg, Ulrike’s Brain is a sci-fi movie with pulp tones that honours sixties B-movies like They Saved Hitler’s Brain and The Brain That Would Not Die. An experimental meta-narrative delirious and the definitive proof that the reality is, indeed, stranger than the fiction.

panorama queer / 24 maggio 2017

[ITA]

STEREO_VERSO INFINITO: UNFIXED 26

Il progetto Stereo venne iniziato nel 2000 con l’obiettivo di creare un sistema di classificazione dinamica di suoni, immagini in movimento, fotografie e testi. Stereo ha le sue radici nelle ricerche condotte in campo audio col metodo “random” che vedevano una interazione molto stretta tra statistica e scrittura/ascolto. Stereo è formato da 30 strutture tipo-Haiku della durata di 30 secondi ciascuna che sono al tempo stesso autonome ma anche parte di una griglia narrativa infinita. Il montaggio di Stereo_verso Infinito viene modificato ogni 40 giorni, producendo un’evoluzione sia orizzontale che verticale del materiale contenuto; i differenti “unfixed” prodotti vengono numerati e modificati, in modo che ogni Festival e Rassegna puo’ proiettare una versione differente del lavoro in una sorta di evento-esecuzione unica ed irripetibile.

IL LATO INACCETTABILE DELLA LIBERTÀ

Ognuno ha per forza qualcosa da nascondere. Chi odia ha paura e quindi desidera. Inoltre, bisogna assolutamente creare una situazione per la quale nessuno è responsabile. Tre cortometraggi prodotti nell'arco di 3 anni riflettono sul Queer come strategia di abbandono della Realtà.

 

[ENG]

STEREO_VERSO INFINITO: UNFIXED 26

The Stereo project begun in 2000 with the target to create a dynamic classification system of sounds, moving images, pictures and texts. Stereo has its roots in the research lead in the audio field with the “random” method that saw a very tight interaction between statistic and writing/listening. Stereo is formed by 30 Haiku-like structures during each one 30 seconds that are at the same time independents but also part of an infinite narrative grid. The editing of Stereo_verso Infinito is changed every 40 days, producing both a vertical and horizontal evolution of its materials; the different “unfixed” produced are numbered and modified, in a way that each Festival or exposition can show a different version of the work, in a sort of unique and unrepeatable execution-event.

IL LATO INACCETTABILE DELLA LIBERTÀ

Everyone has inevitably something to hide. Who hate has fear thou therefore desire. Moreover, it is imperitive to create a situation in which nobody is responsible. Three shorts produced during 3 years reflect on Queer as strategy of desertion of reality.

 

panorama queer / 24 maggio 2017

 

[ITA]

Due mondi a confronto: da un lato le attività dei frati cappuccini del convento di S.Ignazio di Cagliari, dall’altro la realtà dell’associazione ARC che difende e promuove i diritti della comunità LGBTQ. Con l’avvicendarsi della Quaresima, i frati seguono i riti di preparazione pasquale mentre i ragazzi dell’ARC preparano una serie di incontri, conferenze e dibattiti che culmineranno in una fiaccolata. Due facce dell’Italia di oggi che, a loro modo, tentano di fare del nostro paese un luogo migliore.

[ENG]

A comparition betweed two world: on one side the activities of Capuchin monks of S. Ignazio monastery in Cagliari, on the other the reality of the association ARC that defends and promote the LGBTQ community rights. With the succession of the Lent, the monks follow the Easter preparation rituals while the ARC guys prepare a series of meetings, conferences and debates that will culminate in a torchlight procession. Two faces of modern Italy that, in their ways, try to make his country a better place.

panorama queer / 24 maggio 2017

[ITA] 

All’Opéra Garnier di Parigi una ballerina prova dei passi di danza sul palcoscenico mentre sullo sfondo scorre la storia di Sarah Winchester. Sarah Winchester è stata la ricca moglie del produttore d’armi americano famosissimo per l’invenzione della carabina Winchester ’77. Dopo la morte del marito, la giovane donna, oltre a ereditare la fortuna accumulata in tanti anni di vendite di armi, riceve in eredità i anche fantasmi del marito, quelli legati allo strumento di morte reso celebre dall’omonimo film di Anthony Mann. Il destino di follia di Sarah aggravato dalla morte della piccola figlia, si concretizzerà nella costruzione di una casa infinita, una metafora dell’inesauribile e folle corsa verso la frontiera degli Stati Uniti.

[ENG]

At the Opera house Palais Garnier in Paris, a ballerina is on the stage trying some dance steps while Sarah Winchester's story unfolds in the background. Sarah Winchester was the wealthy wife of the world famous American arms producer known for the invention of the Winchester '77 rifle. After her husband's death, the young woman, in addition to inheriting the fortune accumulated in so many years of arms sales, inherits her husband’s ghost, those linked to the death instrument made famous by the homonymous film of Anthony Mann. The fate of Sarah's madness, aggravated by the death of her young daughter, will materialize in the construction of an infinite house, a metaphor of the unbearable and crazy race towards the US border.