header-text

panorama queer / 13 maggio 2015

Nell’isolata base militare di Fort Buchanan Roger attende in compagnia della figlia adottiva e di un assortito gruppo di donne e uomini il ritorno del proprio marito Frank, militare in missione in Africa. La comunità di mogli, anch’esse in attesa dei propri mariti inviati al fronte, passa oziosamente il tempo tra discussioni filosofiche al limite del grottesco e giochi di seduzione. Frank vive con gelosia il silenzio del marito e decide di partire con il gruppo alla volta del fronte africano. Girato in 16 mm e diviso in quattro parti, è un film che racconta con un tono ironico, sottile e mai scontato le dinamiche di desiderio all’interno di una situazione quasi surreale. Il regista riprende elementi della cultura statunitense e francese per fonderli in uno sguardo dissacrante che sa evidenziare in maniera straniante gli stereotipi legati al genere e alla famiglia.

In the isolated military base of Fort Buchanan Roger is waiting, together with his adoptive family and an assorted group of women and men, the return of his husband Frank, a soldier on a mission in Africa. The community of wives, while waiting like him for their husbands sent to the front, lazily spends its time making almost grotesque philosophical discussions and seduction games. Frank lives with jealousy the silence of his husband and decides to leave with the group for the African front. Shot in 16mm and divided in four parts, Fort Buchanan is a film that, with an ironic subtle and never predictable tone, tells the dynamics of desire within an almost surreal situation. The director evokes elements of the American and French culture to merge them in a desecrating gaze that underlines in an alienating way the stereotypes linked to gender and family.

panorama queer / 13 maggio 2015

David Gold ha appena perso l’ennesimo lavoro nella sua mediocre carriera da attore a causa del suo problema con l’alcol. Come se non bastasse, gli viene diagnosticato un cancro alla pelle e il rifiuto di accettare la sua omosessualità lo porta a vivere una vita piena di bugie e ricordi. Senza più un soldo e con l’affitto da pagare, David decide di recitare la parte di un orientatore scolastico che aiuta i ragazzi problematici della Grusin High School. Ma le cose non saranno così facili come si aspetta. Guidance è una scanzonata commedia che ci racconta con ironia, sarcasmo ed un tocco di cinismo la folle vita del queer per antonomasia.

David Gold has just lost his last job of his lousy acting career for his problem with the bottle. On top of that he was diagnosed with skin cancer and, to make things worse, his refusal to accept his homosexuality makes him live a life full of lies and memories. Already broke and with a rent to pay David decides to act as a school counsellor supporting the problematic students of Grusin High. The problem is that things will not be easy as predicted. Guidance is an easygoing comedy that tell with irony, sarcasm and a little bit of cynicism the crazy life of the queer par excellence.

panorama queer / 13 maggio 2015

Annemarie Schwarzenbach, scrittrice, fotografa e giornalista svizzera, emblematica e scoppiettante figura dei tardi anni '30, figlia della "generazione perduta", antifascista e lesbica, dipendente da morfina ed altre svariate droghe, viene dimenticata fino alla metà degli anni '80, quando viene pubblicata la sua biografia. Nel 2014, 16 giovani attori ricostruiscono la vita della Schwarzenbach incarnando lei, i suoi amici e i suoi amori, emulandone i gesti, i vizi e le contraddizioni. Ne esce fuori un ritratto allo stesso tempo singolare e molteplice, una biografia colma di intime memorie, ricreato dall'incontro dello donna di ieri con la generazioni di oggi, in cui il confine tra realtà e finzione, inevitabilmente, diventa sempre più confuso.

Annemarie Schwarzenbach was a Swiss writer, photographer and journalist, emblematic and crackling figure of the late 30s, child of the "lost generation", antifascist and lesbian, addicted to morphine and other drugs. She was forgotten until the mid-80s, when her autobiography was published. In 2014, 16 young actors recreated Schwarzenbach's life impersonating her, her friends and her lovers, emulating her gestures, her vices and her contradictions. A portrait pops out, at the same time singular and multiple, a biography full of intimate memories, recreated from the gathering of the woman of yesterday with today's generation, in which the border between reality and fiction becomes inevitably more and more blurred.

 

panorama queer / 13 maggio 2015

Michel vive in un ospedale psichiatrico da molti anni. Blaise Othnin-Girard è affascinato da questa figura fuori da qualsiasi canone, compresi quelli ai quali vorrebbe ridurlo un isolamento forzato. Arte, amore, amicizia nelle parole di Michel sembrano diversi. «Mi sembra che il paradiso… è un amore che ti trapassa il ventre e che ti rende davvero felice… una sensazione come di esplosione d’amore in un luogo lontano. È un luogo in cui si può godere, il paradiso». Il regista non vede Michel dai tempi dell’appartamento terapeutico di Mâcon, nel 2001, dove abitava prima che insorgessero alcuni problemi. Lo ritrova adesso all’ospedale in una Unità di Psichiatria Complessa: un settore chiuso e silenzioso. La sue parole si rivelano tra dolore e resistenza, humour e lucidità, lasciando intravedere una storia d’amore tra corpi impediti.

Michel has been living in a psychiatric hospital for many years. Blaise Othnin-Girard is fascinated by this figure who rejects all kind of rules, even those that would see him put in solitary confinement. Art, love, friendship, in Michel’s words they all seem different. «To me paradise… is a love that cuts through your stomach and makes you truly happy… it’s like a love explosion in the distance. Paradise is a place where you can thrive». The director hasn’t seen Michel since 2001, when he still lived in a therapeutic apartment in Mâcon, before his conditions got worse. He meets him again now in the Acute Psychiatric Unit: a secluded and quiet area in the hospital. His words unveil pain and resistance, humour and awareness, and they hint at a love story between inept bodies.

panorama queer / 13 maggio 2015

Dovrebbe essere un idillico seppur melanconico weekend. Anna e Stefan, Bernd e Marc, due coppie di amici, passano qualche giorno in campagna. La miniera di carbone a cielo aperto in continua espansione, che presto inghiottirà il paese, i suoi boschi e i suoi prati, li riporta a casa. Il posto è quasi deserto, la scuola in rovina, perfino le tombe sono state riesumate e messe a riposare da un'altra parte. Tuttavia le due coppie si godono il soggiorno. Ma il ritorno a casa sembra avere un effetto minaccioso su Anna. Lei e Bernd sono perseguitati da incubi, le realtà cominciano a cambiare. Come se non bastasse, Stefan è attratto dalla relazione poliamorosa dei due altri uomini – una verità usata da Marc per fare dei giochetti mentali con Anna, che sente che la sua vita ben strutturata sta andando fuori controllo...

It's  supposed to be an idyllic, although melancholy weekend. Anna and Stefan, Bernd and Marc – two couples – spend a few days in the  countryside.  The  ever -expanding  open-cast coal mining operation, which will soon be swallowing the village, its woods and meadows, brings them back home. The place is almost deserted, the schoolhouse in ruins, even the graves have been exhumed and laid to rest elsewhere. Still, they're enjoying their visit. But coming back home seems to have a menacing effect on Anna. She and Bernd are haunted by nightmares, realities begin to shift. On top of that, Stefan is attracted by the polyamorous relationship of the two other men – a fact used by Marc to play mind games with Anna. She feels her well-structured life slipping out of control...

 

panorama queer / 10 maggio 2015

Personale diario di un anno "in viaggio" per combattere HIV ed epatite C. Attraverso una narrazione visiva del suo quotidiano il regista mostra le sue reazioni alla malattia utilizzando solamente lo scarno filtro della drammaturgia filmica, nulla insomma che possa mediare l’autenticità di queste confessioni personali. Lo fa registrando tutto ciò che lo circonda, discutendo di tempo e memoria, di globalizzazione e natura ripensando ai suoi amici scomparsi (João César Monteiro, Raúl Ruiz, Serge Daney tra gli altri) e al ruolo avuto da essi nella sua vita e nel panorama artistico internazionale. Non mancano riflessioni sull’arte, la letteratura, la musica, e il cinema. Un’opera piena di vita e di passione con uno sguardo intriso di un sentimento religioso che oltrepassa ogni stretta visione dottrinale e dogmatica.

Journal of an year-long “journey” to fight HIV and hepatitis C. Through a visual narration of his daily routine, the director shows his reactions to the disease  using nothing but the minimal filter of filmed dramaturgy, so that there is nothing mediating the authenticity of his personal confessions. He does so recording everything that surrounds him, discussing about time and memory, globalization and nature, remembering his friends who passed away (João César Monteiro, Raúl Ruiz, Serge Daney among others) and their role in his life and in the international artistic panorama. Reflections about art, literature, music and cinema are abundant. A work full of life and passion with a look deep with  religious feeling crossing all strict doctrinal and dogmatic vision.

 

panorama queer / 10 maggio 2015

Federico è uno studente di architettura dell’università di Palermo. Trascorre le sue giornate in giro nella zona nuova della città alla ricerca di edifici moderni da fotografare e disegnandone i dettagli. Durante il suo vagabondare incontra un ragazzo, Borobudur, che gli aprirà le porte di una nuova dimensione urbanistica della città. Sulla scia di questo magico incontro Federico abbandonerà il suo quotidiano per immergersi in una città in continua trasformazione e che lo avvierà a una personale metamorfosi. Borobudur è una riflessione sullo spazio urbano e sulla percezione che ne hanno i suoi abitanti, è un viaggio supportato da uno sguardo originale rivolto verso una parte della città spesso poco considerata, un affresco che prova ad allontanarsi dalla retorica di una Palermo “paradiso perduto”.

Federico is an architecture student of the University of Palermo. He spends his days walking around the new city looking for modern buildings to photograph and drawing some of their details. In his wandering he meets a guy, Borobudur, who will disclose him the doors of a new urban dimension of the city. In the wake of this magic encounter Federico will abandon his routine to plunge into a city undergoing constant transformation that will drive him towards a personal metamorphosis. Borobudur is a reflection on the urban space and on the perception that its habitants have about it, it is a journey supported by an original look on a part of the city often little considered, a fresco that tries to take distance from the rhetoric of Palermo as a “lost paradise”.

panorama queer / 10 maggio 2015

È mezzanotte al palazzo del principe Dom Luis Felipe Maria, una donna esce correndo dalla dimora reale e affrettandosi per le scale scivola, perdendo una scarpetta. Sarà l’unico segno rimasto al principe della presenza della donna al ballo appena conclusosi. Il giorno dopo il principe, aiutato dal suo fedele Dom Alfonso, comincerà un’ossessiva ricerca della donna e della scarpa mancante. Prendendo spunto dalla celebre favola popolare, Boa noite Cinderela è una riscrittura che mette al centro il tema del desiderio in un gioco fatto di intrecci e ambiguità, con una messa in scena perennemente sospesa in un clima tra l’onirico e il fiabesco. Il film ha partecipato alla Semaine de la critique del Festival di Cannes nel 2014.

It's midnight in Prince Dom Luis Felipe Maria's palace, a woman leaves hastily the royal palace and, while she is running away, she slides on the steps and loses her little slipper. It's the only hint left to the prince of her presence at the ball. The next day the prince, helped by his loyal Dom Alfonso, starts an obsessive search for the woman and the missing slipper. Inspired to the famous folk tale, Boa noite Cinderela is a rewriting that focuses on the theme of desire in a plot made of twists and ambiguity, with a set-up constantly suspended in a dreamlike and fantastic mood. The movie was screened at the Cannes Film Fest's Semaine de la critique in 2014.

Sicilia Queer 2015 / 19 gennaio 2015

direttore artistico Andrea Inzerillo

direzione organizzativa, queer short Tatiana Lo Iacono

collaborazione alla direzione organizzativa Simona Marino, Giorgio Lisciandrello

programmer Etrio Fidora, Giorgio Lisciandrello, Roberto Nisi

programmer queer short Luca Di Grigoli, Emmanuelle Bouhours

attività formative Giovanni Lo Monaco

letterature queer Mirko Lino, Silvia Antosa

retrovie italiane Umberto Cantone

ufficio stampa Giovannella Brancato

progetto grafico Donato Faruolo

social media management Donato Faruolo, Gaia Gaudenzi, Andrea Inzerillo

segretaria di giuria Emmanuelle Bouhours

webmaster Roberto Speziale

traduzioni Teresa Alfano, Daniela Campo, Ambra Cascio, Carlo Contu, Vittoria De Stefani, Giulia D’Oro, Francesca Genduso, Simona Gennaro, Flavia Guadagnino, Simona Marino, Simona Palmintieri, Nicoletta Scapparone, Chiara Volpes

sottotitoli SudTitles Palermo (Simona Marino, Nicoletta Scapparone)

proiezioni Danilo Flachi, Franco Rizzuto, Mob

responsabili sala Wenders  Erica Grossi, Andrea Anastasi

segreteria organizzativa Flora Arena, Vittoria De Stefani, Giulia D’Oro, Leonardo Durante, Francesca Ernandes, Eleonora Giammanco, Veniero Magenga, Antonio Mirabella, Marina Oddo, Roberta Sardella

web TV Valentina Lamantia, Nicola Leone, Vicky Dufoto

photo Riccardo Ciralli, Alessandro Leone, Alessia Maddalena, Francesca Sapia, Mattia Truvia

queer music Serena Ganci

comitato scientifico summer school Gabriella D’Agostino, Mari D’Agostino, Matteo Di Gesù, Silvia Antosa

organizzazione attività formative Grazia Asaro, Claudia Capaci, Gianfranco Scavuzzo

teatro queer Giovanna La Barbera, Giovanni Lo Monaco

mostre / exhibitions Antonio Leone

volontari Isotta Badalamenti, Ludovica Panzera, Angelo Profeta, Ruggero Rizzuto

archivio Anastasi, Luca Di Grigoli, Alessio Librizzi

incoming & tourist information Visitpalermo.it (Maurizio Giambalvo)

TRAILER
Arnold Pasquier

MADRINA
Fulvio Abbate

GIURIE

internazionale
Véronique Aubouy, Roberto Castón, Benjamin Crotty, Tiziana Lo Porto, Davide Oberto

100 autori
Luca Raffaelli, Valerio Mieli, Luca Scivoletto

Coordinamento Palermo Pride
Barbara Amodeo, Giuseppina Cacciatore, Gino Campanella, Luigi Carollo, Cettina Di Benedetto, Mariangela Di Gangi, Alessandro Di Liberto, Daniela Di Miceli, Diana Evola, Caterina Genovese, Alessandro Graziano, Manfredi Lombardo, Liliana Maniscalco, Paola Marino, Tommaso Mazzara, MassimoMilani, Nia Militello, Daniela Mollica, Valentina Morici, Mirko Pace, Paolo Patanè, Anna Patti, Alessandra Perrone, Barbara Randazzo, Daniela Tomasino, Ana Maria Vasile

CATALOGO

a cura di Andrea Inzerilloredazione
testi  Giuseppe Acconcia, Eric Biagi, Enrico Biasin, Umberto Cantone, Manoel De Oliveira, Andrea Inzerillo, Antonio La Torre, Antonio Leone,Mirko Lino, Giovanni Lo Monaco, Giovanna Maina, Melvil Poupaud, Paul B. Preciado, Francesco Puma, Federico Zeccaschede
film records Andrea Anastasi, Emmanuelle Bouhours, Luca Di Grigoli, Etrio Fidora, Giorgio Lisciandrello
traduzioni Chiara Volpes
con il supporto di Silvia Antosa, Gabriele Bettinazzi, Gennaro Lauro, Simona Marino, Gabriella Sciortino
revisioni Anthony Baxter, Peter Baxter, Valeria Cicilese, Hannah Cunliffe, Vittoria De Stefani
impaginazione / typesetting Donato Faruolo

 

 

Sicilia Queer 2015 / 01 gennaio 2015

LINK

La quinta edizione del Sicilia Queer comincia in una situazioneLa quinta edizione del Sicilia Queer comincia in una situazionestorica e sociale assai arretrata, peggiore forse di quellain cui abbiamo cominciato. Il contrattacco paracattolico legatoalla cosiddetta diffusione dell’ideologia gender è tanto ridicoloquanto pericoloso: proprio sotto il pontificato di papa Francesco,così apparentemente rivoluzionario, una reazione di questotipo fa rabbrividire, soprattutto se si pensa che altre forme difondamentalismo consentono oggi agli stati occidentali di aleggiarenuovi venti di guerra. Contro ogni strategia che fa dell’allarmismouna leva per il controllo sociale continuiamo a pensareche l’unica forma di resistenza duratura ed efficace sia quelladi coltivare il pensiero critico. È questa la base che continuaa motivare il nostro operato, dalla formazione universitaria agliincontri letterari fino ad arrivare alle proiezioni cinematografiche.Proporci come uno spazio di alternativa al pensiero dominante,come stimolo del pensiero critico, l’unica forma efficace di difesadi una libertà che è sempre potenzialmente minacciosa neiconfronti del potere e dunque passibile di ritorsioni: è stato ilcaso, quest’anno, della condanna per diffamazione del palermitanoVincenzo Rao per aver criticato le motivazioni dell’appellodi un giudice, o ancora dell’obbligo di firma per 17 attivisti di uncentro sociale palermitano, fortunatamente revocato in seguitoa una popolata manifestazione. La sproporzione di mezzi e lariduzione a giudiziario del politico non è certo una novità, mafa paura se si pensa al fatto che le conquiste sociali e politichedegli ultimi anni sono a rischio se non si mantiene dritta la barrasulla difesa di alcuni diritti fondamentali. E in questo discorsorientrano i diritti civili come i diritti politici, quelli del lavoro comequelli della dignità della persona, che è tale prima ancora di esserecomunitaria o extracomunitaria.Viene da chiedersi come si guarderà, tra qualche tempo, aquesti anni: anni difficili, certamente, soprattutto per i sud delmondo. E tuttavia anni di forte resistenza, di forte opposizionedi corpi e di idee che si rivoltano contro le soluzioni forzate, leimposizioni dall’alto, le strategie risolutive nelle mani dei saggi: contro una gestione consensuale dell’esistente, per dirla concontro una gestione consensuale dell’esistente, per dirla conuna formula. Nella prefazione all’edizione americana dell’Anti-Edipo di Deleuze e Guattari, Michel Foucault scrive una frasesemplice e programmatica: “non innamorarsi del potere”. Posizioneche deve stare alla base di ogni progetto che intendaoperare trasformazioni profonde della società. E se guardiamoalla città in cui operiamo non possiamo che plaudere al modoin cui il coordinamento Palermo Pride e Arcigay hanno accoltola proposta di Antonio Leone di invitare a Palermo la performerguatemalteca Regina José Galindo, realizzando una delle piùimportanti manifestazioni degli ultimi anni e ripensando in modosensato e ambizioso anche uno spazio che era (nuovamente)trascurato come quello di ZAC ai Cantieri Culturali alla Zisa.Che le associazioni LGBT lavorino sul territorio con uno sguardoampio e non identitario ci sembra una delle cose migliori chepossa succedere precisamente per dare una risposta articolatae di contrasto alla riduzione del mondo a cliché. [...]

» CONTINUA / leggi il catalogo

 

The fifth year of Sicilia Queer takes place in a declining socialThe fifth year of Sicilia Queer takes place in a declining socialand historical situation, maybe worse than when we began.The para-catholic counter attack revolving around the so-calleddiffusion of gender ideology is as ridiculous as it is dangerous.During the papacy of Pope Francis, seemingly such a revolutionary,a reaction like this sends shivers up our spine, and evenmore so if we consider the other forms of fundamentalism thatare allowing Western countries to dangle new threats of war. Weare against any strategy that turns alarmism into an instrumentof social control, and we still think that the only form of effectiveand long-lasting resistance is the nurturing of critical thinking.This is the basis that continues to motivate our work, from academiceducation to literary events and film screenings. We thinkof ourselves as a space for alternative ideas encouraging criticalthought – the only effective form of defending freedom, which isalways potentially threatened by power and vulnerable to retaliation.This was the case in the conviction for defamation of thePalermitan Vincenzo Rao this year for criticising the reasons of ajudge’s appeal, or the requirement to sign-in for 17 activists of aPalermitan community centre, withdrawn after a popular demonstration.This lack of proportion and the reduction of the politicalsphere in favour of the legal one definitely isn’t news, but it isscary to consider the fact that the social and political progressof the last few years will be at risk if we don’t maintain a vigilantdefence of some fundamental rights. And civil rights as wellas political rights, workers’ rights as well as those that concernhuman dignity – which are applicable to any human, whether“illegal” migrant or not – are part of this matter. [...]

» CONTINUE / read catalogue