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Sicilia Queer 2017 / 21 marzo 2019

Sicilia Queer 2017
I film in concorso (Nuove Visioni , lungometraggi / Queer Short, cortometraggi) premiati dalle giurie del Sicilia Queer filmfest 2017

Premio della Giuria internazionale

Nuove Visioni 2017
Brüder Der Nacht / Brothers of the Night di Patric Chiha

Queer Short 2017
Im Efgosh Kosem / If I Met a Magician di Shaked Goren
menzione speciale: Division Movement to Vungtau di Benjamin Crotty e Bertrand Dezoteux

Premio 100 autori

Queer Short 2017
1992 di Anthony Doncque

Premio del Coordinamento del Palermo Pride

Queer Short 2017
Secret Santa Sex Party di Charles Lum e Todd Verow

menzione speciale: Les îles di Yann Gonzalez

Premio del pubblico

Nuove Visioni 2017
Los objetos amorosos di Adrián Silvestre

Queer Short 2017
Szép Alak / Bella figura di Hajni Kis

Sicilia Queer 2015 / 21 marzo 2019

SICILIA QUEER 2015

Premi e vincitori della quinta edizione del Sicilia Queer filmfest assegnati dalla Giuria internazionale composta da Véronique Aubouy, Roberto Castón, Benjamin Crotty, Davide Oberto e Tiziana Lo Porto.

Sicilia Queer 2016 / 21 marzo 2019

SICILIA QUEER 2016

I premi e i vincitori della sesta edizione del Sicilia Queer filmfest, assegnati dalla Giuria internazionale composta da Roy Dib, João Ferreira, Victoria Schulz e Giorgio Vasta.

Sicilia Queer 2018 / 21 marzo 2019

Sicilia Queer 2018

Ecco i vincitori delle due sezioni competitive del Sicilia Queer 2018 con le motivazioni della Giuria internazionale del festival composta quest’anno da Luciano Barisone (critico cinematografico), Alizé Pepper(scrittrice e artista), Carlos Conceição (regista), Patric Chiha (regista, vincitore Nuove Visioni 2017) ed Eleonora Danco (regista, performer e attrice) e i premi della Giuria 100 Autori e del Coordinamento del Palermo Pride.

anteprime queer / 19 marzo 2019

Originaria dello Sri Lanka, figlia del leader del movimento indipendentista Tamil, trasferitasi a Londra all’età di 9 anni con la famiglia a causa della guerra civile, Matangi “Maya” Arulpragasam in arte M.I.A. ha da sempre fatto i conti con il sospetto e l’intolleranza della gente. Con la musica nel sangue fin da piccola, la giovane Maya decide di raccontare il mondo attraverso una cinepresa diventando una documentarista. Tornata quindi in patria per un progetto sulle proprie origini, trova però la musica. Attraverso inedito materiale d’archivio, in parte girato dalla stessa M.I.A., il documentario ricostruisce la vita e l’ascesa della “bad girl” della musica pop, tra successo, censura e attivismo politico.

 

Born in Sri Lanka, daughter of the founder of the Tamil independence movement, moved to London from the civil war with her family at 9 years old, Matangi “Maya” Arulpragasam AKA M.I.A. always reckoned with people’s suspect and intolerance. Music in her bones since her childhood, the young Maya decides to illustrate the world with a camera becoming a documentarist. Back in her native land for a project about her origin, she finds instead the music. Using original archive material, partially shot by M.I.A. herself, the documentary retrace the life and the ascent of the “bad girl” of pop music, between success, censorship and political activism.

anteprime queer / 19 marzo 2019

L'adolescente Cameron Post viene sorpresa dal suo ragazzo mentre sta avendo un rapporto sessuale con un'altra ragazza, Coley Taylor, nel retro di un'auto durante la notte del ballo. La zia di Cameron, Ruth, una devota cristiana, invia quindi la ragazza in un centro di terapia di conversione per gli adolescenti gay, chiamato La promessa di Dio. Esso è gestito dalla severa dottoressa Lydia Marsh e da suo fratello, il reverendo Rick, il quale sostiene che i metodi di sua sorella lo abbiano curato della sua omosessualità. La compagna di stanza di Cameron, Erin, è una sincera credente nel programma del campo.
Cameron fa amicizia con due dei suoi compagni "discepoli", Jane Fonda, cresciuta in una comune hippie, e Adam Red Eagle, un due anime Lakota il cui padre si è convertito al cristianesimo, dopo averli visti fumare marijuana. I tre adolescenti sono legati dalla reciproca ribellione e dallo scetticismo nei confronti del campo.

anteprime queer / 19 marzo 2019

Durante un photoshoot per il suo ultimo lavoro a New York, Ronit riceve una chiamata inaspettata che la avvisa della morte del padre, il rabbino Rav Krushka, con cui aveva da tempo perso ogni rapporto. Tornata a Londra per il funerale, Ronit si ritrova dentro una comunità chiusa e diffidente, da cui era stata cacciata per l’interesse che nutriva per una donna, Esti, adesso moglie del loro amico di infanzia Dovid. Desiderosa di risolvere le faccende burocratiche e tornare in fretta a New York, Ronit verrà però trattenuta dalle attenzioni della sua vecchia amica. Presto il rapporto irrisolto tra le due donne si riaccenderà in una passione rimasta sopita per molto tempo, generando dubbi e insicurezze nel cuore di Dovid e mettendo in discussione le regole e i dogmatismi di tutta la comunità.

 

During a photoshoot for his last work in New York, Ronit receives an unexpected call that inform her of her father’s death, the Rabbi Rav Krushka, with whom she had lost all kind of relation. Back to London for the funeral, Ronit found herself inside a narrow-minded and suspicious community, from which she was shunned for her interest toward another woman, Esti, now wife of their childhood friend Dovid. Willing to settle all the bureaucratic issues to go back to New York, Ronit will be hold back by her late friend’s attentions. Soon, their unresolved relation will rekindle in a long lost passion, generating uncertainties in Dovid’s heart and questioning the rules and dogmatism of the entire community.

 

anteprime queer / 27 settembre 2018

[ita]

Lara è stata appena ammessa alla scuola di danza classica dei suoi sogni. Grazie al sostegno della sua famiglia e alla sua perseveranza, la quindicenne riesce perfino ad attirare l’attenzione dei suoi insegnanti, che la premiano per la sua costante disciplina. L’unica cosa che Lara non riesce però a controllare è il suo corpo: un corpo vivo e in piena tempesta ormonale. Il corpo di un ragazzo. Un corpo che non le appartiene e di cui si vuole disfare il prima possibile.

[eng]

Lara was just admitted to her classical ballet dream school. Thanks to the support of her family and his perseverance, the 15-year-old girl is even able to get the attention of her instructors, which praise her for her constant discipline. The only thing Lara cannot control is her body: a living body and in the middle of a hormonal rage. The body of a boy. A body that doesn’t belong to her and of which she wants to get rid of as soon as possible.

anteprime queer / 09 settembre 2018

[ita]

Mrs. Fairytale vive nel suo appartamento in stile Anni Cinquanta, tenuto in maniera impeccabile, come ogni altro aspetto della sua vita, che si tratti di un outfit o della riuscita di un party a inviti. Sotto la superficie di un’esistenza apparentemente felice, Mrs. Fairytale patisce le violenze del marito, trovando conforto nell’affetto per la cagnetta Lady e nei tentativi di attrarre la sua migliore amica, Mrs. Emerald.

Nata da una pièce teatrale diretta da Filippo Timi (protagonista e vero mattatore di ogni scena), questa colorata commedia ammicca a Lontano dal Paradiso di Todd Haynes, diventando sfrenata parodia del genere melò. Trucco, scenografia e recitazione sono continuamente sopra le righe, in un pastiche che tiene insieme l’intuizione di Richard Yates, il trasformismo di I Want To Break Free dei Queen e la leggerezza di Vita da Streghe.

[eng]

Mrs. Fairytale lives in her 50s style apartment, impeccably kept, just like any other aspect of her life, whether it is an outfit or the success of an invitation party. Under the surface of a seemingly happy existence, Mrs. Fairytale suffers from her husband’s violence, finding comfort in the affection for her little dog Lady and her attempts in attracting her best friend, Mrs. Emerald.

Born from a theatrical piece directed by Filippo Timi (protagonist and true star of the film), this colorful comedy winks at Todd Haynes’ Far from Heaven, becoming an unbridled parody of old-school melodramas. Makeup, set design and acting are incessantly over-the-top, a pastiche that holds together the insight of Richard Yates, the transformism of Queen’s I Want to Break Free music video and the facetiousness of Bewitched.

Sicilia Queer 2017 / 29 aprile 2018

LINK

Il Sicilia Queer filmfest viene da lontano. Mai comeIl Sicilia Queer filmfest viene da lontano. Mai comequest'anno il nostro festival si presenta come l'esito di unlungo percorso, di tanti anni di riflessione attorno (dentro efuori) al cinema contemporaneo, con uno sguardo sempre piùcurioso motivato da una certa insoddisfazione verso l’esistentee dalla volontà di spingersi oltre. La settima edizione delSicilia Queer è il frutto di tutti questi anni anche se nasce piùconcretamente a Lisbona – dove lo scorso settembre siamostati invitati alla ventesima edizione di Queer Lisboa – e trovaun suo compimento a Nizza – dove abbiamo partecipato allanona edizione dei Rencontres Cinématografiques In & Out.Ma passa anche dalle cose che abbiamo visto e dalle personeche abbiamo incontrato a Parigi, Berlino, Milano, Torino,Bergamo, Manchester, Salonicco, Potenza e in altri luoghi diuna geografia sempre più estesa che fa di Palermo un punto direlazione con l'Europa e non solo.Il festival a cui lavoriamo con passione dal 2010 è oggi,come speravamo, un luogo di dialogo e di confronto trapersone interessate non soltanto all'ambito del cinema, o aquello della storia e della cultura lgbt, ma uno spazio per tuttiquelli che sentono la necessità di oltrepassare le etichetteper provare a stare nel proprio tempo con uno sguardo liberoe critico. Quando oggi decidiamo di ragionare sull'eredità del1977, a quarant'anni di distanza, lo facciamo tenendo insiemela dimensione cinematografica e quella politica, l'orizzonteculturale e quello militante. È qui che si incontrano figure cheoggi sembrano dimenticate, storie che sono state spazzatevia da tempi improntati a una certa rassegnazione. Per questosiamo convinti della necessità di riparlare di Marco Ferreri (nelventennale della morte) e di Guy Hocquenghem, del FUORIe del FHAR, delle lotte dei movimenti delle donne e degliomosessuali che rappresentavano avanguardie politiche toutcourt, nell’Italia e nella Francia di quegli anni. Ragionare suquesti gesti di dissidenza aiuterà forse a comprendere meglioun presente che non lascia presagire un avvenire florido: l'elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti,l'elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti,l’avanzata dei movimenti populisti in tutta Europa non devonoportare a tornare indietro su diritti acquisiti da molti anni, e chesono il frutto di lotte anche dure. È bene tenere alta la guardiae ravvisare focolai di resistenza nel nostro tempo, perchélottare per una società più giusta non è una moda del passato,ma un dovere per tutte e per tutti.Marcello Cimino aveva 45 anni quando a marzo 2017è stato ucciso per futili motivi, bruciato vivo durante lanotte mentre dormiva per strada, poco lontano dal luogoin cui svolgiamo il nostro festival. Nella stessa città in cuil’emergenza sociale è lungi dall’essere superata continuano glisbarchi di migranti in fuga da condizioni di vita inaccettabili,mentre la reazione dell’Europa ufficiale è sempre piùcaratterizzata da atteggiamenti antistorici e da chiusureinsopportabili, culturali prima ancora che geografiche.Tempi non precisamente festosi, dunque. È possibile faredi un festival – pur nella leggerezza che lo caratterizza – unmomento di riflessione su questi tempi? Crediamo di sì. Unfestival va letto a più livelli. Il livello immediato è quello legatoall'evento contingente, ai nove giorni che trascorriamo insiemetra i Cantieri Culturali alla Zisa e gli altri luoghi in cui si svolge lamanifestazione. Il livello ulteriore e forse più importante è peròquello di un'operazione culturale che vuole attraversare il tempoe lo spazio: è questo lo scopo della produzione di saperi,della condivisione di esperienze, della creazione di incontrie dell'accumulo di materiali (testi, immagini) che proiettano ilSicilia Queer su una dimensione più estesa nel tempo.È questo il terreno in cui una sezione come Eterotopieaccoglie naturalmente le riflessioni del filosofo Georges Didi-Huberman, che ci indica una strada possibile: quella di unasollevazione di fronte a tempi bui. Lo stesso terreno in cuiproponiamo all’attenzione del pubblico un focus sul lavoro diun giovane e talentuosissimo autore come Gabriel Abrantes,o in cui convochiamo a discutere di che cos’è lo sguardosul reale nel cinema contemporaneo critici e autori tra i piùimportanti del nostro tempo, che ragioneranno sul lavoro diClaire Simon, nostra ospite per un workshop che dà il via aun ciclo di Nuove lezioni siciliane sull’esempio di quello che aPalermo negli anni Novanta furono gli incontri con Kiarostami,Ruiz, De Seta, Emmer, Amelio, Wiseman e altri. E ancora,quello in cui Franco Maresco fa esplodere l’identità stessadel trailer di un festival, frantumandolo in una serie a episodiche interroga le tematiche legate alle sessualità in modoanticonformista, originale e politicamente scorretto.La settima edizione del Sicilia Queer dà come sempremolto spazio alla dimensione teorica e di elaborazione: iniziamo con una Summer School internazionale organizzatainiziamo con una Summer School internazionale organizzatain collaborazione con il Cirque (Centro Interuniversitario diRicerca Queer) e finiamo, quasi venti giorni dopo, dentroil festival letterario Una marina di libri, all’Orto botanico diPalermo. Presentiamo insomma un’edizione sempre piùarticolata, che crediamo possa interessare un pubblico ampio.Nel licenziare questo lavoro abbiamo una sensazionechiara: questa manifestazione, che fino a ieri era organizzata daun gruppo di persone appassionate, oltrepassa oggi i singoliindividui che la animano. Il Sicilia Queer ha una realtà e unapresenza che supera le nostre esistenze, la nostra cura e lanostra responsabilità. Se fino a ieri il festival era nostro, oggipossiamo rivendicare con orgoglio che esso è patrimonio dellacittà di Palermo. Scrivere il futuro di questo festival significheràallora contribuire all’attivismo culturale e politico della Palermodel futuro: un compito dal quale non possiamo esimerci.


Sicilia Queer filmfest comes from afar. Ever since thisSicilia Queer filmfest comes from afar. Ever since thisyear, our festival is the result of a long journey, of many yearsof consideration around us (on the inside and on the outside)of contemporary cinema, with an increasingly curious lookmotivated by a certain dissatisfaction with the existing andfrom the will to go further. The 7th edition of Sicilia Queeris the result of all these years, although it arises concretelyin Lisbon – where we were invited, last September, to the20th edition of Queer Lisboa – and finds its fulfillment in Nice– where we participated in the 9th edition of RencontresCinématografiques In & Out. But it also passes from thethings we have seen and from the people we have met inParis, Berlin, Milan, Turin, Bergamo, Manchester, Thessaloniki,Potenza and other places of an increasingly extensivegeography that makes Palermo a point of contact with Europeand beyond.The festival we work for passionately since 2010 is, as wehoped, a place of dialogue and confrontation between peopleinterested not only in the field of cinema, or in the LGBThistory and culture but in a “space” for all those who feel theneed to go beyond the labels to try to be in their time with afree and critical look. When today we decide to think aboutthe legacy of 1977, forty years away, we do so by keepingtogether the cinematic and the political dimension, the culturalhorizon and the militant one. This is where we get to meetfigures that seem to be forgotten nowadays, stories that havebeen swept away by a time of resignation. That is why weare convinced of the need to replicate Marco Ferreri (in thetwenty years of death) and Guy Hocquenghem, of FUORIand of FHAR, of the struggles of women and homosexualswho represented political avant-gardes in Italy and France inthose years. Relying on these dissenting gestures will perhapshelp us better understand a present that does not presume avibrant future: Donald Trump's election to the US presidencyand the advance of populist movements across Europe must not lead back on rights acquired for many years, and whichnot lead back on rights acquired for many years, and whichwere the result of hard struggles. It is good to keep theguard up and to perceive outbreaks of resistance in our time,because fighting for a more just society is not a fashion of thepast, but everyone’s duty.Marcello Cimino was a Palermitan homeless. He was 45years old. In March 2017 he was killed for futile reasons, burnedalive during the night while he slept, not far from where we aredoing our festival. In the same city where social emergencyis far from being overcome, landings of migrants continue toescape unacceptable living conditions, while the reaction ofofficial Europe is increasingly characterized by anti-historicattitudes and unbearable cultural and geographic closures.Times are not exactly festive. Is it possible to make afestival – with the lightness that characterizes it - a moment ofreflection on these times? We believe so. A festival must beread on multiple levels. The immediate level is the one relatedto the contingent event, to the nine days we spend togetheramong the Cantieri Culturali at Zisa and the other placeswhere the event takes place. The further and perhaps mostimportant level is, however, the one of a cultural operation thatwants to go through time and space: this is the purpose ofproducing knowledge, sharing experiences, creating meetingsand accumulating materials (texts , images) that project SiciliaQueer on a larger dimension in time.This is the ground in which it our section Eterotopienaturally welcomes philosopher Georges Didi-Huberman'sreflections, which indicates us a possible path: the one ofan uprising facing bad times. The same ground in which wefocus our attention on the work of a young and talented authorsuch as Gabriel Abrantes, in which we convene to discuss themost important critics of our time on what is the sight of real incontemporary cinema, who will discuss about the work of ClaireSimon, our host for a workshop that starts a cycle of Nuovelezioni siciliane, following the example of Palermo in the 1990swith Kiarostami, Ruiz, De Seta, Emmer, Amelio, Wiseman andothers. And yet, the one in which Franco Maresco explodesthe identity of the trailer of a festival, breaking it into a series ofepisodes that question non-conformist, original and politicallyincorrect sexually-related issues.The 7th edition of Sicilia Queer gives, as always, a lotof space to the theoretical and processing dimension: westart with an international Summer School organized incollaboration with the Cirque (Queer Research InteruniversityCenter) and we finish, almost twenty days later, within theliterary festival Una marina di libri, at the botanical gardenof Palermo. We are, in fact, presenting an increasingly articulated edition, which we believe may be of interest to aarticulated edition, which we believe may be of interest to alarge audience.In dismissing this work we have a clear feeling: this event,which until yesterday was organized by a group of passionatepeople, goes beyond the individuals who animate it today.Sicilia Queer has a reality and a presence that surpasses ourexistences, our care and our responsibility. If until yesterdaythe festival was ours, today we can proudly claim that it isthe heritage of the city of Palermo. Writing the future of thisfestival will then contribute to Palermo's cultural and politicalactivism of the future, which is a task we cannot refrainourselves from.

 

Sicilia Queer 2018 / 29 aprile 2018

Il Sicilia Queer filmfest viene da lontano. Mai comequest'anno il nostro festival si presenta come l'esito di unlungo percorso, di tanti anni di riflessione attorno (dentro efuori) al cinema contemporaneo, con uno sguardo sempre piùcurioso motivato da una certa insoddisfazione verso l’esistentee dalla volontà di spingersi oltre. 

letterature queer / 09 febbraio 2018

presentazione del libro: Mirko Pace e Daniela Tomasino dialogano con l’autore

Scritti nell’arco di diversi anni, i racconti di Domenico Conoscenti avvincono e spiazzano muovendosi nel territorio avventuroso dei sentimenti e dei turbamenti dei personaggi che ora avanzano, ora affondano nella ricerca e nello smarrimento dell’identità, quella degli individui come quella delle comunità e dei luoghi. Racconti che si aprono e chiudono come ferite dell’anima, restituendoci la topografia di una Palermo poco nota,
umbratile teatro di sofferti rapporti d’amore. L’omosessualità vi irrompe con forza di linguaggio, e di linguaggio amoroso che prende corpo e voce sporgendosi sull’abisso dell'ingiustizia.

premio Nino Gennaro / 09 febbraio 2018

Abbordato sulla spiaggia da un’attrice ricca e bionda, “adottato” da lei e dal suo agente, Tino si troverà suo malgrado a fronteggiare uno strano triangolo, ma starà al gioco nella speranza di essere aiutato a realizzare il suo sogno e diventare un attore. Un peplum anticapitalista intervallato da digressioni sul passato mitico della Tunisia, l’eroe dalla bellezza scultorea Tino offre una visione ironica e amara sul nuovo colonialismo e sulle nuove forme di commercio ad esso collegate.

Sicilia Queer 2018 / 19 gennaio 2018

 

produzione e organizzazione / production and organization Associazione Culturale Sicilia Queer, Associazione Culturale Sudtitles

direttore artistico / artistic director Andrea Inzerillo

direttore organizzativo / organizational director Tatiana Lo Iacono

collaborazione all’organizzazione / collaboration with organization Chiara Bonanno, Eleonora Giammanco, Alessio Librizzi, Giorgio Lisciandrello

programmer Alessia Cervini, Giorgio Lisciandrello, Roberto Nisi

programmer queer short Emmanuelle Bouhours, Pietro Renda, Roberto Rippa

ufficio stampa / press office Giovannella Brancato, Ada Tullo

assistenza ufficio stampa / press office assistance Eleonora Giammanco

progetto grafico / graphic design Donato Faruolo

web master Roberto Speziale

movimentazione copie / copy handling Simona Marino

traduzioni e sottotitoli / translations and subtitles Simona Marino, Ambra Cascio, Vittoria De Stefani, Flavia Guadagnino (Sudtitles Palermo)

assistenza e traduzioni sottotitoli / assistance and subtitles translation Eugenio Bisanti, Manuela Cacioppo, Nicoletta Scapparone, Giuliana Scolaro

retrovie italiane Umberto Cantone

curatela arti visive Antonio Leone

segreteria di giuria / jury secretary Emmanuelle Bouhours

segreteria organizzativa / organizational secretary Silvia Garitta, Raffaela Nucatola, Sara Merlino

organizzazione generale, biglietteriae accoglienza / general organization,ticket office and welcoming Andrea Anastasi, Francesca Ernandes, Roberta Sardella, Francesco Teresi, Chiara Volpes

stagisti organizzazione generale / general organization intern Peter Auer-Grumbach, Germain Ortolani

web tv interviste / web tv interviews Valentina Lamantia, Francesca Sapia

web tv storie / web tv stories Alessia Maddalena, Martina Pandolfo, Serena Cardinale

stagisti e volontari web tv / web tv intern and volunteers Alfredo Ardizzone, Maria Pia Astuto, Riccardo Borsellino, Francesco Campanella, Sonia Ferracane

motion graphic Valentina Lamantiafoto

photo Angelo De Stefani, Simona Mazzara

stagisti foto / photo intern Fiorella Ippolito, Marta Passalacqua,Dorotea Zanca, Fabrizio Milazzo

letterature queer Mirko Lino

proiezioni / screenings Rino Cammarata, Marcello Buccheri, Danilo Flachi, Angelo Mattatresa, Franco Rizzuto

premi / awards Daniele Franzella, Vincenzo Vizzari (Cittacotte)

party nudo Chiara Bonanno, Eleonora Giammanco, Alessio Librizzi, Pietro Pitarresi

ospitalità / welcoming Maurizio Giambalvo, Laura Caruso, Wonderful Italy

comunicazione generale / general communication Roberto Speziale, Associazione Culturale Sicilia Queer

attività formative / educational programme Giuseppe Burgio, Giovanni Lo Monaco

teatro bastardo Giovanni Lo Monaco,Giovanna La Barbera

coordinamento volontari / volunteers coordination Silvia Garitta

volontari / volunteers Gaia Cardilicchia, Federica Cascino, Maria Castronovo, Federica Fiandaca, Leda Gagliano, Noemi Galioto, Giulia Garofalo, Letizia Granata, Francesco Legnazzi, Iside La Porta, Sara Mancuso, Costanza Marguglio, Claudia Puccio, Maria Grazia Pampinella

bookshop Laura Bonomo (Libreria Easy Reader), Carmela Dacchille (Edizioni Precarie)

trailer Lionel Baier

catalogo

a cura di / edited by Andrea Inzerillo
redazione testi / texts Fulvio Baglivi, Eric Biagi,Umberto Cantone, Roy Dib, Serge Daney,Donato Faruolo, Andrea Inzerillo, Antonio Leone, Raafat Majzoub, Jacques Nolot
schede / film records Cecilia Chianese, Alessio Librizzi, Giorgio Lisciandrello, Roberto Nisi, Pietro Renda, Nicoletta Scapparone
traduzioni / translations Eugenio Bisanti, Francesco Caruso, Giulia Faulstich, Alessandra Meoni,Pietro Renda, Chiara Volpes
revisioni / revisions Erica Grossi, Nicoletta Scapparone
design Donato Faruolo

giurie

giuria internazionale
Luciano Barisone, Patric Chiha, Carlos Conceição, Eleonora Danco, Alizé Pepper

giuria 100 autori

giuria del Coordinamento Palermo Pride
Giuseppina Cacciatore, Luigi Carollo, Manuela Casamento, Valentina Curaba, Maria Angela Fatta, Sonia Ghezzi, Andrea Longo, Giorgio Maone, Massimo Milani, Carmelo Mulè, Simona Nasta, Chiara Oliva, Mirko Pace, Chiara Pasanisi, Pietro Pitarresi, Cristina Strano, Daniela Tomasino, Ana Maria Vasile

panorama queer / 27 novembre 2017

Chi è Louis(e) de Ville? Attrice e performer americana trasferita a Parigi, lesbica, femminista, star del burlesque queer, usa la sua arte per capovolgere gli stereotipi di genere attraverso travestimenti, personaggi in-between e spettacoli di grande comicità.

panorama queer / 27 novembre 2017

Un vitale affresco su anziane coppie di gay e lesbiche: le lotte, l’intimità, la vita di chi nel secolo scorso era considerato un ospite indesiderato, e che nonostante questo ha resistito, goduto e vissuto pienamente la propria vita. Un ritratto divertente e commovente, un film profondo e intelligente.

panorama queer / 27 novembre 2017

L’effervescente affresco familiare dei Petunia, tribù ancor più disfunzionale di quella dei Tenenbaum, nella storia delle unioni, degli strappi e delle successive ri-unioni che rimetteranno insieme i cocci.

- / 27 novembre 2017

incontro con Porpora Marcasciano
PREMIO NINO GENNARO
a Vittorio Lingiardi
Ingresso libero