Sicilia Queer 2018
Ecco i vincitori delle due sezioni competitive del Sicilia Queer 2018 con le motivazioni della Giuria internazionale del festival composta quest’anno da Luciano Barisone (critico cinematografico), Alizé Pepper(scrittrice e artista), Carlos Conceição (regista), Patric Chiha (regista, vincitore Nuove Visioni 2017) ed Eleonora Danco (regista, performer e attrice) e i premi della Giuria 100 Autori e del Coordinamento del Palermo Pride.
Premio della Giuria internazionale
Nuove Visioni 2018
Les Garçons sauvages di Bertrand Mandico
«Un film il cui principio di messa in scena ha fatto riscoprire agli spettatori il piacere originario del cinema, quando un film era un gioco; e anche un giocattolo. Un film, che mettendo in questione il concetto d’identità sessuale ne inventa una nuova, fantasmatica e universale».
menzione speciale: À discrétion di Cédric Venail
«Un film che ha affascinato i giurati, ricordando loro che il cinema è un’arte affabulatoria, posta a metà strada fra il vero e il falso; un’arte che si nutre di un universo, al contempo reale e immaginario, fatto di spazi, volti, parole, e che vive grazie allo straordinario lavoro di incarnazione degli attori».
Queer Short 2018
Just Past Noon on a Tuesday di Travis Mathews
«A un film che mostra in maniera estremamente efficace la distanza esistente fra la vitalità di due corpi in azione e il sentimento dolente di una vita vissuta che li abita, una scheggia di cinema a metà fra realtà fotografate e fantasmi dell’immaginazione».
Premio 100 autori
Nuove Visioni 2018
Les Garçons sauvages di Bertrand Mandico
«Per la sua capacità di guardare indietro, fino alle origini del cinema, e per la sensibilità di cui dà prova il regista nel rievocare le ombre del passato, trasformando la mera citazione in un atto di creazione radicato nella contemporaneità. Les garçons sauvages è un’opera figlia del proprio tempo che ha però il pregio di permettere allo spettatore di assistere alla genesi dell’immagine e alla rimodulazione incessante dei giovani corpi: un movimento, selvaggio e aggraziato, che crea mondi audio-visivi inesplorati».
Queer Short 2018
Just Past Noon on a Tuesday di Travis Mathews
«Per la sua capacità di lavorare sullo spazio, sondandolo con estrema delicatezza, al fine di cogliere le implicazioni temporali in esso annidate. L’appartamento è l’ultimo legame tangibile tra la persona scomparsa e coloro che lo hanno amato, una finestra su un mondo che si staglia ben al di là della scacchiera urbana, una soglia schiusa a un tempo lontano e inafferrabile, eppure ancora visibile e flagrante: la promessa di un futuro avvolgente attraverso la transitorietà del presente e la vaporosità del passato».
Premio del Coordinamento del Palermo Pride
Nuove Visioni 2018
El silencio es un cuerpo que cae di Agustina Comedi
«Attraverso la lente di una videocamera, testimone delle vite intorno a Jaime, ci viene restituita la storia di un’epoca e della sua comunità LGBTQI+. Nel corso della narrazione documentaristica operata dalla regista Agustina Comedi si susseguono diverse soggettività le quali evocano i diversi temi trattati: omosessualità e comunismo, impegno sociale, lesbismo, transessualità, bisessualità e dragging, senza mai farlo in maniera scontata, ma solo in maniera diretta e sincera, senza la paura di mostrare le proprie contraddizioni e i propri pregiudizi. Dalla pellicola riemerge una comunità LGBTQI+ che sa ancora condividere lo stesso linguaggio e la volontà di fare elaborazione a partire dalle proprie stesse vite, dai propri affetti, dall’affetto per Jaime. Agustina Comedi non ricostruisce solo la vita del padre, quest’ultima diventa una narrazione in cui ognun* di noi può situarsi e riflettere anche a partire dallo shock sociale causato dall’epidemia dell’AIDS. El Silencio Es Un Cuerpo Que Cae è un coraggioso elogio che la regista fa nei confronti della libertà, reso ancora più commovente dal rimpianto espresso da una figlia per la rinuncia del padre e vivere a pieno la propria omosessualità».
menzione speciale: Les Garçons sauvages di Bertrand Mandico
«Attraverso una narrazione fantastica e innumerevoli citazioni cinematografiche, la pellicola di Bertrand Mandico mette in scena uno spettacolo transgenere e debordante in cui violenza, potere e desiderio si intrecciano. La storia di una ri-educazione si trasforma in una narrazione politica che mette al centro delle dinamiche della violenza i generi finendo tuttavia per contraddire se stessa e far emergere un dato: le dinamiche della violenza volte all’acquisizione del potere travalicano i generi e diventano metodo condiviso».
Queer Short 2018
Dances di Ramon Watkins
«Perché, grazie ad una esplosiva e coloratissima festa di corpi danzanti riesce a rendere potentemente fisico il più incorporeo dei mondi: quello delle conversazioni nelle app di incontri. Una coreografia di ragazze e ragazzi, persone trans*, corpi Queer e spesso non conformi per raccontare il desiderio, l’attesa, la conferma ma anche lo stereotipo, il rifiuto ed il pregiudizio di Genere o razziale. Per ricordarci che anche dietro l’incorporeità di uno schermo, l’accettazione o il rifiuto toccano sempre corpi reali e vivi. E poi, cosa è stilisticamente più Queer del riuscire a coreografare persino un ritmo di messaggini ed emoji?»
ex aequo: Pre-Drink di Marc-Antoine Lemire
«Per aver messo in scena con estrema sensibilità la storia di due corpi, due amici che solo dopo i cambiamenti fisici di Alexe e l’imminente decisione che la protagonista sta per prendere riescono a vedersi reciprocamente come corpi “desideranti”. Il sesso fra i due diventerà la lente attraverso la quale la soggettività di Alexe mostrerà le proprie fragilità e incertezze, ma anche la forza di amare se stessa più dell’amico Carl. Pre-Drink, travalicando generi e orientamenti, diventa uno splendido modo in cui raccontare la queerness che sottende le vite di alcun*».
menzione speciale: Namoro À Distância di Carolina Markowicz
«Per il coraggio di rendere protagonista la xenofilia portata al suo estremo in un momento in cui la xenofobia viene celebrata come valore, e per aver rappresentato in un pugno di minuti, con un dosaggio equilibrato tra recitazione e animazione, umorismo e alienazione, distopia e utopia, la tensione tra paura e desiderio, con la vittoria del desiderio sulla paura e persino sulle inflessibili leggi dello spazio-tempo».