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Sicilia Queer 2023 / 06 settembre 2021

Sembrano tornati i tempi antichi. Non si ricorda, in anni recenti, un attacco così violento nei confronti delle famiglie arcobaleno come quello sferrato dall’attuale governo del nostro paese, ed ecco che il monito di David Leavitt dello scorso anno torna a risuonare nelle nostre orecchie: basta un attimo e i diritti possono essere cancellati. Partiamo da qui per raccontare qual è il contesto nel quale la tredicesima edizione del Sicilia Queer si svolge e quale, dunque, il senso di continuare a lavorare su immaginari non omologati, sguardi non riconciliati, possibilità divergenti, futuri possibili. La destra del partito di Giorgia Meloni è oggi al governo nazionale, regionale e comunale, e la coalizione che lo sostiene ha immediatamente preso come bersaglio quelle che definiscono le famiglie “non tradizionali” – le famiglie cioè che una parte del paese vorrebbe far finta di non vedere o di cui vorrebbe (neanche troppo velatamente) cancellare ogni diritto, impedendo ad esempio le trascrizioni anagrafiche dei figli nati da coppie omogenitoriali, facilitata in questo dall’assenza di leggi su cui gravano responsabilità e ritardi dell’intero arco parlamentare. Ma ancor più spaventoso è il rigurgito dei pregiudizi più beceri, che senza pudore cominciano a palesarsi e chiedere nuovo spazio nel discorso pubblico. Contro questo nuovo odio, per contrastare la perenne ostilità nei confronti delle minoranze, l’unica possibilità di un festival di cinema come il nostro è quella di difendere con forza il valore della complessità e delle pluralità: artistiche, di parola, di pensiero, di modi di essere. Di questi tempi, una strada tutta in salita e che richiede concentrazione, tempo e dedizione.

queer short / 30 agosto 2021

[ita]

In Georgia, due naufraghi nigeriani, Obinna e Afame, navigano nell’intorpidita città di Tbilisi dopo una lunga notte fuori. Tuttavia, al sorgere del giorno, le vere sfumature del loro ambiguo rapporto cominciano a rivelarsi, poiché soltanto così potranno trovare conforto in un ambiente tanto ostile. Mentre i protagonisti vagano senza meta per la città, si avverte un senso di apertura esistenziale. Non hanno un posto dove andare, e poco viene rivelato del loro passato. Ogni azione, ogni parola pronunciata ha luogo in un presente indeterminato, come se non fossero legati né a eventi passati né a qualcosa che verrà. Elene Naveriani cattura i piccoli dettagli e i sentimenti sfuggenti che caratterizzano questa temporalità fluida, dove all'io è data la possibilità di rimodellarsi.


[eng]

In Georgia, two stranded Nigerians, Obinna and Afame, navigate the sleeping city of Tbilisi after a long night out. However, as day breaks the true colors of their ambiguous affection begin to show. In this way, they find solace despite their hostile environment.A sense of existential openness arises from Red Ants Bite, as the protagonists wander aimlessly through the city. They have nowhere to go, and little is revealed about their past. Every action, every word uttered takes place in an indeterminate present, as if they were related neither to any past events nor to anything to come. Elene Naveriani captures the small details and the ambiguous feelings that characterize this fluid temporality, where the self is given the opportunity to refashion itself.

 

queer short / 30 agosto 2021

[ita]

 

In una notte di pioggia, un uomo triste lascia la sua casa per consegnare una lettera a qualcuno che lo ha lasciato di recente. Ad un angolo incontra una donna che lo avverte della strada sdrucciolevole. È così che conosce Diana. Gonçalo – il cuore spezzato – cade dalla sua moto.

Il cinema di Diogo Costa Amarante è tutto un confondere i confini e sfidare i sistemi binari. Giorno e notte, realtà e fantasia, presente e ricordi sono così strettamente intrecciati che non si riesce più a distinguerli. Questo apre la strada a una poesia onirica e associativa, dove il significato svanisce e lascia spazio al semplice piacere visivo. Il film stesso diventa una strada sdrucciolevole sulla quale lo spettatore, come Gonçalo, cade dopo aver rinunciato a qualsiasi tentativo di pensare attraverso categorie normative.

 

[eng]

 

On a rainy night, a sad man leaves his home to deliver a letter to someone who recently left him. At a corner, he meets a woman who warns him about the slippery road. This is how he met Diana. Suffering from a heartbreak, Gonçalo falls from his motorbike.

Diogo Costa Amarante’s cinema is all about blurring boundaries and challenging binary systems. Day and night, reality and fantasy, present and memories are so closely intertwined that one cannot distinguish them anymore. This opens the way for a dreamlike and associative poetry where meaning fades away and leaves room for mere visual pleasure. The film itself becomes a slippery road on which the audience, like Gonçalo, falls down after giving up any attempt to think through normative categories.

 

queer short / 30 agosto 2021

[ita]

A Cordoba, lontana dalla capitale argentina, la fine di un regime militare promette una primavera che non durerà a lungo. “La Delpi” è l'unica sopravvissuta di un gruppo di amici composto da donne transgender e drag queen, che hanno cominciato a morire di AIDS alla fine degli anni '80. In una città tanto cattolica e conservatrice, il "Gruppo Kalas" ha costruito le sue armi e le sue trincee con abiti e performance improvvisate. Oggi, le immagini di un filmato unico e fino ad allora sconosciuto non sono solo una lettera d'addio, ma anche un manifesto di amicizia. Ricordi intrecciati emergono da questi home-movies privati dove vediamo le attrici del "Gruppo Kalas" resistere al genocidio trans usando il palcoscenico come luogo di resistenza.

[eng]

In Cordoba, far away from Argentina's capital city, the end of a military regime promises a spring that doesn't last long. “La Delpi” is the sole survivor of a group of friends made up of transgender women and drag queens, who began to die of AIDS in the late 80's. In a Catholic and conservative city, the "Kalas Group" made their weapons and trenches out of improvised dresses and playbacks. Today the images from a unique and unknown footage are not only a farewell letter, but also a friendship manifesto.Memories woven through unique footage where the actresses of "Kalas Group” resist to trans genocide using the stage as a place of resistance.

queer short / 30 agosto 2021

[ita]

 

Una notte dell'ottobre 2011, dal sogno di un uccello tanto misterioso quanto premonitore nasce Cuco, un pirata di latex transgender.

Un manifesto scritto tutto d'un fiato in Messico in seguito a questa visita, seguito da una prima apparizione in una notte di dicembre in un club in Francia. Ma Cuco non è solo un nottambulo, un abitante della notte, perché, nell'affrontare la transfobia e lo stato emergenziale, si unisce ad altre vite relegate e ai margini. Herman@s segue questo piccolo cavaliere della notte e del giorno, che cerca di creare forme di riconoscimento e resistenza con quelli che chiama “mis hermanas, mis hermanos”, sorelle e fratelli.

Una lotta collettiva che prende le forme di una danza sfrenata e sciamanica in bianco e nero che attraversa i luoghi della terra.


[eng]

 

In a night in October 2011, a mysterious and prescient bird dream gave birth to Cuco, a transgender latex pirate. A manifesto written in one go in Mexico following this visitation was followed by a first appearance one night in December in a club in France. But Cuco is not just a night owl, because Cuco, in confronting transphobia and the state of emergency, joins forces with other lives left behind.

Herman@s follows this little knight of the night and the day, who tries to create forms of recognition and resistance with those he calls “mis hermanas, mis hermanos”, sisters and brothers.

A collective struggle that takes the form of an unrestrained and shamanic black and white dance which crosses countries and continents.

queer short / 30 agosto 2021

[ita]

 

Juan, un bambino peruviano di 9 anni, vive con il suo padre taciturno in una casa galleggiante sul meraviglioso Rio delle Amazzoni. Questo scenario idillico è il punto di partenza di un viaggio allegorico nel cuore della giungla, dove la natura, il genere, la verità e tutte le cose che circondano i protagonisti iniziano a rivelare l'identità di suo padre, perché d’altronde, come recita l’epigrafe del film, “non c’è segreto che la natura non possa svelare”…

Realtà e magia si fondono in questo corto immerso in una vegetazione lussureggiante e oscura, sospeso tra fiaba dark e realismo magico.

 

[eng]

 

Juan, a 9 year-old Peruvian boy, lives with his silent dad in a floating house on the breathtaking Amazon River. This idyllic background sets an allegorical journey into the rainforest jungle, where nature, gender, truth and all things begin to reveal the identity of his dad, because, as the epigraph of the film says, "there is no secret that nature cannot reveal"...

Reality and magic come together in this short film surrounded by a luxuriant and obscure vegetation, suspended between dark fairy tale and magical realism.

queer short / 30 agosto 2021

[ita]

In un capannone abbandonato, una folla danza al ritmo della techno. Là in mezzo c’è Dustin, una giovane transgender, con la sua crew: Felix, Raya e Juan. Con il procedere della notte la gioia della festa collettiva si trasforma in dolce malinconia e l’euforia diventa voglia di tenerezza.
Uno spaccato del mondo notturno techno-queer parigino che sta rivoluzionando il clubbing francese, dove un gruppo di sole donne, il collettivo Possession, organizza serate in hangar e magazzini in periferia, luoghi in cui, grazie al ballo e alla libertà dei corpi in movimento, hanno finalmente espressione tutte le minoranze.
Cinema e musica si fondono in questo film dal realismo ultra-contemporaneo che in controluce stabilisce importanti connessioni con altre voci e volti emergenti del nuovo e brillante cinema queer francese.

[eng]

In an abandoned warehouse, a crowd is danc­ing to the rhythm of techno music. Among them there is Dustin, a young transgender and his crew: Felix, Raya and Juan. As the night draws on, collective enthusiasm morphs into sweet melancholy, and euphoria into yearning for tenderness.
A glimpse of the techno and queer Parisian nightlife that is revolutionizing French clubbing, where a group of women, the Possession collective, organize raves in hangars and warehouses in the suburbs, places where, thanks to dance and bodies in movement, all minorities can express themselves.
Cinema and music come together in this film based on an ultra-contemporary realism, which establishes important connections with other emerging voices and faces of the brilliant new French queer cinema wave.

queer short / 30 agosto 2021

[ita]

In Brasile, dove in media viene uccisa una persona trans ogni tre giorni, Marilene cerca sua figlia Roberta, una donna trans che è sparita. Nella sua corsa contro il tempo scoprirà una speranza per il futuro.
La storia raccontata in Inabitável nasce dall'ondata di violenza che sta colpendo il Brasile, il paese con il tasso di omicidi di persone trans più elevato al mondo. Attraverso il cinema e attraverso il potere che il film di genere offre, Inabitável racconta la storia di un personaggio che ottiene qualcosa di diverso rispetto a ciò che si aspettava. La sofferenza e la paura sono così profonde da aprire uno squarcio nella realtà, permettendo agli elementi mutuati dalla fantascienza e dall’horror di guidare i personaggi in una direzione che li allontana dalla morte.
Sullo sfondo la città, con i suoi palazzi e le sue case di fortuna che si arrampicano in altezza, osserva silenziosa i fatti.

[eng]

In Brazil, where a trans person is murdered every three days, Marilene searches for her daughter Roberta, a trans woman who went missing. While running out of time, she discovers a hope for the future.
The story narrated in Unliveable originates from the surge of violence that currently ravages Brazil, the country with the highest homicide rates of trans people in the world. Through cinema and through the power offered by horror and science-fiction movies, Unliveable tells the story of a character whose outcome is different than expected. Pain and fear are so profound that they open a fracture into reality, opening the door for the elements of science fiction to guide the characters in a direction that leads them away from death.
In the background, the city, with its high buildings and shacks, silently observes the events.

queer short / 30 agosto 2021

[ita]

 

Un documentario animato minimalista basato sull’intervista a Brigitte Baptiste, a capo dell’Istituto Humboldt di Bogotá. Baptiste è un’attivista transgender, una delle più importanti ambientaliste al mondo, nonché una delle più importanti esperte di biodiversità. Nel suo complesso discorso analizza la connessione tra colonialismo, egemonia del discorso scientifico e le fantasie contemporanee riguardanti il mito del progresso. Da portavoce esperta qual è, le sue parole sono frutto di anni di esperienza nell’analisi di queste complesse relazioni.

Un film sull’importanza della biodiversità per la sopravvivenza delle identità culturali e per l’indipendenza economica dell’America Latina, che ci mostra in modo assolutamente originale, grazie alla seduzione delle immagini animate, la convergenza tra la sovversione delle norme di genere e la lotta ambientale.

 

[eng]

 

An animated minimalist documentary based on the filmmaker's interview with Brigitte Baptiste, head of the Instituto Humboldt in Bogota. Baptiste is a transgender activist and Colombia's most prominent environmental protectionist, as well as one of the world's leading experts in biodiversity. In her complex discussion, she explains the interconnections between colonialism, the hegemony of scientific discourse and contemporary fantasies concerning progress. She speaks as a mediator whose every word resonates with decades of experience in elucidating complicated relationships.

A film about the importance of biodiversity for the cultural identity and the economic independence of Latin America, which shows us in an original way, thanks to the seduction of animated images, the convergence between the subversion of gender norms and the environmental fight.

queer short / 30 agosto 2021

[ita]

Un immigrato si ritira tra bianche steppe ghiacciate e boschi per ritrovare sé stesso, cercando una storia preziosa che lo aiuti a fuggire dalle ansie dello sradicamento. Presentato come una video-lettera alla sorellina del protagonista che vive nella Cina rurale, il film è una riflessione sull'autoesilio come necessaria forma di resistenza laddove in patria sia impossibile essere sé stessi.

Inquadrature fisse e colori a contrasto in questo intenso ed elegante haiku, giocato sulla dialettica tra il dentro e il fuori, dove il gelido paesaggio invernale fa da specchio all’interiorità del protagonista. Il sontuoso cinema del giovane Hao Zhou è un’immersione nelle vite di persone ai margini, migranti, persone queer, che traccia rotte e connessioni dalla Cina all’America.

 

[eng]

An immigrant retreats to find himself into white frozen prairies and forests, trying to find a meaningful story and escape the anxieties of dislocation. Delivered as a film-letter to the protagonist’s little sister in rural China, the film considers his self-exile as a form of resistance whereas at home it would be impossible to express themselves.

Fixed shots and contrasting colors in this intense and elegant haiku, based on the dialectic between inside and outside, where the icy winter landscape mirrors the protagonist's interiority.

The sumptuous cinema of the young Hao Zhou is an immersion in the lives of marginalized people, migrants, queer people, tracing routes and connections from China to America.

queer short / 30 agosto 2021

[ita]

Voin è cresciuto nella Bulgaria comunista. Dopo vent'anni trascorsi nell’Europa occidentale torna a Sofia, nei luoghi dove ha trascorso la sua infanzia e la sua adolescenza. Un ritratto ramingo che asseconda il suo peregrinare da un luogo all’altro della città, mentre ricordi e aneddoti sono lasciati emergere spontaneamente. Anche i diversi formati utilizzati restituiscono la stratificazione del ricordo, impossibile da ingabbiare nel recinto dell’ordine (crono)logico.

Gaëlle Boucand ricostruisce dunque l’epos frammentato del ritorno di un ragazzo cresciuto tra Est e Ovest, diviso tra due mondi, dalla Berlino underground alla Bulgaria post-sovietica; un racconto di formazione dove città e memoria si fondono: sui monumenti è impressa l’impronta del passato, anche recente, e i fantasmi dell’URSS li abitano, come del resto li abitano le memorie private dei cittadini.

Così in questa città-interiore si aggira Voin che, tramite lo strumento del racconto, rilegge con grande vitalità il suo passato, conquistandosi un posto nella micro e nella macro-storia.


[eng]

Voin grew up in communist Bulgaria. After 20 years in Western Europe, he returns to those places in Sofia where he spent his childhood and adolescent years. His portrait’s composition moves from place to place, and from memories to anecdotes let them emerge spontaneously. The different formats used in the film also convey the stratification of memory, impossible to cage in the enclosure of (chrono)logical order.

Gaëlle Boucand reconstructs the fragmented epos of the return of a boy who grew up between East and West, torn between two worlds, from underground Berlin to post-Soviet Bulgaria; a coming-of-age story where city and memory merge: the imprint of the past, even the most recent past, is impressed on the monuments, and the ghosts of the USSR inhabit them, as the private memories of every citizen.

And so Voin wanders through this inner-city, reinterpreting his past with great vitality through the medium of storytelling, gaining a place in small and big History.

queer short / 30 agosto 2021

[ita]

 

Roma. Claudio ha quindici anni e qualcuno gli sta scrivendo in fronte “J’ador” perché profuma come una femminuccia. È Lauro, il leader diciottenne di un gruppo di ragazzi che dicono di essere fascisti e fanno un sacco di cose per un partito di estrema destra. Claudio vuole andare con loro alla “cena” in sezione, ma alla cena si va solo se si fa parte del gruppo, e le femminucce non ci entrano. Se vuole ottenere ciò che desidera, in un pomeriggio Claudio dovrà perdere il suo profumo da ragazzino e imparare a odorare come un uomo.

Cosa si deve fare per non soccombere al “diritto del più forte”, per non cedere alla sopraffazione e alle umiliazioni machiste? Simone Bozzelli recupera la lezione fassbinderiana e la traspone tra campetti di calcio e palazzoni, in quella periferia romana che il cinema contemporaneo ci ha insegnato a conoscere.

 

[eng]

 

Rome. Claudio is 15 years-old, someone is writing “J’ador” on his forehead because he smells like a little girl. It’s Lauro, eighteen-year-old leader of a group made of guys claiming to be fascists and doing a lot of things for a far-right party. Claudio wants to go with them to the “dinner”, but only those who belong to the group can join it, not the little girls. If he truly wants to achieve his goal, one afternoon Claudio must lose its boy scent and learn how to smell like a man.

What must we do to avoid succumbing to the "right of the strongest", to avoid giving in to toxic masculinity and humiliation? Simone Bozzelli takes Fassbinder's lesson and transposes it in those very Roman suburbs that contemporary Italian cinema introduced to us.

queer short / 30 agosto 2021

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Lo spettatore diventa parte di una scena intima tra due PupPlayers in un salotto. Un primo piano mostra i morbidi tocchi e le azioni giocose di due uomini vestiti da cani.

And then we touch ci mette a confronto con i nostri bisogni di animali umani: sensualità, tatto, giocosità. Nel momento in cui si accresce la propria consapevolezza della natura performativa di categorie quali umanità e animalità, si schiude uno spazio luminoso in cui l'umano sfiora il non umano.

Nel suo saggio cinematografico, Egger tenta di comporre un'identità post-umana eseguita attraverso gesti e grugniti. Diventare animale non equivale a un ritorno a un cosiddetto stato di natura; al contrario, è un processo ibrido, profondamente "impuro", in cui corpi e artefatti si fondono.


[eng]

The viewer becomes part of an intimate scene between two PupPlayers in a living room. The close-up cinematography shows the soft touches and playful actions of two men dressed as dogs.

And then we touch confronts us with our own needs for sensuality, touch and playfulness as human animals. A shimmering space opens up when the human is touching the non-human.

Egger raises our awareness of the performative nature of categories such as humanity and animality. In his cinematic essay he attempts to make up a post-human identity performed through bodily gestures and grunts. Becoming animal does not amount to a return to a so-called state of nature; on the contrary, it is a hybrid process, deeply “impure”, in which bodies and artifacts merge.

queer short / 30 agosto 2021

[ita]

 

Nessuno sa dire addio alla persona amata, a qualsiasi età, ma quando si è giovani è ancora più difficile: Camilla e April sono cresciute insieme in un piccolo villaggio sulla costa e sono migliori amiche. Tra le due c’è un’evidente e complicata attrazione. Ma la famiglia di April deve trasferirsi in città e così le loro strade sono costrette a separarsi per sempre.

Un coming of age delicato e romantico, avvolto in quella dolce malinconia piena di desiderio delle estati di gioventù scolpite nella memoria di ciascuno.


[eng]

 

No one knows how to say goodbye to the person they love, but if you’re really young it’s even more difficult: Camila and April grew up together in a small town on the coast and are best friends. There is an obvious and uncomfortable attraction between them. But April's family has to move to the city, so their paths will have to separate forever.

A delicate and romantic coming-of-age, wrapped in that sweet, longing melancholy of youthful summers etched in everybody’s memory.

dibattiti / 30 agosto 2021

L’affermarsi delle piattaforme come produttori, un nuovo tipo di fruizione a seguito dell’emergenza sanitaria dovuta al COVID-19 sta modificando profondamente lo stato della distribuzione in Italia e non solo. Un incontro tra Dario Bonazelli (IWonder) e Umberto Parlagreco della Multisala Iris di Messina, Gianmauro Costa e Irene Tagliavia del Rouge et Noir di Palermo, Michele Avveduto del Nuovo Cineteatro Aurora di Modica e Alberto Surrentino del Cinema King di Catania, esercenti siciliani che lavorano da anni a una proposta poco omologata e che si confrontano ogni giorno con l’esigenza di una sostenibilità economica per una programmazione di qualità.

arti visive / 30 agosto 2021

prodotto da / produced by Sten&Stef, Andrea Dojmi, Giorgia Sonnino
in collaborazione con / in collaboration with Studio Rizoma
con il contributo della / with the contribution of Regione Lazio

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Un regista e artista visivo registra l'essenza fluida dell'essere nello spazio-tempo di una spiaggia estiva vicino a Roma, la sua città natale. Questa è la storia di un incontro con Azul, Azzurra, Martina, Carla e Laura, creature in trasformazione anche attraverso la trans-narrazione del filmmaker. "Come descrivere in poche parole il desiderio di sublimare la realtà in modo sofisticato ma empatico affinché diventi la narrazione universale dell'essere umano?". Il progetto in divenire del film "TRANS_FORMA" nasce dalla necessità di spiegare il percorso di trans-formazione attraverso un linguaggio filmico-documentaristico innovativo in cui due dimensioni si intrecciano in un flusso continuo di sincronicità: il digitale per documentare la realtà e la pellicola cinematografica per sublimare l’in-visibile. Un viaggio onirico tra realtà e trans-figurazione attraverso film, fotografia, videoarte, sogno e consapevolezza, gioia e dolore, paesaggi umani e ritratti come mosaici, voci e suoni nell'eterno divenire del presente. Il set è 'qui e ora', evento immutabile così invisibile alla realtà mentale dove tutto è classificato e controllato, così lontano dalle divisioni che il mondo vuole dare ad ogni cosa eppure così vicino... ad un secondo da noi. La trasformazione è un ritorno alla nostra origine, il luogo e l'essenza dove siamo sempre stati liberi.

[eng]

A filmmaker and visual artist records the fluid essence of being in the space-time of a summer-beach near Rome, his hometown. This is the story of an encounter with Azul, Azzurra, Martina, Carla and Laura, creatures in trans-formation also through the filmmaker’ trans- narration."How to describe in a few words the desire to sublimate reality in a sophisticated yet empathetic way so that it becomes the universal narrative of being human?"
The project in progress of the film "TRANS_FORMA" arises from the necessity of explaining the path of trans-formation with an innovative film-documentary language where two dimensions intertwine in a continuous flow of synchronicity: the digital to document reality and the film to transfigure the in-visible. A dreamy journey between reality and trans-figuration through film, photography, videoart, dream and awareness, joy and pain, human landscapes and portraits as mosaics, voices and sounds in the eternal becoming of the present. The set is ‘here and now’, unchanging event so invisible to the mental reality where everything is scanned and controlled, so far removed from the divisions that the world wants to give to each and everything and yet so close... a second away from us. A trans-formation is a return to our origin, the place and essence where we have always been free.

Sponde sonore / Circolo Arci Tavola Tonda

Centro Internazionale di Fotografia diretto da Letizia Battaglia
Cantieri Culturali alla Zisa / via Paolo Gili, 4

TRANS_FORMA
di Andrea Dojmi

mostra fotografica
dal 10 al 12 settembre 2021
ingresso libero

 

letterature queer / 30 agosto 2021

Festival Una Marina di Libri

dialoga con l’autore il professor Francesco Paolo Alexandre Madonia

 

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L’ultimo romanzo di Abdellah Taïa, scrittore marocchino da anni residente in Francia, ci conduce in un viaggio all'interno di due mondi e due culture distanti tra loro: quella marocchina e quella francese, solo in apparenza più aperta e tollerante.
La vita lenta parla di un periodo molto preciso, quello che a Parigi segue gli attentati terroristici del 2015, e di come a partire da quel momento siamo entrati in un’epoca di sospetto perenne e generalizzato, di come si diventa sospetti per il fatto di essere arabi, musulmani, per l’aspetto o per il nome.
Mounir, un intellettuale letterario parigino omosessuale di 40 anni di origine marocchina, vive in una situazione precaria. Si è appena trasferito in un appartamento in rue de Turenne. Madame Marty, anziana donna di 80 anni che vive al piano di sopra, lotta per sopravvivere in un minuscolo monolocale di 14 mq. L’amicizia tra questi due esclusi dalla Repubblica si intensifica fino al giorno in cui si trasforma in un incubo. Esasperata, Madame Marty chiama la polizia per far arrestare Mounir. Mescolando i suoi ricordi, i suoi pensieri, le sue riflessioni e i suoi slanci, Mounir ci presenta la sua infanzia in un quartiere marocchino, come ha vissuto la sua omosessualità, il suo esilio volontario, la solitudine degli invisibili.
Una critica al razzismo e all’omofobia ben narrata, una lettura delirante che culmina in un finale inaspettato.

[eng]

The last novel of Abdellah Taïa, a Moroccan writer based in France, takes us on a journey between two worlds and two cultures distant from each other: the Moroccan and the apparently more tolerant French one.
The Slow Life is set in Paris in 2015 after the terrorist attacks of 2015. Suspicions and mistrust of Arab and Muslim people spread everywhere in France.
Mounir, a 40-year-old homosexual Parisian intellectual of Moroccan origin, lives in a precarious situation. He has just moved into an apartment in Rue de Turenne. Madame Marty, an elderly 80-year-old woman who lives upstairs, struggles to survive in a tiny 14m2 studio apartment. The friendship between these two excluded intensifies until the day it turns into a nightmare. Exasperated, Madame Marty calls the police and Mounir is arrested. Mixing his memories, his thoughts, his reflections and his impulses, Mounir revisits his childhood in a Moroccan neighborhood, how he lived his homosexuality, his voluntary exile, the solitude of those who are invisible.

An effective critique of racism and homophobia, a delusional reading that culminates in an unexpected ending.

letterature queer / 30 agosto 2021

dialoga con le curatrici il critico cinematografico Fabio Fulfaro

 

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Identità, desiderio, trasformazione. Sono questi gli elementi ricorrenti nella filmografia di Céline Sciamma, regista francese da sempre impegnata nella ricerca dello sguardo femminile nel e per il cinema, che non significa un semplice rovesciamento di potere rispetto al male gaze ma una diversa modalità di porsi e vedere i sentimenti e le emozioni di chi è oggetto dello sguardo, annullando per quanto possibile una visione reificante dei soggetti.
Il volume presenta una serie di contributi critici sui film della regista, firmati ognuno da una diversa studiosa e propone al lettore svariati punti di vista su ogni film, ma riesce anche a offrire una lettura di tutta la produzione di Céline Sciamma con prospettive di volta in volta diversificate.
Molti i ribaltamenti e le manomissioni che Sciamma introduce nelle narrazioni per far saltare i codici prestabiliti e liberare una diversa possibilità narrativa sullo schermo. I suoi film – la trilogia sull’adolescenza, Ritratto della giovane in fiamme e il recente Petite maman – e le sue sceneggiature – sia per la televisione, sia per il cinema – mettono in scena linee di forza multiformi e contrastanti attraverso cui la norma si scontra con una pluralità di modalità resistenti e la volontà politica di rovesciare le strutture portanti di questa società.

Come afferma la stessa regista nell’intervista rilasciata alle autrici della monografia, “non basta una protagonista donna per fare una rivoluzione, importante è piuttosto la condivisione, con chi vede il film, del punto di vista. E per ottenerla occorre produrre belle immagini, opere di valore, che sappiano coniugare arte e profitto, detto senza troppo scandalo perché anche il cinema è un’industria”.

[eng]

Identity, desire and transformation are the recurring elements in the filmography of Céline Sciamma, a French director who has always been involved in the search for the female gaze in and for cinema, which does not mean a simple reversal of the male gaze but a different perspective in portraying feelings and emotions of those who are the object of the gaze and the refuse of reification.
The volume offers a series of critical contributions on the director's films, each signed by a different authors and offers the reader distinct points of view on each film and diversified perspectives of the entire production of Céline Sciamma.
Sciamma introduces in the narratives breaking point of views to blow up the pre-established codes and enable a different narrative perspective. Her films - the trilogy on adolescence, Portrait of the Young Lady on Fire and the recent Petite maman - and her screenplays - for both television and cinema – show how the established norms collapse if collide with a plurality of resistant forces and with the political will to overthrow the supporting structures of our society.

As the filmmaker says in the interview included in the book, "a female protagonist is not enough to make a revolution, it is more important to share the point of view with those who see the film. And to obtain it, it is necessary to produce beautiful images and valuable works, which combine art and profit because cinema is also an industry".

letterature queer / 30 agosto 2021

dialoga con l’autrice la fotografa e attivista Naomi Morello

 

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Il saggio di Elisa Cuter parte da una riflessione su femminismo, parità di genere e identità per offrire una nuova chiave di lettura su come ci soggettiviamo nel nostro rapporto con l’altro. La parola d’ordine è “desiderio” e la dialettica che questo innesca, quel “conflitto costante tra soggetto e alterità, che non può non avere anche risvolti politici”.
Partendo da Non è la Rai, passando per il #metoo, gli incel e l’educazione sessuale, Elisa Cuter indaga quella che viene percepita come l’attuale “guerra tra i sessi”, e arriva a ribaltare alcuni luoghi comuni del femminismo mainstream, chiedendosi se abbia ancora senso rivendicare un’identità storicamente costruita come subalterna.

Mescolando personal essay, psicoanalisi, filosofia e sociologia, cinema e cultura pop, Elisa Cuter affronta con un punto di vista originale argomenti centrali nel dibattito pubblico di oggi elaborato attraverso un racconto analitico capace di mettere in relazione fenomeni apparentemente distanti tra loro; ma soprattutto un invito ad abbandonare il porto sicuro dell’identità per porsi sfide più ambiziose e domande più inquietanti, proprio come quelle che ci pone il desiderio.

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Elisa Cuter's essay begins with a reflection about feminism, gender equality and identity to offer a new key to understanding how we build our personal identity in our relationship with others. Her motto is "desire" which triggers, the "constant conflict between the self and the other which unavoidaby has political implications".
Starting from Non è la Rai, passing through #metoo, incel and sexual education, Elisa Cuter investigates the current "war between the sexes", and subverts some of the clichés of mainstream feminism, wondering if it still makes sense to claim an identity historically constructed as a subordinate one.

Combining personal essay, psychoanalysis, philosophy and sociology, cinema and pop culture, Elisa Cuter tackles important topics in contemporary public debate with an original point of view, elaborated through an analytical research connecting apparently distant phenomena. The author invites each of us to do not consider our identity as a safe harbor but to face more ambitious challenges and to deal with more disturbing questions, like the ones raised by desire.

letterature queer / 30 agosto 2021

dialogano con l’autore Francesco Paolo Alexandre Madonia (Università di Palermo), Luigi Carollo e Francesca Schirripa (Palermo Pride) 



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Della bisessualità maschile la ricerca si è occupata pochissimo, specialmente in Italia.
Giuseppe Burgio, professore Associato di Pedagogia Generale e Sociale all'Università “Kore” di Enna e direttore del CIRQUE-Centro Interuniversitario di Ricerca Queer, intende colmare la lacuna attraverso un approccio inedito: rileggere la vasta letteratura scientifica esistente sull'omosessualità, nell'ipotesi che siano stati descritti come tali comportamenti che in realtà sono bisessuali. In parallelo, vi si analizzano le trasformazioni contemporanee dell'eterosessualità maschile, caratterizzate da una crescente sperimentazione sessuale.

Attraverso quest'analisi interdisciplinare si ricava un dossier di desideri, pratiche e rappresentazioni la cui analisi dimostra l'esistenza di un comportamento bisessuale maschile molto più diffuso di quanto abbiamo finora sospettato, spingendoci a mettere in discussione il modo tradizionale in cui pensiamo alla sessualità maschile e persino il concetto stesso di orientamento sessuale, in direzione di una rappresentazione più fluida, complessa e queer, che interroga la ricerca sul genere e la sessualità sui suoi presupposti teorici e il movimento LGBT+ sulla sua agenda politica.

 

[eng]

Reseaches and essays on male bisexuality are rare, especially in Italy.
Giuseppe Burgio, Associate Professor of General and Social Pedagogy at the "Kore" University of Enna and director of the CIRQUE-Queer Interuniversity Research Center, aims to fill the gap with an unprecedented approach: re-reading the vast scientific literature existing on homosexuality, driven by 'hypothesis that they have been described as such behaviors that are actually bisexual. At the same time, he analyzes the contemporary transformations of male heterosexuality, characterized by an increasing sexual experimentation.

This interdisciplinary analysis leads to a map of desires, practices and representations which reveals the existence of a male bisexual behavior more widespread than expected and pushes us to question the traditional definition male sexuality and the concept of sexual orientation towards a more fluid, complex and queer representation and open new challenges for the theoretical assumptions of the research about gender and sexuality and for the political agenda of the LGBT + movement.