carte postale à Serge Daney / 10 aprile 2019
Santiago è stato il maggiordomo della famiglia Salles per ben quarant’anni, divenendo testimone delle vicende di una casa tra le più importanti del Brasile di quegli anni. Argentino di origini piemontesi, è uomo colto, appassionato di lirica e di arte italiana rinascimentale, ha trascritto per decenni con la sua macchina da scrivere la storia dell’umanità attraverso le vicende delle famiglie aristocratiche. È il 1992 quando João Moreira Salles decide di intervistarlo per raccontare la singolarità del personaggio, ma anche per ripercorrere la storia della sua famiglia e della casa nella quale hanno vissuto insieme per tanto tempo. Una serie di vicende porterà il regista a completare il lavoro di montaggio solo nel 2005, intrecciando le interviste di Santiago a una riflessione sull’evoluzione del documentario stesso e restituendo un lavoro affascinante e magnetico come le storie e i ricordi raccontati dal suo eccentrico protagonista.
Santiago has been Salles’ butler for the last forty years, becoming witness of the events happened in a family, at that time, among the most important in the whole Brazil. Argentinian of Piedmontese origins, he is a cultivated man, fond of opera music and of Italian renaissance art. He has been transcribing for decades with his typewriter the history of humanity through the events of aristocratic families. It is 1992 when João Moreira Salles decides to interview him to tell us about the singularity of this character, but also to retrace the story of his family and of the house where they lived together for a long time. A series of events will lead the director to complete the editing only in 2005, intertwining the interviews to Santiago with a reflection on the evolution of the documentary itself and making a work as fascinating and magnetic as the stories and tales told by its eccentric main character.
carte postale à Serge Daney / 10 aprile 2019
Tony Mounset, giovane e ricco signorotto inglese, decide di assumere Hugo Barnett come suo maggiordomo per la sua nuova casa londinese. Susan, la fidanzata di Tony, non sembra molto contenta del nuovo cameriere e tuttofare nonostante la sua affabilità e professionalità. L’arrivo di Vera, sorella di Hugo, creerà ulteriori motivi di diffidenza. Nel frattempo il rapporto servo-padrone tra Tony e Hugo sembra cominciare a rovesciarsi.
Nato dalla collaborazione tra il regista americano e il commediografo Harold Pinter, Il servo è uno di quei capolavori della storia del cinema fuori da qualsiasi possibile definizione, un’opera che continua a dimostrarsi efficace dopo più di cinquanta anni. Ambientato quasi tutto all’interno della casa, il duo Losey-Pinter mette in scena un dramma di grande effetto scenico dove le dinamiche dell’animo umano si rivelano nel loro lato più morboso e profondo. Grazie anche alla strepitosa interpretazione di Dirk Bogarde, nel rapporto tra i due si rivela in filigrana un sottotesto omosessuale che non mancò di creare scandalo.
Tony Mounset, a young and wealthy English squire, decides to hire Hugo Barnett as his butler for his new London house. Susan, Tony’s girlfriend, does not seem very happy with the new waiter and handyman, despite his affability and dexterity. The arrival of Vera, Hugo's sister, will create further reasons for distrust. Meanwhile, the roles of master-servant between Tony and Hugo start to reverse.
Resulting from the collaboration between the American director and the playwright Harold Pinter, The Servant is one of those masterpieces in the history of cinema that eludes a precise definition, a film that still proves effective after more than fifty years. Set almost entirely within the house, the duo Losey-Pinter builds a mesmerizing scenery, in which the dynamics of the human soul reveal their most morbid and deep side. Also due to Dirk Bogarde’s sensational performance, a homosexual subtext, which did not fail to raise a scandal when the film came out, emerges from the relationship between the two men.