Ne I racconti dell’orso assistiamo al viaggio surreale per lande selvagge di un monaco meccanico e di uno strano ometto rosso. I due si inseguono e si ritrovano, vagando in una terra senza esseri umani e intrattenendo scambi e conversazioni con reticenti alci, alberi e statue. Quando troveranno il pupazzo di un orso rotto, faranno di tutto per riportarlo in vita. Seguendo l’onirico vagabondare dei due teneri e strampalati protagonisti, lo spettatore si perde in un sogno, all’interno del quale le emozioni basiche tanto vicine all’infanzia come l’amicizia, la solitudine, la malinconia o la gioia del gioco hanno il sopravvento sulla fredda razionalità della vita quotidiana.
In we witness the surreal journey into the wilderness of a mechanic monk and a strange little red man. The two chase and find each other, wandering in a land without human beings and having conversations with reticent elks, trees and statues. When they suddenly find the puppet of a broken bear, they do anything to bring it back to life. Following the dreamlike wandering of these two tender and odd characters, the viewer is lost in a dream within which basic childhood emotions such as friendship, loneliness, melancholy or joy of playing overtake the cold rationality of everyday life.