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panorama queer / 24 maggio 2017

[ITA]

San Berillio doc è il risultato di un'attività laboratoriale di documentazione audiovisiva ideata e diretta dalla regista Maria Arena all’interno del progetto culturale TRAME DI QUARTIERE, ha per obiettivo la documentazione di aspetti e storie legate al vissuto del quartiere San Berillo di Catania, vittima di una delle più gravi operazioni urbanistiche di sventramento avvenute in Italia nel secondo dopoguerra e, da allora, ghettizzato e lasciato all’incuria. Il terzo e il quarto episodio della serie sono dedicati alla prostituzione all’interno del quartiere catanese a luci rosse: le testimonianze di Franchina, Ambra, Ornella, alcune delle donne che lavorano a San Berillio si alternano con le risposte dell’assessore Villari e con le spiegazioni di Patrizia Testaì che fa chiarezza su alcuni aspetti della legge Merlin.

[ENG]

San Berillo doc is the result of a laboratory activity of audiovisual documentation designed and directed by Maria Arena, within the cultural project TRAME DI QUARTIERE, that aims to document the aspects and stories related to the life of the San Berillo district in Catania, victim of one of the most serious urbanization operations in Italy after the Second World War and, since then, ghettoized and left to the carelessness. The third and fourth episodes of the series are focused to prostitution within the Red Light District of Catania: the testimonies of Franchina, Ambra, Ornella, some of the women working in San Berillo alternate with Villari's response and with Explanations by Patrizia Testaì which makes it clear on some aspects of the Merlin law.

panorama queer / 24 maggio 2017

[ITA]

San Berillio doc è il risultato di un'attività laboratoriale di documentazione audiovisiva ideata e diretta dalla regista Maria Arena all’interno del progetto culturale TRAME DI QUARTIERE, ha per obiettivo la documentazione di aspetti e storie legate al vissuto del quartiere San Berillo di Catania, vittima di una delle più gravi operazioni urbanistiche di sventramento avvenute in Italia nel secondo dopoguerra e, da allora, ghettizzato e lasciato all’incuria. Il terzo e il quarto episodio della serie sono dedicati alla prostituzione all’interno del quartiere catanese a luci rosse: le testimonianze di Franchina, Ambra, Ornella, alcune delle donne che lavorano a San Berillio si alternano con le risposte dell’assessore Villari e con le spiegazioni di Patrizia Testaì che fa chiarezza su alcuni aspetti della legge Merlin.

[ENG]

San Berillo doc is the result of a laboratory activity of audiovisual documentation designed and directed by Maria Arena, within the cultural project TRAME DI QUARTIERE, that aims to document the aspects and stories related to the life of the San Berillo district in Catania, victim of one of the most serious urbanization operations in Italy after the Second World War and, since then, ghettoized and left to the carelessness. The third and fourth episodes of the series are focused to prostitution within the Red Light District of Catania: the testimonies of Franchina, Ambra, Ornella, some of the women working in San Berillo alternate with Villari's response and with Explanations by Patrizia Testaì which makes it clear on some aspects of the Merlin law.

panorama queer / 24 maggio 2017

[ITA]

Durante il suo girovagare per il sud della Francia alla ricerca di lupi, lo sceneggiatore Léo incontra Marie, una donna pastore forte e dinamica che vive insieme ai suoi due figli nella fattoria del padre nel dipartimento della Lozère. Tra Marie e Léo nasce immediatamente una simpatia che sfocerà in una relazione da cui nascerà un figlio. Nel piccolo paese dove adesso vive, Lèo conoscerà il giovane Yoan che vive con il vecchio Marcel, tra i tre nascerà uno strano rapporto. Nel frattempo Marie decide di andare a vivere in città lasciando Lèo da solo ad accudire il figlio. Rester Vertical è uno dei film più spiazzanti e interessanti della scorsa stagione cinematografica, Guiraudie, dopo il successo di L’inconnu du lac, gira un’opera di grande impatto, una riflessione sul cinema attraverso un percorso di ricerca di sé, un provocatorio atto di fede nei confronti della settima arte.

[ENG]

During his wandering in southern France looking for wolves, screenwriter Léo meets Marie, a strong, dynamic shepherd woman who lives with her two sons in her father's farm in the department of Lozère. Between Marie and Léo there is an immediate mutual sympathy that will blur in a relationship from which a child will be born. In the small village where he now lives, Leo will get to know young Yoan who lives with old Marcel, and a strange relationship between the three will born. Meanwhile, Marie decides to go live in the city leaving Léo alone to care for their son. Rester Vertical is one of the most striking and interesting movies of the last season, and Guiraudie, after the success of L'inconnu du lac, produces a work of significant impact, a reflection on cinema through a self-quest, a provocative act of faith towards the seventh art.

panorama queer / 24 maggio 2017

[ITA]

Un uomo e una donna si appartano all’ombra di un parco poco lontano da una festa. Tentano di fare l’amore, ma l’uomo è distratto e la donna si allontana infastidita, seguita svogliatamente da lui. Ma all’ombra degli alberi l’uomo farà un incredibile incontro: Queen Kong, una donna fauno pronta a prendersi quello che vuole, e stavolta per l’uomo non ci sarà scampo. Tra l’ironico e il grottesco, il corto di Monica Stambrini ha suscitato reazioni entusiastiche in ogni festival nel quale è stato proiettato.

[ENG]

A man and a woman are sitting in the shade in a park not far away from a party. They try to make love, but the man is distracted and the woman walks away annoyed, followed by him humbly. But in the shadow of the trees, the man will make an incredible encounter: Queen Kong, a woman-faun willing  to take what she wants, and this time, for the man, there will be no escape. Between irony and grotesque, Monica Stambrini's short movie has aroused enthusiastic reactions in every festival in which it was projected.

panorama queer / 24 maggio 2017

[ITA]

Nata ad Harlem a cavallo tra gli anni ’70 e ’80, il voguing è una danza che si ispira ai modelli che apparivano sulle pagine del magazine Vogue. All’epoca della sua nascita, i giovani gay, e le transessuali e drag queen afroamericane e latine si fronteggiavano in sfilate improvvisate, dalle quali avrebbero tratto spunto cantanti del calibro di Madonna. Nella Parigi degli anni 2000, Lasseindra Ninja è una delle danzatrici più in voga, avendo appreso in gioventù tutti i trucchi dalla storica crew newyorkese House of Ninja. Insieme a Stéphane Mizrahi le due iniziano al voguing una nuova generazione di drag queen e trans parigini.

[ENG]

Born in Harlem between the '70s and' 80s, Voguing is a dance inspired by the models that appeared on Vogue magazine. At the time of its birth, young homosexuals, transgender and drag queen were Afro-American and Latino and they would confront themselves in improvised parades, to which Madonna and other popular singer-songwriters would later refer to. In the Paris of the years 2000s, Lasseindra Ninja is one of the most popular dancers, having learned in her youth all the tricks from the historic New York House of Ninja crew. Together with Stéphane Mizrahi the two initiate a new generation of drag queen and Parisian trans into Voguing.

panorama queer / 24 maggio 2017

[ITA]

Filip è un bambino di sette anni che vive con la madre e suo fratello maggiore Sebastian, che ammira più di chiunque altro: i due trascorrono il loro tempo libero insieme, guardando la tv e giocando a calcio. Filip però è anche il nome del migliore amico di suo fratello, con il quale i ragazzi passano spesso molte ore insieme. Dopo avere scoperto che Sebastian e il “Grande” Filip, come lo chiama il bambino, sono più che amici, Filip non sa come affrontare la situazione. Sarà così costretto, suo malgrado, a rimettere in questione l’ammirazione per il fratello e a considerare sotto una luce nuova il significato della parola “gay”, sentita usare come un insulto nel cortile della scuola.

[ENG]

Filip is a seven years old child who lives with his mother and his older brother Sebastian. He admires him most of all: during their spare time they watch movies and play football. But Filip is also the name of his brother best friend, with whom they often hang out together. After discovering that Sebastian and “Big” Filip, as the child call him, are more than friends, Filip doesn't know how to handle it. He will be forced to question his admiration for the brother as well as the meaning the word ”gay” as an insult in the playground at school.

panorama queer / 24 maggio 2017

[ITA]

Il titolo del corto realizzato dall’Equipo Palomar è preso dal copione mai reso pubblico ritrovato nell’archivio del prolifico scrittore, antropologo e attivista LGBT Alberto Cardín, morto di AIDS a Barcellona nel 1992. Riadattato dall’Equipo Palomar, il copione di Cardín diventa un’esuberante, erratica ed erotica esplorazione sul narcisismo, la blasfemia, il travestitismo, la morte di Pier Paolo Pasolini e il caso Schreber.

[ENG]

The title of the short film created by Equipo Palomar is inspired by a script found in the archive of prolific writer Alberto Cardín, anthropologist and LGBT activist who died of AIDS in Barcelona in 1992, and whose script had never been released. Readapted by Echo Palomar, Cardin’s script becomes an exuberant, erratic and erotic exploration of narcissism, blasphemy, disguise, of the death of Pier Paolo Pasolini and the Schreber case

panorama queer / 24 maggio 2017

[ITA]

Di ritorno dal campaggio estivo, Phil scopre che a casa la situazione non è delle migliori: ad aggravare la condizione di totale isolamento della sua famiglia con il resto dei cittadini, ora la madre Glass e la sorella Dianne sembrano aver litigato e non si parlano più. Per evitare di rovinarsi gli ultimi giorni di vacanza, Phil preferisce andare in giro con Kat, la sua migliore amica, con cui condivide più di un segreto. Finita l’estate, l’inizio della scuola riserverà però un’inaspettata sorpresa: un nuovo studente, Nicholas, farà il suo ingresso in classe, destando l’interesse di Phil.  E sarà ancor più sorprendente per Phil scoprire che I suoi sentimenti per Nicholas siano in qualche modo ricambiati. Ma è davvero così facile trovare il proprio centro del mondo? Un film anomalo che riesce a riscrivere un genere tradizionale in chiave lgbt con freschezza e semplicità. Una favola contemporanea che ammicca con gusto all’estetica del cinema di Xavier Dolan.

[ENG]

Back from summer camp, Phil finds out that at home something is wrong: worsening his family isolation condition with the rest of the citizens, now his mother Glass and his sister Dianne seem to have fought and don’t talk anymore. To avoid ruining his last days of summer break, Phil prefers to going around with Kat, his best friend, with which he shares more than a secret. However, with the end of summer, the beginnng of the school reserve an unespected surprise: a new student, Nicholas, joins the class, waking up Phil’s interest. Even more interesting will be for Phil to find that his feelings for Nicholas are reciprocate in some way. But is it that easy to find its own center of the world? An anomalous movie that succeed to rewrite a traditional genre in a lgbt key with freshness and simplicity. A contemporary tale that wink with taste at Xavier Dolan’s cinema aesthetics.

panorama queer / 24 maggio 2017

[ITA]

The Misandrists ci racconta di un gruppo eversivo di femministe che sotto la guida della Grande Madre (Susanne Sachsse), intendono invertire il processo storico che ha visto le donne da sempre sottomesse al patriarcato per dar vita a nuovo mondo unicamente femminile. Per farlo utilizzano ogni mezzo possibile, dai filmati porno per l’autofinanziamento e la promozione dell’amore saffico, al cambio di sesso forzosamente imposto agli odiati uomini.  Dopo il romanticismo fuori dagli schemi di Gerontophilia, LaBruce passa ad un film più “militante”, ennesimo tassello della sua personale crociata contro ogni forma di conformismo e perbenismo borghese, ricordandoci il potere politico che ricopre tutt’oggi la sessualità in ognuna delle sue sfaccettature, che mostrata con ironia e un tocco di perversione crea nei suoi film un mix esplosivo e a suo modo gioiosamente rivoluzionario.

[ENG]

The Misandrists tells the story of a feminist subversive group, led by the Great Mother (Susanne Sachsse), endeavouring to forge a new female-centric world order by reverting the historical processes that have condemned women to be subjugated to a patriarchal society. They will resort to any means to achieve their mission, using pornography to fund their efforts and promote sapphic love, and even forcing sex change therapy unto men. After the unconventional romance portrayed in Gerontophilia, LaBruce moves on to a more “militant” movie, taking another step in his personal crusade against bourgeoise conservative conformism and self-righteousness, reminding us of the political power still carried by sexuality in its multifaceted nature, which he expounds with irony and a touch of depravation to create an explosive, joyfully revolutionary concoction.

panorama queer / 24 maggio 2017

[ITA]

A Varziela, Vila do Conde, la più grande Chinatown del Portogallo, un uomo con un cappello e una pistola si aggira attorno ai capannoni alla ricerca di un magazzino di scarpe andato a fuoco. Tra le strade della grande area industriale l’uomo incrocia una donna e segue il vento del nord per raggiungere il drago rosso, simbolo della tessera del Mahjong. Sullo sfondo due cosche della mafia cinese regolano i conti mentre il vento dell’est spira in direzioni inaspettate e imprevedibili. Un thriller pieno di mistero, una tensione che cresce dentro il percorso di un uomo che si intreccia con l’inatteso esito di una partita di Mahjong.

[ENG]

In Varziela, Vila do Conde, Portugal's largest Chinatown, a man with a hat and a gun wanders around the sheds looking for a burned shoes store. In the streets of the big industrial area, the man crosses a woman and follows the north wind to reach the red dragon, a symbol of Mahjong's card. In the background, two families of the Chinese mafia are fighting while the wind of the east blows in unexpected and unpredictable directions. A thriller full of mystery, a tension growing while the path of a man is intertwining with the unexpected outcome of a Mahjong game.

panorama queer / 24 maggio 2017

[ITA]

Per circa quarant’anni Norma Roos e Virginia Kaitchuck hanno collezionato fotografie della loro vita di coppia, delle loro abitudini e della loro comunità. Ritrovate dalla regista Michelle Citron, le fotografie che seguono i decenni dalla fine degli anni ’30 alla fine dei ’70, diventano testimonianze preziose per raccontarci una storia parallela al racconto della cultura americana mainstream.  Lavoratrici nella Chicago pre-Stonewall, le loro foto ci mostrano un universo segreto restituendoci in tal modo una visione  intima e affettiva, antitetica alla rappresentazione maschile e sessista delle pin up dell’epoca. In tal modo la Citron ci offre una nuova storiografia, femminile e femminista, componendo un quadro più sfaccettato dell’America di ieri e di oggi.

[ENG]

For forty years, Norma Roos and Virginia Kaitchuck collected pictures of their everyday life, portraying their private habits as well as their life as a couple in their community. The snapshots, uncovered by director Michelle Citron, become the precious testament of a story running in parallel with the mainstream american narrative between the 1930s and the '70s. The pictures they take as pre-Stonewall workers in Chicago reveal a secret, intimate view on their universe, diametrically opposed to the male chauvinist pin-up portrayal of women so characteristic of the time. Citron thus presents a new, female centered and feminist historiography, enrichening our picture of past and present America with new pleasantly unexpected undertones.

panorama queer / 24 maggio 2017

[ITA]

Jake è un ragazzino di tredici anni da poco trasferitosi con i suoi genitori a Brooklyn nella casa lasciata in eredità dal nonno appena morto. Nel nuovo quartiere Jake incontrerà Tony, un ragazzino della sua stessa età di origini cilene, con il quale stringerà una forte amicizia condividendo il sogno di entrare alla scuola di arte e recitazione LaGuardia di Manhattan. La loro amicizia procederà spensierata, piena di scoperte e giochi fino a quando un diverbio economico tra le famiglie dei due condizionerà il loro rapporto. Little men, o i tormenti del giovane Jake, racconta la scoperta del desiderio da parte di un ragazzino alle soglie dell’adolescenza, un delicato racconto di formazione affidato alla dolcezza dei due interpreti che restituiscono con spontaneità e leggerezza l’inquietudine della loro età.

[ENG]

Jake is a thirteen-year-old boy who recently moved with his parents in Brooklyn in the house inherited from his grandfather who just died. In this new district Jake will meet Tony, a boy his own age of Chilean origins, with whom he will make friends by sharing the dream of entering the LaGuardia Art and acting school of Manhattan. Their carefree friendship would pursue, full of discoveries and fun right until an economic dispute between the families of the two will affect their relationship. Little men, or the torments of young Jake, tells the story of a boy at the threshold of adolescence who discovers desire, a delicate coming-of-age story entrusted to the sweetness of the two interpreters that return with spontaneity and lightness the restlessness of their age. 

panorama queer / 24 maggio 2017

[ITA]

Su un isola sperduta tra due mondi, Dai, una giovane donna cinese, sopravvive da sola in una grotta, in compagnia del bambino che giorno dopo giorno cresce nel suo grembo. In attesa sul molo che ogni giorno viene invaso dall’arrivo di centinaia di migranti, Dai cerca instancabilmente la faccia dell’uomo che ama, suo marito. Forse un giorno il suo desiderio sarà esaudito… Un ritratto di Lampedusa dove documentario e finzione coesistono con grazia, raccontando efficacemente uno spaccato del mondo.

[ENG]

On an island lost between two worlds, Dai, a young Chinese woman, survives alone in a cave, waiting for the baby that swells her womb day after day. By the harbour which, every day, flurry with the arrival of hundreds of migrants, she searches tirelessly the face of the man she loves, her husband. One night her wish is to be fulfilled… A portrait of Lampedusaa where documentary and fiction coexist with grace, narrating effectively a certain state of the world.

 

panorama queer / 24 maggio 2017

[ITA]

China (questo il nome affibbiatole dai vicini) è una giovane donna cinese che vive a Lisbona dove gestisce un supermercato, un marito lagnoso e un figlio un po’ vivace. La donna è divisa tra i suoi doveri e i suoi desideri, a volte estremi e inconfessabili, ma giocare con la vita alle volte può essere pericoloso. China China racconta di una donna e del suo slancio verso un cambiamento, la tensione di un volo liberatorio beffardamente tarpato dal caso.

[ENG]

China (this is the name her neighbours gave to her) is a young chinese woman who lives in Lisbon where she runs a supermarket, a complaining husband and a lively son. The woman is splitted between her duties and her desires, sometimes extremes and unspeakables, but playing with life can be dangerous sometimes. China China tells about a woman and her impulse towards a change, a liberatory flight tension clipped mockingly by chance.

panorama queer / 24 maggio 2017

[ITA]

“L’arte performativa non viene fatta per produrre merci, ma per esprimere un modo di essere, uno stato d’animo. È un modo di vivere questa vita da una prospettiva diversa, con più sincerità”. Così parla del suo lavoro l’artista Franko B., nato a Milano ma trasferitosi a Londra nel 1979 dopo un’infanzia di violenze e abbandono. Nell’arco della panoramica sul suo percorso creativo, partendo dalle performance durante le quali si mostrava al pubblico mentre dal suo corpo colava sangue e tornando ai ricordi del suo passato, comprendiamo gradualmente quanto di sé riesca a donarci l’artista: il dolore, la forza, la rabbia, le sfide a cui si sottopone rendendosi in tal modo il nostro tramite per poter guardare al mondo con un’ottica nuova, più empatica e umana.

[ENG]

"Performance art is not made to produce goods, but to express a way of being, a state of mind. It's a way of living this life from a different perspective, with more sincerity.” This is how artist Franko B., born in Milan but relocated in London in 1979 after a childhood of abuses and neglect, speaks of his work. Throughout his creative path, starting from the performances during which he appeared with his body dripping blood and recovering the memories of his past, we gradually understand how much the artist is able to give himself to the audience: his own pain, strength, anger, the challenges he was subjected to, thereby becoming the vessel to look at the world with a new perspective, more empathetic and human.

panorama queer / 24 maggio 2017

[ITA]

Billie è appena stata lasciata, passa le sue giornate a piangere riguardando le foto dei bei momenti passati insieme alla sua amata. Tutti attorno a lei provano a consolarla: i professori la riempiono di consigli, le sue amiche provano a farla distrarre e anche la madre prova a darle conforto con tutta la dolcezza che sa. Billie però pare inconsolabile. Balli, musica, colori e ironia, A ton âge le chagrin c’est vite passé è una divertente e ispirata commedia musicale che racconta i primi dolori della giovane Billie con un tocco leggero e con un’evidente presa in prestito di un décor anni ’80.

[ENG]

Dopo aver studiato all’Università di Paris 8, dove ha scritto un libro di memorie su Magdalena Montezuma, e alla Scuola Nazionale Superiore Arti di Parigi-Cergy, Alexis Langlois nel 2015 realizza con il G.R.E.C. Fanfreluches et idées noires, cortometraggio in cui filma i performer e il bel mondo della Parigi sotterranea. L'anno successivo gira col medesimo gruppo la commedia musicale À ton âge le chagrin c'est vite passé. In questo momento è impegnato nella scrittura di un nuovo lavoro, De la terreur, mes sœurs!

panorama queer / 23 maggio 2017

[ITA]

Kyoko, una giovane artista da tutti considerata un genio poliedrico, vive nel suo coloratissimo appartamento in un costante stato di schizofrenica auto-venerazione. Sfoga le sue frustrazioni umiliando la povera segretaria Noriko, di cui si serve anche per placare le proprie pulsioni sessuali.  Osannata dalla stampa e riverita da Noriko, Kyoko può permettersi di fare ciò che vuole. Poi però il regista chiama il cut ed il ruoli si invertono: Kyoko è una giovane attrice insicura che viene maltrattata da tutti i suoi colleghi, dal regista ma, soprattutto, dalla famosa e navigata Noriko. Ma qual è la realtà e quale la finzione? In questo omaggio al filone del roman porno, Sion Sono mette in scena un bizzarro delirio schizofrenico che, servendosi di metalinguaggi e strumenti onirici, analizza l’immaginario erotico giapponese, i suoi tabù ed il ruolo della donna nella società contemporenea.

[ENG]

Kyoko, a young artist considerated by everyone a multifaceted genius, lives in her colorful apartment in a permanent state of schizophrenic self-veneration. She unload her frustrations humiliating her poor secretary Noriko, which also use to satisfy her own sexual impulses. Praised by the press and revered by Noriko, Kyoko can do what she wants. Then the director calls the CUT ed the roles are reversed: Kyoko now is a young insecure actress abused by all her collegues, the director and, most of all, by the famous and experienced Noriko. But, which is reality and which is fiction? In this tribute to roman porno genre, Sion Sono stages a bizarre schizophrenic delirious that, using metalanguages and dreamlike instruments, analizes the japanese erotic repertoire, its taboo and the role of woman in contemporary society.

panorama queer / 23 maggio 2017

[ITA]

Una giornata all’interno di un mercato di Macao, la macchina da presa mostra allo spettatore il cruento rituale che si ripete ogni giorno nei meccanici gesti di uomini che uccidono selvaggina, pesci, maiali per preparare la merce sui banconi. Questa alba rossa di sangue racconta un’umanità apatica e indifferente di fronte al dolore degli animali quando questi diventano prodotti da commerciare, un manifesto animalista che interroga lo spettatore sulle proprie abitudini alimentari. Ogni tanto all’interno delle vasche si intravede una sirena, quasi una fuga verso il sogno, un modo per riprendere fiato.

[ENG]

A day in the Macau market, the camera shows to the spectator the cruel ritual which is repeated every day in mechanics gestures of men killing preys, fish and pigs to prepare the goods on the counters. This red sunrise tells an apathetic and indifferent humanity in the face of the pain of the animals when they become products to trade, an animalist manifesto that questions the viewer about his eating habits. Occasionally inside the tubs you can see a mermaid, almost an escape to the dream, a way to breath again.

 

DOC-Cévennes / 21 maggio 2017

Le utopie nascono, altre ne muoiono, alcuni ne soffrono le conseguenze e ne pagano il prezzo. Separata dalla madre a tre anni e mezzo, Patricia, pittrice, ha trascorso la sua infanzia all’interno della comunità settaria di Otto Mühl alla quale era stata affidata dalla madre per essere cresciuta e educata. Oggi madre e figlia in un intenso confronto provano a capire le scelte che portarono la piccola Patricia all’interno della comunità fondata in Austria nel 1976.

 

Utopias appear, others just die, some suffers the consequences and pay the price. Separated from her mother at three and a half, Patricia, painter, spent her chilhood in the Otto Mühl sectarian community, to which her motherleft her to be raised and educated. Today mother and child in an intense comparison try to understand the reasons that brought the little Patricia inside the community founded in Austria in 1976.

DOC-Cévennes / 21 maggio 2017

In un piccola cittadina delle Cévennes, le targhette dei numeri civici di Rue de l’Industrie sono scomparse, questo però non impedisce alla posta di arrivare comunque. Da un lato della strada il cantiere di un nuovo “Museo delle arti e delle tradizioni popolari”, un progetto che intende ripristinare un antico laboratorio di filatura della seta dove gli operai discutono della necessità di un cambio nelle condizioni di lavoro. Dall’altro lato una zona di alloggi a basso affitto pieno di residenti poveri e disperati. Un muro li separa.

 

In a small town in the Cévennes, the street numbers of Rue de l'Industrie have disappeared, but this does not prevent mail to be delivered (anyway). On one side of the road, we can find the building site of a new "Museum of Arts and Popular Traditions", a project with the aims to restore a former silk spinning laboratory where workers talk about the need for a change of working conditions. On the other side, a low-rent housing area filled of poor and desperate residents. There is a wall in between.