premio Nino Gennaro / 27 maggio 2024
[ita]
Dorothea ha fallito nel suo sogno d’amore romantico con Heinz ad Amburgo, e sulla scorta dei racconti di sua madre sull’amore libero negli Stati Uniti viaggia fino a San Francisco, dove si ritrova coinvolta in un turbinio di nuove esperienze.
Monika Treut ci trasporta con Dorothea dentro un sogno punk femminista, la storia di un coming out lesbico, in cui il desiderio travalica i generi e una donna può scoprirsi soddisfatta nei modi più imprevisti. Il film è libero fin dall’inizio, con un bianco e nero così intenso e dei primi piani degni del cinema muto; ma è solo quando Dorothea si libera lei stessa che il film rilascia le sue scosse elettriche quasi cyberpunk, tra la ripresa in stile guerriglia e la pulsione orgiastica, senza mai sconfinare in una retorica New Age ma catturando lo spirito dei tempi, disilluso quando necessario, esplosivo quando lo desidera.
[eng]
Dorothea has failed in her dream of romantic love with Heinz in Hamburg, and remembering her mother’s stories of free love in the USA she travels to San Francisco where she finds herself involved in a whirlwind of new experiences.
Monika Treut transports us with Dorothea into a feminist punk dream, the story of a lesbian coming out, in which desire transcends genders and a woman can find herself satisfied in the most unexpected ways. The film is free from the beginning, with such an intense black and white and close-ups that are worthy of silent cinema; but it is only when Dorothea frees herself that the film releases its almost cyberpunk electric shocks, between guerrilla filmmaking and the orgiastic impulse, without ever straying into New Age rhetoric but capturing the spirit of the times, disillusioned when necessary, explosive when it wants it.
ticket online | http://www.liveticket.it/evento.aspx?Id=503691
tutta la programmazione | https://www.liveticket.it/siciliaqueer
premio Nino Gennaro / 26 maggio 2024
[ita]
C’è differenza fra delle gambe o delle braccia legate assieme in una pratica BDSM e le sbarre e le ringhiere che tappezzano le strade e gli ambienti urbani? La differenza c’è, sì, e non si declina con il semplice sguardo, perché i nodi BDSM e le strisce pedonali possono occupare lo stesso spazio in una stessa inquadratura. La differenza va trovata con la parola, con la testimonianza di un’esperta di bondage, con delle immagini di libertà su quella stessa strada che tanto lega a degli obblighi e a degli stereotipi, molto più di quanto un nodo BDSM leghi la carne.
Alternando un’intervista ad alcuni montaggi sperimentali allusivi, nel terzo episodio dell’antologia Female Misbehaviour, la grande regista tedesca propone lo sconfinamento del desiderio privato nello spazio pubblico, dimostrando che i nodi BDSM fatti per il proprio piacere dànno calore, e che i nodi stritolanti delle geometrie urbane dànno terrore. Per Monika Treut il sesso è anche performatività e creatività, e le parole delle sue interviste diventano il pennello con cui si disegna la grande mappa del desiderio libero.
[eng]
Is there a difference between legs or arms tied together in a BDSM practice and the bars and railings that cover streets and urban environments? There is a difference, yes, and it cannot be seen with a simple glance, because BDSM nodes and pedestrian crossings can occupy the same space in the same shot. The difference must be found with the word, with the testimony of a bondage expert, with images of freedom on that very same urban street that binds so much to obligations and stereotypes, much more than a BDSM knot binds the flesh.
Alternating an interview with some allusive experimental montages, in the third episode of the anthology Female Misbehaviour, the great German director proposes the trespassing of private desire into public space, stating that BDSM knots made for one’s own pleasure give heat, and that knots crushing elements of urban geometries give terror. For Monika Treut sex is also performativity and creativity, and the words of her interviews become the brush that draws the great map of free desire.
premio Nino Gennaro / 14 maggio 2024
Motivazioni
Figura centrale della cinematografia indipendente tedesca, Monika Treut ha dato un impulso decisivo al nascente New Queer Cinema della fine degli anni ’80. Situandosi all’incrocio tra formazione accademica, esperienza cinematografica e attivismo lgbtqia+, ha portato sullo schermo soggettività dalla sessualità fluida e dissidente per raccontare storie complesse, in cui confluiscono elementi non convenzionali delle identità e degli stili di vita. La sua prolifica attività di regista e produttrice ha ben ribaltato la rappresentazione del binarismo di genere, dell’identità sessuale, delle pratiche erotiche sadomaso, del piacere sessuale – soprattutto femminile – intervenendo direttamente nei dibattiti che si stavano svolgendo nel movimento femminista della seconda ondata, e ponendosi in modo obliquo rispetto al mainstream. Refrattaria a ogni etichetta identitaria, Treut ha sfidato le norme tradizionali, portando sullo schermo personagge in viaggio (reale e metaforico) verso la scoperta di un desiderio e di un’intimità che giocano con e sul corpo, elemento di conoscenza di sé e di nuove fruttuose relazioni con l’alterità. È proprio l’alterità il nodo attorno al quale tutto ruota nel suo cinema e nella sua vita: come lesbica e femminista sex-positive, osteggiata da un certo femminismo; come tedesca nomade che molto ha lavorato negli Stati Uniti, in Sud America e a Taiwan, diventando protagonista del cinema transnazionale indipendente; come donna in un'industria dominata dagli uomini, dove i finanziamenti e i premi vanno in genere ai registi. Il suo immaginario poliedrico, provocatorio e politico non teme di avventurarsi su binari scomodi, e allarga lo sguardo ai margini per sovvertire la narrazione dominante. Pur nella diversità dei mezzi espressivi, ravvediamo forti vicinanze tra Nino Gennaro e Monika Treut per quel che riguarda il lavoro sulla liberazione del corpo e della mente dall’autoritarismo e dal conformismo sociale. Spiriti indomiti e controcorrente, entrambi hanno sfidato lo status quo, trascendendo ogni prigione identitaria con la propria audace, creativa e autentica alterità. Per questa ed altre ragioni, è un onore per noi conferire il Premio Nino Gennaro 2024 a Monika Treut.
Monika Treut, a central figure in German independent filmmaking, played a pivotal role in the rise of New Queer Cinema in the late 1980s. Drawing on her academic background, filmmaking experience, and LGBTQIA+ activism, she portrayed fluid and nonconformist sexualities on screen, weaving complex stories where unconventional identities and lifestyles intersect. Her prolific work as a director and producer has well overturned the representation of gender binarism, sexual identity, S&M erotic practices, and sexual pleasure – especially female – by intervening directly in the debates that were taking place in the second-wave feminist movement, and by standing obliquely to the mainstream. Resistant to traditional identity labels, Treut challenged norms by depicting characters on journeys – both real and metaphorical – toward discovering desire and intimacy through exploration of the body. This approach led to self-discovery and richer relationships with otherness. It is precisely otherness that is the knot around which everything in her cinema and in her life revolves: as a lesbian and sex-positive feminist, opposed by a certain feminism; as a nomadic German who has worked extensively in the United States, South America and Taiwan, becoming a leading player in transnational independent cinema; as a woman in a male-dominated industry, where funding and awards generally go to filmmakers. Her multifaceted, provocative, and political imagery boldly explores uncomfortable subjects and shifts focus to the margins to challenge the dominant narrative. Despite their diverse means of expression, Nino Gennaro and Monika Treut share a focus on liberating body and mind from authoritarianism and social conformity. Both exhibit indomitable, countercultural spirits, challenging the status quo and transcending the confines of identity with their bold, creative, and authentic approaches. For these and other reasons, we are honored to present the Nino Gennaro Award 2024 to Monika Treut.
premio Nino Gennaro / 14 maggio 2024
La regista Monika Treut, figura centrale della cinematografia indipendente tedesca è la vincitrice del Premio Nino Gennaro del Sicilia Queer 2024.
Dialogo con la critica cinematografica Federica Fabbiani a partire dal suo cinema.
premio Nino Gennaro / 14 maggio 2024
[ita]
Il regista tedesco di cinema, teatro e opera Werner Schroeter si definisce da sé come un dinosauro di un’altra epoca, “quando si sognava la massima libertà nel cinema”. La regista Monika Treut lo visita sul set del suo film Deux a Parigi, e lo ritrova poi a Düsseldorf durante la produzione dell’opera Norma.
Un incontro ai vertici nell’Olimpo dei registi del cinema tedesco di fine Novecento, meno conosciuti ma non per questo meno grandi.
[eng]
The late German film, theatre and opera director Werner Schroeter is a self-proclaimed dinosaur from another age, “when people dreamed of ultimate freedom in film”. Filmmaker Monika Treut visits him on the set of his feature Deux in Paris, and then in Düsseldorf during the production of the opera Norma.
A meeting of two giant directors of late 900s cinema, they are little known but not for this smaller than others.