extra / 24 maggio 2023
[ita]
Durante la fine degli anni duemila, Crystabel Riley è andata in tour in Giappone ed Europa con batteria, strumenti elettronici e trucco, nel trio noise Maria and the Mirrors. Questo è stato l'inizio del suo interesse per i pattern sulla pelle - umana e della batteria. Questo interesse per i pattern dimensionali che esistono su (e fuori) diverse superfici è continuato ad evolversi attraverso l'esplorazione dell'idea di 'cura e non cura' della pelle, di sé, degli altri e del mondo, in tutte le pratiche di Crystabel come Artista (Truccatrice, Batterista). Crystabel collabora da lungo tempo con Sue Lynch e con la London Improvisers Orchestra. Attualmente sta lavorando al progetto duo multi-formato @xcrswx con Seymour Wright. Di recente ha suonato al LCMF (London Contemorary Music Festival).
Evento realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (X Edizione 2021) della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
[eng]
During the late naughties Crystabel Riley toured Japan and Europe using drums, electronics and make-up in noise trio Maria and the Mirrors. This was the start of her interest in patterns on skins - human and drum. This interest in dimensional patterns existing on (and off) different surfaces has continued to evolve through exploring the idea of 'care and uncare' of the skin, self, others, and the world, across all of Crystabel's practices as an Artist (Make-up, Drum). Crystabel has been a long term collaborator of Sue Lynch as well as the London Improvisers Orchestra. She is currently working on the multi-format duo project @xcrswx with Seymour Wright. She recently played at LCMF (London Contemorary Music Festival)
This event is supported by the Italian Council (X Edition 2021), Direzione Generale Creatività Contemporanea of the Ministero della Cultura.
extra / 12 maggio 2023
extra / 02 maggio 2023
[ita]
Lucy Liyou presenta un concerto per pianoforte, voce ed elettronica. Al centro della sua performance, che conclude il suo primo tour europeo, è il materiale del nuovo album Dog Dreams. Tra pennellate impressioniste e abrasioni elettroniche, lə musicistə dipinge un paesaggio sonoro mercuriale dove si stagliano intime meditazioni su memoria, sopravvivenza, e desideri al di sotto della soglia dell'espressione.
[eng]
Lucy Liyou presents a concert for piano, voice and electronics. At the center of their performance, which concludes their first European tour, is the material from their new album Dog Dreams. With Impressionistic brushes and electronic abrasions, the musician paints a mercurial soundscape on which stand out intimate mediations on memory, survival, and desires below the threshold of expression.
Dog Dreams > bandcamp https://lucyliyou.bandcamp.com/album/dog-dreams
Questo concerto è un progetto di Cripta747, Fondazione Studio Rizoma e Sicilia Queer filmfest, a cura di Mattia Capelletti, Studio Rizoma fellow e parte della The Listeners review. Realizzato con il contributo del Minsitero della Cultura.
This concert is a project of Cripta747, Fondazione Studio Rizoma and Sicilia Queer filmfest, curated by Mattia Capelletti, Studio Rizoma fellow, and part of The Listeners review. Realised with the contribution of the Ministry of Culture.
extra / 02 maggio 2023
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Infinite fantasticherie o traslucide allucinazioni, ritmo calmo e costante, spettrale ma innegabilmente presente: questo è Suono In Un Tempo Trasfigurato, il debutto di Bono/Burattini per Maple Death. Un disco che interseca wave sperimentale, groove alieni, elettronica contemporanea e fantascienza futuristica. La loro miscela di elettronica analogica e impulsi organici li colloca in un tempo fuori dal comune in cui la danza rimane l'unico rituale costante.
Ispirato da tre film della direttrice della fotografia d'avanguardia Maya Deren (At Land, Ritual in Transfigured Time e A study in Choreography for Camera), Francesca Bono (cantante, performer, fondatrice di Ofeliadorme e membro del collettivo Donnacirco) e Vittoria Burattini (percussionista, poliedrica batterista e membro dell'influente gruppo avant-rock italiano Massimo Volume) hanno creato una densa raccolta di canzoni ipnotiche e travolgenti, basate sull'uso esclusivo del sintetizzatore Juno 60 e del suono pulsante lineare organico di una batteria.
Francesca Bono: «Ho capito quasi subito cosa volevo realizzare, mi sono bastati pochi fotogrammi, ho immediatamente preso degli appunti sonori e pensato che la mia amica Vittoria Burattini sarebbe stata una perfetta partner in crime per creare un suono onirico e surreale. Abbiamo confidenza e c’è stima reciproca. Volevo cioè rendere omaggio a Deren, artista straordinaria che ha ispirato alcuni dei miei registi preferiti, insieme a un’altra musicista che ammiro e con cui condivido un certo tipo di poetica. Cercavo un sabba sensoriale, un’immersione nell’ossessivo. Volevo che fosse chiaro un messaggio: Donne che creano».
[eng]
Endless reveries or translucent hallucinations, calm and steady rhythm, ghostly but undeniably present: this is Sound In A Transfigured Time, Bono/Burattini's debut for Maple Death. A record that intersects experimental wave, alien grooves, contemporary electronics and futuristic science fiction. Their blend of analog electronics and organic pulses places them in an offbeat time in which dance remains the only constant ritual.
Inspired by three films by avant-garde cinematographer Maya Deren (At Land, Ritual in Transfigured Time and A study in Choreography for Camera), Francesca Bono (singer, performer, founder of Ofeliadorme and member of the Donnacirco collective) and Vittoria Burattini (percussionist, multifaceted drummer and member of the influential Italian avant-rock group Massimo Volume) have created a dense collection of hypnotic and overwhelming songs based on the exclusive use of the Juno 60 synthesizer and the pulsating linear organic sound of a drum kit.
Francesca Bono: «I knew almost immediately what I wanted to accomplish, I only needed a few frames, immediately took sound notes, and thought my friend Vittoria Burattini would be a perfect partner in crime to create a dreamlike, surreal sound. We have confidence and mutual esteem. That is, I wanted to pay homage to Deren, an extraordinary artist who has inspired some of my favorite directors, along with another musician I admire and with whom I share a certain kind of poetics. I was looking for a sensory sabbath, an immersion in the obsessive. I wanted a message to be clear: Women who create».
Il 25 maggio, in occasione del SICILIA QUEER filmfest, si esibiranno alle 19.30 presso il Cinema De Seta in un concerto curato in collaborazione con Ypsigrock Festival.
ingresso 7€
ingresso concerto + film d'apertura: 12€
extra / 02 maggio 2023
[ita]
Nella mia pancia un fiore
che a volte non vedo
che fa bene
che fa male;
che fa male
che fa bene
“Mondo” significa terra, ma anche il gioco della ‘campana’ ed è l’opposto di immondo.
Scelto d’istinto, questo titolo abbraccia il groviglio di aspetti che tocca il mio attuale lavoro.
Questa ricerca muove – in un secondo inizio – dall’osservazione di ciò che definirei la supremazia del risultato.
La nostra smania di compimento, di un culmine delle nostre biografie, il nostro desiderio di una narrazione accurata che possa valere per sempre, che possa dirci chi siamo una volta per tutte.
Non importa quante volte ci sia già successo di sperarci, noi continuiamo comunque a credere che in qualche luogo e modo potremo essere qualcosa per sempre.
Inseguiamo noi stessi nelle nostre foto, nei nostri curriculum, nei nostri profili, in qualunque cosa possa offrirci una versione compiuta di noi stessi. Collezioniamo immagini, istanti, punti d’arrivo, risultati, sperando che una cronaca dettagliata dei nostri svariati sé possa fornirci maggiore verità.
Il nostro desiderio inconfessato di essere cose.
Poi c’è il respiro.
Quell’atto continuo e implacabile che ci accompagna per tutta la vita.
La trama infinita dietro tutti i nostri istanti e frammenti, senza altro fine se non il semplice e mero fatto di tenerci in vita.
La vita è una traccia irriproducibile e simultanea ai nostri passi e respiri.
La nostra sola possibilità di essere è continuare a essere, continuare a respirare e camminare, senza mai “cessare di scolpire la nostra statua interiore”. Il nostro miglior capolavoro, per sempre incompiuto.
‘Mondo’ significa questo per me.
La resistenza di un bambino che gioca a campana in un cortile. La purezza mai definitiva che emerge dall’atto continuo di scolpirsi.
La “totalità dei fatti e non delle cose”.
[eng]
In my belly a flower
that sometimes I do not see
that makes me feel good
that makes me feel bad
that makes me feel bad
that makes me feel good
“Mondo” means world, but it means also hopscotch – the game – and it is the opposite of immondo, ‘unclean’. Chosen quite instinctively, this title embraces the tangle of aspects of my current work.
This research starts from the observation of what I would define the supremacy of result.
Our mania for an accomplishment, an apex of our personal biographies, our longing for a thorough self-narration that might be valid forever, that might tell us who we are once and for all.
No matter how many times it has already happened, we keep believing that somewhere or somehow we can beforever.
We are in search of ourselves among our pictures, our cvs, our social profiles, in whatever may dis- play an achieved version of us.
We collect fixed images, instants, endpoints, results, hoping that a chronicle of our several selves might provide us with more truth.
Our unconfessed desire to become things.
Then, there is breath.
The relentless, continuous action that accompanies us along our whole life. The invisible web of all our instants and fragments of self, with no other goal than the simple, bare fact of keeping us alive.
Life is the simultaneous and unportrayable trace of our steps and breaths.
Our only possible way of being is to keep being, to keep breathing and walking and ‘never stopping sculpting our own statue’. Our ever-incomplete masterpiece.
‘Mondo’ means this to me.
The resistance of a child playing hopscotch in the courtyard.
The never-definitive pureness that comes out from the continuous act of sculpting.
The ‘totality of facts, not of things”.
ingresso libero fino a esaurimento posti