[ita]
Un immigrato si ritira tra bianche steppe ghiacciate e boschi per ritrovare sé stesso, cercando una storia preziosa che lo aiuti a fuggire dalle ansie dello sradicamento. Presentato come una video-lettera alla sorellina del protagonista che vive nella Cina rurale, il film è una riflessione sull'autoesilio come necessaria forma di resistenza laddove in patria sia impossibile essere sé stessi.
Inquadrature fisse e colori a contrasto in questo intenso ed elegante haiku, giocato sulla dialettica tra il dentro e il fuori, dove il gelido paesaggio invernale fa da specchio all’interiorità del protagonista. Il sontuoso cinema del giovane Hao Zhou è un’immersione nelle vite di persone ai margini, migranti, persone queer, che traccia rotte e connessioni dalla Cina all’America.
[eng]
An immigrant retreats to find himself into white frozen prairies and forests, trying to find a meaningful story and escape the anxieties of dislocation. Delivered as a film-letter to the protagonist’s little sister in rural China, the film considers his self-exile as a form of resistance whereas at home it would be impossible to express themselves.
Fixed shots and contrasting colors in this intense and elegant haiku, based on the dialectic between inside and outside, where the icy winter landscape mirrors the protagonist's interiority.
The sumptuous cinema of the young Hao Zhou is an immersion in the lives of marginalized people, migrants, queer people, tracing routes and connections from China to America.