[ita]
Lo spettatore diventa parte di una scena intima tra due PupPlayers in un salotto. Un primo piano mostra i morbidi tocchi e le azioni giocose di due uomini vestiti da cani.
And then we touch ci mette a confronto con i nostri bisogni di animali umani: sensualità, tatto, giocosità. Nel momento in cui si accresce la propria consapevolezza della natura performativa di categorie quali umanità e animalità, si schiude uno spazio luminoso in cui l'umano sfiora il non umano.
Nel suo saggio cinematografico, Egger tenta di comporre un'identità post-umana eseguita attraverso gesti e grugniti. Diventare animale non equivale a un ritorno a un cosiddetto stato di natura; al contrario, è un processo ibrido, profondamente "impuro", in cui corpi e artefatti si fondono.
[eng]
The viewer becomes part of an intimate scene between two PupPlayers in a living room. The close-up cinematography shows the soft touches and playful actions of two men dressed as dogs.
And then we touch confronts us with our own needs for sensuality, touch and playfulness as human animals. A shimmering space opens up when the human is touching the non-human.
Egger raises our awareness of the performative nature of categories such as humanity and animality. In his cinematic essay he attempts to make up a post-human identity performed through bodily gestures and grunts. Becoming animal does not amount to a return to a so-called state of nature; on the contrary, it is a hybrid process, deeply “impure”, in which bodies and artifacts merge.