dialoga con l’autrice la fotografa e attivista Naomi Morello
[ita]
Il saggio di Elisa Cuter parte da una riflessione su femminismo, parità di genere e identità per offrire una nuova chiave di lettura su come ci soggettiviamo nel nostro rapporto con l’altro. La parola d’ordine è “desiderio” e la dialettica che questo innesca, quel “conflitto costante tra soggetto e alterità, che non può non avere anche risvolti politici”.
Partendo da Non è la Rai, passando per il #metoo, gli incel e l’educazione sessuale, Elisa Cuter indaga quella che viene percepita come l’attuale “guerra tra i sessi”, e arriva a ribaltare alcuni luoghi comuni del femminismo mainstream, chiedendosi se abbia ancora senso rivendicare un’identità storicamente costruita come subalterna.
Mescolando personal essay, psicoanalisi, filosofia e sociologia, cinema e cultura pop, Elisa Cuter affronta con un punto di vista originale argomenti centrali nel dibattito pubblico di oggi elaborato attraverso un racconto analitico capace di mettere in relazione fenomeni apparentemente distanti tra loro; ma soprattutto un invito ad abbandonare il porto sicuro dell’identità per porsi sfide più ambiziose e domande più inquietanti, proprio come quelle che ci pone il desiderio.
[eng]
Elisa Cuter's essay begins with a reflection about feminism, gender equality and identity to offer a new key to understanding how we build our personal identity in our relationship with others. Her motto is "desire" which triggers, the "constant conflict between the self and the other which unavoidaby has political implications".
Starting from Non è la Rai, passing through #metoo, incel and sexual education, Elisa Cuter investigates the current "war between the sexes", and subverts some of the clichés of mainstream feminism, wondering if it still makes sense to claim an identity historically constructed as a subordinate one.
Combining personal essay, psychoanalysis, philosophy and sociology, cinema and pop culture, Elisa Cuter tackles important topics in contemporary public debate with an original point of view, elaborated through an analytical research connecting apparently distant phenomena. The author invites each of us to do not consider our identity as a safe harbor but to face more ambitious challenges and to deal with more disturbing questions, like the ones raised by desire.