[ita]
Delphine Seyrig è stata un’attrice leggendaria, Carole Roussopoulos una videoartista precorritrice dei tempi, i cui lavori hanno documentato le lotte del Movimento di liberazione della donna in Francia. Il loro incontro e il loro sodalizio artistico sono al centro del lavoro di Mc Nulty, la quale ha realizzato un film d’archivio che documenta e riporta alla luce la loro produzione video nel corso degli anni Settanta.
Delphine e Carole furono tra le prime artiste a sondare le possibilità espressive della videocamera che, in quegli stessi anni, attirava l’attenzione di Godard. Le loro immagini militanti e la loro “videoteca femminista”, molto legata ai movimenti omosessuali dell’epoca, accompagnano ed entrano in collisione con la carriera divistica della Seyrig che il documentario non può esimersi dal ricordare.
[eng]
Delphine Seyrig was a legendary actress, Carole Roussopoulos was a video artist ahead of her time, whose work documented the struggles of the Women’s Liberation Movement in France. Their encounter and their artistic partnership are at the center of Mc Nulty’s work, who has made an archival film that documents and brings to light their video production during the ‘70s.
Delphine and Carole were among the first artists to explore the expressive possibilities of video cameras which, in those same years, attracted the attention of Godard. Their militant images as well as their “feminist video library”, closely linked to the homosexual movements of the time, follow and collide with Seyrig’s stardom that the documentary cannot fail to mention.