header-text

Queer city. Londra. Un'altra storia

Nella Londra romana l’omosessualità era più che accettata. La città era ricca di lupanari e piscine pubbliche deputate al piacere, terme e bordelli. Poi arrivò l’imperatore Costantino con vescovi e missionari; il suo governo fu accompagnato dalle prime leggi contro le pratiche queer. Seguì un’alternanza infinita di permissività e censura, dal travestitismo femminile diffuso negli anni venti del Seicento alle frenetiche esecuzioni per sodomia dei primi dell’Ottocento, fino alla “peste dei gay” negli anni ottanta del Novecento. Peter Ackroyd ci porta in una città nascosta, celebrandone la diversità e l’energia; nel contempo ci ricorda i suoi terrori e i rischi. In una città di superlativi, forse sono questa fluidità sessuale e l’infinita resilienza che incarnano il vero trionfo della City. Dopo la monumentale opera Londra. Una biografia, l’autore offre un’altra esperienza di lettura. Con questo libro Peter Ackroyd lancia un avviso sull’accettazione dell’omosessualità. Trasportandoci in tutti i periodi oscuri della storia gay, Queer City è un preoccupante promemoria di una peculiarità della storia: ciò che è oggi non significa che sarà sempre. Peter Ackroyd è considerato il più grande cronista dell’Indipendent di Londra.

In Roman Londinium the penis was worshipped and homosexuality was considered admirable. The city was dotted with lupanaria (“wolf dens” or public pleasure houses), fornices (brothels) and thermae (hot baths). Then came the Emperor Constantine, with his bishops and clergy, monks and missionaries. His rule was accompanied by the first laws against queer practices. What followed was an endless loop of alternating permissiveness and censure, from the notorious Normans, whose military might depend on masculine loyalty, and the fashionable female transvestitism of the 1620s; to the frenzy of executions for sodomy in the early 1800s and the “gay plague” in the 1980s. Peter Ackroyd takes us right into this hidden city, celebrating its diversity, thrills and energy on the one hand; but reminding us of its very real terrors, dangers and risks on the other. In a city of superlatives, it is perhaps this endless sexual fluidity and resilience that epitomise the real triumph of London. Peter Ackroyd is considered the greatest living chronicler of London Independent.