Due fratelli s’incontrano dopo dieci anni di assenza. Uno, diventato nel frattempo attore cinematografico a Parigi e di passaggio nel suo paese natale, si ferma a casa del fratello, barbiere, che ha preso il posto del padre nel salone di un paesino situato nel sud-ovest della Francia più profonda. Non hanno più niente in comune, neanche il cognome. Soltanto il salone non è cambiato. In questo luogo desueto avviene il confronto tra i due fratelli. Gli specchi ormai opachi riflettono i loro dialoghi, le loro liti e i tentativi di riavvicinamento. Ma la frattura è irreparabile. Un testo teatrale di Jacques Nolot portato allo schermo in una elegante riduzione televisiva in bianco e nero da André Téchiné: il primo incontro con la storia e il mondo di Jacques Nolot, l’antefatto essenziale di ogni sua altra opera.
Two brothers meet after ten years of absence. One, become in the meantime a cinematographic actor in Paris and passing through his native village, is hosted at his brother’s, a barber who took their father’s place in the barbershop of a small village Southwest the deepest France. They don’t have anything to share anymore, not even the surname. Only the barbershop didn’t change. In this obsolete place the exchange between the two brothers takes place. The by now opaque mirrors reflect their dialogues, their arguments, and their attempts of reconciliation. But the rift is irreparable. A theatrical text by Jacques Nolot brought to the screen in an elegant television reduction in black and white by André Téchiné: his first encounter with Jacques Nolot’ story and universe, the essential background of all his following works.