La ciclicità scoordinata della vita di una coppia è al centro di questo corto privo di dialoghi e lussureggiante sul piano sonoro. Un racconto impetuoso, filmato in bianco e nero, sulla quotidianità asfissiante di uno scrittore in piena crisi di mezza età e in cerca di ispirazione. Oscillando tra passione febbrile ed esplosioni incontrollabili di violenza, lo scrittore inizia a confondere fantasie e realtà, riversando la propria insoddisfazione sulla moglie. Come spesso accade nel cinema nipponico, piccola e “grande” morte si fanno indiscernibili, scandite da una ritualità spogliata da ogni qualità rassicurante. Nulla, in fin dei conti, destabilizza più della normalità.
The uncoordinated cyclicity of a couple is the theme of this dialogue-less but sonically lush short. An impetuous tale, filmed in black and white, about the stifling everyday life of a writer facing a midlife crisis while seeking inspiration. Torn between feverish passion and uncontrollable outbursts of violence, the writer starts to confuse fantasy and reality, venting his dissatisfaction on his wife. As often happens in Japanese cinema, little and “big” death are indiscernible, marked by a rituality deprived of any reassuring quality. Nothing, after all, is more destabilizing than alleged normality.