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panorama queer / 13 maggio 2024

[ita]
Nei loro sogni tutte le meduse sono bagnate. I sogni sono quelli del desiderio, cui Marie Luise Lehner ci ha abituato in tutti i suoi cortometraggi; le meduse bagnate sono i corpi desideranti che popolano le piscine pubbliche, in uno spettro di diversità che possono finalmente esibirsi, confrontarsi, relazionarsi senza alcuna vergogna.
Dalla repressione all’esibizione, dalla rimozione all’autodeterminazione, con la spigliatezza calorosa di un occhio empatico, genuino e riconoscente. Il microcosmo dei suoi allegri personaggi si arricchisce a dismisura in questa indagine sulle normative di genere e sulle convenzioni sociali di uno spazio pubblico come la piscina, in cui esposizione dei corpi e necessità di adattamento si scontrano col rischio di relegare alla sola fantasia un atto pirotecnico di liberazione.

[eng]
In their dreams all the jellyfish are wet. The dreams are those of desire, to which Marie Luise Lehner has accustomed us in all her short films; wet jellyfish are the desiring bodies that populate public swimming pools, in a spectrum of diversity that can finally perform, compare, relate without any shame.
From repression to exhibition, from removal to self-determination, with the warm ease of an empathetic, genuine and grateful eye. The microcosm of his cheerful characters is enriched immeasurably in this investigation into gender regulations and the social conventions of a public space like the swimming pool, in which exposure of bodies and need for adaptation clash with the risk of relegating a pyrotechnic act of liberation alone within the imagination.

 

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panorama queer / 13 maggio 2024

[ita]
Giocare, indossare altri generi, raccontare di quel sogno imbarazzante che ha a che fare con Erdogan e la depilazione. Fare sesso. Geh Vau vuol dire tutto questo, ma anche ritrarsi da un presente che relega le “cose di poco conto” a intercorsi e interruzioni di una temporalità produttiva. Il quotidiano delle coinquiline Thea e Paula appare dislocato e rivendica la propria dimensione gratuita anche quando entra in contatto con l’alterità, Anton, desiderio erotico di Thea. Il tentativo dei due di avere un rapporto sessuale viene costellato di battute d’arresto, dalla chiamata ricevuta da Anton per andare al concerto delle Schapka alla mancanza del preservativo, che sembrano confondersi con l’esperienza erotica stessa.
Marie Luise Lehner sfugge dai dettami della temporalità portando con sé i propri personaggi e i loro desideri in un cortometraggio denso di euforia e scoperte.

[eng]
Playing, wearing other genders, talking about that embarrassing dream that has to do with Erdogan and hair removal. Having sex. Geh Vau means all this, but also withdrawing from a present that relegates “things of little importance” to intercourses and interruptions of a productive temporality. The daily life of roommates Thea and Paula appears dislocated and claims its own gratuitous dimension even when it comes into contact with otherness, Anton, Thea's erotic desire. The two's attempt to have sexual intercourse is peppered with setbacks, from the call received from Anton to go to the Schapka concert to the lack of a condom, which seem to be confused with the erotic experience itself. Marie Luise Lehner escapes the dictates of temporality, bringing her characters and their desires with her in a short film full of euphoria and discoveries.

 

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panorama queer / 13 maggio 2024

[ita]
Davide è un trentenne che vive in un paese dell’entroterra siciliano. Non conosce il tempo libero. Si sveglia all’alba per aprire il suo bar e comincia il duro lavoro. Vive la cura del corpo come un culto: shake proteici, palestra, integratori, lezioni di pole dance e i trattamenti di Alessandra, la fidanzata estetista. Davide ha sempre desiderato piacere e piacersi. Da modello a mister Sicilia, oggi il suo sogno si realizza sul palco di un locale notturno dove lavora come spogliarellista e si lascia desiderare dagli altri.
Un documentario che affronta il tema dell'ossessione per la bellezza e il culto del corpo senza trascurare quello altrettanto attuale della costruzione dell'identità a partire dal nostro corpo e dallo sguardo degli altri.

[eng]
Davide is a thirty-year-old who lives in a town in the Sicilian hinterland. He doesn't know what free time is. He wakes up at dawn to open his bar and begins the hard work. He experiences body care as a cult: protein shakes, gym, supplements, pole dancing lessons and treatments from Alessandra, his beautician girlfriend. Davide has always wanted to please and be admired. From model to Mister Sicily, today his dream comes true on the stage of a nightclub where he works as a stripper and lets himself be desired by others.
A documentary focused on obsession with beauty and the cult of the body without neglecting the equally current issue of the construction of identity starting from our body and the gaze of others.

 

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panorama queer / 13 maggio 2024

[ita]
Intrappolato a casa con delle droghe allucinogene e il suo gatto parlante, Bold cerca rifugio tra le forti braccia di strani uomini di Internet che si masturbano per raggiungere la vera felicità.
Con il suo personaggio confinato in casa, Bold Eagle fa rivivere i ricordi della reclusione durante la recente pandemia di Covid-19, quando solo gli schermi di computer e cellulari offrivano la possibilità di evasione sessuale e geografica. Il regista filippino Whammy Alcazaren propone un viaggio attraverso un montaggio di video e foto presi dal web, tra contenuti pornografici e scatti idilliaci delle Hawaii, per evocare condizioni di esistenza in cui il desiderio è suscitato esclusivamente dalle immagini digitali.

[eng]
Trapped at home with hallucinogenic drugs and his talking cat, Bold seeks refuge in the strong arms of strange men from the internet as they masturbate their way to true happiness.
With its homebound character, Bold Eagle revives memories of confinement during the recent Covid-19 pandemic, when only computer and cell phone screens offered the possibility of sexual and geographical escapism. Filipino filmmaker Whammy Alcazaren takes us on a journey through a montage of videos and photos from the web, between pornographic content and idyllic shots of Hawaii, to evoke conditions of existence where desire is aroused exclusively by digital images.

 

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panorama queer / 13 maggio 2024

[ita]
Il viaggio di un gruppo di giovani ragazzi queer in una casa stregata in Normandia. The Deep Queer Massacre è un omaggio al genere, o meglio, ai generi cui si riferisce: c’è l’horror anni Ottanta, lo splatter, la violenza cruda e grottesca di Joe D’Amato mischiata alle volute goffagini e peripezie estetico-narrative della Troma. Un film artigianale e potente nella sua plasticità quasi rivoltante, che magnetizza a ogni visione; una dichiarazione d’intenti estetica e politica a quello che è il cinema: magia, rimaneggiamento, terrore e soprattutto sessualità e desiderio, in un mix geniale e visivamente febbricitante.

[eng]
A bunch of horny gay boys’ journey to a witch’s manor in Normandy. The Deep Queer Massacre is a tribute to the genre, or rather, to the genres to which it refers: there is 80s horror, splatter, the raw and grotesque violence of Joe D'Amato mixed with the deliberate clumsiness and aesthetic-narrative vicissitudes of Troma. An artisanal and powerful film in its almost revolting plasticity, which magnetizes at every viewing, an aesthetic and political declaration of intent on what cinema is: magic, rehash, terror and above all sexuality and desire, in a brilliant and visually feverish mix.

 

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panorama queer / 13 maggio 2024

[ita]
Hervé Couergou diventa partner del regista Lionel Soukaz nel 1982, durante i dolorosi primi anni dell'epidemia di HIV/AIDS in Francia. Condividono gli amici, gli amanti, i momenti creativi, gli attimi di disperazione e di gioia, la vita. Attingendo ad un diario intimo di oltre 2000 ore di registrazione realizzato da Soukaz tra il 1991 e il 2013, Artistes en zones troublés racconta la storia di Hervé e Lionel, di come il loro rapporto diventa un rifugio in mezzo a una tempesta, e in particolare del genio poetico di Hervé, del suo spirito dandy, delle registrazioni musicali e delle pagine colorate dei loro taccuini.
Al di là dell’omaggio al compagno del regista, Hervé Couergou, figura centrale di tutte i video, il film mira a fabbricare il diario di un’epoca e non rinuncia alla vocazione di trasmettere e testimoniare, come con una fotografia, un momento storico ben preciso per le giovani generazioni.

[eng]
His lover since 1982, Hervé Couergou becomes filmmaker Lionel Soukaz's partner during the painful first years of the HIV/AIDS epidemic. They share friends, lovers, creative moments, instants of despair and joy, life. Artistes en zones troublés, from a diary by Soukaz that spans 2000 hours shot between 1991 and 2013, tells the story of Hervé and Lionel, how their relationship becomes a shelter in the middle of a storm, and in particular the poetic genius of Hervé, his dandy spirit, his music recordings and the colorful pages of his notepads.
Besides the homage to the director's partner, Hervé Couergou, the central figure of all the footage, the film aims to create the diary of an era and does not give up on its vocation of transmission and testimony, as with a photo, of a specific historical moment for the younger generations.

 

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panorama queer / 13 maggio 2024

[ita]
Nell’Italia del sud una comunità di donne si dedica a pratiche divinatorie risalenti all'antichità romana, come l'ornitomanzia e l'interpretazione dei fenomeni celesti. In mezzo a un paesaggio prevalentemente rurale, le "augure" ritratte da Clémentine Roy decifrano l’indizio dato dal volo di un uccello o il significato dei brontolii del temporale e si scambiano le informazioni con messaggi vocali sul cellulare.
Predizioni che risuonano piuttosto come descrizioni di un mondo desiderato in cui la lentezza e i gesti quotidiani si riappropriano dell'importanza ormai perduta. Un film che propone una nuova affascinante formula per vivere in armonia col cosmo, incapace di nascondere i conflitti evidenti di una modernità che si scontra con un mondo ancestrale e misterioso, ma capace di incuriosire su come sia possibile riscrivere il presente, o vederlo con occhi nuovi.

[eng]
In the south of Italy, a community of women devotes itself to divinatory practices dating back to Roman antiquity, such as ornithomancy and the interpretation of celestial phenomena. In the midst of a predominantly rural landscape, the "augurs" portrayed by Clémentine Roy decipher the clue given by the flight of a bird or the meaning of the rumblings of the storm and exchange the information with voice messages on their cell phones.
Predictions that resonate rather like descriptions of a desired world in which slowness and daily gestures reconquer their lost importance. A movie that suggests a new fascinating way to live in harmony with the cosmos, unable to hide the evident conflicts between modernity and an ancestral and mysterious world, but able to intrigue about how it could be possible to rewrite the present, or to see it with new eyes.

 

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panorama queer / 13 maggio 2024

[ita]
L’isola della Giudecca, a sud del centro storico di Venezia, è la sede del Convento delle Convertite, ormai quasi da 200 anni un carcere femminile destinato alla reclusione e alla riabilitazione delle prigioniere condannate. L’edificio però era ancora prima un convento dove prostitute e donne considerate immorali venivano rinchiuse contro la loro volontà. Dietro quelle mura, e in particolare nel parlatorio, c’è però un’altra storia, per la quale le donne si esibivano per l’alta società, offrendo spettacoli di travestitismo, talvolta anche blasfemo.
Il corto di Pauline Curnier Jardin inizia quieto sulla voce fuoricampo di una prigioniera, ma lentamente, tramite disegni e viraggi al negativo, si trasforma in un trip funky di collage dadaisti e animazioni stralunate, una notte stellata di fuochi d’artificio che scopre un’energia mai sopita, ammiccante ed esaltata, come con un rituale alternativo a quello sacro, in un funambolico controcampo profano.


[eng]
The island of Giudecca, south of the historic center of Venice, is the home of the Convent of the Convertite, which for about 200 years has been a women’s jail for the imprisonment and rehabilitation of condemned prisoners. Even before that, the building was a convent where prostitutes and women considered immoral were locked up against their will. Nevertheless, behind those walls, and in particular in the parlor, there is another story, and according to this story women performed for high society offering shows of transvestism, sometimes even blasphemous.
Pauline Curnier Jardin’s short movie begins quietly on the voice over of a prisoner, but slowly, through drawings and negative toning, transforms into a funky trip of Dadaist collages and dazed animations, a starry night of fireworks that discovers a never dormant energy, winking and exalted, as with an alternative ritual to the sacred one, in a acrobatic profane countershot.

 

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