[ita]
Percussioni tribali come suoni provenienti dal profondo delle viscere accompagnano questo vero e proprio saggio sul tatto, un elogio della pelle in quanto superficie che permette di entrare in contatto con il mondo esteriore e involucro sotto al quale brulica la vita interna-organica e interiore-psichica del corpo. La pelle è osservata in quanto area esposta, sempre all’erta, ed esplorata in ogni suo centimetro quadrato che da solo possiede circa centotrenta recettori tattili. Sync Touch è un esperimento di cinema tattile – meno razionale ma paradossalmente più facile da esperire e interiorizzare – che accelera l’invenzione di un linguaggio femminista, anti-cartesiano, che riconduca la mente al corpo, l’intelletto alla ragione, la sensazione fisica alle emozioni: una “pelle linguistica” che dia spazio a delle forme espressive di solito oggetto di repressione.
[eng]
Tribal percussions like sounds from the pit of the gut accompany this actual essay on touch, a eulogy of the skin as the surface that allows contact with the outer world as well as the shell under which the inner-organic and inner-psychic life of the body wiggles. The skin is observed as an exposed area, always alert, and explored in every square inch of it, which alone possesses about 130 tactile receptors. Sync Touch is an experiment in tactile cinema – less rational but paradoxically easier to experience and internalize – that hastens the invention of a feminist, anti-Cartesian language that leads mind back to body, intellect back to reason, physical sensation back to emotions: a “linguistic skin” that gives space to forms of expression usually subject to repression.