Si conclude l’edizione 2022 del Sicilia Queer filmfest con la proclamazione dei vincitori delle sezioni competitive.
La giuria internazionale della docidesima edizione del Sicilia Queer filmfest composta dal direttore artistico del New York Film Festival, l'americano Dennis Lim, dal pluripremiato produttore indipendente spagnolo Lluís Miñarro, dalla produttrice francese Judith Lou Lévy (vincitrice del gran premio della giuria a Cannes per Atlantique di Mati Diop), dal regista argentino Eduardo Williams (già vincitore di Cineasti del presente al Festival di Locarno) e dalla regista spagnola Tuixén Benet, vincitrice ex aequo del concorso del SQFF2021 assegna assegna il premio per il miglior lungometraggio della sezione Nuove Visioni a First Time/The Time for All but Sunset – VIOLET di Nicolaas Schmidt (Germania 2021). La stessa giuria assegna ad ex aequo il premio per il miglior cortometraggio – Queer Short a Amygdala di Maria Hatzakou (Grecia 2021) e a Mars Exalté di Jean-Sébastien Chauvin (Francia 2022).
Il premio del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI), la cui giuria è composta da Emanuele Di Nicola e Gaia Simionati, va a Jerk di Gisèle Vienne (Francia 2021), mentre una menzione speciale viene assegnata a First Time/The Time for All but Sunset – VIOLET di Nicolaas Schmidt.
La giuria del Coordinamento Palermo Pride premia invece Dans le silence d’une mer abyssale di Juliette Klinke (Belgio 2022) e attribuisce una menzione speciale a Too Rough di Sean Lìonadh (UK 2022).
Le motivazioni della giuria internazionale
Premio miglior lungometraggio – Nuove Visioni
First Time/The Time for All but Sunset – VIOLET di Nicolaas Schmidt (Germania 2021)
«Un film dalla forma rigorosa e giocosa che crea tensione e mistero con mezzi minimi. Richiama l'attenzione dello spettatore su piccoli dettagli e gesti, aprendo uno spazio di riflessione sull'esperienza della temporalità, sui codici del racconto, sul linguaggio e sulla storia del cinema».
Premio per il miglior cortometraggio – Queer Short
ex aequo
Amygdala di Maria Hatzakou (Grecia 2021)
«Per il controllo dei toni, l'abilità nell'evocare stati d'animo particolari e la rivisitazione personale del genere horror».
Mars Exalté di Jean-Sébastien Chauvin (Francia 2022)
«Per la maestria nell’utilizzo di immagini e suoni, e per l'evocazione elegiaca della notte come territorio di appartenenza».
Le motivazioni della giuria del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI)
Premio SNCCI
Jerk di Gisèle Vienne (Francia 2021)
«Per la potenza espressiva del racconto polisemantico, basato su una storia vera opposta ai puppets che la rappresentano. Finzione e realtà sono presentate attraverso l’eccellente, credibile mise-en-scène del suo unico e eccelso attore: Jonathan Capdevielle. Gisèle Vienne artista, performer, regista, coreografa, attraverso un’originale ibridazione dei linguaggi (cinema, fanzine, teatro e marionette), conduce in Jerk una ricerca intransigente, ma caleidoscopica sul reale. Temi spinosi e attuali come violenza sessuale, omicidio, potere e morte trovano un aiuto psicologico, una ricostruzione e un sollievo attraverso la scrittura, l’ascolto, l’arte. Senza giudizio. L’inclusività di Jerk risulta quindi perfettamente adeguata al contesto abbracciante e libero come quello di Palermo e del Sicilia Queer filmfest che appronta una sua taumaturgica capacità di guarire e recuperare ferite psicologiche e anime. Jerk ci è sembrato quindi il perfetto vincitore».
Menzione speciale SNCCI
First Time/The Time for All but Sunset – VIOLET di Nicolaas Schmidt (Germania 2021)
«Il film rappresenta l'incontro in metropolitana tra due adolescenti attraverso un linguaggio senza parole, fatto solo di canzoni, sguardi e condivisione di uno spazio comune. Costruisce così l'ipotesi di un breve incontro, forse di un sentimento, tra due ragazzi in una terra di mezzo, quella della pubertà, prima della definizione di un'identità sessualità precisa. È un racconto enigmatico e sospeso, che chiama in causa lo spettatore e genera in chi guarda la stessa tensione pre-erotica che avvolge i personaggi. Una storia che apre uno scenario e non lo chiude, che pone una domanda e non dà una risposta, rivolta ai suoi giovani protagonisti così come a noi che li vediamo. Lo fa con uno stile coraggioso e sperimentale che riporta il film alla sua forma primaria, composta di musica e gesti impercettibili ma pieni di significato. "First Time" di Nicolaas Schmidt dimostra che il cinema non è solo dialogo, è soprattutto l'arte dell'immagine».
Le motivazioni della giuria del Coordinamento Palermo Pride
Premio Coordinamento Palermo Pride
Dans le silence d’une mer abyssale di Juliette Klinke (Belgio 2022)
«Come pubblico di cinema, prima ancora che come soggetto politico collettivo, abbiamo trovato emozionante ed allo stesso tempo irritante il racconto di decenni di protagonismo delle donne radicalmente cancellati dalla storia del cinema. Emozionante, irritante ma non sconvolgente: i nomi di quelle donne registe, sceneggiatrici, produttrici, autrici di effetti speciali e di cartoni animati sono la metafora perfetta di come i maschi costruiscono sempre la storia e la memoria a propria misura, eradicando i contributi e i corpi e le esperienze delle donne. Inoltre, il fatto che le storie raccolte dalla regista risalgano agli albori del cinema stesso, quando era mezzo innovativo di espressione prima ancora che un’Arte, ci restituisce la portata rivoluzionaria del contributo di queste coraggiose sperimentatrici; capaci di usare il cinema per parlare di autodeterminazione, violenza, corpi e potere già nei primi anni del secolo scorso. Per queste ragioni il premio Palermo Pride per il 2022 non può che essere assegnato a Dans Le Silenze D’Une Mer Abyssale di Juliette Klinke».
Menzione speciale Coordinamento Palermo Pride
Too Rough di Sean Lìonadh (UK 2022)
«Era forse inevitabile che la pandemia, e la solitudine a cui ci ha costrettə, ci consegnasse una serie di storie in cui il contatto fisico è pressoché assente. Storie di libertà ed elaborazioni sui corpi, ma quasi mai in contatto tra loro. Finché la realtà fisica non è esplosa in questo corto, che mette in scena non solo una relazione omosessuale ma soprattutto la forza con cui su di essa incidono la classe, il disagio sociale, la diversabilità, le dinamiche familiari. Perché ci ricorda che le persone lgbtqia+ non sono solo persone lgbtqia+ ma anche e soprattutto persone che attraversano tutte le vertenze sociali: il Palermo Pride l'ha sempre messo a tema e quest'anno lo fa ospitando l'assemblea degli Stati GenDerali LGBTQIA+ & disability e quindi non può che assegnare la Menzione Speciale a Too Rough di Sean Lionadh».