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The Ontological Cowboy

[ITA]

“Nel teatro si tratta sempre di sesso”, dichiara il regista teatrale Richard Foreman, fondatore dell’Ontological-Hysteric Theater, che reinventava il teatro americano negli anni Sessanta. Mentre lavora a una produzione teatrale, approfondisce la sua concezione del teatro come atto profondamente erotico, spiegando che, quando era giovane, gli attori non gli piacevano, perché la loro sola presenza in scena gli sembrava un’ingiunzione ad amarli. Un’affascinante immersione nel pensiero di Foreman, per il quale il teatro è un modo di esplorare la natura desiderante dell’essere umano. Marie Losier riesce a catturare l’energia vitale all’origini di una delle operi teatrali più originali degli ultimi cinquant’anni.

[ENG]

“Theater is about sex”, states the theater director Richard Foreman, founder of the Ontological-Hysteric Theater, who reinvented American theater in the sixties. While working on a theater production, he elaborates on his conception of theater as a deeply erotic act. For instance, he explains that he did not like actors when he was young, because their very presence on stage came across to him as an injunction to love them. A fascinating immersion into Foreman’s thought, according to which theater is a way to explore the hidden desires of human soul. Marie Losier manages to capture the vital energy at the heart of one of the most original theater work of the last fifty years.

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