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panorama queer / 24 maggio 2017

[ITA]

Su un isola sperduta tra due mondi, Dai, una giovane donna cinese, sopravvive da sola in una grotta, in compagnia del bambino che giorno dopo giorno cresce nel suo grembo. In attesa sul molo che ogni giorno viene invaso dall’arrivo di centinaia di migranti, Dai cerca instancabilmente la faccia dell’uomo che ama, suo marito. Forse un giorno il suo desiderio sarà esaudito… Un ritratto di Lampedusa dove documentario e finzione coesistono con grazia, raccontando efficacemente uno spaccato del mondo.

[ENG]

On an island lost between two worlds, Dai, a young Chinese woman, survives alone in a cave, waiting for the baby that swells her womb day after day. By the harbour which, every day, flurry with the arrival of hundreds of migrants, she searches tirelessly the face of the man she loves, her husband. One night her wish is to be fulfilled… A portrait of Lampedusaa where documentary and fiction coexist with grace, narrating effectively a certain state of the world.

 

panorama queer / 24 maggio 2017

[ITA]

China (questo il nome affibbiatole dai vicini) è una giovane donna cinese che vive a Lisbona dove gestisce un supermercato, un marito lagnoso e un figlio un po’ vivace. La donna è divisa tra i suoi doveri e i suoi desideri, a volte estremi e inconfessabili, ma giocare con la vita alle volte può essere pericoloso. China China racconta di una donna e del suo slancio verso un cambiamento, la tensione di un volo liberatorio beffardamente tarpato dal caso.

[ENG]

China (this is the name her neighbours gave to her) is a young chinese woman who lives in Lisbon where she runs a supermarket, a complaining husband and a lively son. The woman is splitted between her duties and her desires, sometimes extremes and unspeakables, but playing with life can be dangerous sometimes. China China tells about a woman and her impulse towards a change, a liberatory flight tension clipped mockingly by chance.

panorama queer / 24 maggio 2017

[ITA]

“L’arte performativa non viene fatta per produrre merci, ma per esprimere un modo di essere, uno stato d’animo. È un modo di vivere questa vita da una prospettiva diversa, con più sincerità”. Così parla del suo lavoro l’artista Franko B., nato a Milano ma trasferitosi a Londra nel 1979 dopo un’infanzia di violenze e abbandono. Nell’arco della panoramica sul suo percorso creativo, partendo dalle performance durante le quali si mostrava al pubblico mentre dal suo corpo colava sangue e tornando ai ricordi del suo passato, comprendiamo gradualmente quanto di sé riesca a donarci l’artista: il dolore, la forza, la rabbia, le sfide a cui si sottopone rendendosi in tal modo il nostro tramite per poter guardare al mondo con un’ottica nuova, più empatica e umana.

[ENG]

"Performance art is not made to produce goods, but to express a way of being, a state of mind. It's a way of living this life from a different perspective, with more sincerity.” This is how artist Franko B., born in Milan but relocated in London in 1979 after a childhood of abuses and neglect, speaks of his work. Throughout his creative path, starting from the performances during which he appeared with his body dripping blood and recovering the memories of his past, we gradually understand how much the artist is able to give himself to the audience: his own pain, strength, anger, the challenges he was subjected to, thereby becoming the vessel to look at the world with a new perspective, more empathetic and human.

panorama queer / 24 maggio 2017

[ITA]

Billie è appena stata lasciata, passa le sue giornate a piangere riguardando le foto dei bei momenti passati insieme alla sua amata. Tutti attorno a lei provano a consolarla: i professori la riempiono di consigli, le sue amiche provano a farla distrarre e anche la madre prova a darle conforto con tutta la dolcezza che sa. Billie però pare inconsolabile. Balli, musica, colori e ironia, A ton âge le chagrin c’est vite passé è una divertente e ispirata commedia musicale che racconta i primi dolori della giovane Billie con un tocco leggero e con un’evidente presa in prestito di un décor anni ’80.

[ENG]

Dopo aver studiato all’Università di Paris 8, dove ha scritto un libro di memorie su Magdalena Montezuma, e alla Scuola Nazionale Superiore Arti di Parigi-Cergy, Alexis Langlois nel 2015 realizza con il G.R.E.C. Fanfreluches et idées noires, cortometraggio in cui filma i performer e il bel mondo della Parigi sotterranea. L'anno successivo gira col medesimo gruppo la commedia musicale À ton âge le chagrin c'est vite passé. In questo momento è impegnato nella scrittura di un nuovo lavoro, De la terreur, mes sœurs!

panorama queer / 23 maggio 2017

[ITA]

Kyoko, una giovane artista da tutti considerata un genio poliedrico, vive nel suo coloratissimo appartamento in un costante stato di schizofrenica auto-venerazione. Sfoga le sue frustrazioni umiliando la povera segretaria Noriko, di cui si serve anche per placare le proprie pulsioni sessuali.  Osannata dalla stampa e riverita da Noriko, Kyoko può permettersi di fare ciò che vuole. Poi però il regista chiama il cut ed il ruoli si invertono: Kyoko è una giovane attrice insicura che viene maltrattata da tutti i suoi colleghi, dal regista ma, soprattutto, dalla famosa e navigata Noriko. Ma qual è la realtà e quale la finzione? In questo omaggio al filone del roman porno, Sion Sono mette in scena un bizzarro delirio schizofrenico che, servendosi di metalinguaggi e strumenti onirici, analizza l’immaginario erotico giapponese, i suoi tabù ed il ruolo della donna nella società contemporenea.

[ENG]

Kyoko, a young artist considerated by everyone a multifaceted genius, lives in her colorful apartment in a permanent state of schizophrenic self-veneration. She unload her frustrations humiliating her poor secretary Noriko, which also use to satisfy her own sexual impulses. Praised by the press and revered by Noriko, Kyoko can do what she wants. Then the director calls the CUT ed the roles are reversed: Kyoko now is a young insecure actress abused by all her collegues, the director and, most of all, by the famous and experienced Noriko. But, which is reality and which is fiction? In this tribute to roman porno genre, Sion Sono stages a bizarre schizophrenic delirious that, using metalanguages and dreamlike instruments, analizes the japanese erotic repertoire, its taboo and the role of woman in contemporary society.

panorama queer / 23 maggio 2017

[ITA]

Una giornata all’interno di un mercato di Macao, la macchina da presa mostra allo spettatore il cruento rituale che si ripete ogni giorno nei meccanici gesti di uomini che uccidono selvaggina, pesci, maiali per preparare la merce sui banconi. Questa alba rossa di sangue racconta un’umanità apatica e indifferente di fronte al dolore degli animali quando questi diventano prodotti da commerciare, un manifesto animalista che interroga lo spettatore sulle proprie abitudini alimentari. Ogni tanto all’interno delle vasche si intravede una sirena, quasi una fuga verso il sogno, un modo per riprendere fiato.

[ENG]

A day in the Macau market, the camera shows to the spectator the cruel ritual which is repeated every day in mechanics gestures of men killing preys, fish and pigs to prepare the goods on the counters. This red sunrise tells an apathetic and indifferent humanity in the face of the pain of the animals when they become products to trade, an animalist manifesto that questions the viewer about his eating habits. Occasionally inside the tubs you can see a mermaid, almost an escape to the dream, a way to breath again.