31 maggio 2023, 18.30 / Cinema De Seta
Barbara Hammer
Stati Uniti 1976 / 19’ / v.o. sott. it.
programma curato da Nuova Orfeo
[ita]
Barbara Hammer riprende la sua relazione con Max Almy, raccontando lo scoppio del desiderio e l’inizio della crisi. Entrambe, di comune accordo, decidono di riprendere ciò che avviene durante la loro storia, trasformando la relazione in un film in divenire, che si trasforma con loro. O che, forse, trasforma la relazione esso stesso, infilandosi nelle pieghe del loro quotidiano in comune. Un home-video alla ricerca di un’intimità che il gesto della ripresa perde e riacquista alternativamente, offuscando i confini fra vita privata e performance. Uno straordinario video diario che penetra il rapporto fra psiche, corpo e immagine.
[eng]
Barbara Hammer shoots her relationship with Max Almy, recounting the outbreak of desire and the beginning of the crisis. Both, by mutual agreement, decide to resume what happens during their love story, transforming the relationship into a making of, which transforms with them. Or which, perhaps, transforms the relationship itself, slipping into the folds of their shared daily life. A home video in search of an intimacy that the act of filmmaking alternately loses and regains, blurring the boundaries between private life and performance. An extraordinary video diary, which penetrates the relationship among psyche, body and image.
Barbara Hammer
[ita]
Cineasta femminista e pioniera del cinema queer, ha realizzato più di novanta opere visuali, oltre a performance, installazioni, fotografie, collage e disegni. Negli anni ’70 ha studiato cinema alla San Francisco State University. Dopo aver visto il film Meshes of the Afternoon di Maya Deren, fu ispirata a realizzare film sperimentali sulla sua vita personale. Dopo aver dichiarato di essere lesbica, “è partita in moto con una cinepresa super-8” e nel 1974 ha girato Dyketactics, considerato uno dei primi film lesbici. Ha cercato di decostruire e depotenziare le narrazioni e le strutture che opprimono le donne in generale e le lesbiche in particolare. Fin dai suoi primi lavori sperimentali, i suoi film sfidano in modo giocoso e implacabile le norme accettate. Nel 1992 realizza il suo primo lungometraggio, Nitrate Kisses, un documentario sperimentale che esplora l'emarginazione delle persone LGBT. Il suo film pluripremiato del 2009, A Horse Is Not a Metaphor, si basa sulla sua esperienza del cancro. Ha inoltre istituito il Barbara Hammer Lesbian Experimental Filmmaking Grant, assegnando la prima sovvenzione nel 2017. Si è spenta nel 2019.
[eng]
Feminist filmmaker and pioneer of queer cinema, she made over 90 moving image works as well as performances, installations, photographs, collages and drawings. In the ’70s she studied film at San Francisco State University. After seeing Maya Deren’s film Meshes of the Afternoon, she was inspired to make experimental films about her personal life. After coming out as a lesbian she “took off on a motorcycle with a super-8 camera” and in 1974 filmed Dyketactics, widely considered to be one of the first lesbian films. She sought to deconstruct and disempower the narratives and structures that oppress women in general and lesbians in particular. From her earliest experimental work, her films are playfully and relentlessly challenging of accepted norms. In 1992 she released her first feature film, Nitrate Kisses – an experimental documentary exploring the repression and marginalization of LGBT people. Her award-winning 2009 film, A Horse Is Not A Metaphor, is based on the director’s experience of surviving cancer. She also established the Barbara Hammer Lesbian Experimental Filmmaking Grant, awarding the first grant in 2017.
Barbara Hammer
Stati Uniti 1976 / 19’ / v.o. sott. it.
cinematography Barbara Hammer
editing Barbara Hammer
cast Barbara Hammer, Max Almy
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