31 maggio 2023, 18.30 / Cinema De Seta
Barbara Hammer
Stati Uniti 1979 / 6’ / v.o. sott. it.
programma curato da Nuova Orfeo
[ita]
Attraverso i versi della poetessa greca del VI secolo a.C., un gruppo di donne in una spiaggia rievocano il fantasma di una divinità lesbica. Tramite sovrapposizioni e giochi ottici, Barbara Hammer costruisce un rituale erotico-letterario come se l’immagine impressa nella pellicola fosse essa stessa parte del processo, ribadendo, tramite una colonna sonora enigmatica e vari labirinti visivi fatti di intrichi di corpi e di mani, la sacralità della rivendicazione e la solennità di un corpo alla ricerca della propria autodeterminazione. Frantumando i confini dell’immagine e riscrivendoli continuamente, Sappho ricompone un corpo unico, rievocando così il desiderio di uno spirito di condivisione.
[eng]
Through the verses of the 6th century BC Greek poet, a group of women on a beach evoke the ghost of a lesbian deity. Through superimpositions and optical games, Barbara Hammer builds an erotic-literary ritual as if the image imprinted on film were itself part of the process, reaffirming, through an enigmatic soundtrack and various visual labyrinths made up of tangles of bodies and hands, the sacredness of the claim and the solemnity of a body in search of its self-determination. By shattering the boundaries of the image and continually rewriting them, Sappho recomposes a single body, thus evoking the desire for a spirit of sharing.
Barbara Hammer
[ita]
Cineasta femminista e pioniera del cinema queer, ha realizzato più di novanta opere visuali, oltre a performance, installazioni, fotografie, collage e disegni. Negli anni ’70 ha studiato cinema alla San Francisco State University. Dopo aver visto il film Meshes of the Afternoon di Maya Deren, fu ispirata a realizzare film sperimentali sulla sua vita personale. Dopo aver dichiarato di essere lesbica, “è partita in moto con una cinepresa super-8” e nel 1974 ha girato Dyketactics, considerato uno dei primi film lesbici. Ha cercato di decostruire e depotenziare le narrazioni e le strutture che opprimono le donne in generale e le lesbiche in particolare. Fin dai suoi primi lavori sperimentali, i suoi film sfidano in modo giocoso e implacabile le norme accettate. Nel 1992 realizza il suo primo lungometraggio, Nitrate Kisses, un documentario sperimentale che esplora l'emarginazione delle persone LGBT. Il suo film pluripremiato del 2009, A Horse Is Not a Metaphor, si basa sulla sua esperienza del cancro. Ha inoltre istituito il Barbara Hammer Lesbian Experimental Filmmaking Grant, assegnando la prima sovvenzione nel 2017. Si è spenta nel 2019.
[eng]
Feminist filmmaker and pioneer of queer cinema, she made over 90 moving image works as well as performances, installations, photographs, collages and drawings. In the ’70s she studied film at San Francisco State University. After seeing Maya Deren’s film Meshes of the Afternoon, she was inspired to make experimental films about her personal life. After coming out as a lesbian she “took off on a motorcycle with a super-8 camera” and in 1974 filmed Dyketactics, widely considered to be one of the first lesbian films. She sought to deconstruct and disempower the narratives and structures that oppress women in general and lesbians in particular. From her earliest experimental work, her films are playfully and relentlessly challenging of accepted norms. In 1992 she released her first feature film, Nitrate Kisses – an experimental documentary exploring the repression and marginalization of LGBT people. Her award-winning 2009 film, A Horse Is Not A Metaphor, is based on the director’s experience of surviving cancer. She also established the Barbara Hammer Lesbian Experimental Filmmaking Grant, awarding the first grant in 2017.
Barbara Hammer
Stati Uniti 1979 / 6’ / v.o. sott. it.
screenplay Saffo
cinematography Barbara Hammer
editing Barbara Hammer
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