30 maggio 2023, 16.00 / Cinema De Seta
Cláudia Varejão
Portogallo-Francia 2022 / 111’ / v.o. sott. it.
[ita]
“La geografia di un’isola è una metafora di ciò che si vive al suo interno: identità circondate da infinite possibilità che solo i fortunati osano raggiungere”: il tempo sospeso di Ana e Luis sembra intrecciarsi a questa voce fuori campo, guida del traghetto verso l’isola che abitano, San Miguel, nelle Azzorre. Fluttuando sui confini tra terra e mare, le loro storie risiedono in un punto di rottura tra liturgia e rivoluzione in cui svaniscono l’etica, come per Ana che non riesce più a distinguere il bene e il male, e le strutture espressive di genere, come per l’estetica di Luis.
Cláudia Varejão tratteggia un’opera tra finzione e documentario, ritratti frammentati di amara speranza e meraviglia di due vite – e una generazione – isolate e, al contempo, proiettate verso l’unione con l’altro.
[eng]
"The geography of an island is a metaphor for what one lives within it: identities surrounded by infinite possibilities that only the lucky dare to reach": the suspended time of Ana and Luis seems intertwined to this voiceover, ferry guide to the island they inhabit, San Miguel, in the Azores. Floating on the borders between land and sea, their stories reside at a breaking point between liturgy and revolution in which ethics vanish, as for Ana who can no longer distinguish between good and evil, and gendered expressive structures, as for Luis' aesthetics.
Cláudia Varejão sketches a work between fiction and documentary, fragmented portraits of bitter hope and wonder of two lives – and a generation – isolated and, at the same time, projected towards the union with the other.
Cláudia Varejão
[ita]
Nata a Porto, ha studiato regia presso il Creativity and Artistic Creation Program of Calouste Gulbenkian Foundation in collaborazione con il German Film und Fernsehakademie Berlin e la São Paulo International Film Academy, e fotografia presso l'AR.CO Centro de Arte e Comunicação Visual di Lisbona. Il suo sguardo si lascia ibridare dai soggetti fotografati o rappresentati: come in Ama-San (2016), primo lungometraggio incentrato sulle “donne del mare” che portano avanti un’antica tradizione di pesca, o No Escuro Do Cinema Descalço Os Sapatos (2016), documentario modellato dall'intimità di un gruppo di ballerini di una compagnia di danza. Lobo e Cão, la sua opera più recente, è stato premiato come miglior film nella sezione Giornate degli Autori della 79ª Mostra del Cinema di Venezia.
[eng]
She was born in Porto and studied filmmaking, at the Creativity and Artistic Creation Program of Calouste Gulbenkian Foundation in collaboration with the German Film und Fernsehakademie Berlin and the São Paulo International Film Academy, and photography, at AR.CO Centro de Arte e Comunicação Visual in Lisbon. Her gaze allows itself to be hybridized by the subjects photographed or depicted: as in Ama-San (2016), her first feature film focusing on "women of the sea" who carry on an ancient fishing tradition, or In the Darkness of the Theater I Take Off My Shoes (2016), a documentary shaped by the intimacy of a group of dancers in a ballet company. Lobo e Cão, her most recent work, was awarded best film at the Giornate degli Autori section of the 79th Venice Film Festival.
Cláudia Varejão
Portogallo-Francia 2022 / 111’ / v.o. sott. it.
screenplay Cláudia Varejão
cinematography Rui Xavier
editing João Braz
music Xinobi
sound Olivier Blanc
cast Ana Cabral, Ruben Pimenta, Cristiana Branquinho, Marlene Cordeiro, João Tavares, Nuno Ferreira, Maria Furtado, Mário Jorge Oliveira, Luísa Alves
producer Terratreme Filmes, La Belle Affaire, João Matos, Jérôme Blesson
contact info@azimutdistribution.it