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VINCITORI / QUEER SHORT 2017

Miglior film della competizione internazionale di cortometraggi
QUEER SHORT / 2017
La Giuria Internazionale, presieduta dal regista portoghese João Pedro Rodrigues e composta dall’attrice Silvia Calderoni, dal critico dei “Cahiers du Cinéma” Jean-Sébastien Chauvin, dal regista francese Arnold Pasquier e dall’attrice tedesca Susanne Sachsse, ha assegnato il.

Miglior film della competizione internazionale di cortometraggi QUEER SHORT / 2017

La Giuria Internazionale, presieduta dal regista portoghese João Pedro Rodrigues e composta dall’attrice Silvia Calderoni, dal critico dei “Cahiers du Cinéma” Jean-Sébastien Chauvin, dal regista francese Arnold Pasquier e dall’attrice tedesca Susanne Sachsse, ha assegnato il premio come migliore cortometraggio a Im Efgosh Kosem / Se incontrassi un mago (2015) dell’israeliano Shaked Goren.

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IM EFGOSH KOSEM / If I Met a Magician Shaked Goren Israele 2015 / 21'

Per la categoria Queer Short la giuria premia Im Efgosh Kosem / If I Met a Magician di Shaked Goren per il suo modo di sviluppare una critica politica raffinata e ricca di allusioni delicate grazie al sapiente utilizzo del fuori-campo e del suono. In quest’opera prima il regista descrive un personaggio che tenta di decostruire un ruolo che la società gli ha cucito addosso e al quale comincia a resistere. Le scelte di messa in scena, al contempo sottili e decise, permettono al film di portare la sua critica ben oltre il cinema stesso.

 

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La giuria internazionale ha inoltre deciso di conferire una menzione speciale al film Division Movement to Vungtau di Benjamin Crotty e Bertrand Dezoteux perché colpita dall'utilizzo del found footage (l'utilizzo di film già esistenti, spesso documentari). L'irruzione dei personaggi animati produce così una distanza critica e politica sulla percezione del materiale d'archivio che rende il film allo stesso tempo ludico e queer.

 

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Giuria 100 autori, composta da Marco Amenta, Carlotta Mastrangelo ed Enza Negroni, ha assegnato il premio andato al cortometraggio 1992 (2015) di Anthony Doncque, tratto da una storia autobiografica che narra l’educazione sentimentale del protagonista e le sue inquietudini esistenziali, «un piccolo film dalla buona regia e interpretazione, che ha voluto così sperimentare, fiction e documentario».

 

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Il premio assegnato dalla Giuria del Coordinamento Palermo Pride è andato a Secret Santa Sex Party di Charles Lum e Todd Verow (USA, 2016), sugli incontri sessuali, gioiosi e consensuali, degli orgiastici ottuagenari del New York Prime Timers; la stessa Giuria ha espresso una menzione speciale per Les îles di Yann Gonzalez (Francia, 2016).

 

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Il premio del pubblico è andato al lungometraggio Los objetos amorosos (2016) del regista spagnolo Adrián Silvestre, mentre il cortometraggio che ha riscosso maggiore apprezzamento è stato Szép Alak / Bella figura (2016) dell’ungherese Hajni Kis.

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