Continuiamo con l’elenco dei premi assegnati dalla coloratissima giuria del Coordinamento Palermo Pride (Giuseppina Cacciatore, Luigi Carollo, Manuela Casamento, Valentina Curaba, Maria Angela Fatta, Sonia Ghezzi, Andrea Longo, Giorgio Maone, Massimo Milani, Carmelo Mulè, Simona Nasta, Chiara Oliva, Mirko Pace, Chiara Pasanisi, Pietro Pitarresi, Cristina Strano, Daniela Tomasino, Ana Maria Vasile) e dall’associazione 100Autori che da sempre accompagnano il Sicilia Queer filmfest.
COORDINAMENTO PALERMO PRIDE
premio lungometraggio
EL SILENCIO ES UN CUERPO QUE CAE
di Agustina Comedi / Argentina, 2017
«Attraverso la lente di una videocamera, testimone delle vite intorno a Jaime, ci viene restituita la storia di un’epoca e della sua comunità LGBTQI+. Nel corso della narrazione documentaristica operata dalla regista Agustina Comedi si susseguono diverse soggettività le quali evocano i diversi temi trattati: omosessualità e comunismo, impegno sociale, lesbismo, transessualità, bisessualità e dragging, senza mai farlo in maniera scontata, ma solo in maniera diretta e sincera, senza la paura di mostrare le proprie contraddizioni e i propri pregiudizi. Dalla pellicola riemerge una comunità LGBTQI+ che sa ancora condividere lo stesso linguaggio e la volontà di fare elaborazione a partire dalle proprie stesse vite, dai propri affetti, dall’affetto per Jaime. Agustina Comedi non ricostruisce solo la vita del padre, quest’ultima diventa una narrazione in cui ognun* di noi può situarsi e riflettere anche a partire dallo shock sociale causato dall’epidemia dell’AIDS. El Silencio Es Un Cuerpo Que Cae è un coraggioso elogio che la regista fa nei confronti della libertà, reso ancora più commovente dal rimpianto espresso da una figlia per la rinuncia del padre e vivere a pieno la propria omosessualità».
menzione speciale
LES GARÇONS SAUVAGES
di Bertrand Mandico / Francia, 2017
«Attraverso una narrazione fantastica e innumerevoli citazioni cinematografiche, la pellicola di Bertrand Mandico mette in scena uno spettacolo transgenere e debordante in cui violenza, potere e desiderio si intrecciano. La storia di una ri-educazione si trasforma in una narrazione politica che mette al centro delle dinamiche della violenza i generi finendo tuttavia per contraddire se stessa e far emergere un dato: le dinamiche della violenza volte all’acquisizione del potere travalicano i generi e diventano metodo condiviso».
premio cortometraggio
DANCES
di Ramon Watkins / Australia, 2018
«Perché, grazie ad una esplosiva e coloratissima festa di corpi danzanti riesce a rendere potentemente fisico il più incorporeo dei mondi: quello delle conversazioni nelle app di incontri. Una coreografia di ragazze e ragazzi, persone trans*, corpi Queer e spesso non conformi per raccontare il desiderio, l’attesa, la conferma ma anche lo stereotipo, il rifiuto ed il pregiudizio di Genere o razziale. Per ricordarci che anche dietro l’incorporeità di uno schermo, l’accettazione o il rifiuto toccano sempre corpi reali e vivi. E poi, cosa è stilisticamente più Queer del riuscire a coreografare persino un ritmo di messaggini ed emoji?»
ex aequo
PRE-DRINK
di Marc-Antoine Lemire / Canada, 2017
«Per aver messo in scena con estrema sensibilità la storia di due corpi, due amici che solo dopo i cambiamenti fisici di Alexe e l’imminente decisione che la protagonista sta per prendere riescono a vedersi reciprocamente come corpi “desideranti”. Il sesso fra i due diventerà la lente attraverso la quale la soggettività di Alexe mostrerà le proprie fragilità e incertezze, ma anche la forza di amare se stessa più dell’amico Carl. Pre-Drink, travalicando generi e orientamenti, diventa uno splendido modo in cui raccontare la queerness che sottende le vite di alcun*».
menzione speciale
NAMORO À DISTÂNCIA
di Carolina Markowicz / Brasile, 2017
«Per il coraggio di rendere protagonista la xenofilia portata al suo estremo in un momento in cui la xenofobia viene celebrata come valore, e per aver rappresentato in un pugno di minuti, con un dosaggio equilibrato tra recitazione e animazione, umorismo e alienazione, distopia e utopia, la tensione tra paura e desiderio, con la vittoria del desiderio sulla paura e persino sulle inflessibili leggi dello spazio-tempo».
100autori
LES GARÇONS SAUVAGES
di Bertrand Mandico / Francia, 2017
«Per la sua capacità di guardare indietro, fino alle origini del cinema, e per la sensibilità di cui dà prova il regista nel rievocare le ombre del passato, trasformando la mera citazione in un atto di creazione radicato nella contemporaneità. Les garçons sauvages è un’opera figlia del proprio tempo che ha però il pregio di permettere allo spettatore di assistere alla genesi dell’immagine e alla rimodulazione incessante dei giovani corpi: un movimento, selvaggio e aggraziato, che crea mondi audio-visivi inesplorati».
JUST PAST NOON ON A TUESDAY
di Travis Mathews / Brasile – Stati Uniti, 2018
«Per la sua capacità di lavorare sullo spazio, sondandolo con estrema delicatezza, al fine di cogliere le implicazioni temporali in esso annidate. L’appartamento è l’ultimo legame tangibile tra la persona scomparsa e coloro che lo hanno amato, una finestra su un mondo che si staglia ben al di là della scacchiera urbana, una soglia schiusa a un tempo lontano e inafferrabile, eppure ancora visibile e flagrante: la promessa di un futuro avvolgente attraverso la transitorietà del presente e la vaporosità del passato».