Per la terza anteprima verso il SICILIA QUEER filmfest 2018, in collaborazione con Institut français Palermo e SudTitles, il regista spagnolo Ado Arrietta aprirà a Palermo un tour siciliano (Palermo, Catania, Messina), con la presentazione del suo film “Belle Dormant”.
Palermo, domenica 28/01/2018 – h. 20.30
Cinema De Seta – Cantieri Culturali alla Zisa, via Paolo Gili, 4
Catania, lunedì 29/01/2018 – h. 20.30
Cinema King, Via Antonio de Curtis, 14
Messina, martedì 30/01/2018 – h. 20.30
Cinema Lux, Largo Seggiola, isolato 168
Ado Arrietta presenta
BELLE DORMANT
Francia 2016 / 82′ / v.o. sott. it.
con Niels Schneider, Agathe Bonitzer, Mathieu Amalric, Serge Bozon, Ingrid Caven
#TICKET
intero 5 € | ridotto con queer card 4 €
#SINOSSI
Nel regno di Letonia, il giovane principe Egon passa le sue notti a suonare la batteria. Di giorno ha un pensiero fisso: penetrare alla Kentz per ritrovare la bella addormentata e rompere l’incantesimo. Ma suo padre, il Re, che non crede alle fiabe, è totalmente contrario. Sarà Maggie Jerkins, archeologa dell’Unesco, che gli darà la chiave.
«Ho sempre immaginato il castello della Bella addormentata nel mezzo di una giungla, non di un bosco. Il titolo del racconto sarebbe potuto essere La bella nella giungla addormentata. L’idea di una giungla nel centro di Letonia è più esotica dell’idea di un bosco. Il contrasto tra i suoni della giungla e il paesaggio di un paese europeo è poetico. Egon deve attraversare una giungla sonora, con tutti i suoni e i pericoli che le sono propri, prima di arrivare al castello della Bella addormentata. Ho lavorato a partire dalla versione di C.S. Evans scritta nel 1920, e illustrata da Arthur Rackham, che mi ha invogliato a fare il film. Questa versione è più lunga e descrittiva di quella di Perrault e dei Grimm. Il racconto è scritto in un modo tale che ho avuto l’impressione di leggere una sceneggiatura. Le illustrazioni di Rackham mi hanno suggerito questa idea della giungla, e il gioco sulla temporalità. Ho sempre creduto nell’esistenza delle fate… I miei film sono tutti un po’ fatati. La prima fata appare in Les intrigues de Sylvia Couski, era la prima volta che giravo a colori. I miei film in bianco e nero sono piuttosto associati agli angeli».
A. Arrieta