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eterotopie / 27 maggio 2024


[ita]
A Nazareth, in un quartiere residenziale dal vicinato scorbutico e violento, un uomo si sente male. Il figlio lo raggiunge, approfittando dell’attraversamento del checkpoint di Al-Ram a est di Gerusalemme per incontrare una donna che aizza e attira il desiderio dei soldati. La vita palestinese in Israele, all’inizio del Nuovo Millennio, è piena di assurdità e contraddizioni.
Il maestro del cinema palestinese Elia Suleiman racconta la difficile convivenza fra due popoli e due religioni trovando una sintesi satirica e accattivante che fa luce sull’atmosfera delle piccole cattiverie che israeliani e palestinesi si scambiano, nell’incapacità di trovare a loro volta una sintesi pacifica. Nelle piccole scenette comiche in stile Jacques Tati, in cui lo stesso regista si muove come attore protagonista quasi a reincarnare il mitico personaggio del bambino palestinese Handala, disegnato dall’artista Naji al-Ali, si mette in scena un’arena del conflitto gratuito e fine a sé stesso, comico e allo stesso tempo straziante, coreografia di un quotidiano ferito ma capace ancora di sognare e volteggiare con la leggerezza di un palloncino rosso.

[eng]
In Nazareth, in a grumpy and violent residential neighbourhood, a man feels ill. His son joins him, taking advantage of crossing the Al-Ram checkpoint, in East Jerusalem, to meet a woman who incites and attracts the soldiers’ desire. Palestinian life in Israel, at the beginning of the New Millennium, is full of absurdities and contradictions.
The master of Palestinian cinema Elia Suleiman talks about the difficult coexistence between two peoples and two religions, finding a satirical and captivating synthesis that sheds light on the atmosphere of the small mean things that Israelis and Palestinians exchange, in their inability to find a peaceful synthesis themselves. In the small comic sketches in Jacques Tati style, in which the director himself plays as the leading actor almost reincarnating the mythical character of the Palestinian child Handala, designed by the artist Naji al-Ali, an arena of gratuitous and useless conflict is staged, comical and at the same time heartbreaking, a choreography of a wounded everyday life but still capable of dreaming and twirling with the lightness of a red balloon.

ticket online | http://www.liveticket.it/evento.aspx?Id=503693
tutta la programmazione | https://www.liveticket.it/siciliaqueer

eterotopie / 16 maggio 2024

Un percorso cinematografico immaginato per restituire la complessità del rapporto Queer/Palestina e la varietà di forme capace di assumere. Dall'omaggio che Jumana Manna rende a Scorpio Rising di Kenneth Anger con Blessed Blessed Oblivion al ritratto di Nasser alle prese con la sconfitta nella Guerra dei Sei Giorni e la fine del sogno panarabo raccontato in The Return of Osiris da Essa Grayeb; dall'ironico e toccante momento madre e figlio nell’It Was in the Winter and You Were Born at the Beginning of the Spring di Mahdi Baraghithi all'incontro con la drag palestinese Sultana nel Sultana's Reign di Hadi Moussally.

eterotopie / 16 maggio 2024

Un percorso cinematografico immaginato per restituire la complessità del rapporto Queer/Palestina e la varietà di forme capace di assumere. Dall'omaggio che Jumana Manna rende a Scorpio Rising di Kenneth Anger con Blessed Blessed Oblivion al ritratto di Nasser alle prese con la sconfitta nella Guerra dei Sei Giorni e la fine del sogno panarabo raccontato in The Return of Osiris da Essa Grayeb; dall'ironico e toccante momento madre e figlio nell’It Was in the Winter and You Were Born at the Beginning of the Spring di Mahdi Baraghithi all'incontro con la drag palestinese Sultana nel Sultana's Reign di Hadi Moussally.

eterotopie / 11 maggio 2024

[ita]
Da quando la piccola Amal è tornata nel suo quartiere, ricorda solo un grande albero che non c’è più. Un sicomoro su cui lei e i suoi fratelli si arrampicavano. Si ricorda di quando portava il caffè a suo padre nel frutteto. Dopo è arrivata la guerra. Amal e i suoi fratelli hanno perso tutto. Sono figli della famiglia Samouni, dei contadini che abitano alla periferia della città di Gaza. È passato un anno da quando hanno sepolto i loro morti. Ora devono ricominciare a guardare al futuro, ricostruendo le loro case, il loro quartiere la loro memoria.
Sul filo dei ricordi, immagini reali e racconto animato (le animazioni sono realizzate da Simone Massi) si alternano a disegnare un ritratto di famiglia, prima, dopo e durante i tragici avvenimenti che hanno stravolto le loro vite in quel gennaio del 2009, quando, durante l’Operazione Piombo fuso, vengono massacrati ventinove membri della famiglia.

[eng]
Ever since little Amal returned to her neighborhood, she has only been able to remember a huge tree which no longer exists. It was a sycamore that she and her siblings used to climb. Then the war broke out. Amal and her siblings lost everything. They are children of the Samouni family, farmers who live on the outskirts of Gaza City. A year has passed since they buried their dead. Now they must start to look to the future once again, rebuilding their houses, their neighborhood and their memories. On the cusp of memory, real-life images and animations (created by Simone Massi) take turns to sketch out a family portrait, before, after and during the tragic events that turned their lives upside down in January 2009, when twenty-nine members of their family were butchered during Operation Cast Lead.