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Quello che le mie dita sapevano

[ita]

Chi ha paura della clitoride? Tre adolescenti ci guidano in un viaggio nel piacere femminile oltre i tabù. Una geografia di corpi, prime volte, scoperte e inciampi, umori ed emozioni, giudizio e godimento, ridisegnata da chi solitamente non ha voce in capitolo, dalle teorie alle lenzuola. Sfruttando le potenzialità dell’intervista e del linguaggio documentario, Marta Basso indaga e cerca di formulare per immagini le incertezze di un’età indecifrabile e spesso incapace di decifrare se stessa. Il suo montaggio di voci, immagini e contesti richiamano alla necessità di una maggiore consapevolezza del sé e degli altri a partire dalla vita quotidiana, dai gesti più spontanei ai momenti più speciali e irripetibili, contro la disinformazione e l’ignoranza.


[eng]

Who is afraid of clitoris? Three teenage girls guide us in a journey into female pleasure beyond taboos. A geography of bodies, first times, discoveries and obstacles, moods and emotions, judgement and enjoyment, redrawn by someone who usually does not have say, from theories to sheets. Exploiting the potential of the interview format and of the documentary language, Marta Basso investigates and tries to formulate in images the uncertainties of an indecipherable and often incapable of self-deciphering age. Her editing of voices, images and contexts recalls the need for greater self-awareness and for greater awareness of others starting from daily life, from the most spontaneous gestures to the most special and unrepeatable experiences, against misinformation and ignorance.