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arti visive / 29 maggio 2019

UNSTEADY STATE
Franca Scholz
a cura del Verein Düsseldorf-Palermo

30 maggio - 5 giugno 2019
inaugurazione
ingresso libero

Unsteady State

[ita]

Un mese a Palermo, ottobre, nell’anno di Manifesta XII e di Capitale Italiana della Cultura, Franca Scholz l’ha trascorso sulla soglia, sul crinale dei luoghi, rimbalzando nella frenesia della città, tra mostre e eventi e l’inevitabile apatia che deriva dalla grande abbuffata. Invitata dal Verein Düsseldorf Palermo e. V. e dal Kulturamt della città di Düsseldorf, l’artista tedesca ha vissuto la città nel suo presunto momento di massima espressività, poco prima della chiusura del sipario. Nelle opere prodotte a Palermo durante la residenza l’artista sembra guardare e focalizzare la propria attenzione proprio su quello che si cela dietro il sipario, nel momento in cui l’esterno inizia a diradarsi e l’interno si svela negli elementi che lo compongono. L’interieur è la base della poetica di Scholz, sia quello fisico, l’interno dell’appartamento che l’ha ospitata per un mese, che quello legato alla sfera privata delle emozioni.  Sono due sfere che si sovrappongono e si scambiano a vicenda i ruoli, come nel video Unsteady State in cui l’occhio della telecamera indugia sugli elementi che portano le tracce della presenza dell’artista. Le mensole del bagno, il tavolo della cucina, il letto, tutto è disfatto e lasciato in disordine. Mentre le immagini scorrono i pensieri dell’artista scorrono con esse, si sovrappongono in testi intimi, non connessi tra di loro. Frammenti di flussi di coscienza che a loro volta si accostano e si differenziano nel formato del carattere, a volte così piccolo da non permetterne la lettura. Sembrano monologhi bisbigliati nel silenzio di una casa vuota, come se le tracce lasciate nella casa portassero il ricordo di pensieri sparsi effettuati alla presenza degli oggetti inquadrati.  Altri frammenti di pensiero ritornano nella serie di opere su tessuto “It‘s for the soft baby butts”, presentate come drappi. In queste i pensieri sono più brevi, simili a slogan intimi, motti personali, come note veloci raccolte durante il giorno. Sembrano frasi che rimbombano nella testa di chi le formula, ripetute all’infinito alla ricerca di un senso, o di un codice segreto che ne sveli un significato arcano. In realtà il significato sembra esaurirsi nell’importanza del banale, in quei pensieri veloci destinati a perdersi nella frenesia quotidiana.

[eng]

A month in Palermo, October, in the year of Manifesta XII and of Italian Capital of Culture, Franca Scholz spent it on the threshold, on the crest of places, bouncing in the frenzy of the city, between exhibitions and events and the unavoidable apathy of the day after. Invited by the Verein Düsseldorf Palermo e. V. and the Kulturamt of the city of Düsseldorf, the German artist lived the city in its alleged most expressive moment, shortly before the curtain came down. In the works produced during the residency in Palermo, the artist focus her attention on what lies behind the curtain, when the exterior begins to thin out and the inside is revealed by the elements that compose it. The interieur is the basis of Scholz's poetics, both the physical one, the interior of the apartment where she lived for a month, and the one related to the private sphere of feelings.  The two spheres overlap and exchange roles each other, such as in the video “Unsteady State” where the camera's eye lingers on the elements that bear the traces of the artist's presence. The bathroom shelves, the kitchen table, the bed, everything is unmade and left in disorder. As the images flow the artist's thoughts flow with them, they overlap in intimate texts, unconnected with each other. Fragments of streams of consciousness that in turn approach and differentiate in the size of the font, sometimes so small that it cannot be read. They seem monologues whispered in the silence of an empty house, as if the traces left in the house keep the memory of scattered thoughts made in the presence of the recorded objects. Other fragments of thought return in the series of textiles “It’s for the soft baby butts”, presented as banners. Here the thoughts are shorter, similar to intimate slogans, personal mottos, such as quick notes collected during the day. They seem phrases that echo in the head of those who formulate them, endlessly repeated in search of a meaning, or of a secret code, that reveals an arcane meaning. In reality the meaning seems to lie with the importance of the banal, in those quick thoughts destined to get lost in the daily frenzy.  

arti visive / 29 maggio 2019

Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino
15 giugno - 15 luglio 2019
martedì - sabato, 10.00 - 18.00 / lunedì e festivi, 10.00 - 14.00
inaugurazione 15 giugno, ore 18.00


INSOMNIA COOKIES
Urs Lüthi / Luigi Ontani / Lovett/Codagnone / Cesare Viel / Yamada Anuku / Paolo Angelosanto / Rita Casdia / Yasumasa Morimura / Matteo Basilè

a cura di Antonio Leone e Paola Nicita
prodotto da Sicilia Queer in collaborazione con Coordinamento Palermo Pride
in collaborazione con il Museo Internazionale delle Marionette Antonio Pasqualino e ruber.contemporanea

[ita]

L’incontro con l’altro, come incontro con sé stessi e modalità di esplorazione: la mostra “Insomnia cookies”, attraverso una selezione di artisti internazionali celebri per una loro ricerca orientata in tal senso, vuole narrare le molteplici declinazioni dell’amore, affermandone la necessità universale che nasce da esperienze soggettive.
Una narrazione che vuole superare le categorie legate all’identità sessuale, affermando una riconciliazione sincera e autentica con la gioia insita nell’amare, raccontandone le infinite variazioni e sfumature: è il corpo di due amanti, il pensiero di un legame, è la possibilità di una relazione fra corpi che non ammette giudizio.
E da sempre il corpo - potrebbe apparire un paradosso, ma non lo è -  ha rappresentato l’arma più potente e incisiva per la narrazione dell’animo umano, l’affermazione di un principio di identità come principio di libertà.
Parallelamente, una ricerca della propria identità, sia come espressione della visibilità delle persone Lgbt - intesa come atto politico che ribadisce con forza l'orgoglio della propria esistenza  - ma anche come ricerca della propria autenticità, o semplicemente esplorazione del proprio desiderio.
L'esposizione viene inoltre contestualizzata all'interno di un percorso museale rodato e consolidato come quello del Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino, inserendosi in un dialogo sorprendente e con la collezione, rilanciando temi e modalità narrative. La collezione del museo, con marionette, ombre e pupi provenienti da ogni parte del mondo, rappresenta lo scenario ideale con il quale dialogare, per comporre una narrazione aperta all'idea di molteplicità, trasformazione e cambiamento, come luogo di affermazione di alterità possibili.

[eng]

The encounter with the other, as an encounter with oneself and a way of exploration: the show “Insomnia cookies” , through a selection of international artists known for their research in this direction, wants to tell the numerous declinations of love, affirming its universal necessity that comes from subjective experiences
A narration that wants to overcome the categories linked to sexual identity, affirming a sincere and authentic reconciliation with the joy that lies inside the act of loving, telling about its infinite variations and shades: it is the possibility of a relation between bodies that doesn’t admit judgments.
Since ever - it could appear as a paradox but it isn’t - the body has represented the most powerful and incisive weapon for the narration of the human spirit, the affirmation of a principle of identity as a principle of freedom.
Simultaneously, a search of self identity, both as expression of the visibility of LGBT people - meant as a political act that strongly re-establishes the pride of their existence - but also as a search of self identity, or simply exploration of desire.
The exposition is furthermore contextualized inside a stable and consolidated museum itinerary: that of the Museo Internazionale delle Marionette Antonio Pasqualino, integrating itself in a surprising and queer dialogue with the collection, reintroducing narrative themes and modalities. The collection of the museum, with marionettes, shadows and puppets from all over the world, represents the ideal scenery for the dialogue, to compose a narration open to the idea of multiplicity, transformation and change, as a place of affirmation of possible alterities.

*english translation by Chiara Volpes

arti visive / 29 maggio 2019

PARTY NUDO.
LE NOTTI DELLA QUEERILLA
foto di Fabrizio Milazzo, Simona Mazzara

Centro Internazionale di Fotografia
30 maggio - 30 giugno 2019
martedì -domenica, 9.30 - 18.30
inaugurazione
giovedì 30 maggio ore 18.00
ingresso libero


Ballare è un atto di ribellione / Dancing is a rebellion act

[ita]

“O grazia effimera dei mortali,
di cui andiamo in cerca più che della grazia di Dio.
Chi fonda le sue speranze sull’aria del tuo aspetto benigno
vive come un marinaio ubriaco in cima all’albero della nave,
esposto al rischio di precipitare, ad ogni scossa,
nel grembo fatale dell’oceano.”

Riccardo III - Atto III, William Shakespeare

Party Nudo ospita tutte le sessualità articolate, i voli erotici, i volti contratti, le androginie, le metamorfosi, le letture destabilizzanti, le visioni oniriche, gli istinti taciuti, in una comunità di corpi che ballano, sudano, baciano, toccano.
Il party è stato documentato da Simona Mazzara e Fabrizio Milazzo, due fotografi che propongono un reportage, un fotoracconto, seguendo un taglio personale che descrive l’estetica di Party Nudo.

Simona Mazzara pensa che documentare serva a non dimenticare. Nelle sue immagini il bianco e nero restituisce quell’amore e quella profonda sensualità che costituiscono la sua visione del party, ideologicamente e fattualmente il miglior luogo in cui poter essere veramente se stessi. Per lei vivere il party significa assaporarne ogni essenza, riportarne la libertà con ostinazione. Un’essenza fatta di diversità e cambiamento, una causa che non può essere abbandonata.
Fabrizio Milazzo interpreta e descrive l’estetica del party rifacendosi al : ribelle, coraggioso, sovversivo. Il party è nella sua visione uno spazio libero che mostra mode, sessualità e diversi che Fabrizio ha provato a rappresentare nelle sue fotografie.

[eng]

“O momentary grace of mortal men,
Which we more hunt for than the grace of God!
Who builds his hopes in air of your good looks,
Lives like a drunken sailor on a mast,
Ready, with every nod, to tumble down
Into the fatal bowels of the deep.”

Richard III - Act III, William Shakespeare

Party Nudo hosts all the articulate sexualities, the erotic flies, the contract faces, the androgynies, the metamorphosis, the destabilizing lectures, the oneiric visions, the untold instincts in a community of dancing bodies that sweat, kiss, touch.
The party was documented by Simona Mazzara and Fabrizio Milazzo, two photographs who propose a reportage, a photographic tale, following a personal style that describes the aesthetics of Party Nudo.

Simona Mazzara thinks that documenting is needed in order not to forget. In her images in black and white she gives back the deep sensuality that constitutes her vision of the party, the best place where one can truly be him/herself. For her living the party means tasting every essence. An essence made of diversity and change, a cause that cannot be left behind.
Fabrizio Milazzo interprets and describes the aesthetics of the party harking back to: rebel, brave, subversive. The party in his vision is a free space that shows fashions, sexuality and different that Fabrizio tried to show in his photographs.