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Padre Quotidiano

Il racconto poetico e spiazzante di un sentimento ancora più forte del legame naturale tra padre e figlio. «Il figlio giusto, se lo avessi voluto, doveva essere il mio contrario. Quando di un bambino si dice che è il ritratto di suo padre, “gli ha staccato la testa”, il papà si gonfia di orgoglio. Invece sognavo un figlio al quale, con pazienza e fortuna, potessi un giorno somigliare io». Gianni Amelio, uno dei più apprezzati registi italiani contemporanei, racconta in un romanzo di forte ispirazione autobiografica il rapporto con il ragazzo albanese che ha conosciuto durante le riprese del film Lamerica, e adottato più di vent’anni fa. Sospeso tra due Paesi (Italia e Albania, appunto), due storie, due culture, il libro rievoca gli anni inquieti che diedero inizio alle migrazioni via mare, che ancora oggi fanno discutere. Ma la tragedia viene in queste pagine addolcita, quasi purificata, dalla nascita di un sentimento e di un legame che sfida i pregiudizi e si impone come soluzione estrema e forse necessaria per arginare l’indifferenza. Una vicenda personale diventa simbolica, scava nel privato per trovare, pagina dopo pagina, una sua toccante universalità.

The poetic and unsettling story of a feeling even stronger than the natural bond between father and son. «The right child, if I wanted to, had to be my opposite. When a child is said to be the portrait of his father, he “broke off his head”, the father swells with pride. Instead I dreamed of a son to whom, with patience and fortune, I could one day resemble my self». In a novel with a strong autobiographical inspiration, Gianni Amelio, one of the most appreciated contemporary Italian filmmaker, tells about the relationship with the Albanian boy he met during the shooting of the film Lamerica, and adopted more than twenty years ago. Suspended between two countries (Italy and Albania), two stories, two cultures, the book recalls the restless years that began the migrations by sea, which remains one of the most debated issues. But tragedy is softened in these pages, almost purified, from the birth of a feeling and a bond that defies prejudices and imposes itself as an extreme solution and perhaps necessary to stem indifference. A personal story becomes symbolic, delves into the private to find, page after page, its own kind of touching universality.