carte postale à Serge Daney / 21 maggio 2019
[ITA]
Frank (Ripploh) è un insegnante che conduce una vita scandita da riunioni scolastiche e capatine ai bagni pubblici di Berlino Ovest. Al centro dell’ambiente gay della città, Frank si oppone con fervore alla monogamia e si gode le gioie della promiscuità, la sorpresa galvanizzante dell’incontro casuale. Bernd, invece, è un romantico sognatore che spera di potere presto trasferirsi in campagna, lontano dal trambusto metropolitano, e lì trascorrere le sue giornate con l’uomo giusto. Malinconico cassiere in un cinema, Bernd s’imbatte nello scapolo impenitente con cui vivrà una relazione turbolenta.
Opera manifesto del cinema queer pre-AIDS, Taxi zum Klo è un film audace, quasi autobiografico, che estremizza il conflitto tra ruolo sociale e vita privata, sfidando le certezze del mondo eteronormativo e mostrando una realtà tanto brulicante quanto sommersa.
[ENG]
Frank (Ripploh) is a teacher who leads a life punctuated by schools meetings and quick stops in the public baths of West Berlin. At the heart of the city gay’s life, Frank fervently opposes monogamy and enjoys the delights of promiscuity, the galvanizing surprise of random encounters. Bernd, instead, is a romantic dreamer who hopes to move soon to the countryside, away from the urban bustle, some place where to spend his days with the right man. He is a gloomy cashier in a cinema, where he stumbles upon the impenitent bachelor with whom he will live a turbulent relationship.
Milestone of pre-HIV queer cinema, Taxi zum Klo is a bold, almost autobiographical film that takes the conflict between social role and private life to extremes, challenging the certainties of the heteronormative world and portraying a reality as swarming as it is submerged.
carte postale à Serge Daney / 21 maggio 2019
[ITA]
Eddie e Leda sono due travestiti che si contendono l’amore di Gonda, proprietario del gay bar Genet, dove lavorano entrambi. Ambientato alla fine degli anni Sessanta in una Tokyo notturna e abbagliante popolata da studenti riottosi, giovani alla ricerca di un’esistenza lontana dai vincoli sociali e dive da burlesque che si trasformano in principesse del boudoir, Il funerale delle rose è un’opera chiave della Nouvelle Vague giapponese: una ferita ancora pulsante che mescola liberamente interviste documentarie, meta-film brechtiano, nefaste premonizioni edipiche e grafismo metropolitano.
Un ritratto schietto, erotico e non apologetico di una comunità sotterranea ma sempre più scalpitante, pervaso e alimentato dalla follia di sbornie lisergiche, chitarre fuzz e mascara in gran quantità che hanno influenzato l’Arancia meccanica di Kubrick.
[ENG]
Eddie and Leda are two transvestites who compete for the love of Gonda, owner of the gay bar Genet, where they both work. Set at the end of the 1960s in a nocturnal and dazzling Tokyo populated by riotous students, youngsters yearning for a life far from social ties and burlesque divas that turn into princesses of the boudoir, Funeral Parade of Roses is a key work of the Japanese New Wave: a throbbing cinematic wound that mixes documentary interviews, Brechtian film-within-a-film, Oedipal premonitions of disaster and metropolitan graphism.
A frank, erotic and unapologetic portrait of an underground community that is increasingly jittery, fueled by the insanity of colossal booze, drugs, fuzz guitars and tons of mascara as well as a direct influence on Kubrick’s A Clockwork Orange.