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presenze / 14 novembre 2017

Romain, fotografo di moda trentunenne, scopre che gli rimangono soltanto tre mesi di vita. Dopo un consulto con il medico decide di rifiutare le cure per il suo tumore: lascia il lavoro, allontana il compagno Sasha e fa di tutto per inimicarsi e ferire la sorella. L’unica persona della famiglia con cui riesce a confidarsi è sua nonna Laura. Mentre è in viaggio per raggiungere la nonna, incontra Jany che lavora come cameriera in un bar. La donna, concorde con il marito sterile, gli chiede di aiutarli a fare un bambino. Dopo una iniziale resistenza, Romain accetta di fare l’amore con la ragazza, a condizione che partecipi anche il marito. Jany rimarrà incinta. Prima di morire, Romain riallaccerà i rapporti con la sorella e farà testamento, riconoscendo il figlio e designandolo quale erede universale.

Romain, thirty-one-year-old fashion photographer, finds out that he has only three month to live. After a consultation with his doctor he decides to refuse medical treatment for his tumour: he quits his job, pushes away his partner Sasha and makes every effort to make his sister become hostile to him and to hurt her. The only person of the family to whom he is able to confide the truth is his grandmother Laura. On the way to his grandmother’s. he meets Jany who works as a waitress in a coffee. The woman, in agreement with her sterile husband, asks him to help them have a child. After an initial resistance, Romain accepts to make love with the girl, on the condition that her husband will participate too. Jany will get pregnant afterwards. Before dying, Roman gets back in touch with his sister and makes a will, recognising his son and naming him his sole heir.

presenze / 14 novembre 2017

Un detective privato alcolizzato e un sicario: due figure classiche del noir cinematografico omaggiate qui nel primo dei cortometraggi realizzati da Melvil Poupaud all’età di 11 anni. Il loro rapporto di attrazione-ripulsione sarà legato, come da tradizione, a un affare di soldi.

presenze / 14 novembre 2017

Il remake del primo fortunato cortometraggio di Melvil Poupaud, realizzato vent’anni dopo dallo stesso Poupaud. Le immagini del passato dialogano con quelle del presente, l’attore adulto si rispecchia in quello bambino reinterpretandone i dialoghi e confrontandosi con la sua stessa immagine. Un rispecchiamento che è caratteristico dell’opera di Poupaud regista.

It is a remake of the first successful short movie by Melvil Poupaud, it was made twenty years later by Poupaud him- self. Past images are compared to pres- ent ones, the grown up actor looks at his younger self in a mirroring which is typical of Poupaud’s directing work.

presenze / 14 novembre 2017

Rémi è uno dei cortometraggi più lunghi e complessi di Melvil Poupad. Senza dubbio l’esperienza di Conte d’été di Eric Rohmer deve averlo segnato: e qui è proprio il cinema di Rohmer a essere canzonato, in un gioco in cui l’attore Poupaud coinvolge i suoi amici più stretti nel corso di una vacanza. Ne deriva un ritratto ironico che si misura direttamente e in maniera irriverente ancorché affettuosa con il cinema del grande maestro.

Rémi is one of the longest and most complex short movie by Melvil Poupaud. Without a doubt, Eric Rohmer’s A Summer’s Tale must have left a mark on him. He mimics Rohmer’s movies in a game that Poupaud plays with his closest friends while on holiday. The result is an ironic portrait that faces directly and in an irreverent yet affectionate way the maestro’s movies.

presenze / 14 novembre 2017

Autoritratto in tre atti dall’infanzia alla maturità. Un lavoro che riprende e lega tra loro i materiali cinematografici girati nel corso degli anni mescolando fantastico e quotidiano. Autoritratto in forma di retablo, specchio a tre facce, è un film in prima persona, ma la persona Melvil non smette di sdoppiarsi e di metamorfizzarsi davanti alla telecamera, di volta in volta figlio o padre, se stesso o altro. Nel primo racconto, Le fils, Poupaud interpreta un alieno atterrato in una foresta che comincia a osservare da lontano una famiglia prima di raggiungerla. Nel secondo, Le Recours, Melvil, in vacanza con moglie e figlia, viene sostituito da un altro Melvil creando un surreale racconto sul tema del doppio. Infine nell’ultimo atto, Le Cinéma, Poupaud ammazza il tempo nella sua camera d’albergo tra una ripresa e l’altra di un film di François Ozon. Olivier Père lo ha definito come «il miglior segreto del cinema francese alternativo, uno degli ultimi film davvero underground».

Self-portrait in three acts, from childhood to maturity. A work that gathers and connects movie extracts filmed through the years, mixing fantastic elements and daily routine. Self-portrait in the form of a retable, a three-faced mirror, it is a movie told in first person, but Melvil never ceases to split into two and to transform in front of the camera, he becomes father and son, hilmself or someone else. In the first story, Le fils, Poupaud plays an alien landed in a forest where he starts to gaze at a family from afar before joining them. In the second story, Le Recours, while on holiday with his wife and daughter, Melvil is replaced with another Melvil thus creating a surreal tale on the theme of the double. In the final act, Le Cinéma, Poupaud kills time in his hotel suite during the filming of a movie by François Ozon. Olivier Père has defined him as «the best secret in the alternative French cinema, one of the last movies to be truly underground».