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28 maggio 2024, 18.30 / Cinema De Seta

premio Nino Gennaro

Conferimento del premio a Monika Treut

Motivazioni

 

Figura centrale della cinematografia indipendente tedesca, Monika Treut ha dato un impulso decisivo al nascente New Queer Cinema della fine degli anni ’80. Situandosi all’incrocio tra formazione accademica, esperienza cinematografica e attivismo lgbtqia+, ha portato sullo schermo soggettività dalla sessualità fluida e dissidente per raccontare storie complesse, in cui confluiscono elementi non convenzionali delle identità e degli stili di vita. La sua prolifica attività di regista e produttrice ha ben ribaltato la rappresentazione del binarismo di genere, dell’identità sessuale, delle pratiche erotiche sadomaso, del piacere sessuale – soprattutto femminile – intervenendo direttamente nei dibattiti che si stavano svolgendo nel movimento femminista della seconda ondata, e ponendosi in modo obliquo rispetto al mainstream. Refrattaria a ogni etichetta identitaria, Treut ha sfidato le norme tradizionali, portando sullo schermo personagge in viaggio (reale e metaforico) verso la scoperta di un desiderio e di un’intimità che giocano con e sul corpo, elemento di conoscenza di sé e di nuove fruttuose relazioni con l’alterità. È proprio l’alterità il nodo attorno al quale tutto ruota nel suo cinema e nella sua vita: come lesbica e femminista sex-positive, osteggiata da un certo femminismo; come tedesca nomade che molto ha lavorato negli Stati Uniti, in Sud America e a Taiwan, diventando protagonista del cinema transnazionale indipendente; come donna in un'industria dominata dagli uomini, dove i finanziamenti e i premi vanno in genere ai registi. Il suo immaginario poliedrico, provocatorio e politico non teme di avventurarsi su binari scomodi, e allarga lo sguardo ai margini per sovvertire la narrazione dominante. Pur nella diversità dei mezzi espressivi, ravvediamo forti vicinanze tra Nino Gennaro e Monika Treut per quel che riguarda il lavoro sulla liberazione del corpo e della mente dall’autoritarismo e dal conformismo sociale. Spiriti indomiti e controcorrente, entrambi hanno sfidato lo status quo, trascendendo ogni prigione identitaria con la propria audace, creativa e autentica alterità. Per questa ed altre ragioni, è un onore per noi conferire il Premio Nino Gennaro 2024 a Monika Treut.

 

Monika Treut, a central figure in German independent filmmaking, played a pivotal role in the rise of New Queer Cinema in the late 1980s. Drawing on her academic background, filmmaking experience, and LGBTQIA+ activism, she portrayed fluid and nonconformist sexualities on screen, weaving complex stories where unconventional identities and lifestyles intersect. Her prolific work as a director and producer has well overturned the representation of gender binarism, sexual identity, S&M erotic practices, and sexual pleasure – especially female – by intervening directly in the debates that were taking place in the second-wave feminist movement, and by standing obliquely to the mainstream. Resistant to traditional identity labels, Treut challenged norms by depicting characters on journeys – both real and metaphorical – toward discovering desire and intimacy through exploration of the body. This approach led to self-discovery and richer relationships with otherness. It is precisely otherness that is the knot around which everything in her cinema and in her life revolves: as a lesbian and sex-positive feminist, opposed by a certain feminism; as a nomadic German who has worked extensively in the United States, South America and Taiwan, becoming a leading player in transnational independent cinema; as a woman in a male-dominated industry, where funding and awards generally go to filmmakers. Her multifaceted, provocative, and political imagery boldly explores uncomfortable subjects and shifts focus to the margins to challenge the dominant narrative. Despite their diverse means of expression, Nino Gennaro and Monika Treut share a focus on liberating body and mind from authoritarianism and social conformity. Both exhibit indomitable, countercultural spirits, challenging the status quo and transcending the confines of identity with their bold, creative, and authentic approaches. For these and other reasons, we are honored to present the Nino Gennaro Award 2024 to Monika Treut.

Monika Treut

[ita]
Esponente centrale della cinematografia indipendente tedesca, ha dato un impulso decisivo al nascente New Queer Cinema della fine degli anni ’80. Nata nel 1954 a Mönchengladbach, Germania, studia letteratura e scienze politiche per poi diventare dottore di ricerca con una tesi su La donna crudele: immagini femminili negli scritti del Marchese De Sade e di Leopold von Sacher-Masoch. Inizia a lavorare con il video negli anni ’70, anche se intanto prosegue i suoi studi in filologia. Fonda la Hyena Filmproduktion con Elfi Mikesch nel 1984, e realizza il suo primo film Seduction: The Cruel Woman, sulle pratiche sessuali sadomaso, nel 1985. Collabora con personalità come Annie Sprinkle e Werner Schroeter, e si dedica spesso al documentario come nel caso di Gendernauts (1999). Dopo il Teddy Award per Zona Norte (2016) alla Berlinale, vince allo stesso festival il Teddy Award alla carriera l’anno successivo.

[eng]
Central exponent of German independent cinema, she gave a decisive impetus to the first New Queer Cinema of the late 1980s. Born in 1954 in Mönchengladbach, Germany, she studied literature and political science and then took her PhD degree with a thesis on The Cruel Woman: female images in the works by Marquis De Sade and Leopold von Sacher-Masoch. She began working with video in 1970s, although in the meantime she continued her studies in philology. She founded Hyena Filmproduktion with Elfi Mikesch in 1984, and she made her first feature film Seduction: The Cruel Woman, about sadomasochistic sexual practices, in 1985. She collaborated with artists and performers such as Annie Sprinkle and Werner Schroeter, and she often dedicated herself to documentaries such as in the case of Gendernauts (1999). After the Teddy Award for Zona Norte (2016) at the Berlinale, she won the Teddy Award for lifetime achievement at the same festival the following year.

Conferimento del premio a Monika Treut