3 giugno 2022, 18.00 / Cre.Zi. Plus
Eleonora Santamaria dialoga con Sofia Torre
in collaborazione con il Dottorato "Letterature, arti e media: la transcodificazione" del Dipartimento di Scienze Umane dell'Università dell'Aquila
[ita]
Cos’è una drag queen? Imbottiture, lustrini e parrucche. Un uomo che si traveste da donna per motivi artistici? No, non basta. La drag culture è camp, come The Rocky Horror Picture Show, è glamour come David Bowie, pop come Madonna; dirama le proprie radici glitterate nella politica e non è un caso che si associ a Stonewall. Drag è linguaggio e sottocultura, possiamo pensarlo all’interno delle questioni di genere ma non può essere circoscritto lì. Drag è protesta. Drag è politica.
È una sfilata che sfoggia l’oppressione al Greenwich Village perché, nonostante tutto, è ancora capace di non prendersi sul serio. Drag. Storia di una sottocultura dà voce alle protagoniste, reali o immaginarie, di un fenomeno che esplode di vita. In una realtà complessa, il drag fornisce visioni complesse della realtà.
[eng]
What is a drag queen? Padding, sequins and wigs. A man who dresses up as a woman for artistic reasons? No, that’s not enough. Drag culture is camp, like The Rocky Horror Picture Show; it is glamorous like David Bowie, pop like Madonna; it branches its glittery roots into politics, and it is no accident that it’s associated with Stonewall. Drag is language and subculture. Drag is protest. Drag is politics.
Drag is parading oppression in Greenwich Village because, despite everything, it is still able to not take itself seriously. Drag. Storia di una sottocultura [Drag. The story of a subculture] gives voice to the protagonists, real or imagined, of a phenomenon bursting with life. Reality is complex, and drag reflects its diversity unapologetically.
Eleonora Santamaria
Drag. Storia di una sottocultura
prefazione di Emiliano Morreale
(edizioni dell’asino, Roma 2021)
Eleonora Santamaria dialoga con Sofia Torre